Riporto per intero le interessanti considerazioni fatte da Antonio Tombolini, Amministratore Delegato di Simplicissimus Book Farm e, credo, massimo esperto di eBook/editoria digitale in Italia.

Ebook, ecco cosa sta succedendo in Italia

January 24th, 2012


Ecco cosa sta succedendo in Italia riguardo agli ebook, almeno a giudicare dal mio personale (e interessatissimo) punto di osservazione, salvo errori ed omissioni :)

[AVVERTENZA: sto per dare i numeri, chi ritenesse di usarli (foss’anche solo per deriderli) è pregato di citarne la fonte, non vorrei mai che alcuno fosse coinvolto in valutazioni che, lo ripeto, sono esclusivamente mie.]

Straight to the point, senza troppi giri di parole:

  1. Le vendite di ebook in Italia hanno totalizzato in tutto il 2011 circa 3,7 milioni di Euro, centomila euro più centomila euro meno. Ovvero meno dello 0,3% del mercato totale dei libri trade (fiction e non-fiction). Per circa 500mila ebook venduti nel corso dell’anno. Circa 1400 di media al giorno. Poco o tanto? Tanto, fidatevi: l’argine è rotto, entro il 2015 gli ebook rappresenteranno anche in Italia almeno il 20% del mercato. E dico almeno.
  2. Fino al 30 novembre 2011 Ibs guidava incontrastata la classifica delle librerie che vendono più ebook, anche se tallonata abbastanza da vicino da Feltrinelli, in rimonta. Diciamo che Ibs pesava probabilmente, fino a quella data, almeno il 40% delle vendite ebook totali.
  3. Dal 1 dicembre 2011 non è più così: nel mese di dicembre, al suo primo mese di attività, il Kindle Store di Amazon ha raggiunto e superato le vendite di Ibs.it, praticamente facendo aumentare, in un solo colpo, del 50% il mercato totale degli ebook. Vuol dire che nel 2012 il mercato degli ebook varrà all’incirca il quadruplo del 2011. E forse di più, se gli editori si decideranno ad a) aumentare drasticamente i titoli disponibili; b) abbassare i prezzi sotto la soglia massima dei 7 euro.
  4. Apple non è ancora partita come si deve con iBooks, ma lo sta facendo già in queste prime settimane del 2012, e c’è da attendersi che questo comporti una ulteriore accelerazione per il mercato: un canale in più, e molto importante, per gli ebook standard, e un canale in più, e che canale, per gli enhanced books da produrre col nuovo tool di authoring di Apple, rilasciato due settimane fa, iBooks Author: questo apre il campo a interi settori (illustrati, reference, guide, scuola) che finora, a causa delle limitazioni dell’EPUB, non avevano potuto aggiungersi all’offerta ebook.
  5. Stesso ragionamento vale per il lancio di Kindle Fire anche in Italia, che avverrà probabilmente già in primavera.
  6. La nostra piattaforma di distribuzione STEALTH ha distribuito (all’incirca) il 30% degli ebook venduti in volume (numero di download) e il 20% circa in valore (fatturato: i libri distribuiti da STEALTH costano mediamente molto meno di quelli distribuiti dalle altre piattaforme).
  7. Feltrinelli ha condotto, e sta conducendo (disclosure: col nostro supporto) un esperimento molto interessante di integrazione hardware-ebookstore con l’ultimo modello di ebook reader della francese Bookeen, il Cybook Odyssey Feltrinelli Edition, dal touch finalmente molto performante.
  8. Stesso esperimento stiamo conducendo direttamente anche noi, col Cybook Odyssey Ultima Books Edition.
  9. Ultima Books, la nostra libreria online, ha avuto un’impennata decisa a partire da ottobre 2011, anzi, per la precisione dal 30 settembre 2011, data in cui abbiamo pubblicato online la nuova versione con gli scaffali personalizzabili ecc… Probabilmente è ora, all’incirca, la quarta o quinta libreria online, ed è in rimonta :)
  10. Narcissus sta crescendo: gli ebook autopubblicati con Narcissus (e in vendita in tutti gli store, compreso il Kindle Store) vendono complessivamente quanto un “medio editore”.

Cosa faremo noi di qui in avanti?

