QUATTRO. Quarto appuntamento con i coniglietti del venerdì. QUATTRO.
In onore di questo evento unico, come unico è il QUATTRO, ne approfitterò per parlare di una questione seria. Prima però godetevi i coniglietti pigmei all’Oregon Zoo di Portland.


2006: i coniglietti pigmei vengono portati via dal loro ambiente minacciato dall’uomo, misurati e nutriti in attesa di trovar loro una nuova casa.

2007: dopo alcuni mesi i conigli vengono lasciati in un’area sicura, con una vegetazione di cui sono in grado di nutrirsi, nello stato di Washington.
I conigli pigmei del Nord America (brachylagus idahoensis) sono la specie di coniglio più piccola che si conosca e vivono solo in limitate aree degli Stati Uniti. Con le loro dimensioni ridotte (375-500 grammi) hanno battuto il precedente record dei conigli dei vulcani (390-600 grammi da adulti), una razza messicana che vive solo su quattro vulcani tra i 2800 e i 4250 metri di quota. Il coniglio dei vulcani è a rischio di estinzione, tanto che nel 1969 ce ne erano solo 1.000-1.200 esemplari, ma non è il solo: anche il coniglietto pigmeo rischia (forse perfino di più, vista la minaccia umana) di sparire.

Rocky, Teton e Smokey all’Oregon Zoo.
Defiant body language, dyed ears… it’s the cutest rebellion ever!!

In un certo senso i coniglietti pigmei sono già estinti. I veri purosangue pigmei erano quelli dell’altopiano del Columbia che a metà anni ’90 erano estinti allo stato selvatico, bollino EW nella lista della IUCN, e ne erano stati portati in salvo nello Zoo appena 14: tutta la popolazione sopravvissuta. I pigmei dell’altopiano hanno sempre avuto difficoltà a riprodursi in cattività, a differenza di tanti altri conigli, e la popolazione ridotta non favoriva le nuova nascite visto che erano tutti imparentati. L’ultimo maschietto di razza pura è morto nel 2006, condannando la linea genetica “pura” all’estinzione. L’ultima femmina, unica rimasta della sua specie in un mondo di creature diverse, ci ha lasciati nel 2008.

Quelli che vedete nel video sono un incrocio tra le ultime femmine purosangue dell’altopiano e i conigli pigmei dell’Idaho, cugini molto simili, ma non identici. Si è cercato di preservare parte della linea genetica con un ultimo disperato incrocio. Nonostante tutto anche quei mezzosangue potrebbero estinguersi: proprio perché è possibile preservarli incrociandoli con gli altri conigli pigmei dell’Idaho, i conigli dell’altopiano del Columbia hanno il potenziale per diventare una “nuova sottospecie” e li esclude dall’accesso ai piani di protezione governativi per le specie a rischio. Ma una nuova sottospecie non è l’originale: è come far estinguere gli Elefanti Rosa solo perché possono incrociarsi con quelli normali partorendo figli non più così rosa, fino a quando a furia di incroci ci saranno solo elefanti dal colore più sobrio!
Proprio pochi giorni fa la sentenza di morte per questi cosettini pelosi, sotto forma di Endangered Species Act che li esclude, è stata firmata dal governo Obama. A quanto pare quello sporco negro non vuole bene ai coniglietti. Si ho scritto sporco negro: non ho una definizione migliore per un individuo così abbietto da condannare quei piccolini a morte per i suoi luridi interessi.

L’espansione agricola nell’Oregon e nello stato di Washington, e in generale lo sfruttamento umano delle aree ancora selvatiche, prevede la distruzione di una serie di piante e cespugli “fastidiosi” tra cui l’artemisia tridentata. Sfortunatamente l’artemisia tridentata è fondamentale per la sopravvivenza del coniglio pigmeo. Nei mesi estivi il coniglio pigmeo mangia varie piante, ma in inverno la sua sopravvivenza dipende dai cespugli di artemisia tridentata (97,9-99% del consumo) sotto cui scava le tane. A tutti gli effetti costruisce la casa sotto il magazzino di cibo per l’inverno e, secondo alcune ricerche, non si allontana mai per più di 21 metri dalla tana (100 metri secondo Terry Bradfield). Senza l’artemisia i coniglietti pigmei non possono sopravvivere fino alla primavera. Ma in fondo a chi importa? Quando anche loro saranno 14 verranno fatti incrociare di nuovo, rovinando ancora di più la linea genetica e creando una nuova sottospecie che si ridurrà ai limiti dell’estinzione pochi anni dopo. E poi ancora, fino a quando non vi saranno più coniglietti pigmei sopravvissuti per fare nuovi incroci razziali e l’IUCN piazzerà un bel EW che in poco tempo diverrà un EX (estinzione, tipo dinosauri) sulla scheda della loro specie.

