Oggi c’è stata la conferenza stampa di Amazon a New York (10:00 ora locale, 16:00 ora italiana). Non c’era lo streaming. L’ho seguita su canale Twitter dedicato al Kindle e sul sito di Nate.

Ci sono notizie molto buone e di conseguenza, forse, molto cattive. Dipende se pensiamo solo a ora o se immaginiamo scenari di medio-lungo periodo.

Amazon ha presentato tre eReader e un tablet.
Si era detto che il tablet sarebbe costato sicuramente meno di 300 dollari perché c’erano ricerche secondo cui un buon tablet sotto quel prezzo poteva ottenere almeno cinque milioni di vendite in pochi mesi. Minimo. Si aspettava quindi un tablet “riempitivo” a 249 dollari, un concorrente diretto del Nook Color e del futuro Nook Color 2 (confronto coi 7 pollici, non con i 9,7 dell’ottima iPad 2 da 499 dollari di prezzo minimo).

Amazon ha fatto del suo meglio (ovvero del suo peggio, in prospettiva diversa).
Il Kindle Fire non è un mero riempitivo: ha uno schermo sì da solo 7 pollici, ma con l’eccellente tecnologia IPS (ampio angolo di visione) già presente sugli schermi degli iPad e, udite udite, processore dual core (pare sia un OMAP 4 da 1 Ghz). Il che lo rende un ottimo attrezzo anche per giochicchiare. Risoluzione 600×1024 pixel, con una densità quindi di 169 pixel per pollice, come già avveniva sul Nook Color. Per fare un paragone gli iPad hanno 768×1024 a 9,7 pollici ovvero appena 132 ppi. Lo schermo del Kindle Fire è rinforzato antiurto e antigraffio. Autonomia 7,5-8 ore (riproduzione video o lettura, con Wi-Fi spento).
Tutto questo ad appena 199 dollari, con consegne dal 15 novembre.

kindle fire 2011

Il sistema di cloud fornisce spazio illimitato per i contenuti comprati su Amazon, così tutti i film, giochi e libri sono sempre disponibili. Oltre al cloud illimitato ci sono 8 GB di spazio disponibile per installare Apps, custodire in locale musica, documenti, filmati ecc… solite cose, lo sapete come funziona un computatore, poffarbacco!

Vera novità è Amazon Silk, un browser che nelle intenzioni deve essere rapidissimo perché, invece di pesare solo sul processore del tablet, elabora in remoto i dati della pagina richiesta sulla rete di computer del cloud (Amazon Elastic Compute Cloud, detto Amazon EC2) prima di inviarli al tablet per ridurre al minimo la fatica di ridimensionare e gestire gli elementi. In pratica il principio su cui si basano gli omogeneizzati. Pappetta web predigerita in remoto.

Kindle Fire Silk BrowserPer ulteriori aggiornamenti su Amazon Silk, seguite il blog ufficiale.

E ora parliamo dei nuovi Kindle.
Ce ne sono tre modelli: Kindle, Kindle Touch e Kindle Touch 3G.

Il Kindle è il nuovo lettore di base, dotato di Wi-Fi e di porta micro-USB, ma senza 3G e senza touch. È stato ottimizzato per fare una sola cosa: leggere testi, saggistica e narrativa, senza fronzoli e senza le inutili complessità che si fantasticano per gli enhanced eBook (chi mi ha ascoltato su Carta Vetrata sa quanto sono scettico sulla loro “importanza”).

Per renderlo più leggero e più compatto possibile hanno tolto il tastierino, per cui ora le ricerche sul dizionario e l’invio di mail non sarà più possibile come con il Kindle 3. Utile per portarlo in giro, 18% meno ingombrante, anche se rimane lontano dalla comodità di un 5 pollici o di un grosso smartphone. Lo schermo è sempre l’eccellente E Ink Pearl con 16 livelli di grigio e 600×800 pixel di risoluzione.

Il lettore base non si chiama ufficialmente Kindle 4, ma per distinguerlo dai precedenti potete definirlo così. Costa 79 dollari nella versione con pubblicità incluse, 109 dollari nella versione senza pubblicità. Le pubblicità a quanto ricordo per il Kindle 3 non erano molto invasive: c’erano screensaver pubblicitari quando si spegne il lettore e un piccolo box pubblicitario (guardalo in azione) in fondo all’indice dei libri.
È già in vendita.

Amazon Kindle Touch 2011

Il Kindle Touch e Touch 3G si differenziano tra loro per la presenza o meno del 3G a fianco del Wi-Fi.
Schermo sempre E Ink Pearl a 600×800 pixel. Grazie allo schermo multi-touch sarà possibile inviare email come avveniva usando il tastierino fisico del Kindle 3 e sfruttare il comodo dizionario, ma non sono questi i motivi principali per cui potrebbe valere la pena comprarlo: ciò che davvero differenzia i modelli Touch dal Kindle base è la funzione X-Ray, ovvero la capacità di penetrare nel testo per trovare tutti i passaggi che contengono certi concetti, personaggi, figure storiche, luoghi e approfondire eventualmente tramite Wikipedia. Si sta leggendo un romanzo storico e viene citato un evento che non si conosce? Un paio di colpetti e si va su Wikipedia a informarsi.

Amazon invented X-Ray, a new feature that lets customers explore the “bones of the book.” With a single tap, readers can see all the passages across a book that mention ideas, fictional characters, historical figures, places or topics that interest them, as well as more detailed descriptions from Wikipedia and Shelfari, Amazon’s community-powered encyclopedia for book lovers.

Amazon built X-Ray using its expertise in language processing and machine learning, access to significant storage and computing resources with Amazon S3 and EC2, and a deep library of book and character information. The vision is to have every important phrase in every book.

Per ampliare il contenuto dei volumi, inoltre, Amazon ha creato un nuovo componente software denominato “X-Ray”: oltre ai capitoli dell’antologia che si desidera leggere, si scaricano dai server anche byte aggiuntivi contenenti informazioni e nozioni aggiuntive. Per esempio, se il libro parla della Rivoluzione Francese ci saranno magari le definizioni Wikipedia relative a quel periodo (Versailles, Luigi XV, Robespierre ecc), tutte accessibili con un tocco e mostrate in modo coerente alla pagina e a quanto si sta leggendo.

(Punto Informatico)

Spazio anche agli aspetti sociali: condivisione commenti, passaggi sottolineati ecc… in un modo simile a quanto già sperimentato su Bookliners. Ovviamente sarà possibile, come prima, prestare i proprio eBook per 14 giorni ad altri utenti (se l’editore concede il permesso di prestito). Informazioni più dettagliate nella pagina del prodotto.

Il Kindle Touch costerà 99 dollari nella versione con pubblicità e 139 dollari nella versione senza (149 e 189 dollari se c’è il 3G), spedizioni a partire dal 21 novembre e come al solito chi prima ordina prima verrà servito. Mi tenta molto il modello da 99 dollari: spero che lo vendano anche in Italia, magari annunciando la cosa con un’apertura natalizia del Kindle Store italiano.

Gli eBook autopubblicati incontrano il Kindle da 79 dollari:
gioia per gli autori, si diffonde il digitale: “Grazie Amazon, gigante buono!”

