Cominciamo con le vendite di libri cartacei ed eBook a marzo 2011 negli USA. Sfortunatamente la AAP ha avuto la pessima idea di fornire dati incompleti, ignorando completamente i libri Young Adults (YA) sempre inseriti negli aggiornamenti precedenti. Senza quel dato non si può fare un calcolo sull’incidenza degli eBook sul settore trade. Bah!

Cominciamo con la cosa più interessante: la carta va su e gli eBook vanno giù.
Nulla di grave: la crescita abnorme degli eBook a gennaio e febbraio era dipesa davvero tutta dal boom dell’acquisto degli eReader a Natale. Quest’anno il boom è durato fino a febbraio. Curioso, ma secondo la AAP gli editori sembrano convinti della cosa. Se lo dicono loro, un pochino ci credo: due mesi di folli spese post-natalizie. Avevo detto di non festeggiare troppo per quel boom delle percentuali e marzo, tornando a livelli più normali (69 ML $), mi ha dato ragione.

Gli eBook cresceranno, ma quel ritmo di crescita era folle: dal 10% del settore trade (dicembre 2010, 49,5 ML $) al 23,4% (gennaio 2011, 69,9 ML $) fino al 29,5% (febbraio 2011, 90,3 ML $) era un ritmo demenziale. A continuare così avrebbe superato il 100% (WTF?) per la fine dell’anno. ^_^””
Comunque marzo 2011 è pur sempre a +145,7% rispetto a marzo 2010 e a +39,4% rispetto al già eccellente dicembre 2010. E il calo rispetto a gennaio 2011 è di meno di un milioni di dollari (-1,3%), da 69,9 ML a 69 ML. Gli eBook sono andati giù, ma stanno bene come due mesi fa quando se ne festeggiava il nuovo boom.

La carta, fortunatamente, sta meglio: dai 156,8 ML di febbraio ai 267,7 ML di marzo (trade, solo libri per adulti visto che su marzo mancano gli YA). Quello di febbraio era un crollo troppo forte. Anche la spiegazione del crollo basata interamente sul boom natalizio degli eBook non penso regga molto.

According to publishers, these figures are consistent with seasonal buying patterns; in particular, a return to print editions after the post-holiday period of buying, or “loading,” of e-Books into e-reader devices.

Sicuramente gli eBook hanno cannibalizzato il settore, ma quello era già in flessione per conto suo. D’altronde, se guardate i dati della AAP, potete vedere che a gennaio (171,7 ML $, trade adulti) il cartaceo era molto meno forte che a marzo (267,7 ML $, trade adulti), a pari quantità di eBook (69,9 ML e 69 ML).
Com’è che ora l’eBook non starebbe cannibalizzando tutto e prima sì? ^_^

Il crollo non era legato solo agli eBook, ma al periodo post-natalizio in sé e, di sicuro, all’assenza di libri in grado di trainare le vendite degli editori che dichiarano le vendite alla AAP. D’altronde i libri hanno SEMPRE avuto mesi di crollo negli scorsi anni, ben prima che gli eBook diventassero rilevanti: date le premesse storiche e il confronto gennaio-marzo, mi pare idiota attribuire tutti i meriti o tutte le colpe alla loro semplice presenza.
Di sicuro sappiamo solo che grazie agli eBook il settore trade tra gennaio e febbraio ha tenuto nonostante il crollo della carta. Fine.

Se vogliamo fare un’ipotesi per completare i dati assenti e immaginare che lo YA sia rimasto uguale a marzo rispetto a febbraio (58,5 ML $), allora gli eBook sarebbero al 17% dell’intero settore trade (69 ML $ su 395,2 ML $). Peccato che i calcoli fatti con dati inventati siano solo opinioni e “opinione” è solo un modo elegante per dire “cazzata indegna di attenzione”. Non badate alle cazzate, nemmeno quando sembrano plausibili.
Bisognerà attendere altri dati per sapere come stanno gli eBook rispetto al resto del settore.

Il problema con gli editori è sempre capire se ci sono o ci fanno…

Passiamo ad Amazon.
Visto che è parecchio che non ne parlo, cominciamo con le informazioni rilasciate un mese fa. Notato qualcosa? Come dovreste già sapere, Amazon.de ha cominciato a vendere eBook e Kindle 3 ai tedeschi. L’avvio è buono, ma non straordinario: 650.000 eBook in vendita, ok sono parecchi, ma solo 25.000 di questi sono in lingua tedesca (molti più dei nostri, ma non bastano ancora per far esplodere il settore). E solo 71 bestseller su 100 della classifica compilata da Der Spiegel, contro i 107 su 110 bestseller del New York Times presenti sul Kindle Store statunitense all’epoca (ora 109 su 111).
Il Kindle Store tedesco è il terzo al mondo, dopo quello USA e quello del Regno Unito. Buona fortuna, ma il divario in termini di libri disponibili in tedesco è enorme rispetto al numero di quelli inglesi per il mercato in lingua inglese. Facile per il Kindle Store del Regno Unito avere un enorme successo in pochi mesi, dato che i libri in inglese disponibili erano tantissimi, ma in Germania temo che le cose saranno più lente.

