IMPORTANTE!
Se volete una carrellata di romanzi Steampunk un po’ più estesa e una guida introduttiva su cosa è (e non è) lo Steampunk, per farvi delle idee chiare in 10 minuti su questo genere, leggete la Breve Introduzione allo Steampunk.

Mi è arrivato il nuovo elmetto: un pickelhaube da ufficiale in metallo. Dato che negli ultimi quattro anni sono passato da un interesse prevalentemente Rinascimentale a uno Ottocentesco, mi è parso giusto sostituire il cinquecentesco morione crestato con un elmetto più adatto!
L’elmo è Made in India o qualcosa di simile, fabbricato con acciaio dolce da quattro soldi (ovvero AISI 1010 o 1020), cuoio e un po’ di ottone. Il metallo, tolti i rinforzi sui bordi, è spesso circa 1-1,25 mm. Peso complessivo 1050 grammi.

La verniciatura del metallo è buona e il grasso di conservazione per la spedizione era abbondante (ho dovuto ripulirlo per bene). Meno buona la verniciatura delle due piccole coccarde che coprono l’attaccatura della cinghia alla calotta di metallo: una era nera e l’altra di un brutto rosso venuto male (sigh). Dato che per i crucchi della mia ambientazione SteamFantasy preferirei elmetti privi del colore rosso, ho scelto di verniciare e rifinire i dettagli per ottenere la combinazione Nero-Bianco-Oro.
C’era anche una leggera patina di ruggine sul sottogola, ma grattando è andata via. Non sono nemmeno sicuro che fosse proprio ruggine: forse era solo grasso incrostato. Dovrò completare la manutenzione dei colori per le coccarde, ma già ora è in buono stato.
Per essere un elmetto pagato 51 euro (da un venditore austriaco) è fin troppo buono: ho visto di molto peggio, elmetti molto più “falsi” e pacchiani, a 160 e più euro.

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MIT GOTT FÜR KOENIG UND VATERLAND
 
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Le mie lettrici devono essere incredibilmente arrapate ormai!
Trattenetevi ancora qualche secondo dal far correre le delicate manine sotto le mutandine…

Variante in camicia hawaiana!!!

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Ora, Fan del Duca, siete autorizzate a masturbarvi! ^__^
O perlomeno a diventare FAN del Duca su Facebook

E ora, in risposta alle molte richieste ricevuto in passato via mail e nei commenti, l’ultima delle quali questa notte…

Aealith chiede:
Dato che si parla di steam mi potete consigliare qualche buon libro del genere(steam-punk o ancora meglio sullo steam-fantasy)?
Avrei un paio di pile(in senso letterale) di libri arretrati ma almeno metto in lista grazie.

…alcuni libri consigliati a tema Steampunk e alcuni possibili libri Steamfantasy.
Alla fine mi son detto “questa volta rischiamo di rispondere”, tanto male che vada avrò fornito degli spunti per trovare altri libri migliori di quelli da me indicati.

Dato che non mi fido del mio parere e tanti libri nemmeno si trovano piratati, mi sono affidato ai consigli degli esperti del genere (gli appassionati) per la selezione, scartando i libri di Steampunk Jeteriano o Historical Gonzo Fiction.
Molti titoli li ho trovati in una discussione online iniziata nel 2006: un tizio cercava libri Steampunk che fossero del tipo di “The Difference Engine“, ovvero steampunk tecnologico alla Gibson e non maghi egizi alla Powers, e diceva esplicitamente di non volere nemmeno cose come “The Steampunk Trilogy” di Di Filippo, dato che per molti appassionati che aveva sentito non era vero Steampunk.
Insomma, voleva Steampunk “serio” (LOL).

 
Qualche Libro Steampunk
Ecco alcuni dei libri che mi sento di indicare. Non sono i soliti arcinoti Blaylock (“Homunculus” e “Lord Kelvin’s Machine”) e Jeter (“Le Macchine Infernali”, un altro dei libri di Jeter scritti da cani come è sua abitudine: perché uno scrittore dovrebbe rifiutarsi di imparare a scrivere decentemente? Mistero!).
Per completezza si può aggiungere anche il famoso “The Warlord of the Air” di Michael Moorcock, che più che un precursore dello Steampunk è ormai considerato da molti Steampunk vero e proprio. E si trova pure piratato senza problemi.