Erik Molvar, wildlife biologist with the Biodiversity Conservation Alliance in Wyoming, one of the groups that sought the listing, said there is “no question pygmies face severe threats throughout their range.”
Molvar faulted the Obama administration for decisions this year denying immediate protections for sagebrush-dependent species like the pygmy rabbit and sage grouse

Non solo i coniglietti pigmei: anche altre specie sono a rischio a causa della distruzione dell’artemisia tridentata e degli altri cespugli tipici di quelle zone. L’amministrazione Obama preferisce far finta di niente quando si tratta solo di difendere i diritti di chi non essendo umano (e quindi non potendo votare) non ha di conseguenza alcun diritto di poter vivere: “in fondo sono solo bestie prive di diritto di voto”. Si diceva lo stesso dei negri. Obama finge di non sentire, fa il negro-bianco come sempre, e conta i voti salvati tra i contadini di quelle zone. In tutta la faccenda rimane un solo dubbio: ogni scheletrino di coniglietto conta per un solo voto o di più?

“Cociè ettincione, mammina?”

 

29 Replies to “I coniglietti del venerdì (4)”

  1. Se ogni tanto a estinguersi fosse l’uomo…
    Quell’ultima foto con didascalia mi ha strappato molti gridolini di piacere Duca! ^_^

  2. Di uomini ce ne sono parecchi (molti dei quali inutili, come gli scrittori di fentasi italiano)
    Ma ogni coniglietto è unico. E insostituibile.
    Questa barbarie deve finire. Persino quel guerrafondaio psicopatico di McCain non sarebbe arrivato a tanto.

  3. sarà per questo il perche ultimamente ho visto una marea di rappresentazioni di conigli guerreschi
    sela passano brutta meglio che si preparino alla guerra
    a proposito invito tutti a farsi una partita a “Bunny Flags”
    http://www.newgrounds.com/portal/view/550558
    impersonando un pucciosissimo coniglietto bianco con benda all’occhio con l’aiuto di torrette (occupate ovviamente da altrettanti kawaissimi coniglietti) e delle nostre fide armi, distruggiamo ondate di malvagi ditoni,

  4. Negli anni ’30 larga parte della popolazione di orsi,linci,lupi ed altri grandi carnivori del Parco di Yellowstone,così come di altri parchi naturali americani, venne sterminata.
    Motivazione ufficiale : i frequenti assalti alle fattorie nelle vicinanze,più alcuni atttacchi mortali ad escursionisti imprudenti.
    VERA motivazione : togliere di mezzo il baubau peggiore dei viziati,e danarosi,visitatori delle grandi metropoli.
    Il risultato fu un aumento esponenziale del numero dei grandi erbivori che prolificarono indisturbati,spogliando letteralmente le foreste anche della corteccia degli alberi e passando poi alla devastazione dei campi vicini.Il numero degli assalti mortali all’uomo non ebbe una variazione di rilievo,visto che i pochi carnivori rimasti erano braccati ed estremamente pericolosi ed i tanti erbivori sopraggiunti non nutrivano più alcun timore nei confronti dell’uomo,arrivando anche ad attaccarlo…
    Le amministrazioni dei grandi parchi furono costrette a tornare in fretta e furia sui loro passi,ma ci vollero comunque decenni perché la situazione tornasse ai livelli precedenti a questa politica dissennata.
    Morale della storia : destra o sinistra,l’unico verde che conta veramente è quello dei dollari…

  5. Buona parte dei conigli muore per effetto della vivisezione e della sperimentazione animale (no, non muoiono per salvare i vostri figli da chissà quale malattia, muoiono per riempire le tasche di case COSMETICHE e farmaceutiche).
    Tra un po’ il venerdì potrai postare solo coniglietti defunti. Macabro!

  6. non muoiono per salvare i vostri figli da chissà quale malattia, muoiono per riempire le tasche di case COSMETICHE e farmaceutiche

    Anche per salvare vite: dopo il caso della taliomide, la sperimentazione di farmaci anche in stato di gravidanza è diventata obbligatoria, e prima di farla sull’uomo si fa su animali. Su cellule in vitor in questo caso non credo sarebbe possibile.
    Poi si può concordare col Duca, secondo cui i conigli andrebbero lasciati fuori da simili cose.

