Breve aggiornamento dopo la trollata su Dante. Però quel post ci stava bene: non li sopportavo più i coglioni che citavano Dante a caso, fuori contesto e pure male. ^_^

Prima di tutto Leviathan. Le possibilità che si riveli una cazzata abissale sono enormi, ma io ho la speranza che sia una Light Novel di qualità (si può dire Light Novel in questo caso, visto che ha tante illustrazioni, più ancora delle LN giapponesi?) e che un eventuale successo in Italia possa favorire il mercato Steampunk che, come si è visto, è in espansione: la domanda è solo “quando sarà il vero BOOM?” Tra due anni? Tre? Cinque? Mai, perché Gesù Onofago avrà pietà di noi? ^_^

Comunque, godiamoci la nuova illustrazione. Vi ricordo che in totale ce ne saranno ben 50 nel libro. Il “dirigibile” che intravediamo dovrebbe essere il Leviathan. Carini pure i mostrielefante che trainano carri corazzati.

leviathan3a_500

In futuro farò vari piccoli aggiornamenti a tema Steampunk per segnalare immagini, giochi, cose curiose varie che possono interessare chi si avvicina al genere. E anche cosette SteamFantasy per gli appassionati del mix steampunk fantasy, pure lui in espansione: il passato ci regala alcuni GdR utili per definire bene i possibili confini in cui collocare l’etichetta “steamfantasy” (ovvero come gestire il bilanciamento Steampunk-Fantasy senza che uno soffochi l’altro).
Credo che lo stimolo continuo, le suggestioni grafiche, siano molto più importanti che non un singolo articolo sull’evoluzione dello Steampunk in generale (ma prima o poi ci sarà anche quello).

Gli articoli sulle armi/armature proseguiranno. Ho finalmente trovato un video decente sui fucili ad ago, quindi ho risolto il problema più grosso per quell’articolo: ora potrò completarlo e confidare che il lettore capirà bene tutto, in particolare riguardo il funzionamento delle munizioni del fucile Dreyse.
Sono passati due mesi dall’articolo sulla mitragliatrice a vapore di Perkins: mi pare il caso di pubblicare qualcosa di nuovo in tempi brevi. ^_^

Pubblicherò anche gli arretrati della rubrica Chiedilo al Duca: le domande negli scorsi mesi non sono mancate, è solo che dopo le risposte in privato (sempre fornite) non ho fatto gli articoli per il pubblico. Provvederò, visto che alcune richieste potrebbero risultare interessanti per i miei lettori.

In linea generale ci saranno post su quello che mi pare.
Avete visto negli ultimi due mesi che ho iniziato a postare quello che mi gira: conigli, steampunk, deliri vari. Dato che mi rivolgo a un pubblico che ha gusti simili ai miei, parto dal presupposto che più o meno tutto quello che mi attizza di più potrebbe attizzare anche qualche mio lettore e quindi val la pena parlarne… di conseguenza non mancheranno un pochino di anime ed hentai (pornofantasy però, mica semplici zozzerie!), ma poca roba.

In sintesi abbiate pazienza: sono un vecchio sporcaccione, ma non trasformerò Baionette Librarie in un sito (del tutto) porno. ^_^

E ora chiudiamo il breve aggiornamento con il tirannosauro a vapore. Questo è un buon esempio degli stimoli steampunk che mi piacerebbe postare in futuro. E le bestie meccaniche sono una cosa che mi ha sempre attizzato (meglio se biomeccaniche o anche in stile golem a vapore).

[flv:Evolution_of_Technology_-_HQ__Saturn_Commercial_.flv Evolution_of_Technology_-_HQ__Saturn_Commercial_.jpg 450 253]
Pubblicità della catena di elettronica Saturn nella lingua dei nazisti
[flv:Evolution_of_Technology_extended_Cinema_Version_-_HQ_8MB.flv Evolution_of_Technology_extended_Cinema_Version_-_HQ_8MB.jpg 540 360]
Versione extended per i cinema, con ancora più sTeam-rex

43 Replies to “Terza immagine da Leviathan, il tirannosauro a vapore e qualcosa sui prossimi aggiornamenti”

  1. La pubblicità è stupenda; peccato solo che il tedesco sia la lingua più brutta del mondo dal punto di vista del suono ^_^

