Ho scoperto Aurora per caso, esplorando YouTube. Quando uscì l’anno scorso non ne avevo nemmeno sentito parlare, forse per un colpo di fortuna o forse in un impeto di rispetto per il genere i siti dedicati allo Steampunk non ne avevano parlato granché. Ok, lo so, lo so: è stata solo la fortuna. Ma due giorni fa la mia fortuna è finita e ci sono finito su.

Fiducioso nei commenti positivi come solo il criceto che continua a mordere il dolcetto elettrificato fino a svenire può essere, ho visto Aurora con grandi aspettative. Senza neppure guardare il trailer, mi sono buttato direttamente sul film. Immaginavo di trovare una brutta recitazione, battute goffe e un po’ cretine, una storia così così, dirigibili perché sì, combattimenti demenziali, effetti speciali dozzinali, ma anche tanto impegno e passione che trasparisse dall’ingegno dei costumi, dai piccoli elementi di lulz, da citazioni di retrofantascienza, da un’idea di fondo un minimo graziosa (ok, c’era scritto che non c’era, ma speravo che apparisse qualcos’altro di meglio nella storia), da un certo “carattere” dell’opera imposto dagli appassionati, insomma, che la differenziasse dall’opaco e svogliato compitino di qualcuno privo di idee degne di nota. Compitini svogliati a cui lo Steampunk tende a ridursi, soprattutto in Narrativa, grazie alla mole di autori del tutto disinteressati che si lanciano per moda (“moda” è un bel nome per l’anticipo professionale USA di 30-40mila dollari).

Senza contare i cosiddetti appassionati che però di storia, di fantascienza e di storia della fantascienza non sanno nulla. Forse sono appassionati solo dell’estetica, come uno sciamano negro con le rotelle al naso (cit. Angra) o un goth che ha scoperto il marrone (cit. Jess Nevins), visto che tolti quei tre campi di interesse non rimane nulla se non i costumini (e vengono male anche quelli senza le basi in storia del costume e storia della fantascienza).

Steampunk is what happens when goths discover brown.
(Jess Nevins, esperto di fantascienza ottocentesca)

Nota per i diversamente astuti: basta conoscere gli articoli di Nevins (citato anche nella mia Breve Introduzione) per capire che era un’amara constatazione del disinteresse verso il vero Steampunk e dell’adesione modaiola priva di rispetto per il genere stesso.

E si può bene immaginare cosa si possa produrre usando solo i cliché e le porcate raffazzonate: quello che succede anche nel Fantasy con le orde di autori che non lo conoscono nemmeno o a cui piace solo a patto che sia immondizia priva di fantasia e basato sul becero ripetersi di vuoti cliché e scenari pseudomedioevali di cartapesta, il tipo di fantasy che gli editori hanno privilegiato in Italia. Che è come dire che piace il Partito d’Azione di Mazzini a patto che sia monarchico e conservatore, ed essere convinti che quello sia il vero Partito d’Azione.

E meno male che lo Steampunk non ha il successo dei vampiri!
“Godetevi” il film.

Di positivo si può dire che è costato solo 1800$ come spese vere e proprie: gli attori erano gratis, armi e vestiti immagino li abbiano raccattati chissà come (roba degli attori?) e le scene con l’aeronave sono al computer, nessuna ripresa aerea. Qui c’è una piccola intervista in MP3 un po’ lecchina (“the level of details […] costumes”, yo, come no).

Produced with a budget of $1800 over a 3 1/2 year period, with a dedicated cast and crew of over 100 people.
(Sito ufficiale)

In realtà è un trucco mentale: anche se non sono usciti soldi fisicamente, tutto il lavoro è dotato di valore, per cui ci sono i costi nascosti, come nella promozione dei libri importanti in cui si sfruttano amicizie e giornalisti compiacenti. Prendiamo la sceneggiatura. Una sceneggiatura ha il suo valore, in questo caso penso che 500$ di rimborso per i danni (e già i 1800$ di spese sostenute si riducono a 1300$) e non potersi avvicinare a meno di 200 metri a qualsiasi regista possa essere un equo compenso.

Le battute e la storia sono veramente tremendi. E per quelli non servono soldi, serve un tizio che si degni a studiare come scriverle. È Narrativa, siamo chiari. Capisco se uno fa un pastrocchio con gli effetti speciali, coi costumi raffazzonati, con gli ambienti ecc… tutte cose che impiegano tempo e denaro, ma scrivere una merdata apocalittica o lavorare in un modo che perlomeno non faccia piangere Gesù, non sono cose che costano di più o di meno. Non è che se uno perde una settimana a scrivere una sceneggiatura atroce perché è un incompetente oppure se in una settimana ne scrive una passabile perché è bravo, nel secondo caso gli scompaiono magicamente dei soldi dalla tasche. È solo saperlo fare o non saperlo fare.