Prima ho detto che Amazon ha fatto del suo peggio facendo del suo meglio e ora vi spiego il motivo. Amazon gioca sporco, credo sia evidente. Con quel prezzo non può vendere quel tablet se non con guadagni azzerati o addirittura sottocosto, fiduciosa di rifarsi con la vendita dei prodotti collegati come libri, film, Apps o anche la pubblicità sul dispositivo nel caso degli eReader (30-40$ di differenza sono lì, nelle special offers: TU “compri” il dispositivo e così autorizzi Amazon a vendere TE alle aziende per la pubblicità).

Questa pratica non serve a guadagnare col prodotto (nel modo “onesto” -sfruttamento degli schiavi a parte- con cui Apple guadagna con gli iPad, per dire), ma serve a fare in modo che la concorrenza non guadagni coi propri prodotti. Quando Gesù moltiplica il pane, i fornai e i contadini lanciano sonori vaffanculo. E quando tutti i fornai e i contadini saranno falliti, Gesù potrà dare il pane creato dal nulla allo stesso prezzo dei fornai di prima o superiore (e che poi non si lamenti se lo crocifiggono!). Chiaro il concetto in teoria?

Ora passiamo al concetto in pratica.
Amazon vuole costruire un monopolio digitale. Per farlo non ha bisogno di guadagnare ora, ha bisogno di, come ha sempre fatto in passato, reinvestire il guadagno in espansione del suo dominio. Come reinvesti all’istante in “espansione” i 50 dollari guadagnati da un tablet venduto a 249 dollari? Vendendolo invece a 199 dollari. Milioni di clienti in più in giro per il mondo lo compreranno e saranno sempre più vincolati al mondo Amazon e alla sua distribuzione di intrattenimento digitale (streaming video, eBook e in futuro App di vario tipo). La concorrenza perderà soldi e alla fine dovrà ritirarsi. Amazon diventerà un semi-monopolio sempre più potente e, ed è questo il casino, alla fine potrebbe perfino diventare un monopolio (o qualcosa di molto simile: il più importante semi-monopolio).

E quando sarà ricca, grassa, sicura di sé e senza nemici credibili non avrà più bisogno di essere gentile coi clienti o di offrire sostituzioni gratuite sui Kindle rotti. Potrebbe pure optare, giusto per non avere guai in tribunale, di adottare una politica anti-sesso sul modello Apple, cancellando l’erotismo e la pornografia da quello che sarà diventato il principale distributore di beni digitali (e quindi di cultura: romanzi, saggi ecc…) del mondo. E chinarsi alle richieste di qualsiasi setta di svitati con avvocati a sufficienza per disturbarlo, come gli equivalenti del MOIGE o i gruppi femministi o i Fratelli Musulmani. Libertà di parola addio, c’è l’imprenditoria privata…

Non è tanto bello, ma il Capitalismo funziona così e quindi potrebbe accadere. Forse non accadrà, ma potrebbe, in teoria. Che il Capitalismo funzioni riducendo l’offerta e riducendo la concorrenza ai pochi semi-monopoli “adatti alla sopravvivenza” è banalmente ovvio (si veda lo storico Immanuel Wallerstein in Comprendere il Mondo). Pensate a quando pochi anni fa Borders diceva che non potevano esserci due supercatene di librerie negli USA: o Barnes & Noble sarebbe stato distrutto/comprato da Borders o viceversa.
Alla fine Amazon ha contribuito alla distruzione del concorrente meno sveglio ed è rimasto solo Barnes & Noble.

Juan Sánchez Villa-Lobos Ramírez spiega a Connor MacLeod l’essenza del Capitalismo:
per guadagnare di più devi estromettere la concorrenza finché non rimarrà un monopolio.

E ora Barnes & Noble è uno dei principali avversari di Amazon perché la sfida sul digitale. Vi ricordo i dati riportati nell’articolo di ieri sul mercato USA: Amazon controlla il 22,6% del mercato librario, Barnes & Noble il 17,3%, Borders controllava l’8,1%. Questi erano i tre Big. Borders è morto e la sua fetta di vendite fisiche andrà, immagino, più a Barnes & Noble che ad Amazon.
E Barnes & Noble, pure lui in crisi, come sta riuscendo a sopravvivere? Grazie al digitale: il suo Nook e il suo Nook Color avevano permesso nuovi guadagni, sia sui dispositivi che sugli eBook. Uno scontro con Amazon sul suo stesso campo, anche a suon di prezzi.

Il Nook viene preso a calci in culo, assieme agli eReader Sony da 149-199 euro. E fin qui ok, si sapeva che sarebbe successo. Competere col Nook a 119 dollari o il Kobo Touch a 129 dollari quando Amazon offre un dispositivo inferiore (ma che fa ciò che davvero conta: leggere) a 40-50 dollari in meno e uno equivalente a 20-30 dollari in meno, non è facile. Anzi, è proprio difficile. E con la loro sconfitta viene sconfitto, in quella battaglia se non nella “guerra” dei formati, l’ePub 2.

L’ePub attualmente (versione 2) non è meglio di Mobipocket, ma è Open (il che è molto importante per salvare sul lungo periodo le biblioteche digitali dei lettori) e il nuovo ePub 3 è molto promettente per i libri che non siano formati solo da testo in sequenza. La sconfitta di ePub non è desiderabile: i formati Open devono trionfare perché in ballo c’è la trasmissione della cultura negli anni a venire con gli eBook, siano essi saggi per l’ambito universitario o romanzetti di puro intrattenimento. Nessun può volere che la cultura umana sia intrappolata dentro un formato proprietario, che sia coi DRM o senza.

Ma i tablet? Amazon non si era mai lanciata nel settore tablet.
Barnes & Noble sopravvive anche grazie al Nook Color, il secondo tablet più venduto negli USA dopo i due iPad. E il Nook Color da 249 dollari seppure abbia uno schermo buono come quello del Kindle Fire non ha il sistema di cloud di Amazon per velocizzare il browser e per l’accesso a tutti i prodotti multimediali acquistati. In più il Nook Color aveva un processore single core da 800 Mhz (ARM Cortex-A), mentre Kindle Fire avrà un dual core (pare OMAP 4 da 1 Ghz).

Se davvero il Nook Color 2, che deve uscire entro l’anno a 249 dollari (pare col nome Encore), avrà anche lui un processore dual core equivalente (c’erano voci di un OMAP 4 da 1,2 Ghz) e uno schermo non superiore a quello di Kindle Fire (e del vecchio Nook Color), saranno veramente guai per Barnes & Noble! Chi pagherebbe 50 dollari in più per un prodotto equivalente per hardware, ma svantaggiato sul software perché manca il colossale supporto cloud?

“Venite, bambini, zio Amazon vi regala le caramelle.”
“Grazie! Sei molto più figo di zio Barnes e zio Kobo!”
“Mangiate le caramelline, sì, tutta ciccia per quei culetti da stuprare…”
“Che hai detto, zio?”
“Uh, che a casa ho altri dolcetti da farvi provare. Andiamo?”

Tempi duri anche per Microsoft, prossima all’ammutinamento a causa dell’eccessivo investimento su Windows 8 e sull’ambito tablet… e ancora la conferenza stampa di Amazon non aveva rivelato il prezzo del Kindle Fire! Ballmer presto finirà crocifisso in sala mensa?

