Si è parlato spesso di lettori di eBook, visto che servono per leggere più comodamente gli eBook dello schermo fisso del PC (o del piccolo schermo del cellulare) e non stancano la vista grazie alla tecnologia E-Ink (o E Ink, senza minuscole o trattini, come la ditta preferisce che la si chiami… piangono come checche isteriche se leggono e-Ink, bisogna avere pazienza).

Val la pena tenersi aggiornati sulle novità tecnologiche: gli eBook serviranno a ben poco se il pubblico non inizierà a disporre di più strumenti per leggerli. Io non compravo eBook prima di avere il Cybook Gen3 perché sapevo che molto difficilmente li avrei letti al PC o stampati su carta (e non ho un iPhone, una PSP o un Nintendo DS).
Serve che la gente possa leggere eBook il più comodamente possibile se si vuole sperare che li compri e questo, come molti esperti sostengono, significa che non solo i lettori dovranno costare meno, ma che dovranno anche fare “altro” oltre che leggere eBook.

Una cosa che dicevano da mesi alcuni esperti di settore è che un lettore a “doppio schermo” sarebbe stato l’ideale: un piccolo computer, buono per navigare in internet e guardare la posta e che, in più, fornisca anche un comodo schermo ePaper per la lettura ottimizzata dei libri. Questo ottenuto tramite o due schermi diversi in un oggetto apribile tipo libro oppure con un singolo schermo ibrido in grado di passare da “LCD” a “ePaper” a piacimento.

Un attrezzo così sarebbe più facile da vendere di un lettore dedicato: molti apprezzano i piccoli portatili (piccoli anche nel prezzo!) per guardare la posta, usare messenger e navigare in internet quando non usano il PC al lavoro. Alla maggioranza delle persone non serve un computer più potente o capace, tanto non sanno usare eMule e preferiscono le console per i videogiochi.

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Asus Eee PC: 1,7 milioni di pezzi nel solo terzo trimestre del 2008
meno dell’altro netbook in gioco, Acer Aspire One: 2,15 milioni di pezzi

Il caso Eee PC lo ha dimostrato facendo la cosa più banale del mondo: soddisfare una richiesta di “mini portatili” (netbook) ovvia e chiara da tempo. Se un netbook disponesse anche di un comodo lettore di eBook con schermo ePaper allora molti lo comprerebbero anche per il “gustoso servizio extra”.
Serve una sinergia tra offerta di eBook in vendita e offerta di lettori che non siano solo lettori di eBook per puntare alla massima diffusione del libro digitale.

Immagina questa scena
È il 2012 e sei uno che non legge granché, come la maggioranza degli italiani. Non leggi un romanzo da più di un anno. In pausa pranzo passi di fronte alla vetrina di una libreria e vedi la “copertina” di un libro che ti interessa, ma… cavolo, è venduto da un editore solo digitale.

Non è possibile comprare il cartaceo, se non chiedendo il print-on-demand e tu non vuoi aspettare (e comunque i vicini ti rubano sempre i pacchetti lasciati sulla cassetta postale): sei in una libreria “nuova” che oltre agli scaffali di libri ha anche un paio di pc collegati ai cataloghi e che fornisce connettività wifi nel negozio per comprare gli ebook dal proprio lettore anche senza collegarsi ai due pc forniti.

Tu quel libro lo vuoi. Punto.
Te ne hanno parlato tutti bene. Perfino “il Caccola” dell’ufficio vendite (che non sa nemmeno scrivere giusto il proprio nome) dice che questo libro gli ha cambiato la vita e ora legge quasi un libro intero ogni due mesi e grazie al suo nuovo hobby ha potuto scoprire le meravigliose trilogie di Licia Troisi (“una scrittrice bravissima!!!!” parola del Caccola).

Vai dal negoziante e chiedi per i lettori di eBook. Costano dai 90 euro in su. E il libro sono altri 7,49 euro. Dovresti spendere quasi 100 euro per un solo libro! O fai così oppure lo compri online e poi lo stampi sfruttando a sbafo la stampante dell’ufficio, ma non è una soluzione che ti risolverà il problema per davvero al prossimo libro

Vendere libri digitali a gente che avrebbe gli stessi attuali vincoli “tecnologici” a leggerli (schermi retroilluminati di PC, netbook e portatili oppure stampa su carta) non sarebbe semplice. Ma se fossero diffusi netbook con lo schermo ePaper abbinato con tutte le funzioni (schermo grande per studiare, possibilità di scrivere appunti direttamente sul libro) per fare egregiamente il proprio lavoro di “libri del futuro”, il problema non ci sarebbe. In realtà anche gli attuali netbook non sono male per leggere, ma la batteria non dura molto: servirebbero monitor non retroilluminati a basso consumo. In più la possibilità di scrivere sullo schermo è molto utile quando si studia e gli attuali netbook non lo permettono.

Se avessi un lettore adatto l’esempio visto prima sarebbe diverso.
Appena trovato il libro che desideri nel catalogo snobberesti la possibilità del POD, daresti l’indirizzo di posta per l’invio del prodotto al commesso (il tuo Netbook/Lettore è un po’ ingombrante, mettiamo che non l’hai portato) o gli porgeresti la chiavetta USB/memoria SD e ti prenderesti il libro per un prezzo pari alla metà (o anche meno) di quello degli attuali hardcover. Sarebbe bello, no?
Una cosa molto semplice. Adatta a scatenare l’acquisto impulsivo a cui gli editori puntano.

Ma simile netbook ebook reader sono una soluzione verosimile?
Magari con doppio schermo e che si richiudono come dei libri veri?
Secondo alcuni esperti sì, sono la via da seguire per rendere mainstream l’ebook. Ma quando appariranno? Fino a pochi giorni fa avrei detto “a 2010 inoltrato o nel 2011”. Mi sbagliavo: i primissimi appariranno tra quattro mesi.

enTourage eDGe
Questo è molto simile a quello che immaginavo io da mesi (sì, appartengo anche io alla fazione del “non solo ebook reader”), sbavando nella speranza che qualcuno lo producesse il primo possibile. Mi pareva una soluzione banale, ovvia, quella di seguire la strada del netbook unendovi il potenziale degli ebook reader. Devono aver pensato anche alla Entourage Systems Inc. la stessa cosa “banale” che ho pensato io, ma loro l’hanno tramutata in realtà (a parte una cosetta sulla tecnologia degli schermi che vedremo dopo e che potrebbe dare problemi di competitività al nuovo prodotto). ^__^

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Doppio schermo: LCD a colori (600 x1024pixel) da 10,1 pollici su una “pagina” ed E Ink in bianco e nero a 16 livelli di grigio (825×1200 pixel) da 9,7 pollici sull’altra “pagina”.
Dura 6 ore con LCD acceso e oltre 16 ore con il solo E Ink acceso: lo schermo LCD ad alto consumo è un brutto vincolo, ma non lo rende diverso da altri netbook attuali.

Uno schermo da 9,7 pollici è abbastanza grande da permettere la lettura di manuali con immagini, saggi, testi universitari… magari col lettore in modalità orizzontale invece di verticale (si potrà fare?). È possibile prendere appunti sul testo scrivendo con il pennino direttamente sullo schermo E Ink o inserendo note con la tastiera touchpad (nota: puoi usare le dita invece del pennino, molto più veloce per chi non è abituato!) evocata nel monitor LCD. Perfetto per lo studio sui libri universitari (tantissimi si trovano piratati) o anche sulle slide lasciate dal professore. Predilige formati PDF ed ePub. Peccato che usi Android invece di una distribuzione più open di Linux, ma vabbé… ^__^

Con i due schermi è possibile, per esempio, leggere un libro pieno di linguaggio tecnico (ad esempio un romanzo ambientato su una nave) e poter correre quando si vuole alle ultime pagine (sul secondo schermo) per leggere nel glossario il significato dei termini più strani. O leggere le note di fine capitolo. Molto più comodo che con un solo schermo.