Visto che ho parlato di Regno Unito, vi ricordo che non solo la popolazione adulta dotata di eReader è raddoppiata a Natale (come già detto qui), arrivando al 13%, ma anche i dati di vendita sono molto buoni. Non mi pare di aver visto girare abbastanza questa informazione e a me sembra molto importante: nel Regno Unito Amazon ormai vende più di 2 eBook per ogni hardcover! Una quantità ben maggiore di quel sorpasso americano che fece sobbalzare un sacco di retard (inclusi i WuMinchioni) nel luglio 2010.

Less than one year after introducing the UK Kindle Store, Amazon.co.uk is now selling more Kindle books than hardcover books, even as hardcover sales continue to grow. Since April 1, Amazon.co.uk customers are purchasing Kindle books over hardcover books at a rate of more than 2 to 1.

Passiamo alla notizia (secondo me meno importante della precedente, ma che è rimbalzata su tutti i siti italiani dedicati agli eBook…) del sorpasso degli eBook sulla carta. Tutta la carta: hardcover e paperback assieme, non separatamente.

Since April 1, for every 100 print books Amazon.com has sold, it has sold 105 Kindle books. This includes sales of hardcover and paperback books by Amazon where there is no Kindle edition. Free Kindle books are excluded and if included would make the number even higher.

Ricapitoliamo.
A luglio 2010 Amazon aveva dichiarato di stare vendendo da tempo 143 eBook per ogni 100 hardcover (180 contro 100 considerando solo giugno 2010). A fine gennaio avevano dichiarato di stare vendendo ormai 115 eBook ogni 100 paperback e 3 eBook per ogni hardcover. Ora dicono che dal primo aprile a metà maggio stanno vendendo 105 eBook per ogni 100 libri di carta, hardcover e paperback assieme.

E qui, oltre al dato UK passato in sordina, non ho visto sui siti di settore nemmeno fare due conti per determinare indicativamente quanto gli eBook stiano crescendo rispetto alla carta. Le proporzioni sono lì, signori, non è un crimine cercare di cavarne fuori un numero indicativo invece di limitarsi a copiare così come sono i dati del Partito venditore!

Provo io.
Se a gennaio vendevano 300 eBook ogni 100 hardcover e 115 eBook ogni 100 paperback, significa che stavano vendendo 300 eBook ogni 360 cartacei. Nessun superamento: 83 eBook ogni 100 cartacei. Se ora ne stanno vendendo 105 ogni 100 e considerando che, come detto da Amazon, le vendite dei cartacei sono in crescita, allora le vendite degli eBook sono ancora più rapide nella crescita: +26% di crescita in rapporto al cartaceo!
Non mi pare un dato su cui sputare: quando avremo i dati degli eBook di aprile potremo valutare se Amazon sta crescendo di più o di meno degli informatori della AAP.
I 2,6 paperback per ogni hardcover a gennaio invece sì, penso non servano a una mazza, ma visto che dai calcoli viene fuori anche questa informazione, godetevela. ^_^

Il profumo e la fisicità della carta: gli eBook non vinceranno mai!
(WABAM di LarkIsMyName)

A quando il Kindle Store italiano?
Forse presto. Quasi sicuramente entro fine anno visto che ad aprile avevano messo degli annunci di lavoro per trovare dei Kindle Senior Vendor Manager per la Spagna e per l’Italia. Se siete interessati, le posizioni di Kindle Senior Vendor Manager – Italian content e di Head of Content Acquisition – Kindle Italy per “Amazon Italia Logistica SRL” non sono state ancora coperte. Trovate le altre offerte a questa pagina: andate a lavorare, caproni! ^_^

In Italia temo che sarà ancora più dura che in Germania. Se gli editori vorranno continuare a fare ostruzionismo come già fanno ora (ne riparlerò tra pochi giorni), non si raggiungerà la massa critica di eBook per far esplodere il mercato. Su Ultima Books, il negozio italiano più fornito, ci sono appena 11mila eBook. Molti meno dei 25mila eBook tedeschi. La vicenda del Regno Unito, passato da un 3% (o quel che era) del mercato eBook all’esplosione attuale in pochi mesi, non sarà ripetibile da noi: la massa critica di eBook in vendita è un elemento fondamentale.