  • STEALTH si espanderà all’estero: distribuirà editori stranieri, e venderà quelli italiani in mercati stranieri. Insomma, come usa dire, sarà una piattaforma di distribuzione globale, in competizione con le altre piattaforme globali alla Overdrive, o alla Ingram, per capirci.
  • Ultima Books avrà presto in vendita nello store italiano titoli in altre lingue. E aprirà progressivamente bottega in altri paesi.
  • Narcissus diventerà globale anche lui: una piattaforma di self-publishing multicanale su scala globale, come si merita.
  • Ci mettiamo a fare anche gli editori, con alcune collane tematiche, affidate ciascuna alle cure di un amico esperto. La prima a debuttare, in febbraio, sarà la collana Viaggio d’inverno, diretta da Alessandro Zignani. Altre ne seguiranno. Per vedere se e come si può fare l’editore in maniera diversa ai tempi della rete. Anche per capire meglio i loro problemi quando li abbiamo come clienti.
  • E altre cosette che non sto a dirvi qui :)

[PS Qui parlo di ebook, e quindi trascuro del tutto la situazione del mercato, e le nostre attività, relativamente a quotidiani, riviste, enhanced books. E scuola, settore in cui sta per cominciare il terremoto, estote parati! Magari ne parliamo un’altra volta.]


Fine dell’articolo di Antonio Tombolini. Ora qualche mia considerazione.
Sulle cifre, la realtà vista da Tombolini, che ha volumi di vendita e conoscenze a sufficienza per dare una stima molto autorevole, si scontra con l’ottimismo numerico partorito tra febbraio e luglio 2011 dalla ricerca condotta da A.T. Kearney per Bookrepublic (avevo riportato alcuni dati qui).

«Certo, si parte da un mercato esiguo, attualmente lo 0,3-0,4 per cento di quello complessivo del libro» chiarisce Giovanni Bonfanti, curatore della ricerca. «Ma si può prevedere che queste percentuali raddoppieranno di anno in anno».
Più in dettaglio, lo studio ipotizza che il mercato del libro elettronico possa spingersi all’inizio del 2012 fino all’1 per cento, toccando un giro d’affari di 12 milioni di euro, contro i 500 mila del 2010. Condizioni essenziali: più dispositivi di lettura (ereader e tablet) in circolazione, un maggior numero di titoli in italiano e il loro ingresso — finora non avvenuto — nelle librerie online di Apple, Amazon e Google. «Tutti eventi molto probabili» spiega ancora Bonfanti. «E anche nel peggiore dei casi, prevediamo comunque che entro gennaio saranno venduti almeno 900 mila ebook».

Tra una stima fatta con molti mesi di anticipo, e non suportata da dati successivi (più simili a quelli di Tombolini), e le considerazioni fatte coi dati reali, mi fido delle seconde. D’altronde già all’epoca, pur usandoli come base di riflessione, avevo detto questo delle considerazioni di A.T. Kearney:

Numeri al lotto, per quel che importano.
L’importante è sapere che il mercato crescerà in fretta. Fine. Non la cifra esatta, d’altronde pure con gli USA non abbiamo mai saputo le cifre esatte, solo stime più o meno farlocche basate su un ridotto numero di grandi editori. Eppure le cifre crescevano di continuo e il mercato reale ancora di più.

Invece di partire con 0,3-0,4% del mercato (trade) e aspettarsi crescite fino ad arrivare a punte dell’1% come base di avvio del 2012, abbiamo una media finale di quasi 0,3% (3,7 milioni di euro complessivi su TUTTO il 2011).
Non sono un matematico, ma sospetto che qualcosa non andasse nei conti di A.T. Kearney se ORA dopo una robusta crescita (incluso il +50% causato da Amazon a dicembre) ci troviamo a sfiorare appena lo 0,3% mentre loro, prima della robusta crescita, pensavano fosse già quasi allo 0,4%. Ah-ah, cioè, e li hanno anche pagati per questo?

Un modo migliore di usare i soldi.
Visto che non verranno mai usati per addestrare editor competenti e quindi non vale nemmeno la pena di suggerire questa alternativa “fantascientifica”…

Citando la AIE:

le previsioni per dicembre 2011 dicono infatti che il mercato dovrebbe raggiungere i circa 3 milioni di euro (circa lo 0,1% del mercato complessivo del libro), più del doppio, quasi il triplo, rispetto alla fine del 2010 (quando si attestava sullo 0,04%)

I cui conti però non tengono conto di Amazon, essendo arrivata solo a dicembre con il Kindle (l’articolo è di agosto). E loro parlano di mercato complessivo, non di mercato trade (quello che si compra tipicamente in libreria, il mercato dei saggi di consumo e della narrativa).