Oppure, mentre si legge un PDF in inglese, si può aprire Wordreference nello schermo LCD e cercare la parola che non si conosce. O frugare Wikipedia alla ricerca di maggiori informazioni su qualsiasi cosa (un evento storico citato in un saggio, un personaggio famoso presente in un romanzo storico ecc…).
Con la connessione Wifi ci si può connettere dall’università e guardare Wikipedia (o la posta) nello schermo LCD mentre si prendono appunti a pennino sulle slide del professore nello schermo E Ink. Comodo, no?

D’altronde il lettore non è dotato solo di connessione 3G, come il Kindle, ma anche del WiFi e del Bluetooth per collegarsi con tutto quel che capita. Si può leggere un libro in bagno e, finita la defecazione, passare allo schermo LCD, connettersi a Youporn e farsi una sega con un porno di giapponesine lesbiche. Bello, no?

La tastiera touch è buona, ma non permette di scrivere al meglio. Come fare se uno vuole usare al massimo delle potenzialità il lettore, tramutandolo da strumento “portatile” a postazione di scrittura usando un Word Processor?
Come scritto nelle specifiche permette l’uso di una tastiera bluetooth opzionale: chi volesse usarlo non solo per la posta, i video in internet, ascoltare musica, cazzeggiare su facebook, la messaggeria istantanea, leggere libri, studiare, fare l’editing di testi altrui (una bella sottolineatura col pennino e poi la nota “POV confuso”, proprio come sulla carta stampata! E puoi inviare gli appunti via mail allo scrittore! ^__^) ecc… ma anche scrivere il proprio romanzo, potrebbe farlo (comodamente?) con una tastiera bluetooth comprata a parte.

Che dimensioni ha e quanto pesa?
Il lettore misura 210 x 273 x 25 mm. Molto più grande del Cybook Gen3 (118 x 188 x 8,5 mm), ma dipende dallo schermo molto più grande. È un bell’attrezzone, ma non ingestibile, anzi: un grosso romanzo come La Guerra contro gli Chtorr di David Gerrold misura 140 x 215 x 49 mm, ma altri libri (manuali e libri di testo ad esempio) sono spesso più grandi.

Si può quindi tenere in mano bene quando i due schermi sono ripiegati per ottimizzare la lettura degli eBook: è spesso, ma non molto spesso (il libro di Gerrold è quasi il doppio!) e anche il peso per quanto elevato (2,5 libbre, ovvero 1,13 kg) non è molto elevato. È come un romanzone grosso e pesante, ma molto più leggero di tanti libroni a copertina rigida che possiedo.

Se una persona può leggere senza problemi il tomo di Gerrold (1,18 kg) o Argento Vivo (1,12 kg), perché non dovrebbe poter tenere in mano un librone elettronico? E quando si parla di libri di oplologia appare perfino, beh, leggero! ^__^
Leggere la lista qui sotto per credere.

warbow_edge_gerrold_gen3

Confronto visivo delle dimensioni:
The Great Warbow, enTourage eDGe, La Guerra contro gli Chtorr, Cybook Gen3

Libro di carta o lettore eBook Peso in grammi
Cybook Gen3, lettore a schermo singolo (6 pollici E Ink) 180
Michael Swanwick, Cuore d’Acciaio, brossura 310
Jacqueline Carey, Il Dardo e la Rosa, brossura 730
Alan D. Altieri, La Furia, hardcover 730
Alfred Kohler, Carlo V, hardcover 940
Frank Barnes, Cartridges of the World, brossura 1040
Licia Trosi, Cronache del Mondo Emerso, brossura 1050
Neal Stephenson, Argento Vivo, hardcover 1120
enTourage eDGe, lettore doppio schermo (9,7 pollici E Ink) 1130
David Gerrold, La Guerra contro gli Chtorr, brossura 1180
Hardy & Strickland, The Great Warbow, hardcover 1950
Bengt Thordeman, Armour from the Battle of Wisby, hardcover 2080
Alan Williams, The Knight and the Blast Furnace, hardcover 3150

Comparazione prezzo-prestazioni tra enTourage eDGe e altri lettori.
Utile guida riassuntiva per rendersi conto di tutto quello che può fare.

Volete farvi un’idea di com’è?
Andate subito sul sito e cliccate TRY IT!

Per concludere vorrei segnalare questo articolo di oggi di David Rothman.
Fa notare alcune cose giuste, come il fatto che l’abbinamento doppio schermo “LCD più E Ink affiancati” presto potrebbe diventare obsoleto con la produzione di massa di schermi “ibridi”, in grado di funzionare sia in modalità emissiva (retroilluminati) che passiva (usi la luce ambientale per leggere), da parte di Pixel Qi. Sono attesi proprio per la fine del 2009.

Io rimango convinto che, qualunque sarà la tecnologia impiegata, l’idea del doppio schermo che si chiude come un libro di carta sia fantastica… e ho spiegato prima il motivo con la questione del doppio uso simultaneo: fossero due schermi ibridi Pixel Qi sarebbe molto meglio, ma pure così è un GRAN bel prodotto col prezzo che ha.

Peccato che Rothman se ne sbatta altamente di analizzare i vantaggi del nuovo enTourage eDGe che va visto NON SOLO come un lettore di ebook che fa anche il netbook, ma anche come un vero e proprio netbook che in più fornisce servizi da lettore di eBook di altissimo livello paragonabili a quelli forniti da iLiad nel DR1000S da 699 euro, ma per appena 490 dollari (330 euro).

È un prodotto che compete su due campi da gioco diversi assieme: quello semi-deserto (in termini di milioni di persone disposte a comprarlo subito “perché sì”) degli eReader e quello ricchissimo dei netbook. Nel primo come competitore di altissimo livello, nel secondo di basso livello (medio livello se lo si usa all’università o per lavoro).

Think twice before locking into 2009 products, at least dedicated e-reading hardware, when the 2010 variety could be so much better. If nothing else, remember that a netbook or general-purpose tablet might be best for you both today and in 2010.

Alla faccia di chi sostiene che Teleread e simili siti contengano articoli scritti solo dai commerciali delle ditte dei lettori che se la cantano e se la suonano tra loro (perché informarsi causa tanta sofferenza ad alcuni?): dicono di non comprare e di aspettare il 2010 inoltrato per scegliere meglio, senza lanciarsi in spese “folli” di cui ci si potrebbe presto pentire! LOL!

Vorrei poi far notare un’altra cosa: Rothman suggerisce che magari per leggere è meglio evitare lettori dedicati e prendere invece un netbook o un tablet… peccato che non noti che anche il enTourage eDGe è un buon netbook (appoggiandosi per l’archivio dati a schede SD e dischi esterni, visto che il tempo dei netbook con 4 GB di memoria è passato…) e fornisce anche servizi extra come il touchscreen e un secondo schermo estremamente comodo per gli ebook. E poi è più figo del netbook classico. Molto più figo. E sappiamo quanto l’effetto figaggine conti nell’alta tecnologia da rifilare ai giuovani: ho visto netbook e notebook rosa shocking identici (stesso processore, stesso hdd, stessa ram) a quelli più anonimi grigi o neri che, per il fatto di essere rosa shocking, costavano 50 euro e oltre in più (visti da Mediaworld e Darty).

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Un adorabile netbook confetto, come piace a noi ragazze… sigh
“La tastiera con tasti isolati è progettata appositamente per evitare errori di battitura, anche se chi digita ha le unghie lunghe. La trama del poggiapolsi garantisce un comodo supporto, anche per coloro che amano navigare sul Web dal divano o aggiornare il blog anche in viaggio.”

Tutte cose che giustificano la spesa di 490 dollari (330 euro al cambio attuale) invece di 299-399 euro per un prodotto un po’ meno “computer” e un po’ più “supporto su cui studiare/leggere” (nell’ambito dello studio sui libri universitari piratati sconfigge i netbook!).