  7. Non so Mauro. Anche su argomenti del genere nutro dubbi. Ci sono troppo soldi in mezzo, troppi interessi. Il materiale documentario che ci propinano io lo prendo con le pinze. Tra le case cosmetiche molte fanno sperimentazione animale, molte la evitano e riescono a realizzare prodotti eccellenti comunque. Certo, poi devo fare i conti con la solita commessa minorata mentale che alla mia domanda “dove trovo i prodotti non testati su animali?” mi risponde che NESSUNO fa più “quelle cose” e sbatte le sue lunghe palpebre con 17 strati di ombretto!
    Penso che sia solo questione di costi, anche per le case farmaceutiche. Abbondano i medici che dichiarano l’inutilità di simili pratiche, perché non rispecchiano il reale effetto che avrebbero poi sugli uomini (Veronesi è solo uno ma all’estero se ne trovano.) solo che non li si fa intervenire!
    Ma poi perché “sacrificare” (termine caro agli addetti ai lavori che MAI adoperano uccidere, torturare ecc) degli animali innocenti? Gli antichi romani usavano i condannati a morte per la vivisezione e le pratiche mediche! Oddio, potrei attirare qualche commento scandalizzato: la mia è un’iperbole. Si rilassino i sostenitori di Amnesty.
    Non c’è una vera morale, è solo questione di soldi. Quanti se ne possono risparmiare e quanti se ne possono guadagnare. Tutto qui.
    Gatti, cani, conigli… ma lasciamoli in pace!

  8. Non ho detto che tutta la sperimentazione su animali salvi vite, ho detto che è fatta anche per salvare vite: si fa per la cosmesi, ma anche per la medicina.
    Leggendo della taliomide, mi sono interrogato sulla sperimentazione non fatta: se non su animali, direttamente su donne in gravidanza? Anche fossero condannate e anche si accettasse tale sperimentazione, poi ci va di mezzo il figlio. che si stima che tra il 1960 e il 1961 nacquero, a causa della taliomide, almeno 20 000 bambini focomelici (quanti morti, non si sa), contro una cadenza normale di uno su quattro milioni. Si fossero potuti evitare con la sperimentazione animale, sarebbe stato sbagliato? Magari sí, ma se non altro tengo il beneficio del dubbio.
    Comunque, so che ci sono medici che sostengono l’inutilità della sperimentazione animale, cosí come ci sono quelli che sostengono che sia necessaria: in entrambi i casi, la loro mera presenza non rende vera la posizione.
    Personalmente però non ho chiaro come sperimentazioni tipo quella in gravidanza potrebbero essere sostituite da sperimentazioni in vitro (non dico non possano, ma non riesco a capire come potrebbero).

  9. Sbagliato il tag e la fonte è sparita; avrebbe dovuto essere: “Leggevo che si stima che tra il 1960 e il 1961 nacquero, a causa della taliomide, almeno 20 000 bambini focomelici (quanti morti, non si sa), contro una cadenza normale di uno su quattro milioni”.

  10. Ripeto che la mia era un’iperbole. Non mi sogno di suggerire l’uso dei condannati a morte (oddio, due o tre capi di stato autori di genocidi magari… va beh, lasciamo perdere la giustizia).
    E non credo che le donne in gravidanza debbano essere usate come cavie. Ma nemmeno gli animali! Il problema è come si fa a capire chi sta imbrogliando chi? Se si può evitare di seviziare animali perché si continua? Come posso arrivare alle informazioni corrette per verificarlo? Si tratta solo di costi, come io temo? Vorrei che ci fosse maggior chiarezza. Ma questo è un problema che investe tutti i settori della vita, non solo la ricerca. Se solo si permettesse un maggiore uso di cellule staminali e ci fossero meno briglie religiose (per parlare della sola Italia), quanto si andrebbe avanti!
    Io farò del mio meglio nel mio piccolo; seguiterò a discutere con commesse dementi e a comprare cosmetici non testati e eviterò l’abuso di farmaci inutili. Vorrei sapere molte più cose a riguardo, per capire come decidono e come si muovono questi grandi ricercatori/torturatori. Ma la conoscenza non è detto arrivi. Incrocio le dita nel frattempo e spero che la strage finisca.

