Riporto il tradizionale messaggio di fine anno di Sua Altezza Reale il Principe Amedeo, Duca di Savoia, Capo della Famiglia Reale Italiana. Il testo è stato fatto rimbalzare anche sul sito dell’Unione Monarchica Italiana, da cui l’ho copiato.

Italiani!
il mio pensiero augurale, in occasione del Santo Natale appena trascorso, al volgere del 2012 e al sorgere del 2013, va a tutti Voi, in Patria e nel mondo ma soprattutto a coloro che di più soffrono di una crisi economica e sociale particolarmente grave.
Non mi stancherò mai di ripetere, però, che condizione essenziale perché si possa condurre una azione di governo valida ed efficace, tesa alla tutela dei più deboli e dei più indifesi, è la restaurazione dello Stato, il ripristino di una autorità garante dell’uguaglianza dei cittadini e del rispetto dei legittimi interessi dei singoli e delle categorie.
Proprio a questo proposito, desidero ricordare che, nell’anno che viene, celebreremo il trentesimo anniversario della scomparsa di Umberto II, che -mantenendosi sempre al di sopra delle parti- seppe essere un grande Re, al Quirinale come nel lungo, iniquo esilio di Cascais.
Celebreremo anche i duecento anni dalla nascita di uno delle figure più straordinarie del nostro Risorgimento, Giuseppe Verdi, prima Deputato e poi Senatore del Regno, la cui opera immortale è e sarà per sempre testimone della cultura italiana nel mondo intero.
Saldamente ancorati al nostro passato, riaffermiamo, tutti insieme, al di là delle inevitabili ed auspicabili differenze di opinioni, il fermo proposito di batterci per un futuro migliore, per noi e per le nostre famiglie.
Io e mio figlio Aimone, secondo la tradizione millenaria della mia Casa, saremo sempre al servizio dell’Italia e degli Italiani.
Buon anno!

Amedeo di Savoia
Castiglion Fibocchi, 31 dicembre 2012

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A sinistra: Sua Altezza Reale il Principe Amedeo di Savoia, Capo di Casa Savoia, Duca di Savoia, imprenditore agricolo, appassionato di botanica e presidente (su richiesta del governo) del comitato per la gestione della Riserva Naturale Statale Isola di Vivara.
A destra: Sua Altezza Reale il Principe Ereditario d’Italia Aimone, Duca delle Puglie e sesto Duca d’Aosta, Amministratore Delegato di Pirelli Tyre Nordic e prima ancora per anni Direttore Generale di Pirelli per la Russia e i paesi ex-sovietici.

Entrambi rispettabili imprenditori su cui mai si sentono scandali, tanto che molti italiani neppure sanno delle loro esistenza perché i giornalisti non trovano niente da dire. Forse gli italiani hanno sentito parlare di Amedeo quando Vittorio Emanuele, con una cafoneria e mancanza di dignità che offese l’aristocrazia tutta, lo prese a pugni nel 2004 senza apparente motivo (a parte una naturale predisposizione a delinquere, come commentò la magistratura italiana due anni dopo, proprio la stessa espressione usata nel 2012 con Berlusconi, e forse l’essere stato un po’ sbronzo), di fronte e moltissimi testimoni, durante la festa di nozze per gli eredi al trono spagnolo.

vittorio_emanuele_savoia emanuele-filiberto-sanremo

Ora confrontateli con i pretendenti al trono (foto sopra) che millantano, in violazione delle leggi della loro stessa famiglia, il diritto a comandare Casa Savoia: Vittorio Emanuele e suo figlio Emanuele Filiberto, il primo con la faccia che lombrosianamente fa sfoggio di un’invidiabile collezione di tare genetiche e il secondo che si esibiva come un pagliaccio in televisione pur di aver qualche minuto extra di celebrità spicciola e due monetine, nemmeno fosse un partecipante del Grande Fratello, il tutto con contorno di scandali a base di accuse contro la Repubblica Italiana (chiedevano i danni e di farsi restituire i palazzi) e accuse varie (un omicidio nel 1978 contornato di berlusconiano disprezzo per la legge, gioco d’azzardo e prostitute nel 2006, medicinali fasulli venduti per il Terzo Mondo ecc…).

Da un parte lavoratori di successo che, in silenzio e senza lanciare accuse, portano avanti la causa della monarchia come ideale di unità nazionale, nella remota possibilità che un giorno gli italiani affrontino una crisi istituzionale senza sbocchi, un degrado politico così grave da poter avere ancora bisogno di un Re. Ovvero un “presidente davvero super partes”. Nel frattempo lavorano, stanno in disparte e attendono il tolkeniano Ritorno del Re.
Amedeo negli anni ’90, durante la crisi della prima Repubblica, rifiutò anche candidature politiche importanti (e quindi soldi, prestigio, possibilità di presentarsi come una sorta di Prodi per incollare più partiti) pur di mantenersi super partes.

Nel 1997 rifiutò perfino la candidatura a sindaco di Torino per il Polo delle Libertà, dopo aver rifiutato offerte simili del Partito Democratico Socialista Italiano nel 1992, e preferì occuparsi di un movimento monarchico trasversale ai partiti. Perché un Re è tale solo se è il Re di tutti, non è un capo di partito.

Dall’altra parte un criminale semianalfabeta e il suo canterino figlioletto che fanno apparire la monarchia come una pagliacciata, cercano sempre l’attenzione dei giornalisti e tra insulti, accuse, sparate contro la Repubblica (sì, proprio il ruolo di chi dovrebbe unire tutti gli italiani, eh?), si comportano in un modo che imbarazzerebbe perfino Silvio Berlusconi.

Con Vittorio Emanuele come candidato al trono nessuno potrebbe essere monarchico, senza una predisposizione genetica al grufolamento e al grugnito.

 

4 Replies to “Messaggio di fine anno 2012”

  1. In questo Paese si sa sempre dare risonanza e importanza al peggio del peggio.
    Per il ramo, decaduto, dei Savoia-Ballerini, propongo la pillola di Maria Antonietta, o in alternativa la Terapia Ekaterinburg.

  2. Se ci fosse un ritorno alla monarchia, penso che tutti propenderebbero per Amedeo di Savoia e figlio e non per il suo più famoso e biasimevole fratello. Ma per fortuna siamo in democrazia, e, nonostante gli innegabili problemi politici attuali, io sono molto più contenta così!

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