Avevo già parlato di Lord Cockswain nell’ottobre 2009, presentando le poche informazioni raccattate come scusa per mostrare due video molto belli, intitolati Venus is Doomed.

Da un anno ci sono due versioni in qualità maggiore di quei video e da poco tempo anche un terzo video. Ho deciso di fare un re-post aggiornato con tutti e tre i video perché Lord Cockswain merita: baffoni-basettoni alla Kaiser (o alla tedesca), uniforme, pipa e trombone a raggi (The Unnatural Selector) con cui massacra qualsiasi forma di vita aliena gli capiti sotto tiro, soprattutto se intelligente, scambiando forse la qualifica di naturalista per quella di genocida.
Ma è questo il bello di Lord Cockswain, naturalista.

E ora il nuovo video:

Venus, beautiful Venus – the pearl of the solar system. Only thing is it seems to be blighted with thousands of bloody Venusians and they all seem to have an opinion on what’s good for them. Churlish savages!

Dr. Grordbort urges you to join Lord Cockswain in his effort to bring table manners, good plumbing and cricket pitches to Earths latest colony.

Per quelli a cui i video non sono bastati, a questa pagina possono trovare una brevissima storia illustrata (M’Gulu in Peril), in cui Lord Cockswain soccorre il fidato servitore indigeno rapito da feroci canaglie aliene.

Fondamentalmente questa roba serve a spingere i prodotti artigianali del Dr. Grordbort, pistole giocattolo a raggi e tromboni. C’è, tra le cose meno costose, la pistola a raggi Righteous Bison: appena 99 dollari usa (la descrizione merita).
Passando al demenziale più spinto, roba che fa sembrare il successo di Angry Birds pienamente meritato, possiamo trovare il trombone di Lord Cockswain che costava uno sproposito (dai 7900 ai 4500 dollari), ma ormai li hanno venduti tutti. Facendo due conti i clienti hanno speso 239.600 dollari solo in quella stronzata di trombone.

Tutto molto bello, insomma. Giocattoli per soddisfare tutti gli steampunkettari, da quelli senza troppi fondi ai ricconi schifosi con le mani bucate e un Q.I. a due cifre.
Per le signorine in età da marito invece è sempre disponibile l’ottimo Little Death Ray di Lady Clankington.

Oltre ai giocattoloni, sono disponibili due cataloghi con incluse illustrazioni (pubblicità di robot, armi e attrezzature che esistono solo nel mondo narrativo di Lord Cockswain) e fumetti: Dr Grordbort’s Contrapulatronic Dingus Directory e Victory. Il secondo in particolare è formato da propaganda colonialista dell’universo narrativo di Lord Cockswain, diretta a un pubblico di giovanissimi (questo penso di comprarlo).

victory

Scientific Adventure Violence for Young Men and Literate Women
Filled to the brim with first hand tales of exploration and progress from the great heroes of our time, picture strips of unimaginable escapades on the frontier, never-seen-before portraits of dazzling damsels and monstrous villains, and laudable accounts of man and robot pitted against our greatest enemy (the uncivilized world), Victory is an onslaught of action-packed scientific adventure in full-spectrum color – containing facts that every boy and literate girl should know.

cockswain_venusian_vapourisation_550

“Join the armed forces and give our ethnic friends a little ethnic cleanse”
Sento un’incredibile affinità intellettuale con quest’uomo…

Anche se all’autore, Broadmore, l’etichetta Steampunk non piace (preferisce il più generico “fantascienza retrò”), la sua opera rientra pienamente nello Steampunk e nella definizione di “punk nello Steampunk” data da Jess Nevins nel suo ottimo articolo apparso nell’antologia Steampunk a cura della coppia VanderMeer. Il passato colonialista è criticato tramite la rappresentazione più becera che se ne possa fare: Lord Cockswain è un colonialista, ma è grottesco, comico, uno spaccone razzista che disprezza i nativi alieni.

Non è vera esaltazione del colonialismo, ma rappresentazione propagandistica dello stesso che, per il lettore esterno al mondo di Lord Cockswain, equivale a una critica (spassosa) dell’intero periodo coloniale e permette di simpatizzare con gli alieni (o gli africani, riportando il tutto nel mondo reale). Questo è buon “punk nello Steampunk”, non le lezioncine pseudo-comuniste ecologiste del cazzo fatte da chi fallisce nei meccanismi di base della trasmissione delle idee nella narrativa: se il mondo passato fa schifo, lo si rappresenti con i protagonisti che pensano che è “giusto così” e il lettore lo vedrà da solo che non è giusto nemmeno per sbaglio.