Da secondo tablet del mercato, Nook Color rischia di scivolare oltre il terzo posto, annientato dal Kindle Fire. E con eReader e tablet massacrati, Barnes & Noble rischia di crollare a pezzi: il cartaceo è in crisi sempre maggiore, il nuovo business è nel digitale, e se verrà sconfitto anche lì sarà kaputt. Amazon si prenderà tutti i suoi clienti e sarà a un passo dal monopolio negli USA.
Tutto questo mi ricorda la Germania hitleriana (Barnes & Noble) e l’Unione Sovietica stalinista (Amazon) che si dividono la Polonia (il mercato di Borders). Poi ricordate come è proseguita la cosa, no? Non proprio con un “e vissero assieme felici e in pace, soddisfatti di quanto conseguito”. ^_^

Discorsi simili si potranno fare quando Amazon costruirà una comunità di clienti/lettori italiana, annientando l’obsoleto IBS e riducendo gli altri negozi a mere comparse che rosicchieranno gli avanzi del mercato.
Nemmeno questo è desiderabile: la concorrenza di un lupo armato di fucile contro un branco di cani da pastore zoppi non è sana concorrenza, è un massacro il cui unico risultato possibile è il monopolio del lupo sul gregge dei clienti. E al lupo ogni tanto garberà farsi un cosciotto di pecora, dopo tanti anni di sedano e carote per sembrare “il migliore amico delle greggi”.

Non è detto che accadrà, ma potrebbe accadere.
E non è il potrebbe del “potremmo incontrare una razza aliena di benefattori che ci insegni come curare ogni malattia, quindi perché cercare di curare il cancro?”. È più il potrebbe del “il Capitalismo funziona in questo modo, quindi potrebbe accadere”. Nell’attesa scuotete pure una catena accanto all’orecchio: il suo gioioso tintinnare un giorno potrebbe accompagnare i nostri passi, tagliandoci le caviglie con le piaghe del tracciamento dati e del cloud obbligatorio che renderà impossibile possedere una copia locale dei beni digitali per difenderli da cancellazioni o manipolazioni.

Un giorno nessuno potrà dire che non sia andata così.
Forse. Chi controlla il presente controlla il passato.
E chi controlla il caffè che io vado al cesso e tra poco esce?

Guardiamo un attimo all’aspetto positivo nel mare di casini che potrebbero succedere tra un po’ di anni: quando il Kindle Store italiano aprirà l’avvento degli eBook sarà ancora più rapido grazie ai 60-79 euro (la magnifica conversione 1 a 1 colpirà ancora?) del Kindle. Si è detto che siamo in ritardo di tre anni sugli USA, ma gli USA all’inizio del 2009 non avevano nessuno lettore sotto i 100 euro/dollari. E questo è un settore dove la diffusione dei dispositivi è determinante per la diffusione della lettura digitale. ^_^

Anche se gli italiani, invasi dal tablet Fire ben prima di aver costituito una solida comunità di lettori su eReader E Ink come quella USA, potrebbero anche lanciarsi sul Fire invece che sui Kindle e poi dire che “cavolo, questi eBook fanno proprio cagare con ‘sti schermi luminosi! Molto meglio la carta!”. ^_^””

 

52 Replies to “I nuovi Kindle a partire da 79 dollari e una riflessione pessimistica”

  1. Grazie per l’analisi Duca, rispetto al prezzo dei nuovi Kindle in Italia sei ottimista… già vendono il nuovo modello “base” in Germania a 99€ contro i 79/109 dollari (a seconda se con pubblicità o meno) del mercato statunitense, con le tasse che abbiamo sugli articoli elettronici non mi stupirei di vederlo a 119€ a Natale!

    Rispetto al potenziale avvento dell’Era Amazon nell’editoria globale auspico che il gigante sia troppo grosso per acchiappare tutti i pesci e personaggi secondari come Kobo e Barnes & Nobles possano trovare così i loro spazi. Intanto ai canadesi do fiducia – speriamo ben riposta – e acquisto il loro Touch più “aperto” del Kindle agli altri formati.

  2. Visto ora, grazie.
    Non vedo riferimenti alle offerte speciali, quindi è il Kindle da 109 dollari e, immagino, quello da 79 non arriverà nemmeno in Italia. 109 dollari che diventano… 99-119 euro in Italia?

    Spero che Amazon non diventi mai nulla di più del più grosso semi-monopolio, ma con attorno un notevole branco di pesci piccoli capaci di impedirgli le più turpi azioni.

    Per il Kobo Touch dove lo hai trovato?
    Usi Consegnato.com o lo mandano anche in Italia?

  3. Pensa te che quasi ci speravo a un annuncio sul sito francese (indiscrezioni parlano della seconda settimana di ottobre per il Kindle transalpino…) o italiano già da oggi ma i teutonici sono un mercato più pronto e appetitoso a quanto pare ^___^ E soprattutto sarà interessante vedere la sfida in terra tedesca tra il Kobo a 149€ e il Kindle a 99€ da qui a fine anno!

    Rispetto al Kobo Touch devo ringraziare la mia ragazza che me lo porterà dagli Stati Uniti direttamente ;-) Da ottobre verrà comunque venduto nelle catene a marchio Saturn in Germania e su redcoon.de quindi sarà ancora più semplice averlo in Europa. Se sono un minimo avveduti ai canadesi conviene sbarcare in Italia prima dei nuovi ereader Amazon a ogni modo, tanto per piantare la bandierina.

  4. Tutto giustissimo: appena letta la mia segnalazione dei prezzi, un amico mi ha subito chiesto informazioni sul nuovo Kindle, interessato a comprarsi un lettore ma non ancora informato sui vari modelli. Se ai prezzi superiori della concorrenza aggiungi il comportamento della Sony… Io potrei anche valutare di spendere 30 $ in piú per un Kobo, cosí da poter leggere ePub, ma quanti farebbero un ragionamento simile?
    Intanto noto che il Kindle 3 costa 20 $ in piú del nuovo Kindle sponsorizzato.

  5. La cosa mi puzza. Questa corsa all’acquisto e il “ritardo” nella consegna… Che ci possano essere sorprese sotto Natale? Voglio dire, parlando di “semplici” ereader da lettura, tra il Kindle a 79$ e il Nook 1st edition a 89$, considerando tutte le caratteristiche, è una bella battaglia.
    Duca, se voi foste nella Barnes & Noble come rispondereste all’attacco Amazon?

    P.S.:

    Ovviamente sarà possibile, come prima, prestare i proprio eBook per 14 giorni ad altri utenti (se l’editore concede il permesso di prestito).

    Cioè, cioè? Questo cosa significa? O_O

  6. Ero troppo entusiasta quando il Duca mi ha avvisato di questa notizia eppure dopo ho riflettuto un po’.

    Amazon per risparmiare sul Kindle Fire non ha inserito alcun tipo di fotocamera (frontale o laterale) e nemmeno un microfono, questo lo rende inadatto a funzioni come la videochiamata/chiamata con software Voip come Skype, anche se quest’ultima funzione potrebbe essere disponibile utilizzando per esempio una auricolare bluetooth con microfono integrato.

    Manca il 3G dunque non è utilizzabile per navigare in ambienti senza Wi-fi, anche questo caso però è risolvibile facendo tethering con un altro dispositivo.

    Chissà inoltre come sarà il sistema operativo installato, permetterà di vedere i formati video più diffusi, solo alcuni di essi o addirittura nessuno, a parte quelli scaricati dai servizi Cloud di Amazon tanto per fare un’ipotesi?

    Quanto sarà personalizzabile? Si baserà su Android 2.3 (dichiarato da google non ottimale per l’utilizzo di Tablet) o su Android 3.2 (studiato apposta per i tablet)?