Il mercato trade nel 2010 valeva circa 1,5 miliardi (inclusi grande distribuzione, librerie fisiche, librerie online, libri venduti in edicola e altre vendite al dettaglio, esclusi i remainders e, non essendo trade, la scolastica) contro i 3,4 miliardi del mercato complessivo (+4,2% di crescita rispetto al 2009). Dati AIE riportati nella sintesi del Rapporto sullo stato dell’editoria in Italia 2011.

Peccato che nel 2011 (passando dalle vendite alla lettura, che comunque è collegata) sia arrivato un picco negativo, con circa 700.000 lettori in meno. Il che forse può far capire come mai si può arrivare a quasi lo 0,3% con 3,7 milioni: che il trade complessivo sia stato più vicino agli 1,4 miliardi del 2007 o del 2008 che non agli 1,5 miliardi del 2010?

Forse il mercato è partito nel 2011 da meno dello 0,1% ed è arrivato quasi allo 0,3% grazie a una crescita costante, con impennata finale grazie ad Amazon, il cui picco massimo mensile sarà stato del… 0,4-0,5%? Non penso di più. Una base di partenza dello 0,5%, secondo me, per gennaio 2012.

Ora, forse sarò pessimista, ma dubito che col gennaio 2012 possa raggiungere i 12 milioni, come sosteneva invece A.T. Kearney. Mancano alla conta più di 8 milioni di euro, pari a più di due volte tutto il 2011. Da fare durante questo mese. Sono scettico. Come sono scettico che dai 500.000 eBook venduti nel 2011 si passi, entro questo mese, ai fantomatici 900.000-1.500.000 eBook di cui parlava A.T. Kearney alcuni mesi fa. Più probabile che complessivamente tutto il 2012 arrivi a 15 milioni e più, quadruplicando i 3,7 milioni del 2011, come sostiene Tombolini.

Insomma un 1-1,2% circa nel 2012: bisogna vedere se il mercato scenderà di valore complessivo per via della crisi e dell’eventuale scarsità di Bestseller già vista nel 2011 (1-1,2% complessivo, con picco finale del 1,8-2% a far media con una partenza allo 0,5%?).

Davvero non lo avete ancora letto?

Ma come sempre sono numeri al lotto, anche se un pochino più coi piedi per terra. E, che siate autori o editori, i numeri esatti non vi interessano comunque: sapete già di dover lavorare duramente per produrre e vendere Narrativa decente. Dovrete forse lavorare di meno se il mercato crescerà di tre volte invece che di quattro? E se invece crescesse di sei volte, quando avverrà e voi NON avrete lavorato bene perché aspettavate gli eventi, cosa pensate di fare? Appunto.

Quindi autori invece di guardare numeri inutili usate il vostro tempo per studiare la scrittura e per scrivere. Quando il mercato sarà finalmente interessante (3% e più) e deciderete finalmente di autopubblicarvi, il vostro romanzo non si sarà scritto da solo se voi non lo avrete scritto prima, quando il mercato era ancora troppo piccolo.

E voi editori usate parte della giornata lavorativa dei vostri editor per costringerli a studiare i manuali. Mi sento fesso a dirlo, ma questo dovrebbe fare parte della formazione di base e dell’aggiornamento interno all’azienda necessario a renderli in grado di selezionare davvero i testi che arrivano e a lavorare sui testi scelti.

Non è possibile che ancora oggi abbiate editor che non sanno cosa sia il Punto di Vista, cosa significhi Mostrare o su quale Principio si regga la Narrativa. E che sbattono gli occhioni, meravigliati dalle stupende trovate moderne per scrivere meglio, se gli dite due cose pescate dallo Strunk del 1918. E già nel 1918 era roba vecchia!

Sono degli ultracentenari che in un secolo non hanno mai avuto tempo di aggiornarsi o forse assumete gonzi senza alcuna formazione di base spendibile per l’editing?
Rifletteteci, cari editori. E se quelle cose tecniche non le conoscete nemmeno voi, domandatevi perché diavolo volete fare gli editori di narrativa se non ne sapete niente!

Senza contare, horribile visu, quelli che centrano il testo su Word cliccando tot volte la barra spaziatrice e invece dell’interruzione di pagina premono Invio fino a far iniziare il capitolo in una nuova pagina. Seriamente, non potete continuare a lavorare così. Non se avete un po’ di dignità e di rispetto per voi stessi.