“[Cockswain is] like Homer Simpson – he’s not aspirational. He’s an object of ridicule. He’s the great white hunter, the white male superhero who can conquer the world. It’s a love/hate thing. He represents everything awesome about being a man, and everything that’s retarded as well. […] He has a very human-centric view of the universe. He’s a classic colonizer. […] Venus for Cockswain is what Africa was for the English.”

Lord Cockswain infatti si rifiuta perfino di chiamare i venusiani con i loro nomi e quando ne incontra uno gli appioppa un nomignolo insultante invece di preoccuparsi di ricordare il nome corretto.

“I wanted to satirize pulp fiction that spans the era from the 1890s to the 1940s,” he said. “People call this steampunk, but that’s not what it is. Nothing is steam-powered here. It’s all radio and atomics.” It’s not that Broadmore is splitting hairs – as long as people like his work, he doesn’t care what they call it. But he doesn’t consider himself to be in a steampunk tradition. “I just call it retro scifi,” he said.

Qui si aggiunge quel tocco di becera ignoranza tipica di moltissimi soggetti che parlano di Steampunk (in questo caso l’autore è parzialmente scusato dal fatto che a lui del resto dello Steampunk non gliene frega niente). Il vapore c’entra ben poco con lo Steampunk, anche se fa piacere la sua presenza. Come dimostrato da Anti-Ice (motori antimateria) o dalla fantascienza di fine ‘800 che immaginava talvolta mondi interamente dominati dall’elettricità (il sogno di Tesla della corrente teletrasmessa, ad esempio), il motore a vapore non è veramente fondamentale e insostituibile. E alla fine, siamo chiari, un bollitore scaldato con un fuoco al kerosene o al carbone e un bollitore che utilizza del combustibile nucleare per mettere l’acqua in pressione, sempre si riduce alla fine a un cazzo di bollitore a cui collegare turbine a vapore e quant’altro.

Altre immagini prese dal sito: Lord Cockswain che guida la nave spaziale, Moon Mistress vs Metal Men (action pin up), Lord Cockswain in posa per la foto e il Goliathon 800.

Steampunk e spazio: cazzatone retrofuturiste (demenziali), come piacciono a me.
Becera virilità colonialista come ai bei vecchi tempi, quando un negro ubriaco non era ancora diventato una vittima del razzismo istituzionalizzato e delle minori possibilità di lavoro per le persone di colore a basso reddito, ma era ancora soltanto un negro ubriaco. E c’erano i selvaggi torturati con la corrente elettrica dalla Disney!

EDIT 12/11/2011: aggiunte citazioni di Broadmore e spiegazioni del “punk” nello Steampunk di Lord Cockswain.

 

55 Replies to “Ancora Lord Cockswain”

  1. Weta workshop e’ la societa’ fondata da Peter Jackson, che contiene al suo interno weta digital, la pluri-premiata ditta di effetti speciali salita alla ribalta con i signori degli anelli (di Jackson) e ultimamente (quella chiavica di) avatar.

    Saluto

  2. Sì, è scritto nei link indicati.

    Greg Broadmore, pictured below with one of his creations, is an artist and concept designer at Peter Jackson’s Weta Workshop.

    E non ha nulla a che vedere con il fatto che Broadmore abbia inventato nello specifico questo universo narrativo. Quindi chissenefrega dal punto di vista dello steampunk.

  3. Era un po’ che non vedevo il secondo video: una meraviglia. Il fragile ecosistema venusiano che viene preso a strombazzate fotoniche da un vecchio tamarro conciato come il Conte di Cavour.
    I personaggi cafoni sono sempre ben accetti, e Cockswain spacca. Non come Zodd, ma spacca.

  4. Mi e’ cambiato il post sotto il sedere, il link e’ arrivato mentre scrivevo il commento =)

    Comunque voleva essere solo una curiosita’ aggiuntiva, niente di piu’

  5. @LMC
    Ah, ok. È che ormai erano passati 20 minuti dalle aggiunte, più del tempo di lettura, e davo per scontato che si fosse vista la modifica (o refreshato in cerca di commenti nuovi prima di lasciare il proprio). Nessun problema. ^_^

  6. Il Duca è timido e non volevo dirlo: domani (domenica) interverrà in un programma radio per parlare di Steampunk. Il programma è “Carta Vetrata” in onda su Radio Città Futura, comincia alle 10 e l’intervento del Duca dovrebbe essere intorno alle 11.30. La radio si può anche ascoltare in streaming al loro sito.