    Sia chiaro, non sto dicendo che non sia un prodotto azzeccato siccome vince assolutamente contro il Nook Color (neanche esso è dotato di fotocamera,3g e microfono però è più brutto, costa di più e non ha una Cloud dietro come Amazon) e poi sulla carta sembra un ottimo dispositivo multimediale (come serve a me) ma le domande che bollono nel mio pentolone sono tante e speriamo di avere delle piacevoli risposte.

    Mi interessa invece tantissimo il discorso Kindle, ormai sono quasi sicuro di comprarlo a questo giro e penso di andare sul Kindle Touch siccome la funzione X-Ray mi pare fenomenale ed il dizionario incluso personalmente mi fa molto comodo.

    Speriamo che i concorrenti non stiano a guardare altrimenti finisce davvero come dice il sommo Duca.

  7. Amazon ha deciso di velocizzare i tempi di passaggio al digitale, sperando di prendere in contropiede la concorrenza. Con questi prezzi arriverà a prendersi il 40% del mercato librario nel giro di un paio d’anni.

  8. Il touch mi intriga molto, ma come sempre sono scettico riguardo le ditate. Aspetterò qualche video per decidere, tanto lo venderanno anche da noi, una volta fatte delle buone scorte di magazzino, visto che ora andranno a ruba in america.

    Prezzo italiano, secondo me, almeno 120€.

  9. @Taotor

    Duca, se voi foste nella Barnes & Noble come rispondereste all’attacco Amazon?

    L’unica risposta possibile a un supercapitalista che basa il suo potere sui prezzi infimi e sui DRM proprietari…
    …è adottare una campagna di terrorismo contro i DRM, rinunciare ai DRM in proprio, convincendo gli editori a seguirti, e puntando sui libri davvero liberi su dispositivi liberi. Abbassando poi il prezzo del Nook nuovo di altri 10 dollari o, se si riesce, fino a 99 dollari.

    Il problema di una decisione che richiede più persone per essere presa è, ovviamente, la presenza fissa X di idioti come ci ricorda Cipolla.
    B&N potrebbe anche avere qualcuno dentro con grafici, studi ecc… che dimostrano che sarebbe la Vera Mossa che Amazon non si aspetta e a cui non saprebbe ribattere, la denuncia dei libri cancellati, il terrorismo puro contro ciò che sarebbe un mondo di cultura in formati “non Open” e il presentarsi come paladini della libertà dei consumatori, ma poi convincere gli editori a rinunciare ai DRM di Adobe è impossibile. ^_^

    Quando Amazon sceglie un nuova strategia, non deve farla digerire ad altri. La sceglie e basta. È la forza di una monarchia illuminata contro un parlamento: rapide decisioni. Ed è solo due millenni e passa che viene ripetuto ossessivamente che le decisioni vanno prese all’istante e senza tentennamenti, eh…

    Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata.
    (Tito Livio)

    [Sul prestito di 14 giorni] Mio Dio, che cazzata. :-|

    Anche a me pare una cazzata, ma se ci pensi è l’unico modo, finché il copyright rimane quello che è (ovvero una dottrina della “copia”), di passare un eBook a un amico in modo legale senza dover installare programmi ulteriori e imparare a togliere i DRM.
    Amazon stessa bollava la cosa come una cazzata, ma poi Apple, esperta di cazzate globale, ha puntato sulla cosa e Amazon ha risposto facendolo anche lei.
    Ed è giusto che ci sia. Sembra stupido, ma deve esserci un’alternativa legale alla violazione della legge per prestare un libro. E finché il copyright non cambierà, non si potrà fare diversamente.

    @Tutti gli altri (e per il Troll che è stato censurato perché ha vomitato idiozie senza leggere davvero l’articolo).

    Amazon comunque al momento non sta facendo nulla di male. La vendita sottocosto giustificata dal “ma poi guadagneremo sui contenuti” non è reato (o se lo è non viene punito e quindi è come se non lo fosse), basta vedere il caso Sony con la Playstation 3 negli scorsi anni. Parafrasando 4chan: non è dumping se le palle non si toccano.

    Dovendo scegliere un tablet piccolo/economico, non bello e ampio come iPad, anche io penserei al Kindle Fire. Non c’è nulla di male a comprarlo ora, e se tutto va bene non ci sarà nulla di male nemmeno in futuro e Amazon non diventerà un monopolio negativo della diffusione della cultura.
    Apple invece, come ripetuto decine di volte nell’ultimo anno e mezzo, si comporta già come se fosse un monopolio malevolo: pratica diffusamente la censura (quando su Amazon rifiutare un prodotto è l’evento raro, ma poi magari lo vende in altro modo ne vendi molti altri simili o ancora più zozzi) e vuole sradicare qualsiasi cosa non gradisca Mr. Steve “ommioddiosonounbigottodelcazzocolcancro” Jobs.

    Non comprare un Kindle Fire perché Amazon potrebbe diventare malevola e comprare invece un iPad al triplo del prezzo è come non dare un lavoro che nessun italiano vuole a un immigrato perché ti sembra di sfruttarlo e comprare al suo posto uno schiavo negro.

    C’è un motivo se ho ossessivamente citato Barnes & Noble invece di Amazon: la battaglia è sulla diffusione della cultura, sui libri (in cui Apple conta uno sputo, anche se domina sui tablet di grandi dimensioni che praticamente nessun forte lettore usa per leggere), non sui dispostivi. I dispositivi sono il modo per raggiungere il monopolio della distribuzione dei contenuti, non il business che interessa Amazon: per questo, in quest’ottica, un prodotto come kFire ha molto più senso che non cercare di fare una vera alternativa a iPad.
    iPad che, calo di vendite atteso da Apple a parte, non dovrebbe soffrire troppo nel prossimo anno per la presenza del nanerottolo da 7 pollici: giusto un pochino più fastidioso del Nook Color, ma molto lontano dall’essere pericoloso.

    Aggiungo il parere di poche ore fa di Defective by Design sulla nuova ondata di prodotti Amazon (grassetto mio):

    To quote their TV commercial: “The instruction we find in books is like fire. We fetch it from our neighbours, kindle it at home, communicate it to others, and it becomes the property of all.”

    This device does not kindle that fire — it extinguishes it, with more of the same digital restrictions.

    Let’s look at the facts:

    * Amazon claims you have no right to sell or share the books you buy. They advertise a “lending” feature which, at best, allows you to lend a book one time *ever*, to one person, who must also be a Kindle user. You don’t get to make the decision about whether you can lend a book or not — the publisher and Amazon do. That’s not sharing.

    * In fact, when people tried to cooperate to make large-scale use of the lending function, Amazon shut them down. The most prominent example of this was the web site Lendle, which is back up now, albeit with fewer features, including a feature which made it easy to lend the books you have without typing in all the titles — a move forced on them by Amazon to discourage sharing.

    * The power exerted over its users, arbitrarily blocking lending of books and remotely removing books, is unacceptable even if they later change their minds or promise to stop doing it.

    * Amazon is working its way into public libraries and schools now, subverting the functioning of the very places they, in the above quote, claim to support.

    * Via the wireless connectivity of these devices, Amazon can hold data about everything you read.

    * Also via the connectivity, Amazon can delete books from Kindles. They have already done this multiple times. They say they won’t do it anymore, but they make users sign an agreement which still gives them the authority to. They have demonstrated only reasons to doubt their word.