Rivolgetevi a me se proprio non avete un editor decente interno o se dovete esternalizzare del lavoro: agenziaduca.it. (EDIT 2020: non fornisco più servizi di editing, solo corsi di formazione e consulenze private)

Piccolo Box di Aggiornamento per l’Odyssey
Odyssey ora ha un firmware nuovo e gestisce vocabolari in più lingue.
Ci sono i Beta Test aperti per quelli inclusi:
http://bookeen.com/blog/dictionary-beta-tests-go/
Consiglio di comprarlo su Ultima Books, dove è disponibile già il dizionario inglese-italiano per leggere al meglio gli eBook in inglese piratati di tanta fantascienza ormai fuori mercato comprati legalmente sui negozi online!
Con 149 euro, di cui 20 euro di buoni acquisto sul negozio, Odyssey è forse il migliore lettore in circolazione (e solo 30 euro più costoso dei due più economici, Kindle e Biblet Onda).

Anche se ho già il Nook e mi trovo benissimo, sono tentato di comprarlo lo stesso (un lettore in più in casa male non fa) e lasciare al Nook il ruolo di lettore per i manga (con la App apposita), per i libri di Amazon (con la Kindle 4 Android installato) e come lettore di scorta da portare in viaggio data la custodia molto robusta che gli ho abbinato.

 

31 Replies to “Tombolini: “Ebook, ecco cosa sta succedendo in Italia””

  1. Ottimo aggiornamento. Domanda: nel particolare, in cosa l’Odyssey è superiore al Nook Simple Touch?

  2. Sto notando Duca, come alcuni miei amici (vabbè non esageriamo, io non ho amici, conoscenti) siano restii all’acquisto di un dispositivo come l’e-reader in quanto sostengono che rovina gli occhi ecc.

    Alla fatidica domanda: “Ma ne hai mai visto uno?”

    La risposta è sempre: “No”

    Si rifanno ad una tecnologia diversa di schermo, quello del pc. Ciò dimostra che una scintilla di pregiudizio e pigrizia mista ad ignoranza, nonchè la voglia di dare opinione senza essersi documentati prima (con la teoria o la pratica a scelta) rimanga insita in varie tipologie di persone.

    Esse non sono stupide, sono anche persone che leggono molto o laureati, ma è proprio la voglia di informarsi o tenersi aggiornati che dopo una certa soglia viene meno. Quasi come a dire: “Ok, ho una laurea, mi sono sbattuto 5 anni, ora posso fregarmene di studiare per il resto della vita”. Questo, a mio modesto parere, crea un sacco di problemi sociali nonchè un rallentamento spaventoso dell’evoluzione. Come dicevi tu una volta sulle autorità, vivono di rendita.

    E quando gli racconto di come sono fatti gli ebook e gli e-reader, grazie soprattutto ai tuoi articoli, mi guardano come guarderebbero il fuggitivo della caverna di Platone (a proposito, non guardate Ember, fa schifo).

    Un giorno sorseggeremo del Brandy ridacchiando come vergini fanciulle e ricorderemo come Eco leccava la carta e come qualcuno li riteneva sopravvalutati come la TV o Internet.

  3. A parte la comodità del legame col negozio, utile per leggere anteprime direttamente dal lettore senza usare il PC al volo (modello Kindle) e senza trafficare troppo con Browser ecc… per arrivarci, dovrebbe gestire nativamente i PDF in modo decente.

    Il Nook non gestisce i PDF in modo accettabile: niente landscape, niente zoom.

    Per rendere il Nook decente, ovvero che non legga solo ePub e basta (non sufficiente durante questi primi anni di transizione), bisogna fare il Rooting per installare App dedicate. Ce ne sono di ottime per fummetti e pdf.
    Ma quando usi le App di Android la batteria va giù molto più in fretta, in pratica dura meno di metà tempo (a occhio), ma farò una valutazione più concreta appena possibile.
    Ergo perdi il vantaggio di avere un dispositivo che leggendo 2 ore al giorno ti dura 28-30 giorni.

    Dovrò fare anche un test di consumo con Kindle 4 Android: il rooting può interessare chi vuole leggere sia ePub che Mobipocket, potendo così usare il Nook come se fosse un Kindle quando ci sono offerte interessanti su Amazon.

    Provvederò.
    Datemi tempo.

    Io leggo spesso PDF per via dei manuali di scrittura piratati, per cui per me è importante. Per un lettore tipico di narrativa forse è irrilevante…

    E il piccolo vantaggio ulteriore del dizionario inglese-italiano, al posto del solo inglese del Nook, non mi dispiace.

