Ebook Lab Italia è una mostra-convegno sull’editoria digitale dedicata ai professionisti del settore. Librai, editori, scrittori, produttori di hardware, distributori ecc… sono invitati ad abbracciare la rivoluzione digitale con lo slogan “il futuro dei libri, i libri del futuro” (il motto di Simplicissimus di Antonio Tombolini, che è infatti uno degli organizzatori), attraverso una tre giorni di seminari e workshops. La prima edizione sarà dal 3 al 5 marzo 2011, presso la Nuova Fiera di Rimini. In particolare Ebook Lab Italia sfrutterà la Sala Neri del nuovo Palacongressi, in grado di ospitare fino a 700 persone.
Trovate maggiori informazioni sul sito ufficiale (se dà errore, ritentate: a me spesso non funziona).

I pass per le giornate sono un po’ cari, ma bisogna considerare anche il pubblico a cui è rivolto che non è quello generico di altri tipi di fiere/convegni. Un pass per i tre giorni, senza sconti, costa 399 euro. Il pass per un giorno solo costa 149 euro se acquistato entro il 31 gennaio. Con lo sconto migliore che c’è, quello “studenti” del 50%, il pass del singolo giorno costa 74,5 euro.
Ecco le liste degli interventi di giovedì, venerdì e sabato.

Se dovessi scegliere un solo giorno, io andrei al primo: alla fine del pomeriggio ci sarà Riccardo Cavallero di Mondadori che parlerà di Strategie commerciali per il settore trade e al mattino Gino Roncaglia con il suo 2015: il futuro dell’ebook, senza contare che ci sarà pure un esperto di autopubblicazione, il polacco Piotr Kowalkzyc, con l’intervento Self-publishing, a source of innovative thinking and how to benefit from it.

Come mai ve lo sto dicendo?
A parte il possibile interesse per qualcuno dei miei lettori, avevo detto un mese fa che non vi avrei tenuto all’oscuro delle mie future apparizioni dal vivo. Detto, fatto: il 4 marzo alle 11:20 terrò l’intervento intitolato Libroshima: cronache del dopo eBook. Sono solo 25 minuti più le domande, come gli altri interventi. Farò una sintesi dei possibili pericoli per gli editori in un mondo editoriale futuro in cui la loro capacità di porsi come gatekeeper è destinata a ridimensionarsi o a collassare.

Abstract – Su Libroshima, l’allegra città dell’editoria, sta per esplodere l’eBook. Gli editori affronteranno un nuovo mondo in cui non potranno più decidere chi e cosa verrà pubblicato né limitarsi a saturare gli scaffali delle librerie con la forza della propria posizione dominante. Orde di scrittori autopubblicati invadono le strade con prezzi ridicoli e prodotti di nicchia prima impensabili.
La libertà di discussione su Internet indebolisce la posizione degli editori, spesso colpevoli di pubblicare schifezze non migliori di quelle degli autori autopubblicati. Blindare i libri coi DRM attira il disprezzo del pubblico, sempre più compiaciuto delle difficoltà patite dai Signori della Carta. Gli editori si arroccano tra le rovine a pianificare una strategia che li salvi dalla morte. Forse.

Il tono sarà quello degli interventi su Baionette Librarie, ma senza pantsu, oppai o wincest (e nemmeno razzismo). Però ci saranno i coniglietti. Per le fatine non prometto niente, ma credo che se vorranno potranno infiltrarsi dalle finestre senza dover pagare il pass. ^_^
Intervento in italiano (o perlomeno nella variante gesticolata che uso io).

 

18 Replies to “Ebook Lab Italia 2011”

  1. Tengo d’occhio la cosa da un po’ e avevo tutta l’intenzione di andare, almeno per una giornata.
    Il prezzo del biglietto però è davvero troppo alto, temo che dovrò rinunciare.

  2. Eh per la miseria, che prezzi però. Comunque ci faccio un pensierino, dopotutto abito in zona.

  3. In realtà essendo un convegno per addetti ai lavori i prezzi sono abbastanza contenuti.

    Duca, mi raccomando, se vedi tra il pubblico facce note di gente del settore fai pesare la tua Autorità.

  4. Una domanda mi assilla:

    Indosserai il tuo pikelhaube?

    E le camicie hawayane?

    O temi che come l’astronomo turco del piccolo principe non verrai ascoltato se i tuoi abiti non saranno conformi e omologati

  5. vedo se riesco a venire.

    Se non riesci prova con del materiale di supporto:

    Indosserai il tuo pikelhaube?

    È ingombrante da trasportare e portare in giro. Penso di no, ma deciderò in futuro.

    E le camicie hawayane?

    Forse sì. A inizio marzo fa ancora freddo, ma penso di sì, mi trovo più comodo con quelle quando posso indossarle.

    O temi che come l’astronomo turco del piccolo principe non verrai ascoltato se i tuoi abiti non saranno conformi e omologati

    Il principio è l’opposto: chi pensa che vestirsi in modo strano sia rilevante è stolto quanto chi pensa che vestirsi in modo normale sia fondamentale.

    Se qualcosa di bizzarro deve esserci, deve essere nel contenuto. Un argomento ha valore solo se ha valore ripetuto da un sintetizzatore vocale inespressivo o per iscritto: se ha bisogno di cameriere sexy coi nekomimi per avere valore, allora non ha un valore di per sè.

