Due sere fa ero a cena con Omar Serafini di Fantascientificast per registrare un paio di interventi a tema Steampunk, incluso un rifacimento semplificato e meno accademico dell’intervento di fine 2012 (che aveva problemi di audio grossi, per cui andava comunque rifatto). Ho seguito la nuova versione di spiegazione alleggerita e più schematica che ho adottato da alcuni mesi. Fornirò i link all’episodio quando sarà disponibile, nei prossimi giorni.

Durante la cena si è parlato solo di Fantascienza e argomenti correlati come siti di settore, anime e concetti di tecnica narrativa (la premise e roba simile). Non mi ricordo come, è uscito fuori Star Trek. A me Star Trek non è mai interessato granché, non sono un fan di quel genere di fantascienza, non amo le avventurone spaziali più fantasy che fantascientifiche e la space opera. Mi piace la fantascienza di concetto, credibile e che quindi stimola al ragionamento come in Morte dell’Erba o a suo modo anche Guerra Eterna oppure la fantascienza militare ben fatta in alcuni aspetti spaziali come in La Fiaccola dell’Onore (scritto male, ma le idee mi piacevano) o le idee evolutive sugli alieni come nel suo seguito Le potenze dello spazio.

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ARTE.

Star Trek entra nella discussione per via di J. J. Abrams, produttore di Lost, Cloverfield e Mission Impossible IV, a cui da alcuni anni è stato assegnato il compito a di rinfrescare il marchio. Ovviamente non lo fa sfruttando le molte possibilità libere nella vasta storia dell’universo di Star Trek: butta tutto, fa un reboot con il film del 2009 (ne uscirà a breve il seguito) e si inventa un universo parallelo diverso.

Con tutti i problemi per i fan che discutevano di Star Trek visto che ora NULLA è più certo come prima, tutto il sapere più o meno coerente accumulato se ne va affanculo perché essendo tutto incerto, tutto che può cambiare alla prossima decisione di Abrams, niente è più discutibile con certezza. Evviva per i nuovi fan da attrarre (motivo dell’operazione), che palle per i vecchi fan la cui sapienza diviene irrilevante o così incerta, in attesa di future idee di Abrams, da essere inutile.

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No, il pubblico non dimenticherà questo!

Come dicevano per attirare il pubblico: “questo non è lo Star Trek di tuo padre”. Beh, nemmeno Star Wars con la trilogia nuova è stato più il vecchio Star Wars, ma NUOVO non è necessariamente MEGLIO: il buono del vecchio è stato buttato nel cesso e il nuovo è diventato una trashata per un pubblico di clienti generici non interessati davvero alla fantascienza, dalla ridotta soglia di attenzione e bisognosi di forti stimoli visivi continui e spiegazioni gonzo-scientifiche (la Forza si gestisce con le bestioline!) degne di un postmodernista francese.
Un pubblico di bebè intrappolati in corpi adulti capaci di reagire ai prodotti solo con gli estremi della risata demente di approvazione e del pianto condito di urla.

Il problema è che i produttori non hanno avuto torto e cercando quel pubblico di minorati mentali, molto più facile da soddisfare garantendo così certezze sugli investimenti, per ora lo hanno trovato e fatto soldi. Ricordate però il discorso simile sulla narrativa e quindi i possibili pericoli futuri nel puntare solo a un pubblico simile.

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E non dimenticherà nemmeno questo!

Tornando a Star Trek mi è stato consigliato di vedere le serie pre-Abrams. Tenterò. Ricordando comunque che perfino la vecchia serie anni ’60, nonostante le supertrashate continue, aveva pure dei buoni sceneggiatori. Pensando a Gerrold col suo The Trouble With Tribbles (episodio di rara demenza pelosetta), mi è venuta voglia di condividere con voi questa sequenza di immagini, praticamente una suggestione di storyboard, che rappresenta bene lo spirito di Star Trek “serie originale”.

Attenzione: contenuti inadatti alle signorine per bene

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Non credete a una storia simile?
Male, non è distante dal vero. Ecco la sequenza dall’episodio in cui Kirk per affrontare un gigantesco travestito mostruoso si procura un cazzo di marmo, lo stringe lussuriosamente tra le mani e glielo sbatte in faccia.

Il Capitano Kirk, che ci ha abituato ai viaggi nel tempo fin dal film Rotta verso la Terra, deve essere capitato nel 2012 o poco dopo, aver ascoltato Peppe Fetish… e aver visto il GOATSE (qui maggiori informazioni). Visto che tutto torna?

“Diario del Capitano, Data Astrale 1530.2. Ho fatto un cazzo di marmo e l’ho spaccato in faccia a un travestito gigante.”

La giusta reazione di una signorina per bene di fronte a quanto proposto!

3 Replies to “GoatsTrek: Kirk ce l’ha di marmo tra le mani”

  1. Da ragazzino ero un appassionato di Star Trek (la 1° serie)… attualmente, riguardando tale serie, mi viene seriamente da chiedermi come accidenti potesse piacermi tanto!

  2. Dovendo consigliare a qualcuno di cominciare a vedere Star Trek di certo non lo manderei sulla prima serie ma su The Next Generation.
    Ha senza dubbio la sua buona parte di ingenuità e spiegoni in tecnocazzola però anche il capitano migliore, coerente con l’ambientazione e che non pensa solo a picchiare e ficcare, e diversi episodi che trovo di buona fantascienza, tra cui “The measure of a man”
    http://en.memory-alpha.org/wiki/The_Measure_Of_A_Man_%28episode%29
    “Darmok”
    http://en.memory-alpha.org/wiki/Darmok_%28episode%29
    o “Relics”
    http://en.memory-alpha.org/wiki/Relics_%28episode%29

  3. @ Hellfire:
    Personalmente la mia serie preferita è “Enterprise”, col capitano Archer: tecnologia di “basso livello”, degli umani che si comportano come umani (e non come dei scesi in terra, che hanno sempre ragione), una vera frontiera sconosciuta da esplorare.
    Al secondo posto c’è “Voyager”, con la sua tematica del ritorno a casa, e quel costante conflitto tra comportarsi bene e trovare una scorciatoia.
    In pratica le due serie che più riprendono lo spirito di quella originale, ma con un’atmisfera più cupa e matura.

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