    Riguardo le immagini steampunk, ti segnalo il sito OCG Society. Si tratta di un portale di arte digitale, il quale ha da poco concluso la quarta edizione di un concorso a base Steampunk sia per video che per immagini. Il tema di quest’anno era la rivisitazione dei miti e delle leggende antiche. Inutile dire che mi sono già messo in contatto con uno degli artisti per la copertina de L’impero dei corvi ^_^

  2. parlando di opere steampunk, hai mai visto MEMORIES ?
    http://www.imdb.com/title/tt0113799/

    opera animata in tre episodi di katsuhiro otomo padre del meraviglioso akira e dell’inutile steamboy (non riesco a capacitarmi come il cervello di un genio possa fare muffa all’improvviso) il terzo episodio è forse la migliore opera steampunk che abbia mai visto, sapienti richiami a 1984 e un meca design davvero figo (mentre quello di steamboy non mi piace proprio)

    un’altro must per il duca

  3. La visione di Steamboy mi causò un rigetto che mi allontanò di colpo dallo steampunk per alcune settimane. Credo sia una sorta di azione terroristica Retard contro il genere…

    ^_^”

  4. io sono permanentemente abbaccinato perchè i fumetti e i primi film di Otomo erano davvero belli e “nuovi”

    steamboy una turbostronzata, personaggi stereotipi e inutili (presente la stronzetta piena di soldi? ma stiamo scherzando?) e un mecha design indegno per i precedenti dell’autore (otomo è stato il primo mangaka a rappresentare le power armour facendolo bene)

    rifatti la bocca con memories va

  5. Si, l’episodio ‘Carne da Cannone’ é senz’altro il migliore del film, nonché qualcosa di assulutamente unico. Ed é stempunk fino all’anima.

    Colgo l’occasione della ricitazione di Leviathan per recitarvi il salmo delle debolezze:
    debolezze degli organici:
    Dolore Fame Stanchezza Sonno Emozione Defecazione Morte
    debolezze degli inorganici:
    Rumore. Spesa. Energia. Collasso. Vulnerabilità. Stupidità.
    (Floating Dogs, di Ian MacDonald)

    Era stato Bruce Sterling se ben ricordo a creare uno tra i primi la battaglia intergalattica tra Costruttori e Plasmatori, ossia tra ingegneri dell’inorganico e dell’organico. Ma ho sempre ritenuto troppo elementare e poco credibile uno sviluppo tecnologico così polarizzato. A meno di non immaginarne alla basa un potentissimo sistema lobbystico che lo generi e lo perpetui.

  6. Ma ho sempre ritenuto troppo elementare e poco credibile uno sviluppo tecnologico così polarizzato. A meno di non immaginarne alla basa un potentissimo sistema lobbystico che lo generi e lo perpetui.

    Sono d’accordo.

    Per la città dei cannoni non commento perché ricordo troppo poco. Magari lo scarico, lo riguardo e ci penso. Il cd su cui l’avevo da qualche annetto nel frattempo è andato kaputt. ^_^”

  7. Client: SATURN
    Advertising Agency: Scholz&Friends, Berlin, Germany (www.s-f.com)
    Creative Director: Oliver Handlos
    Art Director: James Cruickshank, Michael Hess
    Copywriter: Felix Fenz, Sebastian Plum, Bastian Engbert

    Management Supervisor: Uli Schuppach
    Account Supervisor: Sandra Ortmann, Jürgen Fink
    TV-Producer: Claudia Knipping, Nina Heyn, Mathis Rekowski

    Director: Carl Erik Rinsch
    Executive Producer: Lutz Müller
    Producer: Tobias Steinhauser
    DoP: Javier Aguirresarobe
    Postproduction: Alex Grau
    Charakter-Design: Jeff Julian, Big Lazy Robot

    Sounddesign: Audioforce

  8. Ho trovato la versione extended per i cinema. C’è qualche secondo di sTeam-rex in più, tra le altre cose. La aggiungo sotto la precedente.

    EDIT:
    Ho messo quella in alta qualità da 8 MB al posto di quella standard da 3 MB perché merita. ^__^

    EDIT 21.20:
    Fatto, ora funziona tutto. Aggiornata anche l’immagine di anteprima.