  4. Capisco. Grazie mille per le informazioni. Considerando che 1) potrei dovermi trovare a testare codice su Android e non ho ancora un dispositivo Android, che 2) vivo molte, troppe ore al giorno con un computer a portata di braccio e che 3) 50 euro sossoldi, credo che per me la scelta migliore sia rootare il Nook. Nel frattempo tengo le orecchie spalancate per novità nell’ambiente.

    Grazie ancora Duca!

  5. Grazie del consiglio. Ne ho approfittato e mi trovo benissimo con l’Odyssey (oltretutto giuntomi già carico di classici).

  6. Lo schermo va bene, è E Ink Pearl come quello del Nook.
    Se accetti di leggere in landscape per guadagnare un +33% di larghezza (da 600 a 800 pixel), che a me non dà problema, e se lo scrolling è fluido (non scatti rigidi), per centrare al meglio le vignette, potrebbe andar bene (ma non è touch per cui dubito possa…).

    Il problema è che Kindle supporta:

    Kindle (AZW), TXT, PDF, MOBI non protetto, PRC nativo; HTML, DOC, DOCX, JPEG, GIF, PNG, BMP con conversione.

    Quindi ti servono dei fumetti sotto forma di PDF di immagini perché non gestisce i classici formati da fumetto CBZ e CBR (file ZIP o file RAR di immagini, rinominati).

    O se naviga le singole cartelle di immagini, puoi dezippare-derarrare il fumetto CBZ/CBR e caricarlo come cartella di immagini JPG.

    Rimane la questione dello scrolling fluido e non a scatti, sia per i PDF che per la lettura dei file immagine.

    Lettori col Kindle, rispondete se potete.

  7. Devo dire che non mi convince, ho intenzione di comprare il mio primo reader e vorrei comprare qualcosa che non mi limiti a pochi formati, che permetta di reperire gli ebook con facilità e che non dia fastidiosi effetti visivi.
    Un’altra domanda forse stupida e che non sapevo che il kindle non fosse a colori (forse non ne esistono nemmeno di lettori a colori, non so) e vorrei sapere se esiste qualcosa che renda bene anche i colori. Tu cosa mi consigli?

  8. Interessante che legga i pdf in modo nativo e, si spera, meglio di un kindle.

    Forse dipende dallo schermo che è più grande?
    Sul kindle, unico dispositivo che ho, i pdf ho provato a leggerli landscape e zommandoli: metodo che va bene per due paginette, ma un manuale è da pazzi.

    PS Sul discorso che fa Alberello, io dico che ho convinto molte persone a passare a un ereader solo mostrando lo schermo sotto il sole estivo.

  9. Forse dipende dallo schermo che è più grande?

    6 pollici, stesso E Ink Pearl a 600×800 su Odyssey, Nook e Kindle.

    metodo che va bene per due paginette, ma un manuale è da pazzi.

    Ho letto almeno 50 tra manuali di scrittura e saggi storici in PDF, singola pagina OCR e non OCR piratati dai cartacei originali, sul Cybook Gen3 in landscape. Senza problemi, basta ricordarsi che quando si scende di uno scatto ciò che stava in fondo si trova a metà schermo.

    E il Cybook non aveva il centramento, per cui dovevo scartare quelli (pochi) con troppo margine che mi avrebbero costretto a usare meno zoom per avere tutta la pagina entro gli 800 pixel di larghezza. ^_^

  10. quelli che centrano il testo su Word cliccando tot volte la barra spaziatrice

    È uno scherzo, vero?

  11. Ci sono anche quelli. Ma credo non comuni come quelli che non sanno usare l’interruzione di pagina, caso che comunque colpisce anche individui insospettabili (autori di più libri). O l’incapacità di usare il sistema di note e revisioni.

    Queste almeno sono cose che si risolvono spiegando in 10 minuti come usare gli strumenti di base di Word (o di Writer).

    Il problema vero è che lavorino in un ambito che non conoscono e lì ci vogliono anni per formali. Vengono assunti individui con qualifiche buone per lavorare al call center o nella raccolta dei pomodori, tipicamente la laurea in Lettere, per fare un lavoro altamente specializzato SENZA che poi vi sia nessuna formazione interna VERA data al neo-assunto dalla casa editrice. Le prove di questo si ammucchiano nelle librerie.
    Quella gente o la costringi a studiare o la licenzi.