 
“The Peshawar Lancers” di S. M. Stirling
Un romanzo Steampunk post-Apocalittico.

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The story details a world where a heavy meteor shower, known as “the Fall,” impacted with catastrophic force across much of the Northern Hemisphere in 1878, creating a massive dust cloud that blots out the sun. This in turn causes the collapse of Industrialized civilization, which is unable to survive without the ability to raise crops in winter-like conditions that last for three years. In order to survive, the British Empire, under the leadership of Queen Victoria and Prime Minister Benjamin Disraeli, employed the Royal Navy and dozens of civilian ships to evacuate the population of the British Isles to its colonies in India, Australasia, and South Africa over the next several years. After martial law breaks down in 1881, the rioting British lower classes storm the remaining military outposts in London; unable to escape in time, Benjamin Disraeli is killed by rioters and becomes a martyr. The British Isles are abandoned, initially becoming the home of groups of degenerate cannibalistic savages, most of which quickly consume each other to extinction, and are only cautiously recolonized in the 20th Century. By the time relatively normal weather returns, nine-tenths of the former population in Britain, as well as millions of other people around the world, have died as a result of the disaster.

La storia vera e propria inizia nel 2025, quando l’Impero Britannico, ora chiamato Angrezi Raj (che nel nostro mondo indicava solo i possedimenti “indiani”), ha ripreso a colonizzare il mondo caduto nella barbarie dopo la catastrofe. I britannici però non sono soli: anche le altre nazioni “sopravvissute” stanno lottando per il dominio globale.

Anche se il libro è ambientato nel 2025, le tecnologia è tutt’altro che futuristica, nell’insieme. Non è nemmeno a livello di quella di metà Ventesimo secolo. La catastrofe e l’isolamento hanno notevolmente rallentato l’evoluzione tecnologica: l’aeronautica è dominata dai dirigili a idrogeno e gli aerei col motore a scoppio sono ancora molto rari, come era a inizio Novecento in Europa. Ci sono inserti di anacronismi tecnologici propriamente Steampunk, ma non molti. Nel campo della biologia sono però molto evoluti.

Descrivendolo in poche parole: un mondo pre-Grande Guerra post-Apocalittico con tecnologia vagamente Steampunk. Meglio comunque questo genere di Steampunk che non quello delle “Porte di Anubis” o della “Notte dei Morlock”, no?

Trovate la trama per esteso, con rischio spoiler, e altri dettagli sull’ambientazione qui: http://en.wikipedia.org/wiki/The_Peshawar_Lancers
Si trova piratato in formato .lit su eMule, rete Kad.

 
“Fitzpatrick’s War” di Theodore Judson
Un altro Steampunk post-Apocalittico.

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In the twenty-sixth century the world is a very different place. The United States and Canada are gone, replaced by the socially rigid, authoritarian Confederacy of the Yukon. Also gone is the electronic age-destroyed in the apocalyptic Storm Times that devastated the globe and decimated the world’s population in the late twenty-first century. It is now, once again, an age of steam, an age of lighter-than-air craft, an age of feudalism and knighthood, and for some, an age of conquest.

Fitzpatrick’s War is the intimate memoir of Sir Robert Bruce, a close companion of Fitzpatrick the Younger, the greatest hero of the Yukons. Yukon History paints Fitzpatrick as a latter-day Alexander the Great, and calls Bruce a lying traitor. Was Robert Bruce a degenerate scoundrel…or the only man to tell his world the truth?

La storia è raccontata come se fosse l’autobiografia di un Brigadier Generale della Confederazione di Yukon del XXV secolo, sir Robert Mayfair Bruce, nell’edizione a cura del professor Roland Modesty Van Buren, un rottinculo moralista del XXVI secolo.
Con questo trucco Judson ci permette di vedere assieme sia la “storia ufficiale” che la versione “non ufficiale” del generale Bruce.