La recitazione poteva essere peggio. Lì almeno è andata benino e vari commenti positivi la lodano. Ho visto di peggio, ma aver visto di peggio non è un parametro per valutarla. E poi ho il vantaggio che non posso cogliere tutto come potrebbe un madrelingua, per cui parte delle schifezze nel tono o nella pronuncia mi sfuggono (per quel che ne posso sapere magari uno degli attori sembrava Ollio). Quanto meno, a differenza delle battute e della storia in sé, si può dire che non ha toccato il fondo.

Qualcuno dei commenti più entusiasti da YouTube:

Holy.. This is AMAZING! So well done, the envoroments, the story, cast, amazing. Thank you for making this film.

Ci si entusiasma con poco.

This is truly the best steampunk film I’ve ever seen, and the voices are fine

Il fatto che sia il miglior film Steampunk è un complimento o un’accusa al genere?

I thought that with a bigger budget and maybe a couple of A list actors this could be a movie put in theaters.

No. Va bene offendere i film statunitensi che arrivano nei cinema, ma i soli soldi per comprare più effetti speciali e altro e un paio di attori famosi non cambierebbero la trama di merda e le battute agghiaccianti. Se invece intende che con parecchi soldi si potrebbe fare una cosa così radicalmente differente da essere bella, come potrebbe essere prendere una recita scolastica di Natale e dire che se si buttano i mocciosi e la sceneggiatura di cacca e si usano 14 milioni di budget per fare First Blood, allora viene un bel film. Sì, grazie, eh…

Le battute e le idee in Aurora sono tremende. Ho visto immondizia USA che doveva in teoria campare solo della popolarità della storia e degli effetti speciali, come Thor e Avengers, ed erano film con battute che non si possono paragonare. Nemmeno Gangs of New York aveva battute così merdose. Nemmeno il peggior romanzo che mi è capitato di valutare (a pagamento) aveva battute così schifose. Qui siamo al livello degli spezzoni di Gli Occhi del Cuore in Boris (o delle peggiori parti recitate nei porno).

Il demenziale lancio delle giacche, la gente che sviene sempre con botte dietro la testa, il cattivo (quello che pare il defunto Steve Jobs) che non riconosce al volo il tizio a cui ha rapito la moglie pur avendolo davanti al muso (e poi perché non lo ha ammazzato all’inizio?), il trucco idiota di smascherare l’interlocutore citando un dettaglio falso e chiedendone conferma, le armi ad avancarica usate senza degnarsi nemmeno di alzare prima il cane (ho una pistola giocattolo a pietra a basso costo, molto carina, e il cane si alza benissimo e si abbassa con forza quando si preme il grilletto) per fingere che siano vere ecc… nulla di questo riguarda lo scarso budget.

Queste stupidaggini sono frutto esclusivamente di dabbenaggine, mancanza di cura dei dettagli, mancanza di conseguenza di autentica passione (un vero appassionato non sbologna tutto come capita, si preoccupa di fare le cose al meglio e di conseguenza tanti problemini spariscono).

Non è nemmeno Steampunk

È un incrocio tra un western orrendo (per i costumi e un po’ di atmosfera), un film finto-storico con armi a caso (l’accozzaglia di spazzatura del tutto obsoleta dopo il 1866) e un becero post-apocalittico random (gli schiavisti e gli abbigliamenti a cavolo), con spruzzate di aria da “pirati buoni”. Dove sono lo science-fantasy o la fantascienza? C’è una aeronave, ma le aeronavi in sé non sono Steampunk. A meno che Steampunk non lo si voglia tradurre come “aeronavi di merda con la gondola troppo grossa rispetto al pallone” e che esistono perché sì in un contesto in cui non hanno un senso, assemblato mischiando roba vecchia a caso. Se Steampunk significa lasciar libero il nipote scemo del rigattiere di giocare con gli scarti invece di imparare l’alfabeto, allora anche questo è Steampunk.

E perfino alcuni dei commentatori che hanno apprezzato l’opera se ne sono accorti:

This film feels? more pirate and less steampunk to me but regardless it is still a good film

Excellent Production values-Great fonts! But, ahemmm, help me out here…”Steampunk”???
Did I miss that part? Other than the steam engine aboard, exactly WHAT was “Steampunk”? Maybe I’ve had the wrong notion of what steampunk is. Honest question, really. Anybody??…

This felt a lot less steampunk, and more “Pirates who happen to be in an air ship”.. I also think there were a few things in this that could have been better overall. The actors were good, but the dialog was only so so, which took away from the over all story in my opinion. The CGI was beautiful, and far better then what could have been expected from a youtube film. TL;DR:The visuals and costumes were great, but I think in the end better writing could have improved this concept greatly!