  11. Non so se aggiungere lo stadio animale abbia l’effetto di diminuire il costo complessivo: è un’aggiunta, ma magari evita costose sperimentazioni umane per un numero rilevante di prodotti… non saprei, non conosco abbastanza l’argomento.
    Personalmente sono d’accordo con la Regola delle 3R, ma nel contempo non sono sicuro – anzi – che attualmente ci siano metodi alternativi per ogni tipo di sperimentazione.
    Sull’informazione: hai perfettamente ragione. Purtroppo è un argomento complesso, e quando anche chi ne capisce (o dovrebbe capirne) si accapiglia e dice cose opposte chi non è del ramo difficilmente riuscirà a orientarsi. Può farsi un’idea leggendo fonti di entrambe le posizioni, ma arrivare a capire se una delle due parti ha effettivamente ragione non è semplice.
    Giusto oggi scorrevo (niente fonte, non ricordo il sito) una lista di (presunti?) fallimenti della sperimentazione animale; mi cade l’occhio su una e vedo un nome noto: taliomide.
    In pratica, si diceva che nonostante la sperimentazione su animali quel composto ha fatto danni agli umani; vero: è stata sperimentata su animali; e, vero: ha causato danni all’uomo. Peccato che la sperimentazione abbia ignorato la gravidanza e il danno sia stato subito da donne in quello stato; ossia, erano slegati. Il problema è che uno che non lo sappia potrebbe benissimo crederci in buona fede, cosa che incasina ancora di piú la questione.
    Giusto per sdrammatizzare: magliette provate su animali.

  12. Se si può evitare di seviziare animali perché si continua? Come posso arrivare alle informazioni corrette per verificarlo? Si tratta solo di costi, come io temo?

    Non sono esperto in materia, ma diverse fonti sostengono che si tratterebbe sì di una questione di costi, ma al contrario.
    La sperimentazione sugli animali, diversamente da quello che si potrebbe pensare, non è la via più economica ma anzi costa un sacco di soldi (il commercio delle cavie e tutto l’indotto è un business enorme). Quando le leggi obbligano a test inutili sugli animali, queste servirebbero solo a favorire le case farmaceutiche più grandi, le uniche ad avere abbastanza soldi per finanziare ricerche di questo tipo.

  13. Ragazzi la verità è che anche se la sperimentazione su animali viene effettuata, poi le vere cavie sono le persone! Sono stati consegnati Nobel a scienziati che hanno sperimentato con successo su animali per poi ammazzare o invalidare uomini e bambini!
    Il fatto che la sperimentazione su animali poi (a volte, neanche sempre) porti ad un successo anche sugli persone è un caso, una botta di culo o poco più.
    Fior fior di medici (Veronesi, ad esempio) non fanno che ribadirlo.
    Gli stessi tst clinici sono frutto di attente ricerche sì, ma sono ricerche il cui scopo è trovare la giusta combinazione di “casi” per dimostrare qualcosa che dimostrabile 8o efficace) non è.
    Per quanto riguarda i costi bisogna allargare gli orizzonti.
    Costa di più dite?
    Ma certo, peccato che sotto ci si aun intero mercato! Centinaia di perosne che campano sul mercato delle cavie! E gli accorid commerciali spuntano come funghi.

  14. Si Angra, intendevo costi anche in questo senso. Politica/economia vanno a braccetto e alla fine è tutto un farsi favori a vicenda. Come il Duca ha fatto notare nell’articolo qui sopra, la catena causa-effetto che porta all’estinzione dei conigli è lunga, e parte da un presidente USA per arrivare a dei cespugli!
    Qui in Italia a Montichiari c’è un allevamento di cani beagle che fornisce esemplari per una ditta farmaceutica statunitense (la Marshall Farm). E’ logico che una struttura simile comporti costi ingenti che solo una multinazionale potente può sostenere e certo godrà in patria di agevolazioni e sovvenzioni a non finire!
    Sarà che gli animali mi piacciono troppo per accettarne la tortura e forse non ragiono in maniera razionale ma spinta dall’emotività. Non riesco a farmene una ragione. Tutto qui. -.-

  15. Giulia ha centrato il punto! I test funzionano perché ci dicono così e noi non sempre possiamo scoprire se è vero. E’ il solito problema del chiamare esperti per un qualsivoglia settore. Ognuno sceglie quelli con cui già collabora perché gli daranno ragione. Funziona così in tutti i campi!
    Ora c’è un po’ di isteria tra gli animalisti (oddio lo sono anche io a dire il vero!) perché si temono razzie di cani e gatti per le strade, un po’ come avveniva negli anni ’60, quando per tirar su un po’ di soldi si raccattavano i randagi per venderli alle case farmaceutiche e non solo. Episodi analoghi li racconta Doris Lessing nel libro “Gatti molto speciali”. Quando viveva a Londra, durante la notte sparivano i gatti del quartiere e lei temeva per i suoi; fa riferimento proprio alla cattura per scopi sperimentali. Da brivido! o.O

  16. Giulia:

    Il fatto che la sperimentazione su animali poi (a volte, neanche sempre) porti ad un successo anche sugli persone è un caso, una botta di culo o poco più.
    Fior fior di medici (Veronesi, ad esempio) non fanno che ribadirlo