Per una buona descrizione dell’ambientazione e per la trama in versione estesa vi rimando alla solita wikipedia inglese: http://en.wikipedia.org/wiki/Fitzpatrick’s_War
Non l’ho ancora trovato piratato: se qualcuno lo trova, me lo dica. Grazie.

 
“Anti-Ice” di Stephen Baxter
Steampunk con tecnologia anacronistica!

anti-ice

Il romanzo inizia con una lettera datata luglio 1855, in piena Guerra di Crimea, scritta da un soldato del 90° Fanteria Leggera impegnato nell’assedio di Sebastopoli. La lettera mostra dagli occhi del soldato Hedley Vicars l’incontro tra i suoi superiori e un ricco inventore e industriale, Josiah Traveller, che ha scoperto al Polo Sud il cosiddetto “Anti-Ghiaccio”, una sostanza che se riscaldata libera una quantità mostruosa di energia. Poco dopo l’incontro un enorme “fungo” di polvere e fiamme, stile esplosione nucleare, si innalza da Sebastopoli. La guerra termina rapidamente.

La storia inizia quindici anni dopo, quando ormai l’Anti-Ghiaccio (caduto da una cometa che ha spezzato in due la luna) è di uso comune e ha permesso uno strepitoso progresso tecnologico. Ma questa sostanza miracolosa, in una Europa percorsa da tensioni tra Francia, Inghilterra e stati Tedeschi, può essere ciò che causerà la rovina del mondo precipitandolo in un conflitto “nucleare” se l’Inghilterra ne perderà il monopolio.
Sullo sfondo della Guerra Franco-Prussiana, il romanzo segue le vicende di Traveller e del suo razzo spaziale “Phaeton” (molto in stile Verne di “Intorno alla Luna”) e di un altro Vicars (fratello del soldato di prima) che si trova nel razzo quando questo viene rubato dopo un misterioso attentato che ha dilaniato la Nave Terrestre che lo trasportava ecc… ecc… grossomodo la roba è questa qua. Io lo sto ancora leggendo per cui non so dire come sia con precisione. Se volete spoiler potete sempre fare un salto su wikipedia.
Anti-Ice si trova piratato su Gigapedia.org

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Queen Victoria’s Bomb:
sempre in tema di armi nucleari nella Guerra di Crimea…

 
Qualche Libro Steampunk Fantasy (forse)
Questi non posso dire con certezza che siano libri Steamfantasy o, se preferite l’altra definizione, Steampunk Fantasy perché non ho trovato molte informazioni a riguardo e non li ho ancora letti, ma vengono citati esplicitamente come opere Steampunk Fantasy da alcuni appassionati di Steampunk e in un sito un paio di libri di Stephen Hunt vengono usati come termine di paragone per far capire cosa sia lo “steampunk fantasy” di cui parla Scott Card riferendosi alla nuova trilogia che sta scrivendo.

Io avrei preferito non citarli ancora (sto cercando di scaricarne uno per leggerlo: speravo di poterlo fare prima di accennarne sul sito), come non li ho citati in passato (preferendo limitarmi sempre al solo Perdido Street Station), perché non so quanto mi possa fidare degli articoli letti né so come siano davvero. Ma viste le insistenze da più parti e precisato il fatto che non metto le mani sul fuoco per questi libri, tanto vale ormai parlarne e basta.

Preannuncio che sono romanzi classificati per Young Adults, la stessa categoria in cui ricadono quelli della Troisi, anche se nei paesi anglosassoni pare che, a quanto dice Scott Card, “per ragazzi” non significhi “merda per spastici che nessun adulto normodotato leggerebbe”, ma semplicemente “ottimizzato per un pubblico che al primo momento di noia mollerebbe il testo per andare giocare con la PS3”. Quindi niente seghe mentali e lunghe descrizioni: azione! azione! azione!
Questo non significa cattiva scrittura, anzi, può significare ottima scrittura che cattura l’attenzione con la sua semplicità e con vicende interessanti. Potete usare come esempio certe Light Novel giapponesi di qualità, come quelle su Suzumiya Haruhi (si trovano tradotte amatorialmente in inglese e italiano): a me piacciono. Lo sforzo per lo scrittore di un buon libro “per ragazzi” non è molto minore di quello per un libro per “adulti”.