    MA se qualcosa ha valore di per sé, allora ha diritto a sottolinearlo tramite le cameriere sexy coi nekomimi.
    È la stessa differenza tra la pubblicità per vendere prodotti guasti (risparmio sul controllo della qualità -televisori LCD e tutto il mondo dell’elettronica sempre più spesso guasta all’origine- e spendo quei soldi in marketing) e la pubblicità per vendere prodotti eccellenti (non risparmio sulla qualità, pur investendo in pubblicità).

    Il pickelhaube e la camicia hawaiana sono comode da portare e mi aiutano a pensare, grazie al chiodo che funziona come antenna e come pseudo-piramide e al potenziale gay attira fatine delle camicie chiassose, ma non sono un artifizio per stupire gli stolti e di conseguenza vi si può rinunciare se diventano scomodi in un dato contesto. Gli stolti si tengano la loro stoltezza: non mi riguarda.

    La barba in ogni caso rimane perché quella è la fonte della mia Autorità.

  6. MA se qualcosa ha valore di per sé, allora ha diritto a sottolinearlo tramite le cameriere sexy coi nekomimi.

    Non ho idea di cosa devi parlare, non ho capito niente del resto del discorso, ma questo passaggio mi ha convinto! Se ti porti delle cameriere con il nekomimi per me hai ragione a prescindere.

    Scherzi a parte, ciò che dice il Duca ha sempre funzionato nel mondo della pubblicità che sfrutta doppisensi “velati” sessualmente appetibili per vendere qualsiasi prodotto. Che sia un depilatore:
    Edwina, mani di forbice.
    O politica:
    Votare è un piacere.
    O perfino medicinali:
    Bruciacalorie.

    Se poi come li chiama lui, gli stolti, cascano nel tranello e comprano il tale prodotto per l’allusione e non per la funzionalità in sè, beh, peggio per loro…

    Ed ora scusatemi, ma sento l’impellente urgenza di comprare un depilatore nuovo!

  7. Dello spot Wilkinson si era già parlato qui:
    https://www.steamfantasy.it/blog/2010/06/09/rasa-il-pratino-con-una-sciabola/

    Quello del Partito Socialista Catalano sull’avere orgasmi mentre si vota (se donne) è interessante: andrebbe proposto alle Sessuofobe Milizie di Cristo che fanno da colonna dorsale della sinistra e si fanno le pippe con le foto della Bindi e coi transessuali butterati -prima di farli assassinare- (perché le ragazze giovani e belle non possono piacere: sono roba da degenerati di destra).

  8. Ops, dannazione dovevo immaginarlo che un maniaco intellettuale come te doveva aver già parlato dello spot sulla depilazione femminile.

    Quello del Partito Socialista Catalano sull’avere orgasmi mentre si vota (se donne) è interessante: andrebbe proposto alle Sessuofobe Milizie di Cristo che fanno da colonna dorsale della sinistra e si fanno le pippe con le foto della Bindi e coi transessuali butterati -prima di farli assassinare- (perché le ragazze giovani e belle non possono piacere: sono roba da degenerati di destra).

    De gustibus un paio di palle insomma. Dai, è ormai chiaro che noi siamo stati creati con scopi più nobili -quali per esempio lo sterminio delle altre forme di vita- piuttosto che per la riproduzione assistita (io da solo non sono mai riuscito a riprodurmi, sarà un mio limite, boh).

    San Freud d’Austria sorride dall’alto benedicendo questa discussione.

  9. Troppo lontano per me. Ma chissà che qualche buoncuore non metta a disposizione un filmatino dell’evento, sarebbe interessante vederlo ^__^

  10. Ho scambiato l’abstract per la trama di un libro fantasy. LOL^^

    Il prezzo, la località e l’arco di tempo scelto sono proibitivi, ma mi piacerebbe sapere in seguito quali sono state le risposte degli altri partecipanti all’incontro (foto della battaglia sarebbero molto gradite).

  11. Per enfatizzare la proposta di Diego (3 post sopra),esaminati i seguenti punti:

    1)Il digitale è meglio dell’analogico:
    2)Il prezzo dell’ingresso “it’s a pain in the ass”:
    3)La finestra temporale dell’evento è improponibile;
    4)Quattro;
    5)https://www.steamfantasy.it/blog/2010/11/20/3dpd-hatsune-miku-e-meglio-di-te/ ;)

    Propongo:

    Sarebbe possibile organizzare una versione youtubbizzata dell’intervento Duchesco?

  12. È solo un intervento riassuntivo di 25 minuti.
    In 25 minuti su argomenti così vasti non si può dire niente di approfondito: un singolo aspetto di un singolo argomento per essere approfondito richiedere ore di spiegazioni. Questo cozza sia col problema del tempo che con il problema della soglia dell’attenzione, che anche ai bei tempi non era migliore di quella di una maniglia (senza parlare dei 5 minuti attuali dei giovani). Alla fine non si possono avere 12 ore quindi meglio ottimizzare con 25 minuti per volta e saltando di intervento in intervento, sperando che gli umani non si addormentino.

    I limiti dell’oralità sono ciò che l’ha resa l’arma prediletta di truffatori e demagoghi ed è il motivo per cui disprezzo la parola pronunciata (come nei programmi di plagio popolare dibattito politico) e stimo solo quella scritta in cui ogni affermazione è corredata di apposita documentazione a sostenerla.

    Cercherò di essere chiaro, ma non potrò essere approfondito per i miei standard. Per gli argomenti un minimo approfonditi, leggete gli articoli su Baionette.

  13. (senza parlare dei 5 minuti attuali dei giovani)

    Vediamo chi resiste di più tra adolescenti e ventenni in fatto di attenzionee concentrazione?

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