  7. Eh, sì, è così. ^_^” Ringrazio Gamberetta per l’interessamento. Non sapevo se dirlo o meno, ma non posso certo non pubblicare un commento di Hime-sama: così mi ha incastrato. ^_^

    Sono solo 15 minuti, un po’ introduttivi, sullo Steampunk. Non so esattamente come verrà perché è la prima volta che parlerò in radio e lo Steampunk per capirlo richiede una mole di riferimenti incrociati che specificano cosa “non è” e cosa “è”. Non basta la definizione di Nevins, per quanto eccellente, a cogliere il potenziale dello Steampunk.

    Di sicuro negli episodi successivi, se il signor Gaffi sarà intenzionato a proseguire, si parlerà di Steampunk e Risorgimento, di Robida e di tanti altri stimoli a tema Steampunk che possono interessare il pubblico che ancora non si è mai avvicinato né al sotto-genere narrativo né alla sotto-cultura Steampunk in generale.

  8. LOL.
    La pubblicità del Goliathon 800 riporta tra i materiali di fabbricazione un inquietante “Tremontium” e avvisa che:

    “may contain traces of slave workers”.

    Una coincidenza o proto-finanza creativa?
    @Duca
    In bocca al lupo per l’intervento di domani.
    Ascolterò con interesse.

  9. Già finito.
    È stato leggermente anticipato a sorpresa, per cui i 10 minuti complessivi, tolti tempi morti, sono stati tra le 11:05 e le 11:20.

    Ho provato a chiarire le cose fondamentali nel poco tempo disponibile su cosa sia lo Steampunk e il fatto che c’entri ben poco col Cyberpunk e che pure il “punk” sia interpretabile in più modi (ma ho potuto accennare solo il metodo Robida in modo esplicito, che funziona anche come citazione storica).
    È stato possibile, su spunto con il film Wild Wild West, citare la questione della tecnologia meccanica, visibile, sporca (es: ragno robot gigante), contro la moderna tecnologia invisibile, asettica, che pare più magia che tecnologia (es: smartphone).

    Domenica prossima si andrà avanti ancora sul chiarire cos’è lo Steampunk, magari con un accenno alla questione del “vapore” se possibile.

  10. Non riuscivo a collegarmi, anche se la prova di ieri era andata bene; sono riuscito alle 11,10 ed era già iniziato…
    Sull’intervento in sé non posso dire molto: mi è sembrato interessante, ma in pratica ho sentito due cose decontestualizzate sui personaggi verniani e poi avete chiuso; troppo poco, per commentare. Ora aspetto di vedere se caricheranno l’intervento, la questione di Robida m’interessava.
    Comunque: le altre puntate saranno indicativamente alla stessa ora?

  11. A questo punto mi tocca fare una considerazione: siamo sicuri che i cervelli rintronati dei neolettori in preda a raptus librario indotto siano in grado di capire che la cialtronaggine esasperata di Cockswain è da intendersi come una critica dello spirito colonialista e dei suoi aberranti strascichi? Perché l’ironia e la capacità di riconoscerla sono doti che richiedono un certo allenamento mentale, i lettori mononeuronali (sono sempre di più) spesso non ci arrivano.

  12. Il problema non si pone.
    Per non arrivarci di fronte all’evidenza bisogna essere merde subumane. Le merde subumane non hanno alcuno dei diritti che spettano per premio agli umani: né quello al rispetto, né quello alla proprietà, né tantomeno quello alla vita.
    I loro problemi di conseguenza sono maggiori di quelli che riguardano la narrativa.

  13. Perché l’ironia e la capacità di riconoscerla sono doti che richiedono un certo allenamento mentale, i lettori mononeuronali (sono sempre di più) spesso non ci arrivano.

    Non l’ho capita.

    Adoro questo tipo di articoli perchè riesco sempre a scoprire cose dell’umanità che mai nemmeno lontanamente mi sarei immaginato! O_O

    PS: Complimenti per le sessioni radiofoniche. Ormai stai diventando un vero VIP. Infatti il nostro rapporto non è più come una volta. Aveva ragione mia madre quando mi diceva: “Ricorda figliolo, rosso malpelo!”.
    Adesso che è arrivato il successo non hai mai tempo e dici sempre: “No, stasera no, ho mal di testa.” ç___ç
    Sappi che ho ponderato l’idea di chiedere il divorzio. ç___ç

  14. Duca,non è che essendoti trasformato in VIP hai abbandonato il concorso steampunk con la scusa che sei troppo impegnato?