Un consiglio, però: aspettate il 2010 inoltrato che, se gli schermi Pixel Qi dovessero sfondare, non ci vorrebbe molto prima che arrivino lettori simili con doppio schermo ibrido Pixel Qi (enTourage eDGe 2?). E sarebbero molto migliori degli schermi differenziati: soprattutto per ovviare i problemi di consumo del LCD acceso, obbligatorio per scrivere le note con la tastiera virtuale. E magari invece delle memorie a stato solido ci saranno piccoli hdd da 60 GB, come nei netbook di fascia minima attuali (Eee PC 700): più sensibili alle botte, ma più affidabili per altri versi (nessun vincolo sulle riscritture) e molto più capienti.
La concorrenza lotterà per proporre qualcosa di altrettanto valido o migliore, soprattutto iRex (schermi a colori, magari?) che non digerirà bene che il suo lettore di punta sia stato minacciato da un prodotto più economico.
Val la pena attendere qualche mese. ^_^


Nota sul peso: il peso delle Cronache è stato solo stimato, partendo dal libro della Carey che come formato e leggerezza delle pagine dovrebbe essere simile. Immaginando pagine ancora più leggere potrebbe scendere a 980 grammi. O salire a 1100 con pagine poco più pesanti. Io ho i tre libri delle Cronache divisi, Nihal in economica e gli altri due in hardcover. Se qualcuno dispone del peso esatto del tomo della trilogia intera me lo segnali, per favore.

Nota sulla scrittura: se il sistema operativo è Android e in più l’interfaccia primario è una tastiera touch limitata significa che non è possibile usare OpenOffice, giusto? E uno con cosa scrive, a parte il prendere note e appunti o mandare mail… il sistema di scrittura integrato (Google Docs?) sarà abbastanza buono per produrre file decenti se uno vuole scrivere un romanzo o dei racconti? Boh.

35 Replies to “Un nuovo lettore di eBook: enTourage eDGe a doppio schermo”

  1. Ma l’hai pesato con il bilancino elettronico Argento Vivo? Pensavo che scherzassi e sono andato a pesarlo per ridere. Mi vengono fra 1100 e i 1110, ma ho quello manuale per la pasta in cui devo fare manualmente lo zero con ghiera di carta.
    Per l’eDGe tutto dipenderà dalla resistenza meccanica agli urti dello schermo LCD. 16 ore a mio avviso sono un po’ pochine per un lettore, forse recupererebbero qualcosa alimentando con due batterie indipendenti in parallelo i due schermi (in parallelo rispetto all’alimentazione esterna ovviamente)
    Il PixelQi sembra molto interessante, ma bisogna vedere come funziona il passaggio. Se la Philips (è lei quella dietro l’irex,no?) riesce a produrre un reader a colori con la stessa qualità dell’irex non saranno più solo ebook piratati, ma anche comix (mi sarei sfrangiato un pochino i maroni di leggermi le puntate mensili di Fables sul computer)
    Per quanto riguarda i romanzi, che hanno una struttura di lettura lineare, l’ereader si è dimostrato davvero valido (io ho ancora qualche problema con le immagini nei libri quando riformatto oppure con i grassetti). Per i libri di testo scientifici per gli esami, purtroppo non ci siamo. E’ una lettura fortemente non lineare, specialmente in ripasso. Io preferisco avere il testo cartaceo. I libri veri e le fotocopie rilegate con la spirale sono molto più comode. Ti sposti più velocemente da una parte all’altra del testo, riconoscere i segnalibri è più intuitivo (senza doversi ogni volta riferire all’indice) e non hai problemi di alimentazione.
    Per lo studio scientifico, l’unico che sembra promettere bene è l’irex (l’ilead non è all’altezza e non ha quel popò di schermo per vedere i grafici grandi e maestosi), ma costa un’esagerazione. Il meglio dopo la carta, per lo studio, potrebbe essere un portatile (non un netbook, proprio un 16-17 pollici) con lo schermo ibrido (così avrei una tastiera per la ricerca veloce di parole chiave e potrei usare tutte le scorciatoie e i copia incolla rapidi di Adobe reader o programmi similari)

  2. Il primo impulso è: lo voglio.

    Il secondo è: in effetti, visto quanto stanno studiando sugli schermi, è davvero probabile che da qui a poco una nuova tecnologia renda obsoleta l’accoppiata E Ink + LCD.

    Non mi piace per niente invece il fatto che si debba usare una tastiera bluetooth: perché non hanno previsto l’uso di una normale tastiera USB? 🙁

  3. Io avanzo qualche dubbio sull’affiancata lcd e-ink. Ma soprattutto nutro qualche dubbio sul netbook con e-ink. Una delle cose che mi paiono vincenti dell’e-reader, è il fatto che si tratta di informatica pervasiva, non stai usando un computer che ti permette di fare di tutto, ma stai usando un apparecchio che ha una funzione primaria, che è quella di leggere, di lavorare con del testo scritto.
    Quando mi siedo davanti al mio computer non so cosa farò, quando accendo il mio iLiad so che sto per mettermi a leggere.
    Nel momento che posso avere un apparecchio in cui mettere, faccio per dire, l’intero viaggio in occidente dello scimmiotto sun, e poi mi siedo e posso iniziare il processo di lettura delle sue duemila e rotte pagine, è davvero vantaggioso che dopo tre pagine mi si illumini una icona che mi dice che ho ricevuto un messaggio, o che mi venga la curiosità di vedere se qualcuno mi ha risposto nel forum di steamfantasy solo perché ne ho la possibilità?
    Quello che voglio dire è che l’e-ink, incidentalmente, ci sta anche mostrando che un apparecchio che fa meno cose, ma che ci permette di farle per più tempo e con meno distrazioni (esplicite o implicite) può essere più utile di un iQualcosa che fa anche il caffè, ma che ci fa perdere la relazione univoca tra persona ed oggetto. Come scrivevo altrove, se ho in mano un libro, so cosa sto tenendo in mano, conosco la sua meccanica e so quale è la sua identità. Un netbook è un crocicchio di cose, è ambiente di lavoro, ma anche di gioco, ma anche di comunicazione, ma anche di studio… questa multimedialità raggiunta e completa, che negli anni ottanta io sognavo, adesso mi sembra più un peso e un ostacolo che un effettivo vantaggio.

    f.

  4. @Uriele

    Ma l’hai pesato con il bilancino elettronico Argento Vivo?

    No, con un bilancino da cucina meccanico. È vecchio e da quello dipende l’errore di 10-15 grammi circa, credo, che immagino vada per ogni kg di prodotto. I tre libroni più grossi non li potevo pesare direttamente e ho usato i dati forniti da Amazon. ^__^

    Se la Philips (è lei quella dietro l’irex,no?)

    IREX Technologies, che produce i lettori iLiad, nel 2005 era una spin-off company della Royal Philips Electronics. Ora tra i suoi partner vi sono E Ink, Adobe, Philips. O almeno così dice qui.

    Per i libri di testo scientifici per gli esami, purtroppo non ci siamo. E’ una lettura fortemente non lineare, specialmente in ripasso. Io preferisco avere il testo cartaceo. I libri veri e le fotocopie rilegate con la spirale sono molto più comode.

    Sì, è vero.
    Con un solo schermo, come quello del portatile, in alcuni corsi mi sono trovato bene quanto stampando su carta (e senza i casini) perché le cose da studiare lasciate dal professore erano a pacchetti vincolati al singolo file PDF e con la navigazione sulle miniature si trovava tutto subito.
    In altri casi meno bene perché la rapidità di scorrimento del lettore non è paragonabile a quella del libro di carta: poter mettere il dito “sull’indice analitico”, un pezzo di carta “dove ero arrivato” e poi sfogliare indietro cercando il pezzo voluto non è altrettanto comodo da replicare sui lettori moderni.
    Sul portatile la rapidissima velocità di scrolling e la funzione di ricerca compensa il problema, ma sul lettore Cybook Gen3 (su cui stavo leggendo dei testi di storia in cui mi avrebbe fatto comodo balzare in giro sfogliando) non c’è nulla che compensi.

    Un oggetto doppio schermo ibrido puro (passivo quando serve l’ePaper e attivo quando serve altro) potrebbe risolvere il problema: da una parte la pagina ribaltata e zoomata a piacimento, dall’altra il modulo di ricerca nei testi ocr (o negli ebook fatti bene) più le miniature più un sistema di segnalibri rapido (del tipo “tocco di pennino”) più l’accesso a internet per consultare wikipedia e i siti di settore (es: eFunda per le informazioni sui metalli mentre si legge un testo di metallurgia delle armature).