While young readers have responded very well to Ender’s Game and the Shadow series, this will be my first work of fiction specifically aimed at that audience. Since they are the most demanding and least forgiving of readers, my burden is to tell an exciting story without any of the digressions that adult readers take in stride. At the same time, I must take the creation of the world and the characters every bit as seriously as in any of my adult fiction. If I do my job right, adults are as likely to enjoy the story of Ligg’s discovery of his world and all the human races that inhabit it as kids are.

(Scott Card intervistato sulla sua nuova trilogia Steampunk Fantasy)

 
“The Court of the Air” di Stephen Hunt
Quando Molly Templar è testimone di un brutale omicidio nel bordello in cui è da poco apprendista, il suo primo istinto è quello di scappare e ritornare nell’ospizio per i poveri in cui è cresciuta, ma lì scopre che anche i suoi compagni orfani sono stati macellati. Molly, non avendo il cervello completamente ficcato su per il culo, capisce di essere il vero obbiettivo di quegli attacchi. Molly è poco più di una bambina, ma porta su di sé un segreto che la rende un obbiettivo da eliminare per i nemici dello Stato (ma che trama a cazzo è? Ok per gli orfani sbudellati che sono sempre un piacere, ma… bah!).
Pure Oliver Brooks non è meno fortunello: qualcuno ammazza il suo unico parente (lo zio mercante) ed è costretto a fuggire, scortato da un misterioso agente della Corte dell’Aria (gente che mangia fagioli canterini…). In fuga per mezza nazione, Oliver si troverà tra feccia di ogni tipo: ladri, spie, fuorilegge e… allevatori di conigli! (forse)

Molly e Oliver (sigh) dovranno affrontare un terribile minaccia per la civiltà, un antico potere che si pensava (doppio sigh!) scomparso da millenni. I nemici sono una miriade di rottinculo cattivissimi (triplo sigh!), ma fortunatamente i protagonisti hanno con loro tanti coraggiosi amici (quadruplo sigh!) che li aiuteranno in questa avventura piena di intrighi e azione.
Retard con la R maiuscola?

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“The Court of the Air” is noticeably influenced by Dickens with its Victorian setting and other ‘Dickensian’ touches (names, sociopolitical themes, etc.), except the world is one that Charles would probably not recognize. Unlike Susanna Clarke’s novel where the history has been altered just a bit to fit in magic, Stephen Hunt’s world has been completely reinvented through science fiction/fantasy imaginings, though it’s not hard to recognize what specific nations (Britain, Arabia, Ireland, Aztecs and even Atlantis), governments, law enforcement, militaries, religions, technology and other familiar everyday concepts are played around with. Of these, Steampunk is a prominent influence of “The Court of the Air”, represented by robots – steammen as they are known in the book – and other steam-powered technologies like airships, submarines and weaponry that bring to mind H.G. Wells or Jules Verne, though truthfully I was reminded more of such Japanese anime films as “Metropolis” and “Steamboy”. I was also reminded a lot of the Final Fantasy video games, because like the RPG series, magic plays just as important a role in “The Court of the Air” as the machines do, embodied by Worldsingers (wizards), feybreed (humans given super powers by Feymist), the Special Guard (feybreed controlled by Worldsingers to act as guardians of the Parliament), leylines (sources of magic), demigods and other magical elements.

Leggi il primo e il secondo capitolo.
In teoria si trova il .mobi su eMule, ma in realtà c’è una sola fonte e sono due giorni che non la trovo online. In soldoni: pare che lo abbiano piratato, ma non riesco ancora a procurarmelo…

 
“Starfinder” di John Marco
Cosa succederebbe se gli angeli proteggessero i cieli contro tutti coloro che osano volare? I Signori del Cielo sono le creature “a forma d’angelo” (ma non “angeliche”) che custodiscono gelosamente il cielo in Starfinder.
Moth (il protagonista) è un ragazzo che vive nella città di Calio e ha sempre sognato di diventare un Cavaliere del Cielo per pilotare le macchine volanti create da Rendor, il Governatore della Città e nonno della sua amica Fiona (Moth vuole essere un raccomandato! Bravo Moth!). Ma a causa della promessa fatta al morente Leroux, il suo mentore, Moth è costretto ad attraversare il misterioso “Reach” per salvare un amico ed evitare che un potente strumento, lo Starfinder, cada nelle mani dei Signori del Cielo.