    * Although it is possible to use the Kindle for DRM-free materials, that is not the system that Amazon is promoting or working most actively toward. Funding Amazon’s work in this area, even if you use it differently, is supporting their moves at limiting sharing and access to books.

    **The result: More of the same: A major threat to the shareability — like fire — that has enabled human culture and knowledge to advance.**

    ## Take action!

    Anche su digital-reader si sono accorti, un po’ in ritardo, del prezzo 79-99 con special offers:
    http://www.the-digital-reader.com/2011/09/28/amazon%E2%80%99s-kindle-price-punking/
    e i coglioni girano un po’.

  10. Fantastica analisi, Duca. Sono un pò perplesso circa il prestito di 14 giorni, ma per il resto pare proprio che Amazon sia pronta a dominare il mercato, con tutti i pro e i contro della cosa. Adesso sono curioso di vedere come e quando sbarcherà nei nostri lidi il Kindle Store…

  11. E’ vero che la prospettiva di una Amazon monopolista è un po’ inquietante, ma è anche vero che l’azienda sta dominando il mercato grazie a una politica estremamente meritevole.

    A parte il discorso sui DRM e le beghe sul prestito digitale, Amazon propone ottimi prodotti a basso prezzo e un’assistenza rapidissima e ben organizzata. Quest’estate mi si è rotto il Kindle, e dopo 48 ore ne avevo già in mano uno nuovo sostitutivo, mentre Amazon si preoccupava di organizzarmi (e pagarmi) la restituzione del vecchio. Mai vista un’assistenza così, specie considerato che il tutto avveniva in comunicazione con l’America! Altre aziende (italiane!) hanno tempi di riparazione/sostituzione lentissimi e frustranti.
    Adesso propone un tablet a un prezzo finalmente accettabile (non avrei mai speso 600 euro per un prodotto superfluo del genere, 200 sono già molto più ragionevoli).

    Il mercato forse a lungo termine ne risentirà, ma per il momento non credo sia giusto prendersela con Amazon se si accaparra spazio puntando alla soddisfazione del consumatore.

  12. @Laeryn
    Già detto tutto tra articolo e commenti.

    Le sostituzioni senza pagare la riparazione sono state lodate in passato solo, uhm, ogni singola volta che si è parlato di Kindle 3 e se ne è suggerito l’acquisto.
    Grazie per la conferma che lo fanno di regola.

    puntando alla soddisfazione del consumatore.

    Ci si lamenta dei formati non Open e dei libri cancellati ai lettori sotto il naso senza che loro abbiano autorizzato la cosa.
    Ehm, forse mi sbaglierò, ma non è questo che crea la “soddisfazione del consumatore”. Se non facessero queste cose e non vincolassero la cultura dietro un formato di loro proprietà su cui da un momento all’altro potrebbe decidere impedire la lettura, distruggendo le biblioteche di milioni di persone in un istante e rendendo la lettura con software alternativi (dopo aver levato i DRM) illegale, sarebbe tutto ok.
    Peccato che loro alle clausole per tenere questa spada di Damocle sulla testa del genere umano non vogliano rinunciare, anzi, vogliono estendere alle biblioteche monopolizzando il prestito digitale. Ne consegue che o sono idioti, visto che questo causa loro un danno di immagine, oppure si aspettano in futuro (5-10-20 anni?) di usare il loro potere di ricatto. Anche solo, magari, di usare la minaccia di poterlo usare.

  13. Un amico mi segnalava la condanna di Microsoft per un brevetto sull’XML (qui altre informazioni), e il brevetto della stessa Microsoft; visto che ePub è basato su XML, dici che in futuro potrebbe creare problemi?

    Inoltre:

    Se non facessero queste cose e non vincolassero la cultura dietro un formato di loro proprietà su cui da un momento all’altro potrebbe decidere impedire la lettura, distruggendo le biblioteche di milioni di persone in un istante e rendendo la lettura con software alternativi (dopo aver levato i DRM) illegale

    Questo problema non si potrebbe avere anche con gli ePub con DRM Adobe?

  14. Questo problema non si potrebbe avere anche con gli ePub con DRM Adobe?

    Sì, infatti i DRM sono una minaccia per le civiltà.
    Il formato deve essere Open, senza alcuna componente proprietaria che possa impedire a chiunque, in futuro, di creare un software per leggerlo.

  15. Ciao
    domo mesi di lurkaggio sfrenato, intervengo per chiedere un chiarimento: secondo te è possibile regalare un ebook? A me sembra di no… bel problema per chi come me ha sempre regalato libri!
    comunque, Duca, grazie di esistere

  16. Che il Kindle Fire sia un ebook reader è una scusa. Questo oggetto senza schermo E-ink è solo un giocattolo che serve ai grassi americani a gironzolare per internet stando sdraiati sul proprio divano. Un modo di usufruire internet del tutto passivo (provate a postare in un forum con un oggetto del genere..), un modo di rendere “televisivo” la rete: avrà quindi un successo strepitoso, come tutti i tablet.

    Segnalo inoltre l’unica cosa utile che riesco a fare con il mio lettore ebook: è leggere testi dei secoli passati che si trovano gratis sia su google che su molti altri siti. Il formato migliore per leggere un testo un po’ sbiadito dell’ottocento è però il DJVU, ma, guarda caso, né il kindle né il Nook né il Kobo supportano..(ma il mio libero Iriver Story HD lo legge benissimo :))

  17. @Candyman
    Tecnicamente regalare eBook non è difficile, se il negozio vuole attrezzarsi (qualcuno non lo fa già? Mi pareva di sì, ma non ricordo come… forse con invio via mail del file acsm da usare con Adobe, uhm). Ad esempio si potrebbe inviare all’indirizzo eMail noto il regalo, sotto forma indicazione che ora c’è un eBook extra nell’account o di invito a registrarsi con quella mail per riscuotere l’eBook regalato.

    Opzione alternativa, regalare un buono acquisto e X libri indicati con una piccola nota su ognuno del perché pensi che gli potrebbe piacere. Chi riceve il regalo seleziona i libri fino al budget possibile o altre combinazioni (es: i libri potrebbero essere proposti con alternative di prezzo identico e uno scegliere tra quelle: 1 da 7,99 su 4 indicati e 2 da 5,99 su 5 indicati). Bisogna ingegnarsi, più flessibile e assieme semplice da usare sarà, meglio sarà.

    Altro metodo potrebbe essere la vendita di tessere per la riscossione degli eBook, col modello mostrato qui ad esempio:

    Problemi reali dietro tutto ciò:
    – manca il pacchetto regalo da tirar fuori con il libro fisicamente dentro;
    – gli eBook costano poco, non è più come regalare un hardcover da 20-30 euro (romanzo-saggio) e questo problema già capita coi panettoni, che prima hanno un prezzo “umano” e subito prima di Natale in certi negozi gli stessi panettoni scendono a costare meno del pane.

    Senza la possibilità di regalare libri nel vecchio modo, sarà un bel casino per i regali di Natale finché la transizione verso il digitale non sarà completa. ^_^

  18. @Il Duca Carraronan

    Tramite Bookrepublic puoi regalare un ebook esimio Duca, il link è questo qui, molto simile a regalare fiori via Interflora: http://www.bookrepublic.it/about/regala-ebook/

    Rispetto al prezzo di 169 sterline per il Kobo Touch, ovvero 194 euro, ecco il motivo per il quale me lo farò portare dagli Stati Uniti! :-)

  19. @ Il Duca

    Oh, per carità. Non era mia intenzione fare un elogio di Amazon. Volevo solo dire che, a mio avviso, ci sono aziende che fanno molto peggio (centri assistenza inefficienti, prodotti scadenti ad alto costo, ecc.), mentre Amazon sta conquistando il pubblico con potenti incentivi, molti dei quali davvero accattivanti. In effetti, è difficile lamentarsi che un prodotto costa poco, no?