    Se come Editore decidi che 1-2 ore al giorno PIENE del loro tempo lavorativo, ogni giorno, verrà dedicato alla loro formazione imponendogli di leggere i manuali e prendere note, in pochi mesi avrai notevoli miglioramenti e in due o tre anni, se con dedizione si mettono anche nel tempo libero ad applicare ciò che imparano sui testi che leggono per svago (e in base a quanto sono idioti, perché certi avranno la testa così piena di merda a pregiudizi che non ci riusciranno nemmeno dopo cinque o dieci anni), potrai avere degli editor formati a un livello decente. Non dei geni, ma decenti.

    Altre considerazioni a tema incompetenza e sul sistema editoriale che si sta autodistruggendo anche negli USA:
    http://sudareinchiostro.it/2012/01/12/la-nobile-ducale-arte-dell%E2%80%99editing/#comment-445

  12. PS Sul discorso che fa Alberello, io dico che ho convinto molte persone a passare a un ereader solo mostrando lo schermo sotto il sole estivo.

    Per caso hanno anche provato ad infilarti un paletto nel petto convinti che spacciassi magia nera?

    Incredibile come sembra esserci più chiusura mentale ora che nel 19° secolo. Da allora la nostra cultura vive di rendita.

    Eppure nell’ambito sanitario è obbligatorio tenersi aggiornati. Sono l’ultima ruota del carro in questo sistema, eppure già devo sapere che una volta erano convinti che fosse più igienico cambiare spesso il catetere, invece poi da studi fatti si sono resi conto che lo è di più lasciare lo stesso, in quanto si evita il contatto ripetuto con l’esterno. Oppure leggo articoli sulle novità per curare il cancro.

    Non lo faccio per obbligo, ma perché sono cose che mi appassionano e per rispetto verso il mio lavoro. Senza contare i corsi di aggiornamento che tutti dobbiamo seguire ogni tot finanziati o meno dallo Stato.

    Sapere che ci sono persone che per tutta la vita lavorano sempre nello stesso modo, non leggendo nulla sulla loro professione mi fa senso.

    Viva la gente orginale.

    Ma sentiamo qualche personaggio famoso che ha provato gli ebook reader:

    Il file è tratto. (Giulio Cesare)

    S’illumina d’immenso. (Giuseppe Ungaretti)

    Ci è voluto un pò a convincere mio fratello Tommaso, ma ora non può più farne a meno. (Gesù)

    Sapere di non sapere non è mai stato così leggero. (Socrate)

    Anche un mongolo saprebbe come usarlo. (Gengis Khan)

    Di sicuro non l’hanno inventato gli ebrei. (Joseph Paul Goebbels)

    L’e-reader sta all’intellettuale tradizionale come la pecora sta al pastore sardo. (Antonio Gramsci)

  13. Grazie ad indizi sapientemente disseminati, a Natale ho ricevuto in regalo l’Odissey, il mio primo lettore eBook in assoluto.
    Devo innanzitutto ammettere che mi ci vuole sempre un po’ di tempo per prendere confidenza con le nuove tecnologie, si tratti di telefonini o e-reader, e dopo un mese di utilizzo risulto ancora molto imbranato.

    Tuttavia la mia prima considerazione sull’Odissey è che sia ottimo con epub e immagini (e fumetti in jpg), ma ho delle serie difficoltà a leggere pdf e file html. Ad esempio se salvo una fanfic – quindi solo testo – da EFP come html, l’Odyssey non me lo apre correttamente, devo per forza trasformarlo in un txt. Lo stesso con i pdf, non riesco a gestirli come voglio e l’apertura e la fruizione risulta molto lenta.

    Dipende dal fatto che sono un impedito oppure il lettore ha effettivamente questi limiti?

  14. dezippare-derarrare

    Diamine Duca. E io che continuo a professare la fede per la lingua italiana, picchiando selvaggiamente chi dice “scannare”, “scannerare”, “scannerizzare” invece di “scansire” o “scansionare”.
    Duca Docet! Da oggi dezipperò, derarrerò e, addirittura, decibierrerò.
    ;)

  15. Dezippare è un verbo la cui alternativa “aprire ed estrarre il contenuto del file .zip” viola i precetti di brevità espressi da Aristotele nella Poetica e da Strunk & White.
    Ergo è concettualmente corretto e rispettoso del ruolo della lingua, trasmettere informazioni in modo compatto e completo.

    Come le parole inventate dai sardi di Aldo, Giovanni e Giacomo. XD

    Comunque Treccani accetta “zippare”:
    http://www.treccani.it/vocabolario/zippare/

  16. Volendo esiste anche il termine “Unzippare”:

    http://www.corriere.it/piccoli/archivio/html/dizionario/unzippare.html

    http://www.wordreference.com/iten/unzippare

    Vabbè, non è riconosciuto dal Treccani (che potevano chiamare Cerbero, sarebbe stato più graffiante come nome), ma pazienza.