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Dal sito dell’autore:

The world of Starfinder is very much like our own at the turn of the last century, with steam trains and electricity and budding technologies. And thanks to the inventive genius of Fiona’s grandfather Rendor, humans have finally taken to the sky, not only in giant airships but in small, ornithopter contraptions called dragonflies as well.

“Starfinder” a quanto dicono parrebbe un interessante mix di Steampunk e Fantasy, ovvero uno Steamfantasy. La città di Calio è la patria di tutte le invenzioni di Rendor, perlopiù aeronavi e piccoli ornitotteri chiamati “libellule”, che pattugliano il cielo contro la minaccia degli angeli. Ma nel Reach Moth e Fiona incontrano creature mitiche come draghi, centauri, sirene, culi rotti e altre boiate da fantasy per ragazzi / D&D.
Il fatto che sia Steamfantasy non significa che sia particolarmente originale, come lo è invece Perdido Street Station: in fondo nemmeno la “Notte dei Morlock” era un capolavoro! ^_^
Un parere spassionato: mi puzza di cagata spaziale. ^___^
Peccato che né su eMule né su Gigapedia.org sia riuscito e trovarlo.

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E ora, per valutare come è scritto, un Estratto da Starfinder:

Moth expected the Avatar to be crowded with crewmen, but instead found himself alone in the corridor, making his way toward the front of the ship. He’d already descended two ladders, because he knew the bridge hung low on the superstructure. The gentle thrum of the airship’s engines made the metal floor and walls vibrate with a peculiar music. He wondered if the Skyhigh had gone to bed yet.

Voices echoed up ahead. Moth followed the corridor, halting when he saw the bridge. A panoramic window looked out over what seemed like the entire world. Rendor stood in front of the glass, studying the moonlit mountains. Crews manned control consoles, keeping watch over the dials and levers. A man dressed in a dark uniform paced across the bridge, his hands behind his back. He caught a glimpse of Moth from the corner of his eye.

“You?” The man cleared his throat. “Governor? Someone’s here to see you.”
Surprised, Rendor turned from the window. Moth stepped onto the bridge.
“I need to talk to you,” said Moth. “It’s important…”
A sudden crash rocked the airship, knocking Moth to the floor. Outside the window the world began to spin.
“Engine out!” someone cried. Rendor shouted. The Avatar lurched sideways, spilling Moth across the deck.
“Port engine!”
“Shut it down!”
“Leveling out…”

Moth struggled to rise. He saw Rendor holding onto a rail. The men at the consoles threw switches and cursed. Slowly, Moth felt the giant airship righting itself, but the engine noise was different now, and he had no idea what happened.

“Moth!” yelled Rendor. “Get hold of something!”

Moth scrambled for a nearby steam pipe. The floor had leveled, yet the Avatar kept spinning. Just as Moth pulled himself up, the giant window burst. Glass and metal showered the bridge. Wind howled through the gaping cavity. Moth wrapped his arms around the pipe, shocked to see something coming through the window. The screeching shadow fell on him in a frenzy of beating wings. Scaly, powerful arms swept him from the bridge.

Moth screamed. He felt the rush of wind, saw the blur of horrified faces. A second later he was weightless with the stars above his head. In disbelief he watched the Avatar drifting away.

E ovviamente…
“Perdido Street Station” di China Miéville
Ovviamente la prima scelta per un libro Steamfantasy, dato che si trova pure in italiano, è l’arci-citato “Perdido Street Station” la cui ambientazione, Bas-Lag e la città di New Crobuzon, è stata definita da Miéville:

basically a secondary world fantasy with Victorian era technology. So rather than being a feudal world, it’s an early industrial capitalist world of a fairly grubby, police statey kind!