Giusto per curiosità vi ricordo che Amazon è sempre più convinta di voler operare come editore che seleziona, cura e pubblica opere. Hanno assunto Laurence Kirshbaum (ex Amministratore Delegato della Hachette Book Group USA e agente letterario, 40 anni di esperienza nel settore) per comandare l’ufficio di New York. La missione di Kirshbaum è di fondare un marchio editoriale sotto il controllo di Amazon, focalizzato sull’acquisizione di testi di Literary Fiction e di saggistica di alta qualità (di preferenza quelli, ma non snobbano la narrativa commerciale). Dopo Amazon Encore (marchio per autopubblicati di qualità), AmazonCrossing (libri stranieri tradotti in inglese), The Domino Project (una roba di Seth Godin), Montlake Romance (rosa) e Thomas & Mercer (misteri e thriller), Amazon lancia un nuovo marchio specializzato.

Alta qualità e marchi focalizzati in ambiti ben precisi.
Amazon deve aver intuito che in un mondo in cui la qualità media dei romanzi sarà pessima, grazie alla valanga di autopubblicati, l’unico modo per vincere sarà di distinguersi come marchio tramite la qualità, creando così un rapporto di fiducia con i forti lettori. Non so se funzionerà, ma è la stessa idea che avevo portato io a Ebook Lab. Non vedo altro modo di far sopravvivere i marchi editoriali, al di là della pura forza bruta dei Big per imporsi negli spazi pubblicitari (costosi) e in televisione (solo per i bestseller). Forse ci stiamo avviando verso l’apocalisse e la narrativa di qualità morirà per sempre, come sono morti i grandi RPG per PC di una volta come Fallout (quelli veri, non le porcate attuali) e Arcanum… o forse no. Non lo so. Ne parlerò in futuro.

Amazon presto si lancerà sull’Italia.
IBS e BOL stanno scaricando orde di gattini sui valichi alpini.

Nel frattempo Barnes & Noble e Kobo non sono rimaste a ciucciarsi i calzini.
Come ricorderete, il Nook di B&N e l’eReader Kobo erano stati due importanti concorrenti del Kindle 2, ma avevano perso parecchio vantaggio nella lotta col Kindle 3 dopo appena pochi mesi (difficile sconfiggere il miglior schermo sul mercato unito al prezzo più basso e al negozio online più importante). In più Barnes & Noble aveva sofferto molto sul lato librerie fisiche e peggio ancora era andata alla catena di librerie Borders (di cui Kobo era praticamente lo spin-off digitale, anche se dotato di vita/autonomia propria), costretta a inventarsi un cambio di rotta verso il digitale e le vendite online per sopravvivere alla bancarotta. A inizio aprile gli editori erano scettici (definivano il piano come irrealistico e parlavano di liquidazione della catena) e i creditori stavano affilando le picche per infilarci le teste dei gerarchi Borders, ma poi non so come sia andata. E comunque chissenefrega: era solo per ricordare che le grandi catene di librerie fisiche non se la stanno passando particolarmente bene.

Kobo, in compenso, sembra cavarsela bene anche mentre il babbo Borders si infila le scarpe per andare al cimitero (a piedi, perché con tutti i debiti che ha non può permettersi il trasporto nella bara). Non saprei in che altro modo interpretare l’annuncio di un nuovo, interessantissimo, eReader Kobo: dopo il vecchio Kobo Wireless (in svendita a 99$) è arrivato il Touch Edition, un eReader molto migliore del precedente (a soli 129$).

Lo schermo da 6 pollici è finalmente un E Ink Pearl, come quello del Kindle 3, e il dispositivo pare godere di un ottimo touch a infrarossi (niente strato tattile sopra lo schermo a rovinare la lettura). Sembra anche buona, quasi a livello di quella mostrata da Bookeen pochi giorni fa, la capacità di aggiornare rapidamente lo schermo per permettere lo scorrimento di una pagina più grande dello schermo stesso. Osservate come ci si muove bene nel PDF di Alice:

 

Vedremo come sarà la piattaforma Social collegata. Il conteggio delle pagine, gli award sbloccabili come nei videogiochi e i record di velocità nella lettura per fare a gara con gli amici mi evocano immagini di ritardati che continuano a voltare pagina senza leggere per expare coi cambi di pagina e battere tutti. Peggio ancora saranno i praticanti di lettura rapida, ma non quelli bravi che riescono a ridurre al minimo la perdita di informazioni, intendo i tipici mongoli che sottoposti a verifiche di comprensione del testo mostrano di aver capito la metà raddoppiando la velocità. Utile leggere così e non capire un cazzo, è proprio lo scopo della lettura, come no! Almeno quelli che fingono di leggere poi potrebbero leggerlo davvero il libro (ma su un altro lettore, non quello da expaggio!), ma se uno ha già letto e non ha capito un cavolo di niente credendo però di aver compreso tutto, dubito rileggerà.