  15. No, lol. Sono solo molto impegnato con possibili accordi di lavoro e cose così, ma voglio pubblicare la raccolta in epub il prima possibile.
    E assegnare la vittoria prima che il Cool-er con schermo E Ink da 6 pollici offerto da Antonio Tombolini si tramuti in archeologia informatica…

    ^_^””

  16. Se se, dicono tutti così. Ormai il successo ti ha dato alla testa. Ti ho visto in giro dire che ti è piaciuto il libro della Troisi! xD

    Ormai sei un burocrate, è finito il sogno rivolureazionario. ç__ç

    Non ci sono più i Duca di una volta! Ti dedico un pezzo da Vero Uomo. Sentiti in colpa! xD

  17. Se qualcuno fosse interessato, ho registrato l’intervento (13,6 MB).
    Nelle prossime puntate sarebbe interessante (o, meglio, quanto meno m’interesserebbe) approfondire il discorso su cosa identifica lo steampunk: quando hai spiegato perché Le Porte di Anubis rientra nel genere, mi è venuto immediato interrogarmi sul legame steampunk-ucronia; per ora mi sto leggendo l’articolo di Wikipedia, che definisce il primo come un sottogenere del secondo, ma non sono poi certo della sua esattezza (Specifically, steampunk involves an era or world where steam power is still widely used, mentre a quanto dicevi il vapore non è cosí fondamentale).

  18. baffoni-basettoni alla Kaiser (o alla tedesca), uniforme, pipa e trombone a raggi (The Unnatural Selector) con cui massacra qualsiasi forma di vita aliena gli capiti sotto tiro, soprattutto se intelligente, scambiando forse la qualifica di naturalista per quella di genocida.

    * me lovva il Lord * :3

    Il vapore c’entra ben poco con lo Steampunk, anche se fa piacere la sua presenza

    Quoto: proprio il sottomarino di “Ventimila leghe” si spostava grazie ad una sorta di reazione proto-nucleare-o almeno così ricordo.
    Senza contare, poi, che Verne in “Parigi nel XX Secolo” aveva già precognizzato cosette come televisione e climatizzazione, mentre in 25 anni di cyberpunk non ho avuto il piacere di leggere simili previsioni sullo sviluppo di Internet…

  19. caro duca ti segnalo un personaggio che non può che piacerti

    DOCTOR ZEUS

    è un performer dei nostri giorni, che profondamente innamorato della forza primordiale dei potenti archi voltaici generati dalle bobine di tesla, si è ingegnato in modo che queste emettendo corrente a date frequenze amplifichino un segnale trasformandolo in suono e quindi, usarle come strumenti musicali.

    Della musica a il nostro Dr Zeus non importa una bella cippa, è tutta una scusa per poter indossare uno scafandro in pubblico e fare cose più o meno sceme immerso nei fulmini

    http://www.youtube.com/watch?v=owEXx5UAbdc&NR=1

    non lo so se consapevole o meno ma è deliziosamente steampunk

    (si ci sono anche altri che usano le bobina di tesla musicali, ma solo lui ha i baffi e lo scafandro vintage)

  20. Pensavo che oggi il programma ci fosse normalmente, ma invece c’era un episodio dedicato al Jazz. Mi scuso con Mauro se ha perso tempo in attesa, non lo sapevo.

  21. Nessun danno fatto, l’importante è non averla persa (stavo iniziando a temere…); ci aggiorniamo a Domenica prossima (quella dopo, lo anticipo, farò la registrazione, ma con ogni probabilità invierò il file Lunedí).

  22. Confermo che domani ci sarà il mio quarto intervento Steampunk su “Radio Città Futura”, durante il programma Carta Vetrata alle 11:00 circa. Parlerò di retrofantascienza ricca di curiosità da ripescare per lo narrativa Steampunk, con due romanzi (o uno se non c’è tempo) poco noti che sono stati pionieri per vari elementi ormai considerati cliché della fantascienza.
    Streaming sul sito, come sempre. http://www.radiocittafutura.it/

    Se Mauro riesce a registrare mi fa un favore, altrimenti sono argomenti che tratterò di sicuro in un prossimo articolo in modo più dettagliato che nei pochi minuti via radio. ^_^

  23. Col Kaiser e il Duca che mi guardano non posso tirarmi indietro; se lo streaming non mi tradirà, domattina sarò pronto col mio fonografo*!