  9. L’ho appena chiesto a Carraronan.

    Uh, un suggerimento per i lettori: mi capita, molto raramente, che qualche mail buona finisca in spam per cui se vedete che dopo qualche giorno non vi ho nemmeno notificato di averla ricevuta, rimandatela (se Stefano non mi avesse avvertito qui, non avrei trovato la sua mail se non tra qualche giorno: era finita diritta nello spam!).

    Stessa cosa per i commenti: se entro una giornata non li ho pubblicati e non erano “impubblicabili”, avvisatemi (ieri mi era finito nello spam di wordpress l’ultimo commento di Fabrizio).

    Capitano raramente, ma sono eventi fastidiosi.

  10. Si, lo conosco. The ARMA è l’associazione di Clements, il maestro di cui consiglio sempre i libri di scherma medioevale e rinascimentale. Avevo indicato il suo sito alcune volte in passato: c’è anche un bell’articolo sul peso degli spadoni a due mani.

    Non mi era dispiaciuto il libro “La spada giapponese” di Roatti e Verrina (per i Quaderni di Token), anche se era un po’ breve, per il resto per capire come è fatta una katana “per quello che importa davvero” basta guardare lo schema dell’analisi delle tipologie di acciaio che la compongono: dal centro morbido, flessibile (per resistere agli stress della vibrazioni causate sia dai propri impatti, quando NON ideali, che per le eventuali parate -gli spadoni a due mani europei se li scuoti fanno l’onda col piatto della lama LOL-), via via strati sempre più duri fino al filo in martensite in grado di essere affilato per benino.

    In un articoletto di Royal Armouries dicevano che, per mantenere il centro “morbido” (e quindi più robusto negli stressa da vibrazione) e assieme avere il filo della più dura e tagliente martensite, ricoprivano la lama di argilla lasciando fuori solo il filo da lavorare per arricchirlo al massimo di carbonio.

    Sciabole, spadoni o katane, il “succo della storia” è sempre lo stesso: duro per il taglio e morbido per gli stress devono convivere. ^__^

  11. Avevo posto un quesito a Carraronan, via mail. E lui mi ha risposto in maniera pronta, gentile, approfondita e ineccepibile.

    Ora, come glielo dico che non c’ho capito una sega?

  12. E’ normale: usare in concreto le formule per la penetrazione di armature di spessore X e acciaio di tipo Y con proiettili di dimensione N e forma Z porta un mucchio di considerazioni.
    E la seconda mail di spiegazione, pur con 9900 battute (1700 parole), ha scalfito solo in minima parte la questione che va poi approfondita nei singoli aspetti studiando munizioni, metallurgia degli acciai, balistica delle ferite ecc… ecc…

    Se non hai capito molto sul momento è tutto ok: ci si abitua usandole alle formule. ^___^

  13. Ti spiego: io a formule sono rimasto a base per altezza fratto due. E in realtà non ho ben afferrato manco quella.

  14. Cmq Carra, proviamo a semplificare la cosa: c’è un fantoccio italiano della WW1 che con un Carcano spara un colpo al petto di un cavaliere del XV secolo dotato di una buona armatura posto a, boh, 50 m da lui. Come finisce?

  15. @Stefano
    Ok, facciamo questo caso pratico.
    Fucile carcano M1891, canna da 780 mm.
    Calibro: 6,5×52 Carcano (diametro reale 6,81 mm), peso 162 grani (10,5 grammi), naso tondo (quindi nessuna deviazione per profilo spitzer).
    Velocità alla bocca: 700 m/s
    Velocità a 50 metri: attorno ai 670 m/s immagino…

    Cavaliere del XV secolo con una buona armatura milanese, corazza arrotondata spessa 2 mm in acciaio da 0,5%-0,6% di carbonio raffreddato ad aria e non in acqua (circa 10% migliore dell’acciaio 1010-1020 della formula di Krupp).
    Schiena spessa… 1,5 mm?
    Nel mezzo un torso da attraversare per un totale di 35 cm, considerando che NON impatti su costole o vertebre, ma solo su vasi sanguigni, muscoli e organi misti.

    Faccio i conti con la velocità residua, che è più elegante. Arrotondo un po’ i conti.