    Il meglio dopo la carta, per lo studio, potrebbe essere un portatile (non un netbook, proprio un 16-17 pollici) con lo schermo ibrido (così avrei una tastiera per la ricerca veloce di parole chiave e potrei usare tutte le scorciatoie e i copia incolla rapidi di Adobe reader o programmi similari)

    Sì, anche. E si leggerebbe, alla scrivania, benissimo. Meno bene per portarlo in giro, viste le dimensioni di un 15 pollici e oltre.
    E la tecnologia degli schermi ibridi, essendo fondamentalmente tecnologia per il risparmio energetico, se funzionasse bene e avesse un prezzo accessibile otterrebbe automaticamente l’attenzione del mercato: portatili con autonomie di 10+ ore in “lettura/navigazione internet” (senza video o musica in funzione) invece che di 3 ore (2 ore e venti scarse con il monitor a consumo minimo ormai per il mio portatile) non sarebbero male.

    @Angra

    Il secondo è: in effetti, visto quanto stanno studiando sugli schermi, è davvero probabile che da qui a poco una nuova tecnologia renda obsoleta l’accoppiata E Ink + LCD.

    È un’accoppiata rischiosa: si è voluto fare subito qualcosa che forse era meglio fare dopo, con una tecnologia degli schermi più adatta.
    Pure io non lo comprerei ora, anche se avessi i soldi da buttare (che poi non sono nemmeno tanti: non chiede i 699 euro dell’iRex Digital Reader 1000S, ma “solo” 490 dollari) perché tra un annetto potrebbe essere obsoleto concettualmente.
    Continuerò a scrivere gli appunti di editing su un foglio di carta, con la matita, portandomeli assieme quando leggo sul Cybook Gen3 come ho fatto per mesi. ^___^

    @fabrizio veneradi

    Ma soprattutto nutro qualche dubbio sul netbook con e-ink.

    Tecnologia ibrida che simuli l’ePaper, non E Ink.
    Su un netbook E Ink anche io avrei moltissimi dubbi. Su un netbook identico a quelli attuali, ma che quando la pagina è fissa consuma molta meno batteria… no, direi di no: che male ci sarebbe ad avere più ore di uso senza ricaricarlo? L’idea di fondo di Pixel Qi è quella.
    ^___^

    Resta da vedere come sarà questa tecnologia (a parte Pixel Qi magari ci sono/saranno altri competitori nell’ambito degli schermi a risparmio energetico) e come si evolverà la sua qualità nel corso dei prossimi due anni.

    Una delle cose che mi paiono vincenti dell’e-reader, è il fatto che si tratta di informatica pervasiva, non stai usando un computer che ti permette di fare di tutto, ma stai usando un apparecchio che ha una funzione primaria, che è quella di leggere, di lavorare con del testo scritto.

    Cosa ci sarebbe di vincente, esattamente, in un prodotto che la massa dei lettori, che sono lettori di “un libro o due l’anno”, NON comprerebbe mai? ^__^
    Ora è vincente perché ora i lettori vengono comprati comprati dai fanatici di lettura e di hi-tech (o anche solo di lettura, forse, ormai, visto che il tempo degli Early Adopter sta passando), ma loro da soli non sono tutto il mercato.
    Serve che tutti possano usare comodamente gli ebook anche senza spendere apposta per un lettore di soli ebook. L’esempio nel box giallo è chiaro: 100 euro per un libro al primo acquisto è un prezzo equo?
    Meglio stamparlo su carta, per una volta… e la volta successiva, sette mesi dopo… e la volta ancora dopo non lo legge proprio il libro. ^__^

    Non bisogna ragionare dal punto di vista dei forti lettori che sono anche appassionati di tecnologia: bisogna ragionare dal punto di vista di chi magari è un po’ allergico alla tecnologia (e i netbook coprono anche questo mercato, essendo un po’ più intuitivi dei notebook!) e che non legge molto.
    Ovvero della massa del mercato.

    Quello che voglio dire è che l’e-ink, incidentalmente, ci sta anche mostrando che un apparecchio che fa meno cose, ma che ci permette di farle per più tempo e con meno distrazioni (esplicite o implicite) può essere più utile di un iQualcosa che fa anche il caffè, ma che ci fa perdere la relazione univoca tra persona ed oggetto.

    Nel mercato dei cellulari non è andata così. Ora i cellulari fanno di tutto (tutte cose che il vecchio telefono in legno e ferro, con la manovella, non faceva) e tra giochi, messaggi di testo, accesso a internet, fotografie, schermo touch con lo stilo che paiono palmari veri e propri ecc… capita che qualche volta telefonano pure. ^___^

    D’altronde è una questione di offerta e di mercato, non di idee astratte: più servizi, più belli magari, stesso prezzo della concorrenza. O prezzo maggiore, ma con il marchio figo e la sensazione che “sia figo spendere di più”.

  5. Tecnologia ibrida che simuli l’ePaper, non E Ink.

    Beh, se parliamo di pixel qi, ok interessante, ma poco a che vedere con l’e-ink. Un conto è inchiostro elettronico a 200 dpi, un conto un evoluzione non retroilluminata dell’lcd. Ho già visto alcuni modelli di lcd in BN non retroilluminati e onestamente è un passo indietro per quanto riguarda la lettura su schermo.

    Serve che tutti possano usare comodamente gli ebook anche senza spendere apposta per un lettore di soli ebook. L’esempio nel box giallo è chiaro: 100 euro per un libro al primo acquisto è un prezzo equo?

    Devo essere sincero: non credo che gli ebook reader prenderanno piede facendo leva sui lettori deboli di romanzi. Mettila così: cento euro per un libro sono troppi: e se invece fosse 100 euro per un abbonamento annuale al Corriere della Sera con in regalo un ebook reader ad hoc?
    In più l’ebook reader oggi sfrutta contenuti pensati per la carta. Cosa succederà quando ci saranno i primi contenuti *nati* per ebook reader e che sulla carta non avrebbero senso?

    Nel mercato dei cellulari non è andata così.

    Infatti quello che ‘temo’ è il cellulare – videogioco – book reader. Lo temo perché, come tutti gli aggeggi nati per fare troppe cose, rischierebbero di sacrificare qualcosa ad ogni media. Ma d’altronde io non ho un iphone.
    Però sai: un conto è dire “è il mercato baby”, un conto è dire: è un buon prodotto? Ovvero, il mercato è un mezzo o un fine. Perché se è un fine, allora c’è poco da discutere, noi non ci possiamo fare niente.

    f.

  6. Beh, se parliamo di pixel qi, ok interessante, ma poco a che vedere con l’e-ink. Un conto è inchiostro elettronico a 200 dpi, un conto un evoluzione non retroilluminata dell’lcd. Ho già visto alcuni modelli di lcd in BN non retroilluminati e onestamente è un passo indietro per quanto riguarda la lettura su schermo.

    Hai visto gli schermi che Pixel Qi sta inviando ORA in giro per il mondo? O quelli che verranno prodotti da altre ditte nel prossimo anno?

    Ricordiamoci che se parliamo del mercato futuro non si può porre nessun vincolo tecnologico esclusivamente presente (soprattutto in campi in cui si sa che stanno giù risolvendo i problemi ed è solo questione di 1-2 anni per vedere le soluzioni in commercio): sarebbe un controsenso parlare di guerra nucleare globale con arco e frecce. ^___^

    A me non sembrano tanto brutti, però magari hanno falsificato le foto…
    http://www.pixelqi.com/products

    In più l’ebook reader oggi sfrutta contenuti pensati per la carta. Cosa succederà quando ci saranno i primi contenuti *nati* per ebook reader e che sulla carta non avrebbero senso?

    Semplice: esattamente come dicevo io servirà che la gente disponda di comodi dispositivi da lettura che non siano solo ebook reader.
    Sarebbe davvero uno scandalo così criminale che i futuri netbook-reader, usando tecnologie ibride, permettano di leggere anche bene gli ebook?