    Che poi sia un’azienda spregiudicata che punta al guadagno a tutti i costi non ho dubbi.

  20. Il punto di forza di Amazon è comportarsi molto meglio coi clienti quando si tratta di beni fisici di quanto faccia qualsiasi altra azienda concorrente. Ne parlava già Doctorow in Content.

    Ma non lo fa perché è il Gigante Buono, immagine che si è costruita negli USA. Lo fa perché così guadagna di più, costruendo un nome e un rapporto coi clienti. Come già spiegato. Non è meno carogna dei sui colleghi Apple o simili, è solo meno idiota e sa portare dalla sua il pubblico mentre guadagna (il che è meglio di niente, ovviamente! Finché dura).

    Oggi è “buona”, ovvero persegue il proprio interesse egoista tramite atteggiamenti altruisti (perché gli avversari sono così scemi da non saperlo fare anche loro). Quando questo spreco di forze per rimanere buona non sarà più necessario, se vorrà, potrà smettere di esserlo.

    Se smetterà di esserlo, saranno cazzi.
    Magari non smetterà con Bezos, magari smetterà quando al suo posto (se vogliamo immaginarlo come “un po’ idealista” – nonostante il modo in cui tratta i dipendenti) ci sarà solo un consiglio di manager interessati esclusivamente a predare più profitti possibili subito, come successo a tantissime altre aziende.

    Questo diceva l’articolo.
    Il problema non è ora, ora Amazon è fantastica: il problema è dopo, in un eventuale cambio di rotta quando sarà diventata il monopolio dell’intrattenimento.

    Il problema non è trasportare nel cielo bombe nucleari. Il problema non è nemmeno sganciarle in giro. Il problema inizia nell’istante in cui esplodono… e allora viene in mente che era meglio bloccarle prima dello sgancio. Ma non necessariamente prima che prendessero il volo. ^_^

  21. Il problema non è ora, ora Amazon è fantastica

    Sì, immunoglobuline anti-ePub a parte, che la rendono meno fantastica già da… sempre? [com’era poi il senso dell’articolo, o comunque, quello che interessa di più al popolino lettore: avere la possibilità di pagare una schifezza l’ereader e scaricare il mondo, alla faccia del sistema bastardo. O così è come la vedo io. L’obiettivo è poter leggere, di più, sempre, in piena libertà di scelta, al diavolo le multinazionali.]

  22. Sì, immunoglobuline anti-ePub a parte, che la rendono meno fantastica già da… sempre?

    Vero, ma al momento attuale anche molti altri appoggiano a sostengono i desideri degli editori di usare DRM. Un ePub con DRM è un formato che da open diventa chiuso col catenaccio, con i rischi di distruzione della cultura uguali a quelli di un Mobipocket già chiuso di base (con o senza catenaccio).
    E la cancellazione dei libri ecc… sono tutte cose pessime di Amazon. Coi beni digitali non cura affatto gli interessi dei clienti, come sottolineava Doctorow, e non è diversa in questo da Apple o simili.

    Amazon su tutto il resto però è (al momento) ottima. Soprattutto, come si diceva, sul piano dell’assistenza a chi ha comprato un eReader. Il Kindle 3 è l’eReader che consigliava sempre, assieme al Sony PRS-650, nelle mail di richiesta di consigli per l’acquisto dell’ultimo anno.

    L’obiettivo è poter leggere, di più, sempre, in piena libertà di scelta, al diavolo le multinazionali

    Esatto. Per cui evitare di comprare libri coi DRM a meno che non sia l’unica scelta. Se li si compra, togliere subito i DRM e convertirli, dove necessario, (per uso futuro) in un formato open come ePub 2.

    E se vedete un eBook interessante su Amazon, NON compratelo subito lì! C’è un negozio molto migliore, con schede dei libri più complete e oneste (c’è sempre il numero di parole del prodotto, non cerca di truffarti), formati a piacere con un singolo acquisto (RTF, Mobi, ePub, PDF, TXT) e perfino la lettura online. E sempre le anteprime del testo online, senza dover scaricare nulla!

    Il libro che cercate è altamente probabile, se è di un autopubblicato o di un piccolo editore, che sia anche qui:
    http://www.smashwords.com/

    Sostenere l’eBook libero passa anche dal sostenere Smashwords al posto dei negozi mono-formato con DRM. ^_^

  23. Duca, io è da un po’ che voglio comprarmi un e-reader e così mi sono voluto informare. Leggo questo articolo (e quello precedente) nella speranza di chiarirmi la scelta, ma mi son confuso ancor di più.

    Insomma, è meglio o no comprare un Kindle adesso?

    Non ci capisco più niente…

  24. Il Kindle è un ottimo prodotto. Magari comprato via Consegnato.com che ha garantito che l’assistenza si può avere dall’Italia via Amazon senza problemi per gli eReader mentre per il Kindle Fire fa lei da tramite: http://blog.consegnato.com/2011/09/sta-per-arrivare-leggi-leggi-leggi/

    Devi solo considerare che molti libri piratati, in italiano e inglese, e praticamente tutti quelli acquistabili ora in Italia, sono in formato ePub.
    Kindle non legge ePub.

    Devi quindi usare, se non lo usi già, Calibre per convertire gli ePub in mobipocket (mi trovo bene a farlo per il mio vecchio Cybook Gen3) ed eventualmente seguire la guida anti-DRM di questo sito se hai comprato un ePub protetto: levi DRM, converti in Mobicpoket, carichi sul Kindle.

    Considera però che, appunto, esiste il Kobo Touch a 129 dollari equivalente al Kindle Touch da 139 dollari! Puoi comprare quello via Consegnato.com e non avrai alcun problema col formato ePub, visto che li digerisce.
    Se poi dovesse venirti mai la necessità di comprare un eBook su Amazon, potrai seguire la guida anti-DRM per ripulirlo (se non è già pulito, non tutti hanno i DRM) e poi convertirlo in ePub con Calibre.
    ^_^

  25. @a_ntv

    Il formato migliore per leggere un testo un po’ sbiadito dell’ottocento è però il DJVU, ma, guarda caso, né il kindle né il Nook né il Kobo supportano..(ma il mio libero Iriver Story HD lo legge benissimo :))

    Ciao.
    iRiver Story mi tentava sia per lo schermo 768×1024 invece di 600×800, che per il prezzo (139$). E pure io ho bisogno di usare, talvolta, file DJVU per lo stesso tuo motivo. ^_^
    E poi ho sentito pareri entusiasti sui prodotti iRiver in generale.

    Volevo chiederti un paio di informazioni sulla rapidità e su come funziona la scrittura di note nel testo col tastierino, ad esempio se uno volesse usarlo anche per segnarsi piccoli appunti mentre legge. Le note poi si possono esportare? Come?

    E dove lo hai comprato?

    Qualsiasi info mi farebbe comodo. ^_^

  26. Quindi mi conviene prendere il kobo touch alla fine? Perché ammetto di essere un po’ impedito con programmi e simili, spero solo di riuscire a capire, dal tuo articolo, come eliminare i DRM.