    Velocità residua dopo aver penetrato la corazza pettorale: 555 m/s.
    Velocità limite sulla cute: 26 m/s
    Velocità persa per attraversare 35 cm di tessuti: 140 m/s
    (il 6,5 carcano e il 6,5 arisaka sono molto stabili, fanno un foro preciso senza ribaltarsi per almeno 50 cm a causa della notevole lunghezza e peso che portano il baricentro a essere molto prossimo al centro del proiettile e non alla coda… qui non sono sicuro del conto perché non sono abituato a usare quella nei tessuti e dovrei rivedere come si faceva bene)
    Velocità limite sulla cute (di nuovo): 26 m/s
    Penetrazione ancora angolata sulla schiena: altri 120 m/s persi.

    Velocità residua: 240 m/s (34%)
    Energia cinetica residua: 300 J (11,6%)

    Se incontra un secondo cavaliere con la stessa corazza, si spiaccica contro ammaccandola vistosamente.

    Grossomodo così va bene.
    Non sono abituato a usare la velocità residua, ma dovrebbe essere giusto.
    Volendo si può aggiungere il conteggio per un vestito spesso sotto la corazza, usando la formula per le uniformi a sei strati da combattimento americane…

    @Iome
    Un tipico 9×19 (8 grammi, 9 mm, 360 m/s) passa 2,43 mm massimo di acciaio dolce a bruciapelo.
    Non trapassa la corazza pettorale nemmeno a bruciapelo: è di 2 mm, ma a livello di conti tra qualità e angolo ne vale come se fosse di 2,64 alla fine. Fa una bella ammaccatura profonda e, immagino, incrina una costola a chi la indossa.
    ^__^

  16. http://www.forumartimarziali.com/forum/index.php?topic=44637.0

    luttozor è Retard Powered, lol
    Visto che Rodomonte ha già linkato http://www.thearma.org/essays/2HGS.html (quello di cui parlavo nel commento #15: è un articolo parecchio famoso ormai, d’altronde è pieno di dati reali!) credo che non dovrò intervenire per fare il mio primo post ^__^

    Mi devo ristudiare le formule per i tessuti molli sui libri. Ho avuto casini ad applicarla giusta (e ancora non sono sicuro se magari non erano 160 invece di 140 metri) perché non ricordavo che il Mori aveva esempi numerici sballati rispetto alle sue stesse formule e mi ero perso nel domandarmi perché non tornassero! LOL!

  17. quindi fammi ricostruire la scena

    Mr.Jackson viaggiatore nel tempo si ritrova davanti a un cavaliere incazzato che smonta da cavallo e impugnata la sua manemmezza si appresta a dare una ripassata la nostro crono esploratore

    Mr.Jackson ricordandosi quanto imparato da harrison ford in indiana jhones estrae la beretta dalla fondina e…

    peng! il proiettile rimbalza

  18. Aspè, cio vuoi dirmi che il proiettile potrebbe attraversare ben due cavalieri uno dietro l’altro?

  19. @Iome
    se l’armatura è una buona armatura milanese, si. A meno che non la colpisca con un angolo ben perpendicolare, allora passa… di poco, ma passa e si infila nel cavaliere.

    @Stefano

    Aspè, cio vuoi dirmi che il proiettile potrebbe attraversare ben due cavalieri uno dietro l’altro?

    Ho scritto in modo chiaro “Se incontra un secondo cavaliere con la stessa corazza, si spiaccica contro ammaccandola vistosamente.”
    L’ammacca, non la trapassa. Non lo ferisce nemmeno. Un grosso livido magari. Una costola incrinata forse.

  20. Grazie mille. Sei formidabile ^^
    E se posso, a che distanza secondo te il proiettile non sarebbe più in grado di penetrare la corazza?

  21. Ah… uh… per il 6,5×52 non ho una tabella sottomano per la perdita di velocità sulle lunghe distanze, e trattandosi di 2 mm di spessore credo che la distanza sarà decisamente lunga, penso oltre la gittata utile di 600 metri dell’arma.

    Però ti posso fare un esempio reale utile!
    L’armatura farina, spessore complessivo 6 mm, in ottimo acciaio al nichel-cromo (meglio dell’aisi 1020, credo sui 1,5 volte meglio grossomodo… ma dovrei indagare meglio) doveva poter resistere a un colpo di fucile carcano 1891 a distanze non inferiori ai 125 metri.
    Quindi il Carcano passa 6 mm di ottimo acciaio al nichel-cromo a 100 metri, a quanto pare.