    Non so se i risultati ottenuti siano questione di fortuna o no, proprio non conoscendo l’argomento preferisco non prendere una posizione netta; se invece tu sostieni che sia sicuramente cosí, su quale base?
    Il solo fatto che dei medici lo sostengano non significa nulla, come detto: ci sono medici che sostengono l’inutilità della sperimentazione animale, cosí come ci sono quelli che sostengono che sia necessaria. Se “Alcuni medici dicono che è inutile!” la rende inutile, perché “Alcuni medici dicono che è necessaria!” non la rende necessaria?
    Il semplice “Alcuni medici dicono che” non è una vera base, visto che ci sono medici e ricercatori a sostenere entrambe le cose.
    polveredighiaccio:

    I test funzionano perché ci dicono così e noi non sempre possiamo scoprire se è vero

    Verissimo; ma per partire da questo presupposto e arrivare a “Quindi se funziona è solo culo” manca il collegamento logico.
    “Quindi non possiamo sapere se funziona” è un conto”; “Quindi non funziona”, un altro.

  17. @Mauro:
    Il punto per me non è tanto se serve oppure no, perché il se serve allora si fa è tutt’altro che un termine della questione che non possa essere messo in discussione (e poi faccio un esempio). A me, dire che sono contrario alla sprimentazione sugli animali portando come motivazione il fatto che non serve, fa lo stesso effetto che dire agli islamici che sul Corano non c’è scritto che le adultere vanno lapidate, come fanno certi idioti benpensanti politicamente corretti. Perché, se c’era scritto sul Corano allora andava bene?
    L’esempio di cui parlavo è questo: durante la seconda guerra mondiale, l’esercito tedesco portò avanti esperimenti atti ad allungare la vita ai piloti che si paracadutavano in mare quando i loro velivoli venivano abbattuti. Si parla di mari freddi, in cui i tempi per i soccorsi erano molto ridotti pena la morte per assideramento del pilota. Chi si occupò di questi esperimenti? Il dottor Mengele, nel modo che possiamo facilmente immaginare – il più scientifico possibile. Immergeva prigionieri dei campi di concentramento in piscine di acqua fredda e cronometrava quanto impiegavano a morire in varie condizioni. Scoprì che se la nuca rimaneva fuori dall’acqua i tempi di sopravvivenza triplicavano, e questo è il motivo per cui da allora ogni giubbetto salvagente prodotto ha quella parte che serve a tenere la nuca fuori dall’acqua. In sessantacinque anni di naufragi in tutto il mondo è difficile fare una stima di quante vite abbiano salvato gli esperimenti in piscina del dottor Mengele, certamente molte di più di quelle decine che ha stroncato con le sue mani. E non è finita, perché continueranno a salvarne fino a che ci saranno giubbetti di salvagente e naufraghi dispersi in mare. Quegli esperimenti sono stati utili a decine di migliaia di persone, non c’è dubbio. Domanda: questo li rende leciti?
    D’accordo, non era accettabile perché quelli erano esseri umani. Allora diciamo che domani sera ti rapisce un ufo, con a bordo un equipaggio di scienziati di una razza che quanto a intelligenza e profondità di pensiero sta agli esseri umani come gli esseri umani stanno agli scimpanzé. Ti scoperchiano il cranio e ti piantano degli aghi nel cervello e poi ti danno delle scosse elettriche per una settimana. Se ti sembra accettabile farlo a uno scimpanzé perché non ha la nostra intelligenza e la nostra profondità di pensiero, allora per coerenza dovresti accettarlo di buon grado dagli scienziati dell’ufo. Si può anche pensare a una soglia assoluta che sta fra noi e lo scimpanzé, al di sotto della quale è lecito e al disotto della quale non è più lecito, ma piazzarla proprio lì, di fronte alla vastità dell’universo, sarebbe forse un tantino arbitrario. Poi ci sarebbe un’ulteriore problema: se la discriminante è l’intelligenza e la profondità di pensiero, la classe statistica degli esseri umani e quella degli scimpanzé non sono separate. Se prendi il più ritardato degli esseri umani e la più intelligente delle scimmie, la seconda batte il primo. Che vuol dire, che sul ritardato si possono fare esperimenti?