    Io non mi sentirei così sconvolto da pianificare l’omicidio degli ingegneri della ditta che li sviluppa, però magari mi sbaglio e tra nove anni (2018) fabbricherò proiettili esplosivi artigianali in cantina e farò saltare la testa di quei signori con un FAL… ^____^

    Però sai: un conto è dire “è il mercato baby”, un conto è dire: è un buon prodotto?

    La storia dei computer ha dimostrato che un “ottimo prodotto” dal punto di vista dei tecnici non è la cosa migliore per il mercato (e quindi per la diffusione e quindi per l’evoluzione e gli investimenti futuri) rispetto a un prodotto “meno ottimo”, ma con un prezzo e un’attrattiva di massa molto maggiore.

    E, come ben spiegato da Luttwak in “Strategia”, il bene dal punto di vista dell’ottimizzazione tecnica di un nuovo armamento non è il bene assoluto: l’unico bene è il reale equilibrio “costi complessivi – benefici complessivi – benefici specifici – usabilità specifica”.

    Se la cosa migliore del mondo costa così tanto che potrai comprarne quanto basta solo per armare un 10% delle truppe, forse è meglio la soluzione poco meno buona e armarci l’80% delle truppe.

    Se la cosa migliore del mondo (come precisione, tecnologia ecc…) è così complessa e di alta precisione che gran parte dei soldati si troverà di continuo l’arma inceppata per problemi di manutenzione “sul campo” (con problemi di pulizia, logistica dei pezzi di ricambio ecc…), forse è meglio un’arma meno precisa nella fabbricazione e meno precisa nel tiro, ma capace di resistere ai maltrattamenti e allo sporco molto di più e facile da riparare anche con pezzi artigianali fabbricati in loco (la filosofia di fondo dei Kalashnikov).

    E molto più facile da produrre (e quindi economico) nelle molte industrie disponibili che non potrebbero offrire la qualità delle componenti necessaria a fare dei G3A3 o degli M16.
    ^___^

  7. Hai visto gli schermi che Pixel Qi sta inviando ORA in giro per il mondo? O quelli che verranno prodotti da altre ditte nel prossimo anno?
    (…)
    A me non sembrano tanto brutti, però magari hanno falsificato le foto…

    No, probabilmente io ho visto gli immediati predecessori. Dalle foto è difficile dare una valutazione certa, il giudizio potremo darlo solo quando ne avremo uno fra le mani. Già comunque si vede che fanno utilizzo di antialising dei caratteri (e quindi siamo probabilmente sotto i 300 punti per pollice) e che il confronto con il kindle è curiosamente scorretto: se noti il kindle usa un font con grazie (mi pare un times) mentre il Pixel QI usa un font senza grazie, che rende meglio a risoluzioni basse. Il che mi fa pensare che il Pixel QI facilmente viaggi ai soliti 72/96 punti per pollice, more or less. Il che può voler dire forte uso di antialising per i font con grazie. Ma ripeto, è speculazione.

    Sarebbe davvero uno scandalo così criminale che i futuri netbook-reader, usando tecnologie ibride, permettano di leggere anche bene gli ebook?

    Scandalo no, ci mancherebbe. In fondo io uso iLiad che permette di interagire con i testi con annotazioni. Ma come credo che il successo di iPod sia dovuto anche al fatto di essere un coso monofunzione (anche se ora non lo è più), così penso che uno sviluppo della lettura digitale passi da una liberazione dal mezzo computer che non è il migliore dei possibili mondi.
    Mi piace pensare insomma che il fenomeno dell’editoria digitale possa portare ad un nuovo paradigma di relazione con la macchina che riproduce testi. E in fondo questi primi reader vanno in una direzione di novità, anche relazionale.

    La storia dei computer ha dimostrato che un “ottimo prodotto” dal punto di vista dei tecnici non è la cosa migliore per il mercato

    Eh ma torniamo al discorso del mercato. Se parliamo del mercato di massa come *fine* siamo d’accordo, allora possiamo stare zitti e aspettare di sapere come la apple o chi per lei decida come dobbiamo leggere libri e a che costo. Il mio discorso era più sul contenuto: in che maniera può evolversi uno strumento per leggere digitale, in maniera intelligente? Non sia mai che magari il mercato alla fine prenda una scelta che coincide (casualmente) con la qualità.

    f.

  8. così penso che uno sviluppo della lettura digitale passi da una liberazione dal mezzo computer che non è il migliore dei possibili mondi.
    Mi piace pensare insomma che il fenomeno dell’editoria digitale possa portare ad un nuovo paradigma di relazione con la macchina che riproduce testi. E in fondo questi primi reader vanno in una direzione di novità, anche relazionale.

    Sì, hai ragione, il lettore deve svincolarsi dal rapporto necessario col computer (cosa che il Kindle già fa, ma il Cybook no), ma non significa che il lettore in sé non possa offrire servizi che, “scorrettamente”, noi vediamo come “da computer”, ma che in realtà sono solo servizi di consultazione (internet è parte del nuovo mondo editoriale digitale)/comunicazione (salva annotazioni a pennino del testo e invia via mail in automatico).

    Non sia mai che magari il mercato alla fine prenda una scelta che coincide (casualmente) con la qualità.

    Sono un positivista ottocentesco: confido che, tra una cosa e l’altra, alla fine il progresso porterà al miglioramento del settore tramite un nuovo equilibrio tecnologie/bisogni. ^__^

  9. Forse prima di pensare agli ebook, almeno nel nostro paese, bisognerebbe guardare al grado di penetrazione in Italia.

    http://www.istat.it/salastampa/comunicati/non_calendario/20070510_00/testointegrale.pdf
    Il 37% della popolazione proprio non legge perché:
    1) Preferisce lanciare tappi di sughero in una botte in cui sta invecchiando il wiskey da 50 anni
    2) Non ha tempo libero (tirare tappi alle botti è un lavoro faticoso)
    3) Si annoia e preferisce tirare tappi di sughero
    4) E’ troppo stanca oppure dice che i libri sono scritti in maniera difficile
    (Poi c’è quasi un 10% che dice che non sa leggere o legge male, ma di solito quelli fanno gli scrittori)

    Quasi il 60% di chi legge non arriva a leggere 6 libri l’anno (facciamoli anche tutti hard cover: 6×20=120 euro). Il 41% delle persone legge i libri che
    1) Ha in casa
    2) GLi hanno regalato
    3) Ha comprato insieme a Panorama o la Gazzetta dello Sport

    Poi vabbè, di solito fra questi sei 5 sono libri di cucina o randomword-opoli o le Caste di stagranfregna.

    Se ti ci vogliono 2 anni per riassorbire il costo dell’ereader tanto vale non comprarlo (io sono già in attivo dopo qualche mese, ma avevo trovato il PRS505 in Provenza sui 200-230 che era un affare). Se non aumentano i lettori seriali l’unico modo per far penetrare in modo sostanziale questa tecnologia (cioé per spingere l’editoria italiana a puntare in modo sostanziale sugli ebook e ridurre il prezzo) è quella di abbinarlo a qualcos’altro: il lettore iPhone fa schifo ed è scomodo, ma se tanto lo tengo per leggere un mezzo libro ogni tanto e fare il figo con gli amici,ok.
    Per adesso quello migliore dal punto di vista commerciale è l’ereader di Barnes e Nobel: fighetto come un ipod, accattivante, con il display delle copertine sotto. Se Mondadori o Feltrinelli riuscissero a creare un infrastruttura apposita per le loro librerie sarebbe un balzo avanti di 100 anni

  10. Se ti ci vogliono 2 anni per riassorbire il costo dell’ereader tanto vale non comprarlo

    Esatto: motivo per cui alcuni esperti suggerivano che la capacità di Reader è bene che sia camuffata in un prodotto più appetibile che si compra per un altro motivo (come un netbook con schermo ibrido: lo compri come netbook con la batteria che dura un sacco e, magia!, quella volta all’anno che capita puoi anche leggerci un libro).

    (Poi c’è quasi un 10% che dice che non sa leggere o legge male, ma di solito quelli fanno gli scrittori)

    LOL! D’accordissimo. ^___^

    Per adesso quello migliore dal punto di vista commerciale è l’ereader di Barnes e Nobel: fighetto come un ipod, accattivante, con il display delle copertine sotto.