La produzione si nasconde dietro un:

Thanks for the kind words. We were concerned at one point in time that people wouldn’t see it as legitimate steampunk as we tried not to overload the film with needless references. We liked to call it frontier steampunk, as? though the steampunk we all know and love is just kicking off :)

Geniale. Penso che recupererò un pupazzetto della serie He-Man dalla cantina, lo modificherò facendogli un cappello con una fragola scavata e lo chiamerò Steampunk Epic Strawberry. Vedi la fragola? Vedi He-Man? Allora è STEAMPUNK: uno Steampunk innovativo, ma è Steampunk! D’altronde tutto si può fare con i generi: basta non avere onestà intellettuale o facoltà mentali degne di nota.
Che schifo.

Comunque, come ho già detto una o due volte, preferisco perfino immondizia come questa rispetto al non fare proprio niente. Una società in cui si ragiona con l’idea di “dare qualcosa” produce una massa di immondizia, ma anche qualcosa di buono. Come internet: per avere pochi siti, o poche pagine sparse, decenti bisogna avere la merda di cui si nutre e che produce l’umanità media. Non si possono avere solo le cose buone, se si vuole una produzione naturale, spontanea, che venga dal basso.
È molto peggio quando un pubblico ugualmente incompetente si limita solo a frignare e sfottere, spesso a caso e in modo sbagliato, senza combinare nulla di concreto per gli altri.

L’immondizia di questo tipo, siano eBook o film, si può anche non vedere se fa schifo: non occupa il poco spazio delle librerie fisiche, non occupa i cinema, non riduce la capacità di scelta di chi è interessato a un dato genere né plagia i lettori come hanno fatto gli editori italiani (la lunga campagna dal 2003 in poi per convincere gli italiani che il Fantasy sia solo merda illeggibile raffazzonata, per assicurarsi che il pubblico di massa ne venisse disgustata). Come i siti con contenuti di merda non danneggiano nessuno perché, sostanzialmente, se qualcuno è così idiota da bersi ogni stupidata malscritta, non è che diventerebbe intelligente senza quei siti pessimi (al massimo diventerebbe un idiota bene informato). Sospetto che la cura per l’idiozia sia meno semplice di così.

Certo che imbottire di idiozie con ritmi da bombardamento non aiuta a sollevare le capacità mentali e la cultura della gente, e dubito che allevare i ragazzini nell’assenza di logica e nelle pura idiozia (stile libri di Licia) convincendoli che quella sia “la normalità” non incida in alcun modo sullo sviluppo della loro intelligenza, ma non si può mica usare la censura!

Andrebbe costruito un sistema scolastico che insegni a ragionare, ovvero che imponga il rifiuto categorico per principio in ogni cittadino di qualsiasi affermazione non sostenuta da prove… ma poi i comizi politici si ridurrebbero a facce torve del pubblico e urla di “Come fai a provare ciò che dici? – Dove è il dataset? – Non sequitur! – Qual è la fonte della citazione? – Tre mesi fa hai invece detto…” e dubito che la classe politica potrà mai desiderare un popolo dotato realmente di facoltà mentali, ovvero ossessionato dalle prove e immune alle sparate demagogiche.

Quindi teniamoci la merda di massa, sperando ogni tanto in qualcosa di passabile, e felicitiamoci che almeno il tentativo sia stato fatto.

 

6 Replies to “Aurora: cortometraggio steamp… no, proprio no.”

  1. ma poi i comizi politici si ridurrebbero a facce torve del pubblico e urla di “Come fai a provare ciò che dici? – Dove è il dataset? – Non sequitur! – Qual è la fonte della citazione? – Tre mesi fa hai invece detto…” e dubito che la classe politica potrà mai desiderare un popolo dotato realmente di facoltà mentali, ovvero ossessionato dalle prove e immune alle sparate demagogiche.

    Più che un intento dichiaratamente malvagio, direi che è semplicemente inerzia. Sai che sbatti cercare di cambiare qualcosa quando invece potresti non fare niente? Che poi alla fine non ti viene neanche in tasca un aumento di stipendio, quindi chittelofaffà?

  2. Ok, ma quando la cacca per masse viene propinata anche da grossi siti con una certa reputazione (leggi amazon)… vengono fuori le cose come i libri di F.V.Ottavian auto pubblicati da incubo…ed a quel punto che ti domandi: va bene il senso critico, ma dovrò pur leggerne uno per valutare l’autore?