  27. @a_ntv
    Mi accodo alla richiesta del Duca. Anch’io sto valutando se acquistare il Kobo o l’Iriver e ogni informazione raccolta mi tornerebbe molto utile.

    Intanto, da quest’articolo su Consegnato.com

    http://blog.consegnato.com/2011/09/affare-del-giorno-e-book/

    pare che sia possibile procurarsi l’Iriver tramite il loro servizio.

    A quanto sembra l’Iriver HD in Italia non è commercializzato. Nei vari negozi online si trova solo il modello precedente a prezzi elevati.

    Alessio

  28. Visto che si parla di Kobo Touch, volevo chiedere una cosa (sperando che non sia già stata chiesta…).

    Per festeggiare il mio compleanno (tra un mese) volevo prendermi un nuovo lettore, essendo che il mio vecchio Cybook Gen3 è salito in cielo.
    Tra tutti quelli che ho avuto modo di provare, quello che ho preferito è il PRS-650: ho cominciato a leggere molto in inglese, ma dato che non sono un asso, ci sono ancora parecchi vocaboli che non conosco; col 650 era comodissimo, bastava pigiare la parola col pennino e ti si apriva il dizionario. Molto più comodo leggere narrativa in inglese così…
    Ora, il 650 costa parecchio, per cui avevo adocchiato il Kobo Touch. Ma non ho capito se il Kobo ha i dizionari integrati ed è altrettanto comodo per le ricerche. Prescindendo dal prezzo (dove il Kobo vince a mani basse), e considerando che non mi interessa la connessione Internet, tu verso quale mi indirizzeresti?

    Il Kindle l’ho escluso a priori perché non ho voglia di farmi lo sbattone di convertire in Mobi la mole di ePub che mi sono fatto con tanto amore #_#

  29. Domanda da ignorante che non ha mai preso in mano un e-reader: come si scaricano gli ebook sul lettore? VOglio dire, è il lettore stesso che si può connettere a internet e scaricarli oppure è necessario l’uso del computer (tipo mp3)?

    Perdonate l’ignoranza abissale

  30. @Chris

    Dipende dal tipo di lettore. Solitamente con quelli muniti di scheda Wi-Fi e/o 3G è possibile acquistare e scaricare direttamente nel lettore gli ebook. In alternativa sia nei lettori muniti di una qualsiasi connessione alla rete che in quelli che ne sono privi, basta caricarli dal PC tramite porta USB. Come un banale lettore audio per MP3.

    Alessio

  31. per quelli che chiedono come funziona la tastiera dell’iriver story (il primo modello) mi dispiace dirvi che è come se non ci fosse, è semplicemente inutilizzabile. Per il resto lo trovo un buon lettore, i difetti principali sono i caratteri estremamente piccoli nei menu e i pochi livelli di ingrandimento.
    Nota a parte per il formato più comodo, io mi trovo benissimo con i pdf.

  32. Ma per chi ha un mac (prego astenersi commenti, per motivi che non vi sto a spiegare m’e’ costato meno di analogo pc e comunque sono impedito coi computer) esistono programmi per rimuovere drm e convertire epub-mobipocket?

  33. Domanda: conviene quindi prendere il kobo touch? Il mio interesse riguarda solo la lettura, e possibilmente la connessione diretta del lettore ad internet.

  34. Ringrazio Ivan (trackback sopra) per aver condiviso su Apogeo Online un po’ di sano scetticismo/preoccupazione sul futuro della cultura, per come potrebbe venire incatenata tra pochi o molti anni, se si proseguisse sul modello di accentramento verso sempre meno negozi (da poche catene a un negozio?) così naturale al capitalismo (e, a suo modo, al momento, anche giusto: Amazon se lo sta guadagnando):

    Dovremmo chiederci – come fa il Duca in un suo recente articolo – cosa succederà «quando Amazon costruirà una comunità di clienti/lettori italiana, annientando l’obsoleto IBS e riducendo gli altri negozi a mere comparse che rosicchieranno gli avanzi del mercato».

    La forma della cultura
    Amazon suscita nei lettori una grande attrazione. Un catalogo sterminato, suggerimenti efficaci e mirati, prezzi bassi, customer care efficiente, dispositivi (Kindle nelle sue varie declinazioni, anche software) integrati all’interno di un ecosistema organico. A questo bisogna aggiungere il crescente senso di insofferenza e fastidio nei confronti dell’approccio delle aziende italiane all’editoria digitale, accusate di essere lente, inadeguate, in nessun modo innovative. Di fronte a quello che sta succedendo – e soprattutto a quello che potrebbe succedere – dobbiamo però porci una domanda: chi vogliamo diventare? Non ci sono risposte per questo interrogativo – o almeno io non ne ho. Ritorno ancora alle parole del Duca: «La concorrenza di un lupo armato di fucile contro un branco di cani da pastore zoppi non è sana concorrenza, è un massacro il cui unico risultato possibile è il monopolio del lupo sul gregge dei clienti».

    Amazon è in grado di darci un ottimo servizio, in cambio avrà i nostri soldi e – quel che più conta i nostri dati. Potrà lavorare talmente bene da spazzare via la concorrenza, perché una volta controllato il 60% del mercato la concorrenza è poca cosa. Siamo pronti a consegnare il diritto di decidere che cosa dobbiamo leggere, e dunque che cosa dobbiamo sapere a una corporation semi monopolista? Fino a dove è lecito spingersi? Quanto a fondo può la convenienza modellare le nostre scelte? Come ho già detto, non ci sono risposte. Queste stesse domande sono poste molto di rado, in modo frettoloso, quasi certe azioni non avessero conseguenze. Può aiutare pensare che non si tratta di libri (o di ebook). Si tratta delle fondamenta della nostra cultura a venire, della forma che avrà. E della forma che vorremo darle.

  35. La tendenza naturale del capitalismo è ovviamente di andare verso il monopolio delle risorse, quali esse siano, e l’editoria non può fare eccezione.
    La risposta a questo pericolo è sempre la stessa: regolamentazione da parte della comunità in modo che il monopolio sia evitato e la concorrenza massimizzata. Questo signifiva inevitabilmente restrizioni alle libertà individuali di impresa, ma è nell’interesse più generale della comunità tutta. Non è strano che sia molto avversata dal neoliberismo imperante oggi, ma non vedo alternative, a meno di non accettare di diventare tutti schiavi dei singoli monopoli.
    E’ però anche evidente che opporsi ai monopoli non deve assolutamente significare mantenere in auge le corporazioni di stampo medioevale, e quindi, nel caso dell’editoria, non significa che per opporsi ad un possibile monopolio di Amazon dobbiamo necessariamente conservare i privilegi delle Case Editrici con tutta la schiera di parenti e amyketti che si portano appresso.
    Che regole applicare andrà studiato caso per caso e in funzione dello sviluppo dell’editoria stessa, perchè un errore altrettanto grave di lasciar sviluppare i monopoli è quello di ritenere le regole di controllo fisse ed immutabili…

  36. Re: https://www.steamfantasy.it/blog/2011/09/28/i-nuovi-kindle-a-partire-da-79-dollari-e-una-riflessione-pessimista/#comment-34735

    Mi scuso per la risposta in ritardo.
    L’Iriver Story HD l’ho acquistato in USA dove è venduto dalla catena Target (una specie di Upim). Non ha alcuna funzione di note (o almeno io non l’ho trovata) Non ha alcuna funzione browser, lo schermo è solo passivo, e quindi non ha la matitina.

