Oggi su io9.com ho scoperto che è stato realizzato un cortometraggio ambientato nel mondo retrofuturistico (steampunk condito con dieselpunk, molto pulp), del Dottor Grordbort, creato da Greg Broadmore. Del mondo fantastico del Dottor Grordbort e delle sue armi a raggi, vendute online qui, avevo parlato già in passato per via del “naturalista” Lord Cockswain, un personaggio razzista, violento e in generale molto ducale.

Il cortometraggio è stato realizzato da 11 studenti della Media Design School, coordinati da James Cunningham, nel corso di 22 settimane. Merita la visione, soprattutto quando lo spirito alla Cockswain inizia a trasparire, peccato che il finale non sia all’altezza del resto.

Victory – Scientific Adventure Violence for Young Men and Literate Women alla fine lo avevo comprato, parecchi mesi fa. Molto carino, zeppo di illustrazioni. Un buon acquisto che fa la sua bella figura nella mia sezione dedicata allo Steampunk e alla fantascienza d’epoca.
Sicuramente meglio di tante porcate simil-steampunk senz’anima che stanno apparendo ora in giro, come l’agghiacciante Victorian Secret: Girls Of Steampunk che ovviamente non ho comprato (si trova piratato cercando qui o con eMule).

“Join the armed forces and give our ethnic friends a little ethnic cleanse”
Lo dico ancora: sento un’incredibile affinità intellettuale con quest’uomo.

14 Replies to “Dr Grordbort Presents: The Deadliest Game”

  1. Ho appena finito di visionare Victorian Secret, credo che il punto più basso della raccolta sia la tizia con la collana d’ingranaggi

  2. Il fatto che tiri pugni invece di sparare è Retard. Ha disintegrato qualsiasi cosa vedesse, come mai ora dovrebbe tirare pugni? Nessun motivo particolare.

    Un finale migliore sarebbe stato con la donzella sensibile, ambientalista ecc… come le “teste vuote di sinistra” nel primo romanzo di John Ringo su “Ghost”, che viene divorata dal mostro, poi il cacciatore lo disintegra e fa un commento sull’essersi liberati in un colpo solo sia di un pericoloso aborto della natura venusiana che di una testa vuota animalista. Segue sorridente approvazione del seguace robotico.

  3. Wonderful. *_*
    Sì, il pugno è parecchio “perché sì!” ma il “it wouldn’t dare! I’m british” è sublime.

    Oh, sommo Duca, ma non è invece splendido e coerente che nè l’assistente robotico nè il cacciatore abbiano prestato la benchè minima attenzione alle parole (e ai sentimenti) della donzella? Lo dimostra l’assisente quando esclama “You’re welcome!” dopo aver nebulizzato la farfalla-mostro.
    Non sarebbe stato plausibile se alla fine il naturalista avesse commentato sulle opinioni della signorina, tenacemente ignorate.

  4. “it wouldn’t dare! I’m british” è sublime.

    La battuta è bella, ma il fatto che l’animale si ritiri davvero no. La cialtronata è divertente se il personaggio ne è convinto e agisce come se così fosse, ma non se l’ambientazione dimostra che ha proprio ragione. Il dubbio deve rimanere, se sia un pazzo fortunato o se sia tutto vero, come fece Silverberg riguardo la presenza degli Dei in Gilgamesh.

    Lo dimostra l’assisente quando esclama “You’re welcome!” dopo aver nebulizzato la farfalla-mostro.

    Sì, è molto bello. D’altronde sanno di avere ragione e che sarebbe inconcepibile fare diversamente, per cui nemmeno provano a capire cosa pensi la signorina. Come è giusto che sia. Se si perdesse tempo ad ascoltare i civili borghesi pieni di aria in testa, non si farebbe mai nulla.

    Non sarebbe stato plausibile se alla fine il naturalista avesse commentato sulle opinioni della signorina, tenacemente ignorate.

    La signorina non fa nulla di simile a quello che fa nel finale, prima che arrivi il finale, quando il cacciatore non può più ignorare la sua idiozia.
    In più, se fosse morta, non le starebbe rispondendo: sarebbe rimasto da solo a poter dire ciò che pensa dei gonzi animalisti.

  5. La cialtronata è divertente se il personaggio ne è convinto e agisce come se così fosse, ma non se l’ambientazione dimostra che ha proprio ragione.

    Non ci avevo pensato. Pensavo che avessero fatto la scena volutamente assurda per far ridere (e con me ci sono riusciti).

  6. Il dubbio deve rimanere, se sia un pazzo fortunato o se sia tutto vero, come fece Silverberg riguardo la presenza degli Dei in Gilgamesh.

    Ma allora non sono l’unica ad averlo letto! *me si commuove*
    E, se posso permettermi di chiedere, cosa ne pensa il Sommo Duca di tale libro?

  7. Scritto male, troppi pezzi che andavano drammatizzati meglio, ma la costruzione dell’opera in generale è molto buona e la reinvenzione del mito di Gilgamesh eccellente, se non straordinaria.

    Avendo un debole per quel mito (ero il target dell’opera), l’ho letto con grandissimo piacere nonostante vedessi di continuo pezzi da rifare e drammatizzare meglio, invece di riassumerli.
    Scritto come 150 anni di evoluzione della Narrativa comandano, sarebbe stato un capolavoro.

  8. Io all’inizio ci sono rimasta un po’ male per la reinvenzione, ma più andavo avanti più era divertente trovare le “risivitazioni” (la questione Inanna è stata quella che ho preferito) e le battute originali. Quello che ho adorato è stato il fatto che sia riuscito a unire in una sola storia “lineare” tutte le versioni dell’epopea e non c’era un pezzo che stonava. Sono andata in visibilio ^^.

    Mi confermi che scritto così com’è è sprecato. Avvertivo troppi riassunti, ma mi sa che alla fine l’adorazione per la storia ha cancellato tutti i difetti tecnici ^^.

    Per caso conosci altri romanzi sul Gilgamesh? Io a parte quello non ho trovato nulla (ma potrebbe essere un bene: avrei un colpo se dovesse finire in qualche Paranormal per adolescenti)

  9. Sono stato tratto in inganno dall’ambientazione faigha e dalle brillantezza della battuta finale, oh Duca. Devo riconoscere che avete ragione, la ritirata spontanea del mostro è stata ingiustificata come dtto per il pugno del cacciatore. Soprattutto ripensando alle sue parole, ossia che “sarebbe un magnifico pezzo per la mia collezione”. Il finale (epica battuta sulla britannicità a parte) è come una sospensione di tutta la logica e la coerenza del cortometraggio.

  10. Penso possa interessare che il filmetto ha avuto un relativo successo.

    http://www.youtube.com/user/yourfilmfestival

    E’ uno dei 50 semi-finalisti per essere premiato al Festival di Venezia.

    D’altrocanto, l’unico cortometraggio italiano, è stato sponsorizzato da Intesa San Paolo. Non credo ci sia bisogno di commentare.

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