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Le fighe copertine francesi dell’edizione in due volumi

Lo stile è quello che è: Miéville non è un genio della narrativa. Dicono che scriva “bene”, ma non un “bene” inteso come “in modo ottimizzato per fare buona narrativa”. Però se uno si appassionata all’ambientazione, se riesce a provare un po’ di sense of wonder per le stramberie proposte e per il clima Steampunk Fantasy di New Crobuzon, PSS può essere una lettura gradevole.

Come detto altre volte, i migliori esempi di Steamfantasy non si trovano in letteratura, ma nei giochi e videogiochi e nelle arti visive (e sui giochi tornerò in futuro, magari quando farò un articolo interamente dedicato allo Steamfantasy).
Come avviene anche per lo Steampunk anacronistico, che più che in narrativa si è espresso nell’ambito delle altre arti e dei giochi: da Space 1889 al ragno gigante “La princesse”, passando per tanti steampunker vestiti in modo idiota. Si, anche io con l’elmetto proprio un gegno non sembro… ^__^

35 Replies to “Il Duca col pickelhaube e qualche libro Steampunk e Steamfantasy”

  1. grazie mille per lo sforzo cercherò di procurarmi qualcosa. Ho sentito spesso nominare l’ultimo(gli altri mai), tra l’altro la copertina postata mi ricorda i disegni di DiTerlizzi.
    Ah gran bel elmo.

  2. Io sto leggendo Anti-Ice.
    Devo dire che, nonostante la caterva di informazioni fornite nella lettera iniziale mandata dal soldato al padre, il testo scorre bene e risulta piacevole per un appassionato di Ottocento. E dato che il pubblico esplicito (ovvero il pubblico che fin dall’acquista sa bene cosa sta comprando perché c’è scritto) del prodotto sono gli amanti di Steampunk e Ottocento, questa prolissità iniziale mi pare una cosa accettabile.

    Su “The Peshawar Lancers” ho letto spesso pareri molto positivi, incluso uno secondo cui il libro, pur nella sua semplicità (britannici buoni – russi cattivi e cannibali), aveva una leggibilità e una piacevolezza da romanzo d’avventura vecchio stile, alla “Salgari” (ma senza lunghe descrizioni di piante, si spera… ^_^).
    Mi pare quello più sicuro da provare, dovendo scegliere.

  3. Starfinder mi ricorda un sacco Dinotopia dalla copertina. Veniva considerata steampunk in appendice alle Guida Steampunk all’Apocalisse, ma non ne sono certa.
    Comunque è vero, la Steampunk Trilogy non è poi molto steampunk, giusto il primo racconto si salva. Il resto sembra New Weird ^^. Comunque i romanzi sopracitati, a parte quello di Mieville si trovano solo in inglese? Non che io abbia difficoltà, ma ciò li rende più difficilmente reperibili, e senza il lettore ebook la lettura a schermo dopo un po’ stanca gli occhi, di fatto.

  4. Con un elmo del genere, credo che uno sia più che autorizzato anche a non pensare.
    A me piacciono molto i dirigibili e le grandi corazzate voltanti, il Duca conosce qualche titolo che le veda indiscusse protagoniste?

  5. Con un elmo del genere, credo che uno sia più che autorizzato anche a non pensare.

    Il “non pensare” è di serie con tutti gli elmetti chiodati.

    Diamine, mi ricorda Snoopy.

    Significa che la mano è subito corsa nelle mutandine? Immagino di sì.

  6. premesso che i conisgli mi fanno un asega, dovrai ammettere he nello steam che il vero protagonista della pornografia: lo stantuffo

  7. LOL. Comunque non è che per caso potrebbe consigliarmi ( o aggiungere alla lista) libri più o meno di questo genere ma più facilmente reperibili ad esempio in biblioteca per noi esseri inferiori sprovvisti di lettore ebook?