    Spero lo vendano presto anche Rosa Shocking perché per noi ragazze sarebbe DIVINO!
    ^___^

  11. Scusate per il doppio messaggio, ma ho visto la risposta solo adesso
    @fabrizio: visto che le mie informazioni sull’iliad sono di seconda mano ti tempesto di domande
    OT: dove l’hai preso l’ilead. Com’è rispetto ad altri lettori ( ho messo le mani sporche per pochissimo solo sul tavolozzo dell’irex), come va il supporto di Epub e MobyPocket? E i Pdf? Quanto lo hai pagato? Come funziona con le annotazioni? Che applicativi ci sono? Funzioni particolari

  12. guarda ho scritto due microrecensioni delle mie esperienze d’uso quotidiano con iLiad, le trovi qui e qui.
    Rispondo a quelle più specifiche: il supporto epub quasi non esiste, c’è solo un programma open source con risultati abbastanza deludenti. Il supporto mobipocket c’è, ma non fa gridare al miracolo.
    Ottimo invece quello pdf (iLiad è uno dei pochi lettori che gestisce gli hyperlink nei pdf…).

    Se hai altre domande fai pure.

    f.

  13. avevo letto che aveva una rosa di formati superiori all’irex. Comunque tranquillo… il software sony per gestire la libreria è la cosa più aberrante mai creata dall’uomo dai tempi di iTunes. Senza Calibre il Sony è un pezzo di ferro senza senso, un’ammazzadraghi

  14. sìsì, lo chiamo irex o il tavolozzo perché non ricordo mai la sigla. Ho visto la recensione e sto sbavando, se va sotto i 300 ci faccio un pensiero serio e bagnato. Per adesso rimango bimbominkia sony

  15. Non so se l’eDGe o prodotti simili avranno successo. Non sono sicura se debba augurarmelo.
    Adesso la situazione è molto buona: i lettori e-ink attuali sono ottimi per la narrativa e con qualche euro in più puoi comprarne con schermo più grande adatto anche alla saggistica. Certo possono venire altre migliorie (possibilità di prendere appunti, collegamento wireless, gadget vari, schermo a colori, ecc.) ma la funzione di base è svolta in modo egregio. In più il fatto che il mondo sia ancora basato sul cartaceo implica la possibilità di avere i libri in un modo o nell’altro.

    Facciamo un balzo nel futuro: i lettori di eBook (con qualunque tecnologia) si diffondono in maniera capillare. Tutti o quasi possono, volendo, leggere un eBook. Le case editrici non hanno più interesse per il cartaceo, tranne una piccola nicchia (come adesso i dischi in vinile).
    Ottimo? Secondo me non necessariamente.
    – I prezzi dei libri saranno arbitrariamente alti. Adesso i prezzi degli eBook sono limitati dal cartaceo: se cerchi di vendere l’eBook a 30 euro quando il cartaceo costa 10, tutti comprano il cartaceo. Se non c’è il cartaceo o paghi 30 euro o ti arrangi. Inoltre, come con i DVD, i controlli DRM permetteranno di cavare fuori il massimo da ogni paese: lo stesso libro costerà 30 euro in America e 10 in Russia, ma tu non potrai mai leggere la versione Russa con il reader comprato in America.
    – Sparirà l’usato. I libri con DRM saranno incedibili. In altri termini non si potrà sfuggire al prezzo imposto dalle case editrici.
    – Sarà applicata ogni tipo di censura senza grossi problemi tecnici. Per cui se io preparo il mio PDF con la Verità sul 2012, non solo non troverò nessuna casa editrice disposta a pubblicarmelo, ma uno non lo potrà neanche leggere sull’eReader Apple perché non avrà firma digitale, e questi apparecchi non permetteranno di leggere qualunque cosa come ti pare (lo fanno adesso perché hanno bisogno di mercato, non necessariamente lo faranno in futuro quando il mercato sarà già assicurato dal fatto di essere l’unica maniera per leggere Harry Potter 18).

    Perciò: l’unico vantaggio di una diffusione capillare degli eBook è la PIRATERIA. Se le protezioni degli eBook vengono superate, tutti avranno eBook perfetti e gratuiti.
    Sarà così? Non lo so. Non è detto. Per rimanere a tempi recenti: HD-DVD e Blu-ray sono stati “crakkati” in poco tempo, la PS3 non ancora dopo anni, il formato del Kindle nemmeno.
    Perciò un mondo puramente digitale potrebbe non essere un miglioramento in assoluto. Né lo è la diffusione della lettura (che forse potrà essere favorita da una più facile reperibilità degli eBook): meglio che una persona, specie giovane, giochi a Tetris sul suo cellulare/ereader/netbook/quel-che-sia piuttosto che leggere la Troisi.

    Noi crediamo che la nostra civiltà non perirà mai, perché abbiamo la stampa, il vapore, la polvere da cannone. La stampa, che è conosciuta nel Tonchino, nell’impero di Annam e in Giappone quanto lo è nell’Europa attuale, ha forse dato ai popoli di quelle contrade una civiltà almeno decente? Eppure, essi hanno dei libri, molti libri, libri che si vendono a prezzi ben più bassi dei nostri. Come mai questi popoli sono così degradati, così deboli, così prossimi al grado in cui l’uomo civile, corrotto, flebile e molle, non vale, in potenza intellettuale, un barbaro che, alla prima occasione, lo soggiogherà? Da cosa dipende tutto ciò? Unicamente dal fatto che la stampa è un mezzo, non un principio. Se la si impiega per riprodurre idee sane, vigorose, salutari, essa funzionerà nel modo più fruttuoso e contribuirà a sorreggere la civiltà. Se, al contrario, le intelligenze si sono talmente imbastardite che nessuno porta più sotto i torchi opere filosofiche, storiche, letterarie, capaci di nutrire fortemente il genio di una una nazione; se questi torchi avviliti servono solo a moltiplicare composizioni malsane e venefiche di cervelli snervati, produzioni avvelenate di una teologia di settari, di una politica di libellisti, di una poesia di libertini, come e perché la stampa dovrebbe salvare la civiltà?

    Arthur De Gobineau – Saggio sulla diseguaglianza delle razze umane, Libro Primo, Capitolo XIII.

  16. @Gamberetta:

    quando si parla di superare le protezioni, si dimentica sempre la soluzione del Bruto Bergamasco: ricampionare il segnale analogico che esce dall’iPod, riprendere con la telecamera lo schermo del televisore ^___^
    Ok, specialmente nel caso del video si perde molto in qualità, ma con l’ebook? Probabilmente scannerizzando con OCR lo schermo del lettore si ottengono gli stessi risultati del cartaceo. Non è il massimo della comodità, ma di sicuro si può fare qualche piccola modifica alle attrezzature per sveltire tutto il processo. Già portare fuori dal lettore due fili che permettano di “premere” il tastino di avanzamento è una cosa banale che velocizza parecchio.

  17. Dimenticavo: quello è il livello 0, poi ci sono anche soluzioni meno scimmiesche. Prendi il Kindle, lo apri, tiri fuori i segnali che vanno allo schermo e li mandi a una schedina di IO digitale collegata al PC. La codifica dei segnali è sul data sheet fornito dal produttore dello schermo, e a quel punto tu hai sulla memoria del PC la copia della pagina visualizzata sul Kindle in formato testo. Se anche il tastino di avanzamento lo fai gestire dalla scheda di IO, tutto il processo può essere automatizzato. Per uno che smanetta un po’ con l’elettronica è una cosa semplice.

  18. Angra ha ragione. Se anche inventassero tutti qualcosa di incrakkabile, la soluzione si troverebbe.
    Se il Kindle VII avrà un sensore anti-scanner che fa spegnere il dispositivo quando arriva il lampo (sfruttando il fatto che la luce dura parecchio prima che l’operazione sia finita), basterà fare come già fanno alcuni “pirati della domenica”: fotografare senza flash le pagine.
    Il libro della Strazzulla lo hanno fotografato tutto.
    Probabilmente sarà stato un Bergamasco. ^__^

    Anche se, se si arrivasse davvero a quel punto di blindamento-globale-totale (ovvero un paradosso in cui il blindamento insuperabile per anni non è un’eccezione incredibile -PS3-, ma la norma per tutti i differenti produttori in giro per il mondo), il metodo di Angra di beccare i segnali rimane.

