Articolo extra che non avevo programmato di fare, pensavo di limitarmi ai soli articoli del ciclo Natale col Duca, ma la grottesca demenza della questione mi ha convinto ad aggiungere un post extra.

Gli appassionati di vekkiume, come me, e gli studiosi del Nuovo Imperialismo della Belle Epoque, di nuovo me, o perfino i “socialisti” critici verso certi meccanismi molto dannosi che si svilupparono con l’apertura ai mercati internazionali causata dal colonialismo, ancora una volta me, facilmente saranno incappati in questo video ambientato in Indocina in cui due donne bianche tirano qualcosa a dei bambini poveri che si ammassano come piccioni sul grano per raccoglierlo.

Il commentatore è Bertrand Tavernier e il video è stato digitalizzato a partire da un VHS (poi DVD) di raccolta di filmati dei Fratelli Lumière (The Lumière Brothers’ First Films a cura di Kino International, 1997). Il commento ufficiale di Tavernier è chiaro, duro, evidentemente schierato, ma allo stesso tempo il video sembra parlare da solo, dando verità a sua volta al commento.
Tavernier parla di un video che presenta “un grande commento sul colonialismo in cinquanta secondi […] un film forte, un documento molto potente” di donne che “tirano chicci ai bambini” che frugano nella polvere per recuperarli.

Tanti si saranno scandalizzati, avranno provato ribrezzo. Avranno pensato che è atroce, malato, lanciare chicchi di riso o di grano ai bambini poveri come se fossero piccioni: il bianco superiore che si diverte e trova conferma per sé dell’inferiorità bestiale delle altre razze disumanizzandole con queste pratiche umilianti. Che cosa schifosa, no?

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Qualcosa di questo genere, giusto?
Colonialismo merda, imperialismo caccapupù, diecicentomille 11 settembre?

O forse…
Guardando il video una seconda volta si può notare come i chicchi siano davvero troppo grossi. Non basta qualche fortunato lampo di luce per renderne così tanti così visibili anche in un video di qualità così scarsa. Le donne ridono, certo, ma sono malvagi colonialisti… eppure anche i bambini sorridono alla telecamera, come se fosse un gioco. O se fossero felici di qualcosa. Dei chicchi di riso? Ma che senso ha faticare così tanto per così pochi chicchi? Decisamente qualcosa non quadra. E cosa è quel “sapek” che Tavernier dice, dopo averci spiegato che lanciano “grains”?
Qualcosa non quadra.

Con una rapida ricerca su Google è possibile trovare il titolo originale del film, Indochine: Enfants annamites ramassant des sépèques devant la Pagode des dames (indicato con la data del 1897 o del 1903, in due documenti diversi, qui e qui) e qualche spiegazione.

Per esempio che le donne sono francesi e che il video ambientato in Indocina (Vietnam attuale) è stato girato nell’Annam. Il titolo già da solo ci dice qualcosa di utile in più, sépèques. Non è un’informazione di poco conto: le sépèques (il “sapek” del commentatore in inglese) erano delle monete vietnamite bucate in rame o argento. La pratica del lancio come fosse grano ai piccioni è un’antica tradizione francese: si lanciavano caramelle e monete come dono ai bambini poveri oppure si lanciava simbolicamente del riso (stile matrimonio?) come augurio di buona fortuna e fertilità.

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Per molti le informazioni contrarie alle proprie ideologie vanno nascoste o falsificate.
Soprattutto quando si parla di questioni storicamente complesse.

Il video si ribalta nel significato e ogni anomalia si spiega: donne francesi che gioiscono nel fare la carità e bambini che ricevono monetine, ben più preziose di miseri chicchi, e sono ovviamente felici del guadagno ottenuto grazie alla generosità delle ricche signore bianche.

La generosità dei colonizzatori che simbolicamente adottano i bambini vietnamiti trattandoli come tratterebbero i bambini poveri francesi per indicare che si sono presi la responsabilità del popolo svantaggiato che stanno amministrando nel reciproco interesse. Un po’ diverso, no?

Gli occhi possono bastare per vedere, ma serve il cervello per capire.
I fatti non parlano mai da soli: per farli parlare serve che il cervello interpreti ciò che l’occhio invia. Spesso commenti sciocchi sulla storia, basati su documenti esatti e precisi, avvengono quando gli occhi vedono, ma il cervello non riesce a comprendere.
I sentieri della demagogia e della critica storica facilona sono lastricati di documenti così “chiari che parlano da soli” anche alle menti impreparate.

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Se anche voi ci siete cascati…

Dopo i film natalizi ci aspetterano tanti bei video dei Fratelli Lumière. ^_^

 

3 Replies to “Indocina: tirare riso ai bambini poveri come ai piccioni… o no?”

  1. Per molti le informazioni contrarie alle proprie ideologie vanno nascoste o falsificate.

    Guarda Duca, nemmeno a farlo apposta l’insegnate del corso di scrittura creativa che stò seguendo, un paio di settimane fà ci ha raccontato una storia, con una morale simile a quanto dici tu:

    La moglie di un ministro dello Zar Nicola scende dal mezzo pubblico che usa sempre per muoversi, quando incontra dei membri del nascente partico comunista, che distribuiscono opuscoli che l’accusano di sperperare il denaro della gente andando in carrozza; quando la donna li accusa di mentire, loro le rispondono che invece è la verità, perchè qualunque cosa detta per il bene della rivoluzione comunista è automaticamente vera.

  2. qualunque cosa detta per il bene della rivoluzione comunista è automaticamente vera.

    Questo caso però va bene, perché la causa della rivoluzione è la causa della rivoluzione. ^_^
    E il passato se non coincide con quanto detto lo si riscrive dopo aver vinto.

  3. E il passato se non coincide con quanto detto lo si riscrive dopo aver vinto.

    Scommetto che sai a memoria “1984” di Orwell. ;)

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