    Ricordo che già tempo fa esisteva un gruppo su faccialibro che propagandava l’autarchia per la lingua italiana. Ci si chiedeva come tradurre parole tipo Fax.

    https://www.steamfantasy.it/blog/tag/pantelegrafo/#caselli

    Strano che l’abbiano pensato nel 19 secolo eh? Da oggi quando incontrerai qualcuno che lo chiama Fax, Flaza, potrai dirgli: “No, è una creazione italiana, si chiama pantelegrafo”.

    Scherzi a parte, i neologismi sono ovunque, non mi pare il caso di essere così estremisti con quelli. Io mi incazzerei di più per l’uso simboli che ricordano gli ideogrammi.

    http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20090111052539AAuO2yO

    é la mai frase preferita la diko sempre ma nn ho l + pallida idea i cosa signifiki -.-”
    Forse ke 6 impaziente di conoscere tutto!

    … Qui non serve un editor, qui è necessario un esorcista.

    Per quanto riguarda il sardo invece è proprio un’altra lingua. Hanno articoli propri:

    Su = Il
    Sa = La
    Is = i

    E parole che ricordano vagamente lo spagnolo tipo: “burriccu (Asino)” “pisitto (Gatto)” “pisittus (Gatti)” “agguntariddu” (tienitelo) “pragnisi (piangere)” “passillai (passeggiare)”.

    E poi intercalari come Eja (si, già, certo), Aiò (andiamo), Enzà (e quindi?), Pagu Pagu (poco poco).

    Una volta stavo curando un signore che io chiamo Anziano Seduto (perché è sempre fermo sulla sedia) e mi parla solo in sardo. Ad un certo punto mi guarda come se dovessi rispondere e allora ho inventato termini a caso e lui mi ha risposto come se avesse capito. O.o

    Al che mi sono reso conto che il sardo non esiste, è solo una burla che usano con i forestieri o continentali. Infatti tutti mi chiedono: “il sardo lo capisci?” io rispondo sempre “pagu pagu” e loro ridendo dicono: “Eh, è difficile per i turisti”. Praticamente è un gioco da isolani, in realtà inventano parole a caso per prendersi gioco degli estranei, una genialata. xD

  17. Belle notizie, alla faccia dei profeti del “Gli eBook non vendono” e similiari, come il tizio che lavorava per non-ricordo-quale-editore, che ho incontrato quand’ero andato a vedere il Sony.

    Flaza:

    E io che continuo a professare la fede per la lingua italiana, picchiando selvaggiamente chi dice “scannare”, “scannerare”, “scannerizzare” invece di “scansire” o “scansionare”

    Scandire“, in teoria è quello il verbo italiano (“In informatica e nella tecnica delle comunicazioni, eseguire l’operazione di scansione”). Ora per correttezza picchiati selvaggiamente.

  18. Mi hai convinto Duca. Viva i neologismi.
    @Mauro

    “Scandire“, in teoria è quello il verbo italiano (“In informatica e nella tecnica delle comunicazioni, eseguire l’operazione di scansione”).

    Mi oppongo vostro onore.
    @Alberello

    Praticamente è un gioco da isolani, in realtà inventano parole a caso per prendersi gioco degli estranei, una genialata.

    Il tragico è che questo scherzo lo si fà anche in contesti “seri” internazionali. Ad esempio con l’uso degli acronimi. In ambienti altamente tecnici non è raro, dopo la solita sfilza di sigle sparate dal solito anglofono chiedersi (specie tra noi mediterranei, più abituati alle supercazzole): Whath the hell he’s talking about?

  19. Il dramma è che abbiamo vocaboli relativamente recenti come zippare o aborti regionali come sdare (presente in “Amore e Ginnastica” di De Amicis), ma dopo un secolo ancora non abbiamo oplologia, nonostante sia un termine tecnico comunemente accettato nell’ambito armiero e utilizzato da esperti di massimo livello come il giudice Edoardo Mori.
    Eppure uniformologia c’è da un pezzo. Forse alla Treccani hanno fetish per le ragazze in uniforme e maschera antigas, ma non per quelle a cavallo di una mitragliatrice.

    Se Treccani e la Crusca accetteranno rarrare o t vgl 1 ksn d bn come italiano prima di oplologia, pianterò delle bombe presso le rispettive sedi.