Peggio di loro ci sono solo quelli che non capiscono niente anche leggendo a ritmo normale (e leggendo i commenti alle recensioni dei libri sembrano tantissimi… o più probabilmente sono i soliti commentatori che non hanno letto il libro, ma dicono di averlo fatto per partecipare alle attività degli altri).
In compenso è sempre un bel business (iniziato sotto i Kennedy mi pare) quello dei corsi di lettura rapida nella burocrazia USA: poi non c’è da stupirsi se hanno un sacco di gente che non capisce un cazzo di niente, sia ai vertici politico-militari che nei livelli intermedi, LOL!
Mestizia a palate.

Dimenticavo il nuovo Nook: 6 pollici E Ink Pearl pure lui, touch pure lui, Wi-Fi pure lui. Prezzo: 139$.

Assomiglia un po’ a un iPad, ma qualsiasi cornice da due soldi con dentro uno schermo invece di una fotografia assomiglia a un iPad. È l’assenza di caratteristiche ulteriori che fa assomigliare un eReader a un iPad: il bottone in basso nel Kobo Touch rovina l’illusione iPadesca. E pensare che prima del minimalismo Apple quel design sarebbe sembrato solo “una brutta cornice per foto”. Gente senza gusto gli ameriCani, bravi solo a spararsi in strada e ammazzare donne e bambini negli accampamenti indiani.

Buona fortuna al nuovo Nook. La versione Color, un tablet pensato per svolgere prima di tutto il ruolo di eReader, era andata molto bene: il secondo tablet più venduto negli USA dopo iPad. Magari guadagneranno un secondo posto anche qui, dietro il prossimo Kindle. ^_^

Si aspetta ora la risposta di Amazon. L’anno scorso erano stati rapidissimi.
Annunceranno già un nuovo Kindle questa estate, precedendolo con un calo dei prezzi dei Kindle 3 per pompare al massimo le vendite e terminare le scorte, per mettere simultaneamente il bastone tra le ruote delle prime vendite dei nuovi dispositivi? Vedremo, ma in fondo è una questione di scarso rilievo: quello che conta per noi, in Italia, è quando e come Amazon avvierà il Kindle Store italiano. E cosa risponderanno editori e, soprattutto, i negozi online italiani a rischio annientamento…

 

11 Replies to “Aggiornamento (più o meno) periodico a tema eBook (6)”

  1. Io risponderei anticipando amazon a livello politico.
    Ovviamente con “contro amazon” ma un bel decreto legge “per la salvaguardia dell’editoria italiana, che tanto fa e tanto ha fatto blablabla” si può ottenere facile. Per una vera e propria legge è più difficile, sia per i tempi, che per altro.
    E’ ovvio che se amazon VUOLE entrare in italia, lo fa. E se decide di sfondare, ci riesce.
    La massa critica per sfondare in italia quanto deve essere? Non importa, se amazon vuole raggiungerla, ci riesce.
    Però: l’italia è un mercato di 50 milioni di persone, in teoria. Se togli chi non è interessato per limiti di età/culturali, e chi semmai compra in inglese e tanti saluti, il numero scende parecchio.
    Insomma, rendere l’italia un mercato non appetibile per amazon, almeno per un paio d’anni, è possibile.
    Sempre che amazon non dica “chissenefrega delle perdite, noi in italia entriamo e gli sfondiamo il culo senza vaselina”. Il che sarebbe anche divertente.

  2. Penso che anche il fatto di poter comprare gli ebook dell’Amazon americano da tutto il mondo senza quella mazzata che sono le spese postali abbia aiutato (sti bastardi con il loro Amazon Prime fighetto per soli americani)

  3. Complimenti per l’articolo, come sempre estremamente approfondito e solido. Condivido anche le opinioni… a parte la considerazione su Fallout, a mio parere eccessiva (anche se non ho ancora provato New Vegas, magari quello è veramente uno sfregio).

  4. Volevo solo segnalare che ho provato a condividere l’articolo su twitter con l’apposito tasto, ma non sembra funzionare.