  22. Ah… uh… per il 6,5×52 non ho una tabella sottomano per la perdita di velocità sulle lunghe distanze, e trattandosi di 2 mm di spessore credo che la distanza sarà decisamente lunga, penso oltre la gittata utile di 600 metri dell’arma.

    Addirittura oltre la gittata utile??
    E menomale che dicevano che il carcano è un fucile da quattro soldi

  23. Il Carcano in sé è un buon fucile, ma la munizione che spara è sottodimensionata per il suo lavoro: come calibro “a piena potenza” non può competere per gittata utile con il .30-06 del Garand o col 7,92×57 crucco o col 7,62 Nato (tutti sui 900-1000 metri di gittata utile) né per letalità, visto che questi calibri dopo 15-20 cm circa si ribaltano aumentando notevolmente la gravità della ferita mentre il 6,5×52 non si ribalta prima dei 60 cm circa… ovvero non si ribalta e basta, visto che dopo 25-40 cm è uscito dal corpo (oltre al fatto che già di base gli altri calibri hanno una sezione molto maggiore …il 7,92×57 dei crucchi anche se andasse dritto senza ribaltarsi scaverebbe un tunnel del 44% più ampio del 6,5×52).

    Poco prima della seconda guerra mondiale si era provato a cambiare calibro, vista la scarsa letalità (molto grave: se prendi uno in pancia non sei certo che vada giù) e la gittata inferiore agli altri (meno grave, sono comunque 500-600 metri utili), ma il 7,35 mm per quanto ottimo a causa della lentezza di conversione venne abbandonato nel 1940 per evitare il problema dei fucili con calibri diversi e quindi della logistica complicata (gli stessi americani 30 anni dopo dovettero rinunciare, nonostante i buoni propositi iniziali, ad avere calibri diversi da fucile per i reparti in Vietnam -5,56- e per quelli altrove -7,62-)

  24. ccome si ribalta? questa non la sapevo i proiettili utilizzati tuttoggi dopo un po si mettono a scavalcre la punta? ma si orientano culo in avanti o continuano a “rotolare”? ma queso non era uno dei problemi delle munizioni a “palla” che ne inficiava precisione, gittata e conservazione di energia? ora diventa un vantaggio?

    mmh perdona i miei neurini ho fatto il liceo artistico

    P.S.

    una chicca per il duca, non è weirdrabbit, ma è comunque una cosa bizzarra ovvero un’ogetto davvero spassoso sopratutto perchè è stato efettivamente impiegato(ne esistono diversi esemplari)

    il katar (quella daga da pugno indiana che assomiglia nella forma della lama a una cinquedea) con l’aggiunta di due piccole pistole a pietra focaia ai lati

    una foto
    http://s3.amazonaws.com/readers/2009/06/04/katar_1.jpg

    altre foto in un sito dove tra 100 articoli su (orribili)armi fantasy ne capita qualcuno di interessante
    http://thedarkblade.com/introducing-the-gun-katar/

    potrebbe essere l’occasione per un articolo su armi particolarmente bizzarre e curiose che sono state efettivamente utilizzate

  25. Gli spitzer (appuntiti) a causa della lunga punta (che permette perdite di velocità a ritmo minore rispetto ai “punta tonda”: ad esempio se nei primi 500 metri un punta tonda perde 1/2 della velocità, lo stesso calibro con design appuntito ne perde solo 1/3) hanno più peso dietro che davanti quindi quando incontrano un ostacolo di media densità che decelera bruscamente la punta, ma allo stesso tempo non proibisce alla coda (verso cui si trova il centro di massa) di tentare il sorpasso, tendono a girarsi per portare la parte pesante in avanti.
    Letteralmente li spitzer li spariamo al contrario. LOL. ^__^

    Il ribaltamento non va confuso con la derivazione delle palle sferiche dovuta al moto rotatorio anche se sparate in canna rigata: le palle girando su se stesse “durante il volo” a causa del centro di massa centrato perfettamente perdevano precisione, mentre i proiettili spitzer si ribaltano solo quando sono dentro un bersaglio (in quanto l’aria non porta una decelerazione sufficiente a causare il ribaltamento). Più chiaro così?
    Dopo il ribaltamento prosegue culo avanti.

    Questo è il comportamento in carne “generica” (tessuti misti) del 7,62×51 ovvero il 7,62 NATO: cliccare per vedere.