  18. Angra: capisco il tuo discorso e lo trovo sensato, sicuramente anche fosse certo il “serve” andrebbe affrontato anche l’altro pezzo: è da fare? C’è chi dice di sí, perché è giusto salvare migliaia/milioni di vite umane al prezzo di qualcuna animale; c’è chi dice di no, perché non è giusto usare gli animali in un simile modo per la nostra sopravvivenza. Qui però si va pesantemente sulle convinzioni personali (mentre per il “serve/non serve” si potrebbe sperare in una risposta scientifica).
    Da parte mia, posso solo dire che se si ammalasse qualcuno cui tengo, e mi si prospettasse la possibilità di salvargli la vita tramite un farmaco sperimentato su animali, dubito che direi di no; il che mi fa chiedere se abbia senso che io mi dica assolutamente contrario a tale pratica.
    Il discorso sugli alieni, per quanto capisca la sua natura di iperbole, non è facilissimo da trattare; non per la sua natura ipotetica, ma perché chiunque dicesse “Sí, lo accetterei” lo farebbe senza veramente trovarsi davanti alla possibilità, e quindi sarebbe facile accantonare la cosa con un “La fai facile”.
    Da parte mia posso solo dirti che, ragionando a freddo, capitasse quanto da te detto ovviamente mi romperebbe i coglioni e preferirei evitarlo, ma ponendomi dal loro punto di vista capirei il perché e non so quanto mi sentirei di condannarli (ho espresso questo stesso pensiero qualcosa come sette anni fa a fronte di una domanda analoga, non è una cosa che tiro fuori ora giusto per rispondere a te).
    Però c’è una cosa che voglio sottolineare: “Ti scoperchiano il cranio e ti piantano degli aghi nel cervello e poi ti danno delle scosse elettriche per una settimana” è vivisezione, che è un sottoinsieme della sperimentazione; pratiche come ficcare elettrodi in testa dovrebbero già essere illegali. E questo apre anche un altro discorso: ponendo che la sperimentazione sia utile e quindi accettando di farla, fino a che punto è lecita?

  19. Quoto Angra dalla prima all’ultima parola. E aggiungo, come ho già lasciato intendere, che per me è una questione emotiva non solo scientifica. Fare male a un altro per stare bene io (per usare termini semplici) non lo trovo giusto, tutto qui. Per me gli animali sono altri esseri viventi capaci di interagire con l’uomo spesso a un livello che molti uomini non sanno fare! Capirlo è solo questione di sensibilità. Ritorno al discorso che se ci fossero meno tabù religiosi e si permettesse un maggiore uso di staminali o comunque ci si rendesse conto davvero che per curare l’uomo non servono un topo o un coniglio, si taglierebbero i tempi. Ora non so se sia fantascienza cio che ogni tanto si sente in tv riguardo a medici e ricercatori che hanno trovato questa o quella cura (ad esempio un servizio delle iene di qualche settimana fa sulla sclerosi multipla, ma ignoro quanto siano validi i loro scoop perché non seguo il programma) ma che non possono applicarla per mancanza di fondi che vengono dirottati altrove coi soliti giochi di potere, ma non ho dubbi sul fatto che parecchie informazioni vengano taciute da chi le possiede.
    @Mauro: “Da parte mia, posso solo dire che se si ammalasse qualcuno cui tengo, e mi si prospettasse la possibilità di salvargli la vita tramite un farmaco sperimentato su animali, dubito che direi di no; il che mi fa chiedere se abbia senso che io mi dica assolutamente contrario a tale pratica.”
    Vivo esattamente questa situazione e tra i farmaci sperimentati su orde di animali ti assicuro non ce n’è uno che possa servire; magari se la ricerca non andasse a passo di lumaca e si adoperassero elementi più vicini al corpo umano la situazione sarebbe diversa. O se la Chiesa si facesse i cazzi suoi e lasciasse la medicina libera di progredire senza moralismi inutili e beceri.
    Non sarà certo lo smembramento di una cavia a fare la differenza.

  20. Capisco la componente emotiva, dico soltanto che personalmente non sono certo che la sperimentazione animale sia inutile, non ritengo di avere abbastanza conoscenze per arrivare a una risposta sicura.
    Dici che “Non sarà certo lo smembramento di una cavia a fare la differenza”; però se lo dici su base emotiva non c’è qualcosa che lo dimostri; se invece ci sono basi scientifiche, sarei interessato a conoscerle. Personalmente da ciò che ho letto di pro e contro non sono arrivato a una posizione certa (serve/non serve).
    Concordo con quanto dici sulla Chiesa.