  5. Deve essere cambiato qualcosa con Twitter negli ultimi mesi e non avendo aggiornato il plugin (che ho customizzato a mano un po’, per cui non è agevolissimo upgradarlo) ha smesso di funzionare bene. Non me lo aspettavo.
    Provvederò ad aggiornare il plugin in modo che funzioni di nuovo.

  6. Onestamente spero che Amazon usi tutto il suo considerevole peso per spezzare in due la schiena agli editori italiani. Visto mai che dopo, durante la lunga degenza ospedaliera, si facciano un pò più furbi?
    Temo invece per la sorte degli operatori indipendenti, che potrebbero essere messi in ombra dall’impatto del colosso yankee. Urge strategia, visto mai che la strada di diventare in qualche modo editori a loro volta (con accordi esclusivi) possa pagare?

  7. Non credo in una controoffensiva immediata di amazon:

    – sono impegnati col tablet
    – il K3 è splendido nel suo minimalismo testuale
    – molti utenti considerano (allo stato attuale) il pearl come una cosa sacra da non toccare.

    Credo ragionevole pensare che il K4 arriverà soltanto con un ulteriore upgrade dello schermo, che Amazon avrà in anteprima ;)
    Nel frattempo magari abbassano un po’ i prezzi.

    Ti segnalo una discussione sul forum amazon in cui gli utenti discutono del touch sul kindle:

    http://www.amazon.com/forum/kindle/ref=cm_cd_rss_f_view?_encoding=UTF8&cdForum=Fx1D7SY3BVSESG&cdPage=1&cdThread=Tx2EGJSDZ1100HO

  8. Amazon deve aver intuito che in un mondo in cui la qualità media dei romanzi sarà pessima, grazie alla valanga di autopubblicati, l’unico modo per vincere sarà di distinguersi come marchio tramite la qualità, creando così un rapporto di fiducia con i forti lettori.

    Quotone di platino! I love you, Amazon.

  9. @il_Fabri: Sul fronte del cartaceo stanno già combattendo a livello politico Amazon con questa legge vergognosa.

    Nella relazione hanno il coraggio di scrivere:

    L’Italia condivide, pero`, con Grecia e Portogallo un triste primato europeo: il piu`basso indice di consumi culturali.
    […]
    Non manca, tuttavia, uno spiraglio di ottimismo: dal rapporto annuale 2010 sui consumi mediatici dell’Istituto di studi sociali Censis si evince che «tra i giovani il numero dei lettori aumenta, anche se di poco, passando dal 74,1 per cento al 75,4 percento».
    Per promuovere la lettura, come leva per l’innovazione e lo sviluppo economico e sociale del Paese, dove i dati sopra indicati evidenziano un livello molto basso di «lettori », il presente disegno di legge, «Nuova disciplina del prezzo dei libri», s’inserisce in un quadro dove la cultura e la protezione dell’editoria – veicolo di fruizione del sapere – devono prevalere, invece, sulle pure logiche del mercato. Fissare il prezzo dei libri significa allora – almeno per un po’ – gestire il forsennato capitalismo liberista, per salvaguardare la cultura nella sua forma piu` ampia. Perche´ il prezzo assume un ruolo persino superiore al suo oggetto, quasi una metafora del tema dei saperi: del resto, il diavolo s’incarna nei particolari.

    Ma sono seri o stanno sfottendo? Come si può scrivere una tale mostruosità?

  10. Direi che sui dati di vendita non c’è molto da aggiungere (ottimo il superamento eBook su cartaceo); mi concentro sui nuovi lettori: il Kobo è carino, ma i pochi formati supportati (secondario, comunque) e la scarsa durata della batteria mi lasciano un po’ perplesso. La durata in pagine comunque è superiore a quella del Cybook Gen3, quindi piú che accettabile; sarebbe interessante avere quella in pagine del Nook, per un confronto migliore.
    Da vedere meglio lo schermo tattile, ma comunque interessante.

    Quello che mi ha colpito è il Nook: durata della batteria, adattatore rete-USB incluso (sarà una cazzata, ma è una cazzata di quelle che apprezzo), possibilità di leggere gratis nei negozi Barnes & Nobles e di prestare e farsi prestare libri (sì, a quanto pare con forti limitazioni, ma comunque meglio dell’isteria attuale in cui si cerca di limitare anche le funzioni del lettore). Molto interessante.

  11. Inutile negarlo, è sempre stata Amazon a dettare i tempi della diffusione degli ebook. Ha un’influenza diretta e massiccia sul mercato, quindi aspetto con ansia l’apertura del Kindle Store Italia (immagino ci vorrà ancora un bel po’).

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