  20. Obiezione respinta.
    In realtà, “scansionare” segue un percorso che non è estraneo all’Italiano (scandire > scansione > scansionare; vedi trasferire > traslato > traslare), ma non è meno neologico di “scannerizzare”, che parimenti segue un percorso non estraneo (scanner > scannerizzare; vedi – anche uscendo dai termini informatici piú o meno moderni – dérailler > deragliare).
    Di per sé sono entrambi neologici, la differenza è che “scannerizzare” è un esterismo, ma è piú diffuso (e piú registrato nei dizionari, almeno guardando Treccani, Devoto-Oli e Sabatini-Coletti; in effetti non ho quasi mai sentito “scansire” e “scansionare”).
    Non odiate troppo i neologismi*: non vi hanno fatto nulla di male*, e probabilmente li usate piú di quanto pensiate.

    Chiusa la partentesi linguistica, che sarà interessata forse a due persone.

    * Fanno eccezione stupri come: “Mentre printi la pagina mi smoko una sigaretta”, sentito davvero.

    Duca:

    Se Treccani e la Crusca accetteranno rarrare o t vgl 1 ksn d bn come italiano prima di oplologia, pianterò delle bombe presso le rispettive sedi

    Mi offro volontario per aiutarti.

  21. Al che mi sono reso conto che il sardo non esiste, è solo una burla che usano con i forestieri o continentali. Infatti tutti mi chiedono: “il sardo lo capisci?” io rispondo sempre “pagu pagu” e loro ridendo dicono: “Eh, è difficile per i turisti”. Praticamente è un gioco da isolani, in realtà inventano parole a caso per prendersi gioco degli estranei, una genialata.

    Spero che questa sia una battuta.

  22. @Jo
    Sia tu che Flaza l’avete citata senza faccina (xD) e per quanto una persona dovrebbe essere brava a far capire il tono ironico anche senza usare emoticon, in questo caso essa era fondamentale. ‘^^

    Ovviamente il Sardo è una lingua seria come sostenevo poco sopra con tutte le sue regole grammaticali e per nulla facile da imparare per un immigrato come me.

    D’altra parte però ci sono veramente alcuni signori di una certa età che si divertono a sfruttare questo fattore per burlarsi bonariamente dei continentali. Ma non c’è nulla di male in tutto questo, è pura goliardia. Come mai questa cosa ti ha così sconvolto? Come diceva Flaza, è lo stesso giochino della supercazzola e la si fa a vari livelli. :)

  23. @Alberello:
    Come mai questa cosa ti ha così sconvolto?
    Perche’ sono sarda ;-))) (e per inciso il sardo non lo capisco quasi niente percio’ i vecchietti possono fare la supercazzola anche a me)
    Pero’ non sono sconvolta, volevo solo capire se eri serio o meno ;-)

  24. @Jo

    (e per inciso il sardo non lo capisco quasi niente percio’ i vecchietti possono fare la supercazzola anche a me)

    Ai miei tempi c’era più rispetto per i giovani.

    Pero’ non sono sconvolta, volevo solo capire se eri serio o meno ;-)

    Le statistiche dicono che il 90% delle volte non sono serio. E le statistiche non mentono mai. ^_^

    La Sardegna è un’isola magnifica e va esplorata tutta. C’è la vecchia Argentiera, le Grotte di Nettuno e un sacco di prodotti tipici. Non te la perdere!

  25. Alberello ammazzati.

    Tornate a parlare di eBook e di A.T. Kearney che si fa pagare per sparare dati a caso e fare previsioni smentite dalla AIE e dai dati concreti disponibili…

  26. Ma il ragliare su certa di stampa del tizio di confindustria cultura: la pirateria uccide gli ebook,,, sob .. faremo la fine dei discografici ..ma magari !!!!!

    Ti abbiamo costretto a venderci gli ebook !!!!!!!!!!!!!!!

    Voi non volevate , maledetti !! E’ logico dopo 5 anni che sono diffusi nel mondo , mentre per voi editori ( gli ebook non vendono nulla), qualcuno vi sostituisca …

    Devo vedere ebook a 70 euro per libri militari , mi cerco un simpatico pdf a volte fatto male ma almeno mi permette di vedere se il libro è una chiavica …

    Avete una valanga di quattrini da fare maledetti, digitalizzando tutte le vostre opere ci sono migliaia di libri in catalogo validi che possono essere rieditati in digitale con costi ammorttizati da secoli .

    La verità è che campano con gli scolastici ….

    Baccio

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