    Alla fine, dietro tutto il digitale e il software, rimane sempre l’hardware e i segnali finali. Ovvero rimane il metallo, gli acidi, la plastica.
    Magari non puoi cracckare la PS3, ma puoi leggere quello che dice al monitor. Nel caso della PS3 non ti serve a niente saperlo, nel caso del lettore di ebook invece è “tutto ciò che vuoi sapere”.

    Angra ha la saggezza dell’esperto di elettronica che manca a tanti appassionati di informatica. ^__^

    La possibilità della censura, come già avvenuto in altri mezzi di informazione, può aggravarsi se si costituissero monopoli digitali. Già ora per l’iPhone non puoi vendere storie che la Apple considera perniciose per la morale cristiana americana (Steampunk Tales senza sesso, insulti gratuiti ecc…) o per, equivalenti, gli ayatollah iraniani.
    Il futuro digitale, come ogni progresso, contiene sia enormi vantaggi per il popolo che enormi vantaggi per gli oppressori del popolo SE questi riuscissero a bypassare con qualche trucco le leggi (o farle cambiare) per imporre che non vi sia libero mercato, libera diffusione di idee ecc… cosa che non è escludibile mai.

    Avere certe libertà ora non significa che le avremo in eterno: le abbiamo perché i nostri antenati hanno ucciso, bruciato e minacciato con le armi per cambiare il mondo… nessuno ricorda il 1848, la primavera dei popoli che fece tremare l’Europa? Il trionfo della Borghesia è passato anche per la lotta armata.
    Magari avremo un 2048 invece di un 1984. ^__^

  19. @Angra. Ovviamente si può sempre trascrivere i libri a mano, con l’ultimo Harry Potter è stato fatto così, a partire da una serie di fotografie sfocate.
    Tuttavia se il metodo “piratesco” è troppo complesso o faticoso, è finito lo scopo. Certo ci sarà sempre Harry Potter o Stephen King gratis, ma non è molto.
    La pirateria ha un senso se viene distribuita una fetta significativa dei prodotti. Con i libri sta diventando così, grazie ai progressi negli scanner, nei software OCR e grazie al fatto che le protezioni di certi tipi di ebook (mobi, lit, adobe) sono state aggirate. In futuro potrebbe non essere così.
    Inoltre dipende molto da quanto impegno i “cattivi” ci mettono. Fotografare lo schermo del Kindle: se hai ancora una macchina fotografica analogica forse, una macchina fotografica digitale potrebbe avere nel suo firmware istruzioni per blurrare immagini che assomigliano troppo allo schermo di un lettore ebook.
    Non è ipotesi fantascientifica: già adesso software di fotoritocco come Photoshop o Paint Shop Pro limitano le operazioni che puoi compiere su un’immagine se riconoscono che è l’immagine di una banconota americana.

  20. @Gamberetta: i sistemi che dicevo io a livello di scomodità sono più o meno equivalenti allo scannerizzare un libro di carta (anche se hai uno scanner professionale con caricamento automatico devi comunque spaginare il libro). Nel secondo caso (prendere i segnali che vanno allo schermo) fai il lavoro una volta ma poi grabbare un libro da un formato protetto diventa automatico.

    Molto più semplice, certo, se nessuno comprasse più roba con protezioni. Il fatto è che per molti avere qualcosa che gli altri non si possono permettere può essere una spinta, a volte l’unico, all’acquisto.

  21. Non è ipotesi fantascientifica: già adesso software di fotoritocco come Photoshop o Paint Shop Pro limitano le operazioni che puoi compiere su un’immagine se riconoscono che è l’immagine di una banconota americana.

    Le banconote hanno un ridotto numero di immagini possibili. Per fermare i testi che hanno enormi quantità di combinazioni in frasi e parole dovresti proibire lo scatto in presenza di lettere o la trattazione di testi qualsiasi in generale. Quindi immagini filtrate che cancellano il nome del bar sull’insegna ecc…

    In teoria si può immaginare tutto, ma quel che conta è se è fattibile la sua applicazione. Fattibile sul serio. Ovvero fare in modo che la gente accetti il divieto di riprodurre fotograficamente parole e lettere.
    Se fossimo in un mondo in cui tutti accettano con gioia la dottrina Sarkozy, il diritto di impedire di fotografare lettere o numeri, il divieto di trascrivere parole (già le ora le lightnovel, diffusissime, vengono tradotte e trascritte da gruppi vari: qui non servirebbe nemmeno tradurre) o diffondere testi ecc… la pirateria sarebbe un problema del tutto secondario rispetto al resto. ^__^
    Anche perché un conflitto nucleare tra India e Pakistan o tra altri svitati è più probabile dell’annientamento in pochi anni di ogni diritto dell’uomo nelle democrazie occidentali (in TUTTE: basta che una sola pirati in lingua inglese e le altre ottengono il prodotto… e la lingua inglese è sempre più diffusa).
    Anche l’apocalisse nel 2012 è più probabile di un scenario di incrakkabilità totale, più revocazione della carta dei diritti dell’uomo, più stato di polizia mondiale, tutto tra festeggiamenti collettivi: come ci ha spiegato Giacobbo ci sono i fotoni e questo è male. ^__^””

    Ho appena scannerizzato con uno scanner mezzo guasto del 2001 (non fa più nemmeno i fogli A4 interi ed il vetro è lercio e incrinato) una pagina di un libro di Lansdale proiettata sul cybook gen3 (166 dpi, giusto?) e l’ho passata in ocr con Finereader 8.0 (quindi una versione vecchia, del 2005).
    Riconoscimento testuale perfetto in un attimo, come era (quasi) ovvio (quasi perché qualche errore è normale che vi sia).

    Un tizio ieri mi aveva detto che non era possibile farlo nemmeno giocando col contrasto dell’immagine per migliorarla. Diceva che non conosceva nessun software in grado di lavorare sotto i 200 dpi, quindi anche a scannerizzare grande l’immagine sarebbe risultata sfocata, poco nitida: ergo servivano nuovi software OCR che ora non esistono. Era banalmente ovvio che invece fosse possibile, semplice esperienza e buon senso, e infatti ha funzionato.

    Immagine presa con lo scan (rimpicciolita, l’originale è 1044×1365).

    OCR incollato brutalmente dal file salvato in rtf, mettendo gli accapo come apparsi nel file:

    faceva troppo caso, e io dovevo salire su un
    secchio per servirmene. Funzionava benissi-
    mo, capisce, ma io non ero troppo alto per
    usarlo nel modo giusto. Una volta mi ha preso
    a calci. Altre volte, in un momento di eccita-
    zione, la giumenta mi faceva cadere dal sec-
    chio, e ci facevamo male tutti e due. Alla fine
    ci siamo mangiati la giumenta. Però ho inne-
    stato in Catherine il suo apparato sessuale. Le
    piacerebbe vederlo?»
    «Santo cielo, no» esclamò Annie, rossa
    come un peperone. «La prego… lo rimetta a
    posto.»
    «Molto bene» disse Momo. Poi, un po’ rat-
    tristato, infilò di nuovo il batacchio dentro le
    mutande, con le briciole e tutto.
    Toro posò il bicchiere di vino.
    «Bell’affare.» Si mise in piedi, si abbassò i
    pantaloni e sbatacchiò l’aggeggio sul tavolo,
    schiacciando il purè di patate. «Non mi chia-
    mano Toro per niente.» Toro sgrullò il pene.
    «Solo un po’ più piccolo di quello del dottore.

    E in ogni caso il sistema di cattura dei segnali di Angra rimane ottimo: perché i pirati in un futuro apocalittico come quello immaginato, invece che appassionati di informatica più lato software, non potrebbero essere quelli che preferiscono il lato hardware?
    ^____^

  22. @Duca e Angra: C’è un problema nell’aprire il Kindle (o sistemi simili), Perdi la garanzia e se lo fanno abbastanza “fragile” sei fottuto.