  8. io non ce l’ho il lettore, ma mi sono stampato tutta Zimiamvia e metà dei libri della LeGuin. Rilegati in copisteria, con copertine scelte da me. Sà costato in tutto quattro, cinque euro a libro.

  9. l’elmetto a petto nudo dovevi metterlo

    sono deluso, davvero un’occasione persa

    quella che spunta è una katana da bancherella??

    dimmi che è quella con la testa di kobra

  10. l’elmetto a petto nudo dovevi metterlo
    sono deluso, davvero un’occasione persa

    La bellezza del Duca avrebbe sconvolto le menti delle fanciulle più impressionabili.

    quella che spunta è una katana da bancherella??
    dimmi che è quella con la testa di kobra

    No, i nobili del Ducato anni fa mi avevano regalato quella tutta rossa. Presa direttamente dal negozio di softair e militaria del Gran Conte Raf.

    Comunque ho anche due sciabole da uniforme dell’esercito italiano in casa (o una, dipende se quella del nonno è qui o da mio fratello).

  11. Non so se rientri proprio nello steampunk, ma qualche tempo fa mi è capitato fra le mani “Il tramonto degli dei” (rats and gargoyles)di Mary Gentle. Il romanzo non è ambientato nell’ottocento ma in un rinascimento alternativo con tanto di magia e scienza ermetica, dirigibili, e una sorta di metropolitana chiamata viper.

  12. Perdido Street Station lo sto leggendo ora, è molto carino e l’inventiva a Mieville non gli manca, ma è decisamente troppo prolisso, la buona metà delle descrizioni sembra messa lì solo perchè è tanto orgoglioso della sua creazione e vuole raccontarci vita morte e miracoli di New Crozubon. Però l’ambientazione rimane carina ^^.

  13. Sì, val la pena leggerlo anche solo per l’ambientazione che è molto carina e, quanto meno, diversa dal solito fantasy.

    Come hai notato però l’autore tende a compiacersi troppo della sua ambientazione e, con il classico errore che si attribuisce allo scrittore dilettante appassionato di GdR (Mieville mi pare giocasse a D&D, lol, e nella rivista Dragon era apparso un articolo per usare Bas Lag con D&D 3.0), mette troppe informazioni inutili solo per vantarsi col lettore del lavoro fatto…

  14. Andrò a cercare delle immagini nel sito della Wizards, allora ^^. Sarebbe stato meglio se avesse fatto un romanzo lungo la metà, e sfruttato altri elementi per dei seguiti, invece che buttare tutto lì subito dall’impazienza. E se la vicenda è autoconclusiva, poteva sempre dirci di meno di New Crozubon e fare un altro libro sempre lì ambientato.

  15. Il numero di Dragon Magazine è il 352, del febbraio 2007. Quindi si riferisce a D&D 3.5 (e non 3.0), facevo confusione con un altro numero (277) del novembre 2000 che volevo citare in un articolo a tema steampunk fantasy.
    Una buona fetta del numero, da pagina 18 a 61, è dedicata a China Mieville e al mondo di Bas-Lag, inclusa mappa di New Crobuzon e varie informazioni per giocare nell’ambientazione col regolamento di D&D 3.5

    Dovresti poter reperire il numero senza problemi su eMule (io l’ho preso lì).

  16. Su Mieville e la sua prolissità non mi trovo del tutto d’accordo. Sono dell’idea che se PDS fosse stato lungo la metà, la città di New Crobuzon ne avrebbe perso in verosimiglianza e non sarebbe risultata così viva e reale come invece per me è stato.

  17. Può darsi, comunque sempre meglio troppe descrizioni per un mondo innovativo e interessante che mille descrizioni per il solito mondo medievale ^^

  18. Verissimo. Infatti credo che il piacere provato nel leggere le descrizioni di Mieville stesse tutto nelle stramberie da lui inventate. Per fare un esempio, lo sciopero dei Vodyanoi (spero si scriva così, non ho il libro sotto mano ^^) al porto ai fini della trama è assolutamente inutile, ma senza quella descrizione New Crobuzon sarebbe apparsa agli oggi del lettore molto meno decadente di quanto invece è. Per la serie, non tutte le descrizioni logorroiche sono sempre un male.