    Imho certe idee dovrebbero rimanere nella stanza dove sono state partorite, magari con un epilogo di carta e sciacquone… non è molto conveniente usare la legge dei grandi numeri.

  3. non è molto conveniente usare la legge dei grandi numeri.

    Sfortunatamente questa è l’essenza di internet. La censura sarebbe peggio.
    Quella che serve è l’autocensura intesa come disciplina dell’autocritica per cui chi sa di non saper fare evita. Ma gli studi sulla differenza tra competenze reali e immaginate ci dicono che, a parte le persone molto intelligenti che più o meno hanno una visione realistica delle proprie capacità, gli stupidi tendono a pensare di aver fatto molto meglio di quanto hanno fatto e gli intelligenti di aver fatto peggio.

    Ergo, una cultura dell’autocritica in realtà potrebbe (potrebbe) estromettere del tutto gli intelligenti e i competenti, perché tenderebbero a criticarsi troppo, mentre l’immondizia degli idioti rimarrebbe invariata. Questo statisticamente peggiorerebbe di molto la situazione, pur non influendo sui picchi di qualità (anche se temo che i “molto intelligenti/capaci” più timidi si convincerebbero di non essere bravi abbastanza e desisterebbero… in narrativa l’ho visto più volte: lo scemo va bello sicuro e fiducioso, con giusto una punta di paura dell’ignoto, mentre l’intelligente rinuncia o se finisce l’opera lo fa con enormi incertezze, paure e sensi di colpa).

    Morale: non potendosi affidare ai negozi come filtro o a gran parte delle recensioni, il pubblico deve imparare a trovare materiale decente da solo e formare, con le immani difficoltà che questo comporta (e infatti quasi nessuno lo fa), il proprio gusto evolvendo una capacità di discriminare l’ìmmondizia dai prodotti passabili. Ma senza addestramento specifico o perlomeno dritte da chi ha già seguito questo addestramento, lo sappiamo bene dalla narrativa, l’evoluzione non avviene se non in, temo, rarissimi casi.

  4. Peccato non avere abbastanza internet qui al lago per visionare il film… da quello che ho letto del duca mi sa che i mb spesi per vederlo non sono un buon affare.

  5. Di positivo si può dire che è costato solo 1800$ in come spese vere e proprie

    Svista “in” “come”.

    gli attori erano gratis, armi e vestiti immagino li abbiano raccattati chissà come (roba degli attori?) e le scene con l’aeronave sono al computer, nessuna ripresa aerea.

    Anche con queste premesse non si giustifica la pessima qualità. Si possono trovare attori gratis con costumi annessi praticamente ovunque.
    Questi per esempio sono dei ragazzi della zona di Parma. Abituati a recitare improvvisando, realizzano coreografie molto belle senza che nessuno gliele abbia imposte. Risultano un pò falsate per la velocità con cui brandiscono le armi in quanto quelle “finte” pesano molto meno di quelle in legno e metallo veri. Ma sono certo che se gli si fornisse materiale adeguato con coreografie studiate a tavolino e battute da copione saprebbero riprodurre al meglio qualsiasi cosa. A costi molto inferiori dello stipendio di Tom Cruise per una singola scena.

    Per quanto riguarda le battute poi, a me piace molto il punto di vista di uno sconosciuto regista a riguardo:

    Dialogue should simply be a sound among other sounds, just something that comes out of the mouths of people whose eyes tell the story in visual terms.
    As quoted in Hitchcock (1967) by François Truffaut

    Che detta così può sembrare una versione dello show don’t tell più raccontata che mostrata. Ed ecco perchè ho intenzione di mostrarvi cosa intendesse:

    http://www.youtube.com/watch?v=cwr3EB31ALM

    Non c’è dialogo in questi 3 minuti e 4 secondi. Eppure mi pare che si capisca perfettamente cosa vuole trasmettere il filmato. Dal dettaglio della lacrima sulla bambola, il rumore di vomito e quello dell’arma estratta. Secondo me uno dei videoclip migliori di sempre. Immaginate che siano due scrittori fantasy italiani che vi vendono le loro merde opere originali. Fantastico vero? Senza dialoghi si capisce tutto ed è comunque una storia migliore di Twilight.

    Non servono grandi mezzi per produrre opere degne di nota, serve solo la conoscenza di tali mezzi.

    Per quanto riguarda la parte politica evito di commentare perchè ogni giorno di più mi viene voglia di allearmi tra i ribelli come nel film “La foresta dei pugnali volanti”.

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