    E’ il comportamento in tessuti generici e quindi NON tiene conto delle specificità dei tessuti attraversati. Lo stesso punto di inizio ribaltamento (15-20 cm) va considerato quello “medio” e non un valore fisso. Ad esempio nel caso del 5,56 Nato si dice che il ribaltamento inizia a 12 cm… in realtà inizia tra i 9 e i 16, dipende da cosa incontra nel suo viaggio e l’angolo esatto di impatto.

    Se qualche mio lettore è laureato in medicina (o comunque è avanti negli studi) penso che potrà confermare che un proiettile JHP si deforma in modo diverso se attraversa l’intestino rispetto a quando va a ficcarsi nel fegato. Cosa viene colpito è importante.

    Questo ribaltarsi aumenta la gravità della ferita. Potete anche non considerare la cavità temporanea (quella più in chiaro) visto che lo shock sui tessuti che genera con questa improvvisa contrazione secondo i moderni esperti di balistica terminale NON ha conseguenze rilevanti al fine della letalità del proiettile. Una volta andava molto di moda considerare anche la cavità temporanea e altre stronzate come lo shock idrostatico o altre robe: non sono così importanti come si credeva.

    Comunque sono argomenti difficili da trattare “seriamente” in modo dettagliato perché richiedono ben più di qualche libro letto sull’argomento… richiedono una laurea in medicina e una specializzazione in balistica forense in Scozia. E infatti il dramma dei tribunali italiani è che chiamano come esperti di balistica “autoproclamati esperti” che non sono nemmeno medici e che, difatti, dicono un mucchio di stronzate allucinanti (idem sulle riviste di armi, dove aver fatto il cacciatore per 20 anni secondo alcuni basta per essere un esperto di balistica delle ferite, LOL!). ^_^

    Io al più tra i libri di Di Maio e compagnia bella letti posso tirar fuori un articolo introduttivo ai concetti di base della balistica terminale, visto che non sono medico e quindi non ho le competenze per capire a fondo le ferite da arma da fuoco (e soprattutto non ho l’arroganza di pretendere di poterlo fare come certi “autoproclamati esperti”… ai medici il loro lavoro, io mi tengo le cazzate storiche sulle armi antiche ^_^).

    Carino Darkblade! Lo rovisterò.
    Non lo conoscevo fino a mezz’ora fa, quando ho visto il link alla spada di Gatsu sul forum di arti marziali ^___^

  26. POTENZIALITA’ DI TECNOLOGIA ORGANICA CHE MOLTO PROBABILMENTE NON VERRANNO CONSIDERATE IN LEVIATHAN

    attualmente nella produzione di arti bionici (quelli che tra poco spingeranno quei presi bene dal nandolone degli atleti professionisti ad amputarsi le gambe sotto il ginoccio) o di robot capaci di movimenti plastici simili a quelli umani ci si è trovati dinnanzi a una serie di problemi, i normali sistemi idraulici e elettrici si sono rivelati inadeguati dinnanzi lo scopo di imitare le proprieta di elasticità adattabilità e reattività dei muscoli organici, i tentativi di realizzare riduttori sintetici (quelli che piacevano tanto a Shirow) si sono rivelati fallimentari, e ora ci si sta orientando verso una tecnologia mista in cui vengono mantenuti vivi e alimentati dei muscoli generati in vitro (sono stati condotti con successo degli esperimenti con muscoli di rana) sperando così di generare dei sistemi che raccolgano il meglio di entrambi i sistemi organico e inorganico (per approfondire sull’argomento c’è un interessante articolo sul numero 2 di wired)

    Ma ora parliamo di cosa può fare di veramente speciale un’ essere organico rispetto a una macchina

    -movimento-
    gli esseri organici sono più agili, durante la seconda guerra mondiale in finlandia i partigiani locali si facevano beffe dei panzer che si impantenavano continuamente nel fangoso terreno finnico, mentre loro si avvalevano di piccoli e robusti cavalli

    -chimica-
    questa è la cosa più interessante, un essere organico può facilmente e economicamente produrre una vasta varietà di sostanze spesso dalle caratteristiche ineguagliate da quelle sintetiche, fluidi e gas solventi venefici e asfissianti,(si quella delle scoregge per volare mi è piaciuta proprio) il mustard gas http://it.wikipedia.org/wiki/Iprite è una molecola organica che potrebbe venire sintetizzata organicamente(anche se ci sarebbero problemi con i protocolli di sicurezza con un elefante che se scurreggia per sbaglio ti scioglie la maschera anti gas adosso).
    Ma cosa forse più determinante gli organici sono in grado di sintetizzare materiali capaci di superare i più tecnologici polimeri moderni, esempio interessante è la tela del ragno dalle sorprendenti qualità fisiche di resistenza e elasticità http://en.wikipedia.org/wiki/Spider_silk