  21. Oh, ma magari fossero solo i coniglietti…si tratta di un trend ormai inaugurato…basta vedere la figuraccia dell’ultima conferenza sul clima
    http://www.pianeta.it/territorio/clima/obama-e-la-cina-affossano-la-conferenza-di-copenhagen/
    http://www.ilcambiamento.it/legislazione_ambientale/usa_ambientalismo_obama.html
    Scusate se metto l’argomento su un punto di vista più generale, ma a me sembra che sia tutto ricollegato alla mancanza di una vera politica ambientalista da parte del paese che più ha portato avanti tutte le conseguenze più nefaste del ciclo capitalistico di sfruttamento della natura, e che non riesca ancora a staccarsene, anche perchè ormai non è più l’unico invitato al banchetto del consumismo…
    (spero sia un commento intelligente e consono allo stile del sito :3 )

  22. A me piacciono solo i coniglietti.
    Per il resto possono pure nuclearizzare le balene, dare fuoco alla foresta minchionica e vivisezionare gli zingari, basta che nessuno tocchi coniglino. ^_^

  23. è la prima volta che scrivo su questo sito e parlo di morte (splendido?). I conigli sono animali tenerissimi, l’unico loro problema è che in natura il loro numero è controllato da diciamo tutti gli animali carnivori esistenti. Togli i predatori i conigli diventano una piaga, In Inghilterra stanno provando ad eliminarli di recente (visto che in Inghilterra erano estinti e sono stati reimportati senza più predatori però), in Australia dopo averli quasi eliminati con un virus, ora i conigli hanno sviluppato un’immunità (tra l’latro per via di importazioni improprie di animali ora si trovano a dover fronteggiare sia dromedari che rospi). In California le Everglades stanno sparendo per l’importazione di Melaleuca una pianta in grado di assorbire 4 volte l’acqua che normalmente usa un’altra pianta, in pratica drena l’acqua e crea nuove terre da coltivazione. Se l’uomo medio tenesse le mani nella sua tasca naturale (tra le chiappe per dirla alla futurama) molto di questo splendido pianeta ci ringrazierebbe, soprattutto il Duca si potrebbe godere i coniglietti, un ornitologo si potrebbe godere tante specie di uccelli che ora si stanno estinguendo per via dei sempre più numerosi gatti domestici, gli esempi potrebbero continuare, ma fermiamoci qui.
    « La grandezza di una nazione e il suo progresso morale possono essere valutati dal modo in cui vengono trattati i suoi animali. » Ghandi
    « Il mio amore per la cura naturale e i sistemi indigeni non mi rende cieco ai progressi compiuti dalla medicina occidentale, malgrado l’abbia stigmatizzata come magia nera. Ho usato quella dura espressione ? e non la ritiro ? perché essa ha contemplato la vivisezione e tutto l’orrore connesso, perché non si ferma davanti a nessuna pratica, per quanto maligna possa essere, pur di prolungare la vita del corpo e perché ignora l’anima immortale che risiede nel corpo.» Ghandi

  24. @Mauro:

    Da parte mia, posso solo dire che se si ammalasse qualcuno cui tengo, e mi si prospettasse la possibilità di salvargli la vita tramite un farmaco sperimentato su animali, dubito che direi di no; il che mi fa chiedere se abbia senso che io mi dica assolutamente contrario a tale pratica.

    Credo che chiunque, dovendo scegliere tra la vita del proprio figlio e quella di un bambino sconosciuto dall’altra parte del mondo, sceglierebbe quella del proprio figlio. Questo però è diverso dal rivendicare il diritto di comprare un orfano brasiliano per usarlo come pezzi di ricambio.
    E poi, di che medicina stiamo parlando? Questa ricerca che dovrebbe salvare l’umanità si occupa in realtà solo di malattie da bianchi ricchi come Obama, malattie che interessano solo una minima parte della popolazione mondiale. Gli altri nel mondo muoiono di roba che a noi fa ridere, come la dissenteria. Noi abbiamo già una medicina efficacissima: il mio gatto ha accesso a cure mediche che un secolo fa re e imperatori manco se le sognavano. Mi sfugge anche quale sia lo scopo: vivere più di metà della nostra vita da vecchi, poi in futuro due terzi e poi tre quarti? Così avremo tempo per leggere ottanta trilogie di Licia Troisi? ^__^

    Però c’è una cosa che voglio sottolineare: “Ti scoperchiano il cranio e ti piantano degli aghi nel cervello e poi ti danno delle scosse elettriche per una settimana” è vivisezione, che è un sottoinsieme della sperimentazione; pratiche come ficcare elettrodi in testa dovrebbero già essere illegali.