    Niente note: la tastierina quindi non serve un granché…ma per uno come me che non hai MAI sottolineato una riga neppure nei più noiosi testi universitari, non è un problema. Comunque non si può neppure evidenziare. Solo memorizzare i bookmark.
    Si connette bene a Calibre, legge tutto e lo uso specialmente per i libri sbiaditi dell’ottocento che scarico gratis da Google (pdf) o da Canadian Libraries (DJVU). Adesso ci sto leggendo Assault Faires di Gamberetta.

    Non ho ancora capito perché dovrei comprare un libro digitale visto che normalmente allo stesso prezzo posso averlo cartaceo…

  37. Segnalo una cosa interessante, non tanto per il nostro mercato ebook (anche se arrivasse il Kindle 4 a breve in Italia, sarebbe nella solo versione senza pubblicità, come avvenuto in Germania e Francia), ma per conoscenza sul settore ebook anglosassone:
    http://www.e-reader-info.com/you-can-turn-ads-79-kindle-4-30

    È possibile comprare il Kindle 4 con le pubblicità a 79 dollari, poi se le si trovano troppo fastidiose si può pagare la differenza (30 dollari) e farle rimuovere.
    Una strategia intelligente per convincere il pubblico in dubbio a scegliere i dispositivi con le pubblicità perché, come detto, se lo sconto è di 30 significa che Amazon si aspetta di ricavarci ben di più.

  38. A me pare che i numeri di Amazon siano impressionanti, ma… è un venditore, cioè il suo core business sta nell’intermediazione tra produttore e acquirente. Questo è un grosso problema perché la rete tendenzialmente produce dis-intermediazione, cioè in prospettiva la roba te la dovresti comperare direttamente dal produttore saltando proprio il loro lavoro (magari usando google shopping per trovare l’offerta che ti interessa). Dunque la strategia non può essere quella di diventare monopolisti (non potranno mai battere i produttori sul prezzo). La strategia è quella di offrire ai produttori la loro logistica (“Lascia che la tecnologia logistica di Amazon lavori per te” dicono gli Amazon services), perché quando i produttori venderanno direttamente al consumatore, di quella avranno ancora bisogno. E poi vendono ai consumatori finali altri servizi: una profilazione accurata (collaborative filtering)che li aiuta a trovare quello che fa per loro. E se vendi libri e non carote questo è davvero valore aggiunto! I rapporti di forza tra autori ed editori, (sbilanciati a favore degli editori)hanno fatto di questi ultimi dei monopolisti delle opere che pubblicano perché i loro contratti impongono sempre la cessione totale dei diritti sulle opere. A questo monopolio siamo così assuefatti che non ci scandalizziamo nemmeno più sapendo che una certa opere può venire pubblicata solo l’editore lo decide e al prezzo che vuole lui, fino a 70 (settanta) anni dalla morte dell’autore. Questa era una porcata ieri e lo è ancora di più nell’era dell’editoria digitale dove gli investimenti per pubblicare sono decisamente ridotti. In definitiva, occhio al monopolio possibile di Amazon, ma contrastiamo con forza quelli che già ci sono.

  39. Segnalo che il Kindle Fire potrebbe non essere venduto sotto costo o in pareggio, ma solo con un margine di guadagno molto ridotto rispetto a quello possibile.
    Ovvero non tutta il “mancato guadagno” reinvestito in “diffusione”, ma solo una quota (molto grande) del mancato guadagno.

    Lasciamo stare l’esperto scemo che dichiarò che Amazon perdeva 49$ su ogni pezzo (WTF???), evidentemente confondendo il prezzo di vendita col costo di produzione e facendo un bislacco parallelo coi 249$ del Nook Color e di altri dispositivi low cost.
    Quello era fesso e basta: B&N di guadagna alla grande col Nook Color.

    Un’altra stima più sensata dice che forse il Kindle Fire costa 210$ da realizzare. Una piccola perdita, ma può essere così? Non so. Credo sia più facile un pareggio che non una perdita.

    Ma può darsi che anche il mio discorso del pareggio fosse sbagliato. Forse guadagnano qualcosa. Bisogna considerare l’enorme volume di Kindle Fire ordinati (d’altronde devono soddisfare la domanda e sanno che sarà enorme col prezzo basso) che forse ha permesso di avere ulteriori sconti. Bisogna considerare l’assenza del 3G ecc…

    Una stima dice che forse, forse quell’attrezzo può costare solo 150$.
    In tal caso abbassando la soglia di prezzo minimo da 249$ del Nook Color ai 199$, non hanno sacrificato tutto il guadagno possibile ma solo la metà (fiduciosi, credo, anche di vendere il triplo o più con 50$ in meno, oltre al discorso del vincolare più clienti possibili alla loro piattaforma di intrattenimento).

    http://www.eetimes.com/electronics-news/4228505/Kindle-Fire-profitable-at-estimated–150-BoM

    Non so. Quei 150$ sembrano un po’ pochi. Credo che non abbiano perso nulla, ma dubito che abbiano guadagnato così tanto. Forse la cifra guadagnata è inferiore ai 49$ della previsione “migliore possibile”.
    O forse quel margine serve per altro, tipo sconti di vendita.

    Comunque anche questa roba è noiosa: mi ricorda quando Sears, Roebuck and Co. di Chiacago a fine ‘800 iniziò a vendere revolver (con brevetto S&W mi pare) a 2,75$ perché li fabbricava in proprio in modo da offrire il prezzo più basso possibile ai clienti, così la gente assieme agli altri prodotti della spesa aggiungeva il revolver e cento proiettili (3,75$, meno di due giorni di paga -4$- di un lavoratore dell’epoca tipico). Magari guadagnavano solo 20 centesimi a pezzo venduto, ma li guadagnavano su centinaia di migliaia di pezzi.

    Quando uno ha visto il XIX secolo ha visto tutto.
    Dopo c’è solo reposting e necroposting.

  40. Segnalo anche che presto B&N risponderà alle novità di Amazon con le sue novità e secondo un tale che si firma BN Employee saranno grosse:

    Every morning at work, we have a meeting. We discuss everything from new cafe product to books and music/dvd releases, as well as store goals. This morning, during our meeting, we were talking about this brand new NOOK department. Nook has never been considered a department, ever. Our store has went through an entire makeover the past couple weeks. We discontinued music/dvd/and audiobooks. we expanded Toys/Games to the back as a new department. in the center we took away the customer service counter and built a massive NOOK boutique. This space is HUGE, with bright lights, LED TVS, touch screen POS systems, the works. Our manager told us, this space was not designed to house just 2 nooks. He was being candid, he said, November 7th there will be a major announcement from the company. he concluded saying it was exciting times. Obviously something is coming.

    http://www.the-digital-reader.com/2011/09/23/barnes-noble-to-launch-2-new-nookcolors-this-year/#comment-30795

  41. Grazie dell’utilissimo post. Ultimamente avevo fatto un po’ di ricerca e avevo deciso che il Kindle Touch da 99$ sarebbe stato un ottimo regalo di Natale a me stessa, e solo poi ho realizzato che per qualche arcano motivo è interdetto al resto del mondo fuori dagli US.
    Ora sono incerta se passare per un’amica americana, o per questo consegnato.com, o se non val la pena fare sta trafila e converrebbe ripiegare su un altro lettore disponibile in Italia.

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