È l’ultimo giorno di agosto quindi metterò dei coniglietti. So che li volete. Tutti vogliono i coniglietti. Ammirateli e assumete l’espressione che ho io quando li guardo (questa). Conigli. Conigli. Conigli. Gli ultimi conigli dell’estate, prima che l’autunno ci riservi molti altri coniglietti. E ancora di più l’inverno. Per non parlare della primavera, quando gli ani si sessuano e gli istinti uominosessuali trovano amorosi sfoghi perfino nelle case editrici, su tappeti viventi di coniglietti, e generano quegli aborti mongoli con un cromosoma in più che poi giungono in libreria.

Adorabili coniglietti che dormono abbracciati.

L’University of Victoria in Canada è diventata famosa tra i pervertiti nullafacenti come me gli appassionati di animali per i conigli che l’hanno invasa. Ci sono da anni conigli nel campus, animali domestici abbandonati e le generazioni di randagi nate da loro, ma negli ultimi tempi la popolazione di morbidosi cucciolotti ha raggiunto dimensioni record: sono ovunque. Nel corso dei mesi ho letto sui siti dedicati ai coniglietti vari progetti per liberare il campus, dall’uccisione dei conigli (ovvove che inovvidisce i canadesi!) ai progetti fallimentar-umanitari di prelevarli e sterilizzarli uno per uno per poi lasciarli di nuovo nel campus a vivere la loro gioiosa esistenza di culetti saltellanti. Manca solo il predicatore che spieghi alla folla di conigli che il sesso fuori dal matrimonio è peccato: un metodo per evitare le gravidanze di notevole successo approvato dal Papa e quindi cool.
I video di studentesse entusiaste dei coniglietti non mancano su youtube, come è giusto che sia: piacerebbe anche a me uscire di casa e trovarmi immerso nei coniglietti, tutti abituati alle persone, che si fanno accarezzare e mangiano dalla mano (e si fanno palpare il culotto peloso!). Kawaii!!! *____*

Coniglietti vicino l’University of Victoria. Sono pieni di pappa e camminano a fatica.
Quello arancione ha buon gusto: ignora la cicciona e punta la ragazza con gli stivali.
I conigli dell’UVic sono famelici come leoni!

Come sempre ho copie dei video sul mio PC.
Se dovessero sparire da youtube, avvertitemi e li caricherò sul sito. ^_^

10 Replies to “Coniglietti, adorabili coniglietti (2)”

  1. Solo i lustraglande, che di solito girano in coppia. Puoi trovarli a sbocconcellarsi vicendevolmente il prepuzio in oscuri scantinati o in ridenti cittadine yankee.

  2. Anche io, nella migliore tradizione, scriverò un Fentasi a buffo. E la mia cavalleria leggera sarà formata da unità di combattenti su conigli giganti allevati a carne umana, che a balzi fiancheggeranno i miei Rinocerontieri d’Assalto. E NESSUNO DI VOI POTRÀ FERMARMI!

  3. Quando guardo dalla finestra c’è sempre un coniglio rosa di 60 metri che mi osserva. Stolti gli altri che non lo vedono. Egli mi parla della fine dei tempi, che è prossima, inviando la sua voce nel mio cervello attraverso la punta ricettiva del pickelhaube.
    Ma ancora fatine non ne ho viste…

  4. Conigli a Parigi!!
    magari ti interessa come meta di villeggiatura..
    se ci vai, poi mi porti una francesina come souvenir?
    Basta che me la mandi in una cassa e ti ricordi i buchi per l’aria 🙂
    Alex Frost

  5. uhm..prova a costruire un arco di trionfo anche a Bergamo o.o
    anche se il problema della loro sopravvivenza credo sia legato più alla polenta XD
    Alex Frost

  6. Infin, il mago è tornato a navigare nel mare informatico.
    Dopo il mio ventesimo anniversario quattrista (04/04/1990) ho avuto molto da fare. Troppe cose. Una di queste è prendere tutti i mucchi di pagine che pretendono di essere chiamati romanzi, e anziché buttarli li ho consegnati nella biblioteca Giampaolo di Pescara. Forse era meglio destinarli alle fiamme purificatrici di un autodafè a la Eymerich di Evangelisti, ma ci avevo speso sopra circa 50€ e mi pareva un peccato convertirli in un mucchio di cenere…
    Off topic a parte, l’altro giorno mi sono imbattuto in QUESTO. Usando la spugna da scimmia bipede che mi ritrovo dentro al cranio che i miei simili chiamano cervello, ho dedotto che il video potrebbe essere una metafora o teoria, e queste che seguono sono alcuni punto che ho sviluppato.
    Punto uno: Nel Medioevo i conigli erano cento volte più aggressivi di quelli attuali, tanto che erano diventati carnivori e attaccavano noi scimmie senza peli strappandoci la trachea morsi e dilaniare viscere e fegato. Le cacchette che lasciavano dietro di sé esplodevano con una violenta deflagrazione, e i loro odori provocavano rinsecchimento dei vegetali e lo scoppio di epidemie tra i contadini di Elisa Rosso. I cronisti dell’epoca credevano che i conigli si trasformavano in grossi rettili alati sputafuoco; e preferirono rappresentarli così che nella loro vera forma, tale la paura che provavano. Ed è così che ai giorni nostri sono arrivati miti e leggende sui draghi.
    Punto due: Il gruppetto di cavalieri sono un gruppo di Eroi Cliché™, forse protagonisti di un romanzo o di una partita a Dungeons and Dragons. Il narratore è riuscito ha creare una scena originale, stravolgente e addirittura epica, piena di suspense e tensione ove guerrieri valorosi combattono cagandosi addosso senza macchia e senza paura e infin scappano con le bretelle smerdate riescono a superare l’ostacolo che hanno davanti.
    Punto tre: Fatto di cronaca realmente accaduto, ma censurato dal governo di Lord Mondador. Un gruppo di lettori, stanchi di essere presi per il culo da un Wunderkind che ti presenta l’horror del quàquà e i mezzelfi con occhi alla Candy Candy che perdono lacrime a fiumi (e chissà perchè non si disidratano), infin decidono di dirigersi nel covo del malvagerimmo kattivo che controlla i mass media in modo che la gente compra mucchi di pagine scritti da “scrittori esordienti”, decisi a mettere fine al suo dispotismo. Tentativo andato a puttane come si sono trovati davanti al suo covo e trovato il suo animaletto di compagnia. Ugo.

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