    -intelligenza-
    un animale sufficentemente intelligente (come un cane ad esempio, come un coniglio è troppo pericoloso sicuramente si ribellerà affermando il suo diritto a creare piccole sfere nere) può venire addestrato a compiere azioni complesse in autonomia(è famoso il caso dei delfini esplosivi e antimina sviluppati dagli statunitensi)

    -conigli-

    i conigli sono organici

  27. Intervento interessante.

    Quella della tela di ragno è una delle cose più interessanti anche per eventuali romanzi fantasy: basta riciclare idee già presenti nel passato per essere originali! (LOOL)

    In Ultima VIII la gente di Tenebrae (un’isola di poveracci nel mezzo del GNENTE, dove perfino gestire i morti era un casino) allevava ragni giganti a cui venivano mutilate le zampe in modo da poterli poi far ingrassare e macellare senza rischi eccessivi.

    Ecco, immaginate mostruosi ragni giganti mutilati e costretti, tramite appositi stimoli (Gino il contadino li lecca sul buchino?), a produrre seta in quantità industriale per i giubbotti antiproiettile (il nylon usato nei primi giubbotti nacque proprio come alternativa economica alla costosa seta “rigorosamente a fibra lunga”). Come le mucche fanno il latte, in pratica, ma senza vitelli di mezzo che poi li devi ammazzare, mangiare e farci i mocassini…
    (si, amici vegetariani, il latte che state bevendo ha dietro di sé innumerevoli vitelli maschi ammazzati)

    Poi l’appiccicosa cagata polimerica dei ragni zoppi magari si può impastare e pressare in piastre, per fare armature più rigide. Boh.

  28. una disquisizione sulla definizione di steampunk (mettiamo giù le ovvietà)

    con steampunk si indicano due cose ossia quella fiction dove nel mondo narrato la tecnologia dominante è una tecnolologia per noi desueta che si è sviluppata soppiantando e sostituendo le tecnologie che nel nostro mondo sono più avanzate

    ma nello specifico però steampunk indica un mondo in cui la tecnologia dominante sono i motori a combustione esterna in un mondo di epoca pseudo vittoriana

    altre definizioni di sottogeneri note sono clockworkpunk (tecnologia rinascimentale) e dieselpunk (dominanza di motori a combustione interna ed ambientazione pseudo inizi novecento)

    ma non mi sento sodisfatto, così su due piedi butto giù altri possibili cosopunk

    DAVINCIPUNK un sacco di legno e pelle di vitello

    TESLAPUNK bobine a profusione(un po’ l’immaginifico fantascientifico anni 40-50)

    VALVLEPUNK gli irresistibili bulbi e grovigli di cavi

    TRANSISTORPUNK intrinseca bellezza dei circuiti con quei simpatici cosini colorati a striscie(per questo consiglio la visione di “brazil” di terry gilliam)

  29. La definizione di Steampunk è più complessa, data anche la nascita del termine per “qualcosa” e la completa virata del pubblico verso “altro” (verso il motto “come sarebbe stato il passato se il futuro fosse accaduto prima”).

    Per la tecnologia anni ’30-’50 è usato Dieselpunk, termine che prima non veniva utilizzato dato che Steampunk era un termine sufficiente per le castronerie pseudostoriche, ma Dieselpunk ha un suo perché in scenari sci-fi vintage pieni di nazisti (e va parzialmente a sovrapporsi all’Atomicpunk anni ’50).

    Anche Dieselpunk ha avuto una genesi del termine particolare, essendo nato nell’ambito dei GdR per indicare la tecnologia di una specifica ambientazione Fantasy (che in realtà si poteva pure chiamare Steampunk, ma l’autore preferì inventarsi un nome tutto suo per motivi di marketing e di schizzo personale, LOL!). A lungo ignorato come termine ha trovato un riscatto di pari dignità con lo steampunk da pochissimo tempo e ora, giustamente, lo si usa perlopiù per contesti storici ’30-’40.