    “Wow ho copiato un libro da 15 euro! Sgnaz sgnaz maledetta multinazionale TM dell’editoria. O rabbia, mi sono fottuto un Kindle da 200euro…”. Se uno non vuole rischiare cerca o di crackare il DRM o in alternativa di scannerizzare il cartaceo della biblioteca (finchè ovviamente non inventerano i libri ignofotonici che bruciano a contatto con lo scanner, ipotesi più realistica della macchina fotografica che ti impedisce di fotografare libri e scritte)

    Comunque, visto che tutti i libri inviati alle case editrici sono in formato digitale (difficilmente un autore manda un libro scritto su fogli di carta con una stilo o una macchina da scrivere), Basterebbe o entrare nel computer di chi se ne occupa nella casa editrice o in quello dell’autore. Non hanno sistemi scollegati dalla rete con pareti non riflettenti e muri di cemento armato spessi un giuliano ferrara

  23. @Uriele: sì vabbé, ma il pirata col pugnale fra i denti se ne frega dei 200 euro del Kindle. Considera che ai libri strappa via la rilegatura…

  24. sì, ma non è che dopo fa anche coriandoli delle pagine. Se strappi o tagli la rilegatura le pagine le hai comunque. Con un po’ di colla vinilica, cartoncino, carta per pacchetti regalo e forbici dalla punta arrotondata, puoi farti una nuova rilegatura (o brutalmente usi dello scotch e del nastro da pacchi, io ho fatto così quando la vecchia edizione de La Torcia mi si è sfaldata in mano).
    Quindi il testo è ancora utilizzabile e comunque , male che vada, il libro costerà 70 euro se non cerchi edizioni particolarmente pregiate (se smembri l’edizione Franca Maria Ricci della divina commedia invece di quella Mondadori… bhè sei un coglione).

    Quando ti si fotte il Kindle, che è anche abbastanza costoso, spendi una cifra assurda per comprarne uno nuovo.

    Il metodo del Duca però non è male. Scannerizzare lo schermo del lettore è un’ottima idea: il libro digitale costa meno del cartaceo, il sistema è più immediato che crackare il DRM, è un metodo NON distruttivo (cosa che a noi ingegneri piace assai)

  25. Il metodo del Duca però non è male. Scannerizzare lo schermo del lettore è un’ottima idea: il libro digitale costa meno del cartaceo, il sistema è più immediato che crackare il DRM, è un metodo NON distruttivo (cosa che a noi ingegneri piace assai)

    Sono un rozzo bergamasco. ^__^

  26. @Uriele: tieni presente che dopo due anni la garanzia decade comunque, per cui se proprio uno vuole andare sul sicuro usa un kindle vecchio.

  27. ok, ma la vera domanda è perché rischiare di sputtanarsi un oggetto da 200 euro per un libro che ne vale 5 (se digitale) o 20 (se cartaceo) euro? Una persona intelligente cerca:

    1) il metodo meno rischioso, preferibilmente via software
    2) il metodo più economico (il duca ne ha proposto uno più economico e meno distruttivo del comprare libri cartacei e scannerizzarli)
    3)Il metodo più veloce

    Se per ogni libro da 20 euro rischio di distruggere irrimediabilmente un oggetto da 200 sono un fesso.

    Se fosse possibile fare lo slideshow delle pagine di un libro sul Kindle, basterebbe programmare lo scanner per acquisire le immagini ad intervalli di tempo prefissati. In questo modo si copierebbe un libro in breve tempo senza sforzo.

  28. @Uriele:

    ok, ma la vera domanda è perché rischiare di sputtanarsi un oggetto da 200 euro per un libro che ne vale 5 (se digitale) o 20 (se cartaceo) euro?

    Questo discorso non ha molto senso: il pirata il libro ce l’ha già, altrimenti non potrebbe piratarlo. Quello che fa non è per procurarsi il libro ma per metterlo a disposizione degli altri, il suo fine non è il profitto/risparmio.

    Non voglio andare avanti con questo discorso all’infinito, ma se vai a leggere sono stato io a proporre le due soluzioni (scannerizzare il reader e tirare fuori i segnali). La seconda è migliore sotto tutti i punti di vista, anche quello economico:

    1) Una volta modificato il Kindle una volta per tutte, il grab degli ebook decodificati è molto più veloce rispetto alla scansione.

    2) Uno scanner economico quanto può durare se devi scannerizzare 500 pagine alla volta? Forse si sfascia a metà del primo libro.

    3) Uno scanner professionale costa come una carriolata di Kindle, e prima o poi si sfascia anche lui.

  29. Allora:
    1) Io compro un libro
    2) Lo leggo
    3) Lo condivido con gli altri

    Il prezzo del libro è stato ammortizzato dai primi due passaggi. Comunque ho il sospetto che non ci sarà più bisogno nè di scanner nè di Kindle, hanno fatto un passo falso:

    http://quomedia.diesis.it/news/19540/gli-e-book-di-kindle-anche-su-windows

    Se proprio proprio vogliamo essere brutali basta fare gli screenshot del desktop, altrimenti si prenderanno da emule sia i libri che il programma crackato

  30. @ Il Duca

    La prima e l’ultima volta giuro che vado OFF TOPIC ma è urgente e non riuscivo a trovare la tua mail sul sito, probabilmente anche per la fretta.

    Devo avviare una missione per il gdr GURPS.
    Mi servirebbe qualcosa di steampunk o steamfanatsy pregenerato, o almeno una base, facilmente e gratuitamente scaircabile.

    Sapresti consigliarmi??

    Grazie infinite.

  31. E’ pieno di interi gdr (li citerò prossimamente in un articolo dedicato) di cui riciclare le ambientazioni e adattare i dettagli a GURPS, ma qualcosa già interamente pronto e GURPSizzato in ogni aspetto (armi, armature, equipaggiamenti, avventure ecc…) non mi risulta.
    Ma dato che io non cerco nulla per GURPS a tema steam perché faccio sempre tutto da solo, può essere che ci sia un sacco di roba disponibile.

  32. @ Il Duca

    Gli e-book sono interessantissimi come argomento. Ma a quando un articolo prossimo su stemapunk, narrativa o anche gdr? Su, per tutti i conigli!!! 😀

  33. @Duca e Angra: C’è un problema nell’aprire il Kindle (o sistemi simili), Perdi la garanzia e se lo fanno abbastanza “fragile” sei fottuto.

    Tornando a questa questione:
    http://www.wired.com/gadgetlab/2009/12/nook-torn-open-hacked-and-rooted/
    http://www.nookdevs.com/Rooting
    http://www.engadget.com/2009/12/17/nook-hacked-with-web-browser-facebook-and-twitter-for-starters/

    Come era b’analmente ovvio (si è sempre fatto per le console, dove però tutti devono farlo per far girare i giochi e non solo l’ipotetico tizio che li pirata), appena il Nook -esempio di eReader che costa esattamente come il Kindle- è finito nelle mani di un appassionato è stato smontato e modificato. Ah, la passione per la tecnologia, val ben più di 259 dollari… ^__^

  34. Aggiungo che, come al solito, i DRM non hanno fermato i pirati. Kindle cade (anzi, pare l’abbiano fregato da un anno).
    http://www.teleread.org/2009/12/22/kindle-for-pc-drm-reportedly-cracked-but-is-this-really-fresh-news/

    Kindle books can go on P2P for freebie-loving readers everywhere, while honest customers struggle with DRM’s many hassles.
    […]
    Tell that to stubborn DRM-lovin’ publishers, however. I wonder if some of them will use that as an argument not to do business with Amazon.

    Ripetere che le considerazioni dette mille volte sulla musica in mp3 coi DRM che ha fallito nel suo compito, testimoniata anche dal rifiuto di WalMart di vendere ulteriormente musica protetta da DRM, mi pare superfluo… i DRM sui libri potranno solo danneggiare le vendite. E’ cosa nota, banalmente ovvia e ampiamente conosciuta. Ciò non toglie che, come per la musica, anche gli editori possano essere dei coglionazzi retrogradi come i loro colleghi discografici.

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