    * Lo strumento potrebbe non corrispondere a quello usato realmente.

  24. Missione compiuta (quarta puntata, 19,02 MB)!

    E bravo il Duca che ha schivato la domanda sull’effetto Doppler (e cui iniziano a dare del lei; la conquista del mondo si avvicina).
    Ora cerco se trovo gli eBook dei libri citati, sembrano fighi.

    Ricordo che Domenica prossima registrerò la puntata, ma probabilmente la caricherò Lunedí.

  25. Edison’s Conquest of Mars si trova facilmente, per esempio sul Progetto Gutenberg; per quelli di Grove ci sto ancora lavorando.

  26. Edison’s Conquest of Mars si trova facilmente, per esempio sul Progetto Gutenberg

    Secondo te dove l’ho preso? ^_^

    per quelli di Grove ci sto ancora lavorando.

    Non mi risulta che si trovino in digitale. Su ebay, se uno ha fortuna. Ma tanto chissenefotte, sono rilevanti solo per l’idea della ribellione delle macchina con un secolo di anticipo su Terminator (a differenza di Edison’s Conquest che invece è pieno di dettagli per cui va letto).
    Jess Nevins nella sua Enciclopedia dedica due belle pagine piene a The Engine, la “satanica” locomotiva dei due romanzi.

  27. @Duca

    altrimenti sono argomenti che tratterò di sicuro in un prossimo articolo in modo più dettagliato che nei pochi minuti via radio.

    Per caso intendi l´articolone sul genere di cui avevi parlato tempo fa?

    Intendo L´Articolo, quello che dovrebbe anche riparare alle scemenze pubblicate su FM.

    @Mauro
    Ho provato a scaricare: un file é un loop di pochi secondi, le raccolte sono vuote…

    É il computer che uso che é indemoniato o cosa?

  28. A me i tre episodi forniti da Mauro funzionano benissimo.

    Per Edison’s Conquest e la locomotiva incazzata, parlerò di entrambi in articoli dedicati. L’articolo steampunk dopo due anni di raccolta del materiale ha raggiunto sufficienti elementi per diventare un libro. Va bene quando posto articoli di 20.000 parole, ma c’è un limite alla decenza dei post… e voglio smetterla di ammazzare Google Reader con post sopra le 10.000 parole, se non strettamente necessario.

    Ho deciso di ripensare l’articolo Steampunk e cercare di cavarne fuori una guida più sintetica e chiara, con meno esempi e meno analisi dettagliate di tutti gli esempi. Un articolo introduttivo che faccia capire di cosa si parla.
    Quando avrò tempo.

  29. A me i tre episodi forniti da Mauro funzionano benissimo.

    Sigh. La mia sfiga con la tecnologia colpisce ancora :-(

    Va bene quando posto articoli di 20.000 parole, ma c’è un limite alla decenza dei post… e voglio smetterla di ammazzare Google Reader con post sopra le 10.000 parole, se non strettamente necessario.

    Rallenty: nuuuooooo! (>__<)

    Ma perché non fare un articolo diviso in piú parti, allora?

    É un´alternativa a dover rifare tutto: salvi Google Reader e due anni di raccolta al tempo stesso e l´articolo diventerebbe un´altro appuntamento settimanale come i coniglietti del venerdí.

  30. ???:

    perché non fare un articolo diviso in piú parti, allora?

    Zitto zitto, avanzo un’alternativa: visto che l’articolo sta raggiungendo le dimensioni di un libro, al posto (o a fianco) dell’appuntamento settimanale ci potrebbe stare un bell’ePub.
    Qui però è il Duca a dover valutare quanto lavoro gli richiederebbe…

  31. Oggi mi ha telefonato Gaffi. Mi ha chiesto se preferisco fare l’intervento a tema steampunk questa domenica o saltarne una e fare la volta dopo. Ho deciso di saltare, così ho più tempo per rivedere un romanzo degli anni ’70 che è già Steampunk (e ottimo, nei temi) pur essendo allo stesso tempo un precursore dello Steampunk (ovvero precedente il trio Jeter-Powers-Blaylock che avvierà il genere e a cui si abbinerà il nuovo nome per la prima volta).