    Diciamo allora che ti acchiappano, ti fanno venire un tumore al cervello e poi cercano di curartelo iniettandoti molecole a caso. Magari non cercano nemmeno di curartelo, perché fai parte del gruppo di controllo (quelli con la nuca nell’acqua gelata).
    Ho un dottorato di ricerca e parlo dall’interno: per quanto posso vedere buona parte della ricerca è fuffa inutile. Finché si tratta di studiare antibuchineri supermassivi lontani uno spaventiliardo di anni luce, è ricerca inutile ma perlomeno non fa danni, e ben venga. Se invece uno studia i sogni e si inventa di torturare i gatti con la corrente elettrica per giorni per vedere se questo influisce sulla lunghezza della fase REM, mi viene il sospetto che questo tizio sia un sadico che ha trovato il modo di darsi una mano di vernice di rispettabilità, come certi preti che mettono su un osservatorio contro la pedofilia e passano le giornate a navigare sui siti pedopornografici.

  25. ovviamente per me è prima di tutto una questione etica e morale: NON si usano gli animali per gli esperimenti, punto e basta. Per quanto mi riguarda l’efficacia o meno della vivisezione ( o sperimentazione) è del tutto ininfluente.
    Ma per il resto del mondo non è così, perciò se vogliamo portare avanti una battaglia (parlo al plurale perchè di animalisti ce ne sono parecchi) dobbiamo necessariamente afforntare il problema anche da altri punti di vista, o non vinceremo MAI.
    Che la sperimentazione su animali sia poco efficace è dato dalla quantità di esseri umani danneggiati o uccisi dall’utilizzo dei prodotti ottenuti. Se servono dei link, basta chiedere, i dati sono disponibili. E non sono opinioni!

  26. Domanda per il Duca: devo farti una domanda relativa a spada e cappa, ma non trovo articoli legati in cui commentare; posso scrivere in Magazzino (so che c’è l’email, ma ne approfitto per chiedere se il Magazzino vale anche per il commento libero)?
    Angra:

    Credo che chiunque, dovendo scegliere tra la vita del proprio figlio e quella di un bambino sconosciuto dall’altra parte del mondo, sceglierebbe quella del proprio figlio. Questo però è diverso dal rivendicare il diritto di comprare un orfano brasiliano per usarlo come pezzi di ricambio

    Vero, ma qui si passa al parlare di sperimentazione umana (o sfruttamento per pezzi di ricambio, ecc.), quindi si entra in altri meccanismi sociali, morali, ecc. Questo sicuramente non significa che allora sugli animali è giusto, ma trovo che comunque vada preso in considerazione: “con l’uomo non lo faremmo” non significa “allora non si deve fare nemmeno con gli animali” (vedi usi alimentari, giusto per fare un esempio).
    Altro esempio: leggevo (per esempio qui) che potrebbe essere possibile un trapianto animale-uomo; e, a differenza della sperimentazione, sarebbe piú facile vedere se funziona o no. Sarebbe sbagliato anche questo?

    Ho un dottorato di ricerca e parlo dall’interno: per quanto posso vedere buona parte della ricerca è fuffa inutile

    Ecco, questo mi interessa: di che campo parli? ciò che esce da quella buona parte è utile? Può portare benefici all’uomo?
    giulia:

    Che la sperimentazione su animali sia poco efficace è dato dalla quantità di esseri umani danneggiati o uccisi dall’utilizzo dei prodotti ottenuti. Se servono dei link, basta chiedere, i dati sono disponibili. E non sono opinioni!

    Il problema è che entrambe la parti forniscono dati che (apparentemente?) comprovano la loro posizione; senza una preparazione in materia, capire chi ha ragione non è che sia facile.
    Parentesi:

    « La grandezza di una nazione e il suo progresso morale possono essere valutati dal modo in cui vengono trattati i suoi animali. » Ghandi

    Se la prendiamo per vera, allora guardo ai nostri allevamenti intesivi, e mi viene il dubbio che forse per definire il nostro progresso e la nostra grandezza non serve andare sulla sperimentazione.

  27. Quando ci sono di mezzo i soldi o le elezioni, non ci sono rimedi. Poveri piccolini, io detesto chi fa violenza contro gli animali, ma forse detesto di più chi la fa in questo modo, apparentemente “pulito”. La gente così la picchierei a sangue. Da non molto ho in casa proprio un coniglietto, e quindi so quanto sono carini e dolci. Perché farli morire? Probabilmente perché la razza umana è stronza.

  28. Io:

    Giusto oggi scorrevo (niente fonte, non ricordo il sito) una lista di (presunti?) fallimenti della sperimentazione animale; mi cade l’occhio su una e vedo un nome noto: taliomide

    Trovata la fonte; il punto cui mi riferivo era il 47: “I due farmaci notoriamente pericolosi, il thalidomide ed il DES furono testati su animali e rilasciati per essere usati su esseri umani. Il risultato fu la sofferenza e la morte di migliaia di persone”.

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