    Dieselpunk is shorthand to describe a fantasy society with an industrial level of development, informed by Cyberpunk sensibilities. This concept that became the foundation of the RPG game Children of the Sun. The term, coined by game designers Lewis Pollak and Dan Ross, was used to help market said game. Dieselpunk is an alternate-history environment in which the most important aspect of society is diesel fuel, and the machinery that depends upon it.

    Altro termine comunemente utilizzato nell’ambito ormai è anche Clockpunk, che va proprio a coprire le bizzarrie pre-industriali, quindi basate su molle e ingranaggi a orologeria senza chiamare troppo in causa i motori a vapore.

    L’utilizzo di “-punk” nell’ambito della divergenza tecnologica ha avuto un grosso impulso dall’ambiente dei giochi di ruolo, in particolare di Gurps che lo definisce come LT X+N ovvero livello tecnologico X+N composto dalla base estetica X più uno shift di risultato reale N: i Flintstones che sono età della pietra con tecnologie post-seconda guerra mondiale sono 0+7; lo Steampunk più tipico che è Ottocento con shift verso la prima metà del Novecento o perfino l’era atomica è 5+1 o 5+2; il Clockpunk come Rinascimento con però macchinari degni della fine dell’Ottocento è 4+1;

    La differenza tra uno 0+7 dei flintstones e un 5+2 è che nel primo caso hai il televisore di pietra, l’auto di pietra (ma buona come una degli anni ’60 o ’70) con i piedi usati per frenare, la gente veste di pelli animali ecc… nel secondo hai l’auto a vapore buona come la precedente, i carri armati a vapore e la gente ha cilindri, bombette e predilige frac e finanziere.

  30. Quindi dei termini suggeriti direi che
    DAVINCIPUNK: è già coperto da Clockpunk.
    TESLAPUNK: può rientrare nell’Atomicpunk già noto, è inutile.
    VALVLEPUNK: ancora Atomicpunk probabilmente.
    TRANSISTORPUNK: questo forse è più interessante.

    Comunque, come ha dimostrato l’esperienza del Dieselpunk e del Clockpunk, è l’utilizzo popolare a dare valore alle etichette… o a dar loro un contenuto definito.
    I prossimi “punk” dipenderanno dalla moda più che dai forzamenti degli inventori dei termini, e per fare un esempio di “oilpunk” frega qualcosa a ben pochi. ^_^

    Il punto di taglio in una continuità storica tra Steampunk e Dieselpunk può essere posto in un cambio di mentalità e di estetica. E’ già d uso corrente la prima guerra mondiale come punto di fine del “lungo XIX secolo” (1789-1914), seguito dal “breve XX secolo” (1914-1991), come li definisce Hobsbawm.

    E’ più che adeguato come punto di taglio: la base storica massima di partenza dello Steampunk può essere considerato il mondo del primo decennio del Novecento con la sua mentalità diversa, ancora dominata dagli Imperi e dalla tradizione, e non segnato dal cambio di cose della prima guerra mondiale (o equivalente).
    Aggiungendo gli elementi fantascientifici, fossero anche i viaggi spaziali cari a Space 1889, bisogna comunque mantenere una sensazione di “massimo prima guerra mondiale”, calcando su mentalità, estetica ecc… e nel dubbio più motori a vapore possibili.
    Può esserci Steampunk anche con le esplosioni nucleari e l’antimateria, se la sensazione Ottocentesca rimane: si veda Anti-Ice di Baxter.

  31. Sempre su Dieselpunk, sempre da Wikipedia, un’altra buona definizione:

    Initially proposed as a genre by the creators of the role-playing game Children of the Sun, dieselpunk refers to fiction inspired by mid-century pulp and set in a world similar to steampunk though specifically characterized by the rise of petroleum power and technocratic perception, incorporating neo-noir elements and sharing themes more with cyberpunk than steampunk.

    Un cyberpunk vintage, in tre parole.

  32. prendo questo articolo come cloaca dello steampunk

    a proposito ho trovato questo simpatico corto animato

  33. Bellissima l’idea e la realizzazione, inaccettabile la misandria che porta a indicare la donna come un’evoluzione dell’uomo (rispecchiando il percepito comune instillato in anni di propaganda mediatica antimaschile). Vergogna.

Comments are closed.