    Mauro, questa domenica non c’è bisogno che impazzisci per registrarmi. ^_^

    Sto rileggendo Ubik e mi sono accorto delle monetine. È triste che un autore di fantascienza abbia così poca presa sulla realtà da arrivare a idee ctanto scadenti che 90 anni prima altri autori di fantascienza avevano già superato (le monetine, appunto). C’è gente degli anni 1880 che aveva previsto certi dettagli spiccioli del futuro molto meglio di Dick (che alla fine non è che fosse granché furbo).
    Che tristezza. Spiegherò la cosa quando parlerò meglio di quell’autore Ottocentesco in un articolo dedicato a un suo libro che, guarda caso, usa la geniale idea di un certo famoso romanzo di Dick (Grande Dick! Genio Dick!) ben 65 anni prima che Dick lo scrivesse. Lo avranno copiato dal passato? ^_^

    Ed è solo uno dei moltissimi casi in cui la Grande Fantascienza degli anni ’50-’70 (e ’80 anche) è stato solo il re-post (permesso dall’ignoranza dei lettori che non si accorgevano della cosa) della fantascienza del Lungo XIX Secolo che partorì le stesse idee decenni prima…

  32. Ottime notizie: tutte, visto che nessuno dei miei tre tentativi di registrare la puntata – ero fuori casa, scopro ora che è saltata – era andato a buon fine (schermata blu della morte!); non può essere che un miracolo (va di moda).

  33. Dimenticavo: ho chiesto di saltare questa domenica per preparare meglio la conclusione del discorso introduttivo sul punk nello steampunk, secondo l’interpretazione (corretta) di Jess Nevins.
    A domenica 29.

  34. Quindi una delle puntate che sto aspettando dall’inizio; molto, molto interessante.

  35. Cercherò di fare una spiegazione chiara, ma in 7 minuti (10 se Gaffi riesce a darmeli tutti, ma c’è sempre possibilità che ci siano domande durante il discorso per cui va calcolato più corto lo stesso) è difficile inserire elementi a sufficienza.
    Il discorso sullo steampunk non è, ovviamente, teorico: è concreto, basato su testi scritti e collegamenti storici possibili. A voce e in poco tempo è molto difficile cavarne fuori qualcosa di decente.

    Comunque mi serve farlo per poter parlare in futuro di due libri: “La macchina della realtà” (spesso citata come opera punk in senso di ribellione, in realtà è un Fail: Moorcock è molto più punk) e “Fuoco nella polvere” (punk nel vero senso del nome steampunk, quello del genere di opere indicate da Jeter).

    Se in futuro produrrò un articolo introduttivo per raccogliere una spiegazione unica, metterò le citazioni necessarie. Ma, come sempre, per capire lo spirito di un genere non basta aver letto la definizione: bisogna aver letto tutte le opere per cogliere appieno la definizione nei dettagli spiccioli.

  36. Il che mi fa venire in mente… hai una bibliografia minima di letture steampunk? Al momento ho trovato questa, ma mi pare un po’ troppo essenziale.

  37. Sono state citate le opere principali della prima generazione parecchie volte, assieme ad altre.
    La massa delle opere uscite di recente, come nel fantasy, è spazzatura con pochissimo di interessante e per trovarla basta usare Amazon o il catalogo di Goodread:
    http://www.goodreads.com/shelf/show/steampunk

    Contiene a caso qualsiasi cosa che dei retard abbiano taggato come Steampunk, anche quando è semplicemente science-fantasy con elementi ottocenteschi o un po’ di meccanica random.
    Nell’insieme molte opere indicate sono Steampunk.

    Corre voce che Affinity Bridge di George Mann sia passabile, ma non ho mai finito di leggerlo, e The Strange Affair of Spring Heeled Jack (di cui ho l’edizione verde di carta e quella nuova piratata), hanno sempre detto che non è male (ha pure avuto due edizioni e con la seconda ha vinto il premio Dick 2010, anche se mi domando che vanto vi sia nel vincere un premio che porta il nome di uno scrittore che al meglio è definibile “una sciatta testa di cazzo a malapena capace di scrivere, ossessionata dal complotto comunista”) ma devo finire di leggerlo.

  38. Puntata densissima di informazioni, da sentire e risentire per capire bene tutto quanto è stato detto, per poi ripensare alle scorse alla luce di questa. Una carrellata molto rapida, ma – pur avendola per ora ascoltata una sola volta – con molti elementi che chiariscono cos’è lo steampunk. La puntata migliore finora, direi.