  19. Sì, è proprio vero! Tra parentesi, ho finito di leggere ora PSS, e mi reputo soddisfatta..la colpa di Yagharek mi ha lasciata di stucco, mai me la sarei aspettata!Molto bello anche il punto di vista delle falene.

  20. Duca, hai poi letto Anti-Ice? A me è piaciuto, anche se Show ▼

    Duca:

    Devo dire che, nonostante la caterva di informazioni fornite nella lettera iniziale mandata dal soldato al padre, il testo scorre bene e risulta piacevole per un appassionato di Ottocento. E dato che il pubblico esplicito (ovvero il pubblico che fin dall’acquista sa bene cosa sta comprando perché c’è scritto) del prodotto sono gli amanti di Steampunk e Ottocento, questa prolissità iniziale mi pare una cosa accettabile

    Nemmeno io l’ho trovato pensate; l’unica cosa è che causa la mia non-preparazione storica mi sono trovato un po’ sperso tra nomi, date, ecc., ma le informazioni date di per sé non erano pesanti e tranne un “Come sapete benissimo” – che comunque credo ci stia – direi che sono anche inserite bene.

  21. Sì, l’ho letto tempo fa. Quasi tutto di sicuro, forse tutto.
    Non ricordo se sono arrivato alla fine o se ho interrotto a poco dalla fine (20%?) e poi ripreso… o non ho ripreso e mi è rimasto monco. Sul quadernetto non ho appunti perché all’epoca non li prendevo, quindi non può aiutarmi a scoprirlo…

    Non mi ricordo più granché a parte qualcosa dell’inizio in Crimea, della nave e della partenza del veicolo spaziale dirottato da non-ricordo-più-chi. Sono tutte cose nella prima metà del libro però. Ottimi elementi steampunk, sì.
    Un po’ noiosetto come libro, lo stile non costringe alla fuga, ma non è nemmeno granché buona da quel che ricordo.

    Per la questione delle info per appassionati dell’Ottocento, ovviamente il discorso andrebbe ri-contestualizzato con quanto detto in modo più organico due anni dopo a Tapiro (un commento nell’articolo in cui parlavo del troll bebbo e citavo Busch) parlando di romanzi storici che possono piacere non in quanto Narrativa, ma per i dettagli storici in sé.

    La serie di Sharpe se uno non è appassionato di periodo napoleonico, o perlomeno di romanzi storici di guerra, non è molto digeribile come stile.

    D’altronde un romanzo non è formato solo da Narrativa, ma ci si aspetta che la Narrativa sia ben fatta se si vuole che piaccia a più di una ridotta nicchia di lettori super-appassionati dell’argomento.
    Se uno fa pessima Narrativa con tantissimo materiale storico accurato e curioso, forse farebbe meglio a scrivere ottimi articoli di argomento storico al posto di un brutto romanzo.

    Comunque sono contento che nonostante lo stile così-così non ti abbia fatto schifo complessivamente.

  22. La parte che mi è piaciuta di meno – un caso che abbia persino dimenticato di dirlo? – è quella con Show ▼

    mi è parsa fuori tono col resto del romanzo.

    Duca:

    Sul quadernetto non ho appunti perché all’epoca non li prendevo, quindi non può aiutarmi a scoprirlo

    Ma prendi appunti per ogni libro che leggi?

  23. Ma prendi appunti per ogni libro che leggi?

    Appena trovo qualcosa abbastanza interessante per iniziare a prenderli, sì.
    Non c’è motivo di non farlo per poi correre il rischio di dimenticarsi tutto. Ci sono tanti dettagli carini nei buoni libri (soprattutto di saggistica) che uno dimenticherebbe dopo mesi o anni.

    Se ci si dimentica ciò che si è letto allora è come non averlo letto e se uno dopo aver letto “non ha letto”, la situazione è di sgradevole conflitto… ^_^”

  24. Di norma mi faccio riassuntoni dei saggi, con la narrativa non mi era venuto in mente di prendere appunti; tra qualche manuale, magari.

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