    Settima puntata (22,83 MB).

  39. Peccato averla dovuta progettare di 1580 parole per stare entro i 10 minuti. Alle prove stavo sempre sugli 8.40-9 minuti, poi dovendo ridurre il ritmo nel programma per essere più comprensibile, si è dilatata a 13 minuti (brevi pause con commenti extra incluse).

    Diciamo che è una sintesi supercompatta di quello che, con la giusta quantità di citazioni e riferimenti sui testi, sarebbe dovuto essere l’articolo sullo Steampunk: 1580 parole invece di 30.000 parole.
    Incluso nell’ipotesi di 30.000 parole il discorso su clockpunk e steampunk partendo dalla teoria della guerra meccanicista contrapposta a quella termodinamica in The scientific way of warfare di Antoine Bousquet, qui nemmeno accennato! Secondo me è un elemento fondamentale per capire l’800 e quindi lo Steampunk.
    Esclusi dal conteggio una grossa fetta dei collegamenti con la fantascienza e la scienza del periodo che hanno influenzato la fantascienza moderna e sono eccellenti esempi di materiale da recuperare. Se gli anni ’50-’80 sono vissuti di scopiazzamenti di roba ottocentesca (taciuti, per far bella figura scommettendo sull’ignoranza dei lettori) e di scopiazzamenti tra loro (già più evidenti), tanto vale tornare alle origini e scoprire le idee cannibalizzate dai “Grandi Geni” (…) della Fantascienza.

    Il discorso di oggi lo sistemo un attimo e lo pubblico così com’è in un articolo con i link per scaricare gli episodi radio. Meglio che niente come introduzione. E poi 30.000 parole la massa non le leggerebbe mai: tanto vale allungarle ancora di più e fare un saggio in ebook, con calma, dedicata allo steampunk e alla fantascienza d’epoca a cui si ispira.

    Poi tra giugno e l’estate farò l’articolo sul punk in Warlord of the Air (stesse cose dette in episodio scorso, più citazioni dal romanzo e commenti extra) e su Edison’s Conquest of Mars (un sacco di cose non dette alla radio che val la pena riportare). E altra roba Steampunk in base al tempo che avrò.
    Dovrò ripetere spesso nei futuri articoli quei quattro concetti in croce che permettono di capire cos’è lo steampunk e cosa invece è solo “moda steampunk merdosa”, in modo da essere chiaro anche per i nuovi lettori. Portate pazienza.

    Grazie per la registrazione. Questa volta nel caso di problemi (sullo stream o tuoi di tempo) avevo registrato anche io con VLC (ma non ho ancora pensato a cosa installare per tagliare i pezzi extra all’inizio e alla fine).

  40. Duca:

    Questa volta nel caso di problemi (sullo stream o tuoi di tempo) avevo registrato anche io con VLC (ma non ho ancora pensato a cosa installare per tagliare i pezzi extra all’inizio e alla fine)

    Ottimo; in ogni caso continuerò a registrare, avvisandoti in caso di contrattempi, ma avere la doppia possibilità è meglio: due è meglio che uno.
    Per il taglio, io mi trovo bene con MP3DirectCut: semplice da usare e funziona bene (l’unica cosa c’è da controllare inizio e fine del file estratto, perché anche se su MP3DirectCut sono completi non è detto che il pezzo selezionato li comprenda veramente; ma è questione di uno-due secondi a inizio e fine, nulla di inaffrontabile).

  41. Ottava puntata: La Macchina della Realtà (6,95 MB).

    Nota: in generale, di norma invierò la registrazione poco dopo la fine della puntata, ma a volte potrei rimandare al Lunedí seguente; in ogni caso, se per qualche motivo non potessi registrare (o se ci fossero stati problemi nella registrazione) lo dirò.

  42. Segnalo che questa domenica non ci sarà l’intervento. Ero in dubbio tra due spunti storici possibili a partire dal romanzo della volta scorsa. Con il consiglio di Gaffi ho scelto quale trattare per primo e lo farò domenica 19.

  43. Decima puntata (6,82 MB); mi hai convinto a leggere Fuoco nella Polvere (ora vedo se arrischiarlo in Italiano).

    Se il prossimo fine settimana ci sarà l’intervento, lo caricherò Lunedí (o Domenica inoltrata).

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