Come anticipato un mese fa, e ora dichiarato ufficialmente anche sul blog della Regina del Fantatrash italiano, il 27 maggio uscirà in vendita l’eBook Nihal of the Land of the Wind, primo volume della trilogia Chronicles of the Overworld che ha ridotto di qualche punto il QI di una generazione di ragazzini italiani! Prima Minchionne e ora Licia, il meglio del medinitali finalmente alla golosa portata degli yankee.

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Come mai la traduzione è stata per tanto tempo indice di successo? La traduzione di un libro in lingua inglese non era importante per la traduzione in sé, perché un tempo l’eBook non aveva valore e quindi non bastava tradurre da soli e vendere da soli, ma perché indicava che un editore americano (o magari inglese, mercato prestigioso anche questo) aveva scommesso su quell’opera accettando di sobbarcarsi costi ulteriori. Nonostante l’enorme produzione locale, di livello in gran parte superiore al nostro (tant’è che noi li importavamo apposta). Voleva dire che quell’editore avrebbe spinto, e tanto, su quell’opera, magari anche di più che sulle meno costose (niente traduzione di mezzo) opere in inglese. Era un riconoscimento di “vendibilità” per pochi bestseller, come i romanzi di Umberto Eco.

Quindi vediamo quale grande editore, con tanto colpevole ritardo (dieci anni!), ha finalmente compreso la grandezza di Nihal della Terra del Vento! Chi può essere? Random House? No, sicuramente autentici esperti del fantastico, solo loro possono capire la bellezza di quest’opera, sarà Tor! Ma certo, che sciocchino che sono, basta guardare su Amazon!

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Uhmmm. OK, ma certo! Scemo che sono! Mondadori ha strappato un accordo vantaggioso a qualche gonzo americano, così Mondadori vende l’eBook, che su alcuni titoli in quel mercato vale già comodamente un 40-60% (altro che 30%), e l’altro riempe con piramidi di cartacei le librerie. Grande Mondadori! Grande Nihal! Grande Sennar! Ma… uhm, ma non è indicata alcuna corrispondente edizione cartacea di quell’eBook. Sarà un bug?
Sentiamo Licia!

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Ah. Quindi, tipo… Mondadori lo ha tradotto e lo vende. Da sola. Senza che un altro editore ci scommetta sopra, si impegni, fornisca la potenza mediatica della sua community di lettori per farne esplodere le vendite… farà tutto Mondadori, da sola. La stessa Mondadori che, come detto, non riesce nemmeno a creare un rapporto in digitale col proprio pubblico in italiano adeguato a vendere le opere di Licia in eBook.

Pandora, l’ultima opera di Licia Troisi, uscita il 6 maggio, nella prima settimana dall’uscita (la settimana di lancio con spinta e un sacco di vendite) girava attorno alle posizioni 1500-1800 di Amazon Kindle. Certo, è un risultato ottimo se sei un piccolo editore o un autopubblicato, ma è ridicolo se sei Mondadori con la sua enorme mole di capacità di spinta sui social. Capacità forse solo teorica, a quanto vedo non sanno usare il web in modo adatto a vendere, sono ancorati ai modelli tradizionali del cartaceo. Considerate che noi siamo stati comodamente tra la 200 e la 500 con Gli Dei di Mosca (Kindle, ePub), ma pure un autopubblicato con un buon numero di amici può farcela ad avere un picco così: la vera sfida e vedere come vanno i mesi dopo, se non si precipita di 4000 posizioni appena gli amici smettono di comprare. Mondadori invece… niente.
E questi dovrebbero miracolosamente divenire abilissimi in inglese dove hanno fallito in italiano, facendone esplodere le vendite? Ci credo poco.

Pandora, settimo giorno dalla pubblicazione.
Pandora, settimo giorno dalla pubblicazione. Più in alto del solito! Due ore dopo era di nuovo alla 1587.

Il massimo con cui sono usciti fuori in Mondadori in anni, in ambito web, è quello di scrivere recensioni false per far credere che un libro piaccia a molte più persone. Ne parlavamo già qui dello stupore di Licia, che evidentemente non sapeva come funzionava la questione, quando se ne scordarono per il paperback di Nihal: d’improvviso le recensioni erano quasi solo negative, mentre per l’hardcover era pieno di positive! MA LOL! ^_^

Comunque, almeno un fatto positivo c’è: come anticipato da Cavallero (Direttore Generale Libri Trade) un anno fa, la Mondadori vuole finalmente aprire al mercato estero le proprie opere, tradursele e venderle da sola. Questo è ok, va bene, ma ricordiamo anche di cosa stiamo parlando: Mondadori non è un piccolo editore come 40K, che traduce e si lancia per vendere di più sapendo che altrimenti nessun editore straniero comprerebbe i diritti… Mondadori si lancia dopo dieci anni di fallimenti nel piazzare questo romanzo sul mercato americano.

Non lo voleva nessuno, faceva schifo agli editori. Era appetibile come una  polpetta di cacca fritta nel vomito, solo i mercati più “facili” (Germania, paesi latini ecc.) hanno ceduto alla spinta e hanno provato (ma visto che poi non hanno pubblicato le altre serie, mi sa che tanto bene non è andata). Mondadori non è il piccolo editore con un ottimo prodotto, ma senza agganci, che tenta la scommessa (lode a quelli che lo fanno!): è il grosso con un prodotto rifiutato che fa un disperato tentativo di piazzarlo.

Io comunque auguro buona fortuna a Licia Troisi. In fondo anche se non è più il periodo del boom fantasy post Il Signore degli Anelli al cinema, boom di cui approfittò l’altrettanto atroce Eragon per vendere alla grande, c’è comunque un secondo boom di fantasy-poco-fantasy con i draghi, grazie a Game of Thrones. Lì l’unico elemento fantasy, in pratica, sono i draghi (gli Estranei quasi non ci sono) per cui i fantasy coi draghi, con pure il terzo film del Lo Hobbit in arrivo, venderanno ancora bene (forse). Nei romanzi di Licia i draghi ci sono e, se ricordate, il secondo e il terzo libro di Licia hanno i draghi  in copertina… ah, no, aspettate: hanno cambiato le copertine! Non ci sono più i draghi! A quanto pare le nuove illustrazioni di copertina stanno venendo usate per l’edizione in inglese. MA LOL! Grande Mondadori!

Licia, ancora buona fortuna! Con un editore così gegnale, serve!

Simulatore di un Grosso Editore.
Simulare un Grosso Editore.

Intanto, in un mondo letterario lontano lontano…

I lettori di lingue inglese che leggevano Le Cronache del Mondo Emerso perché conoscevano l’italiano, come le giudicavano? Qualche estratto da alcune recensioni trovate (grazie a Marco Viviani per la segnalazione):

Cominciamo con Fantasy Review Barn:

Woo-hoo, I love dragons and elves in my fantasy! When I read the book flap and found out that Licia Troisi also works at the Italian Space Agency and she graduated in physics with a specialization in astrophysics at the University of Rome Tor Vergata I was like over the moon, especially that the books were on sale so I could afford all three parts at once. A fantasy novel penned by a female scientist from Europe – what could go wrong?

E già, cosa potrebbe andare storto se il genere è quello che ami e l’autrice lavora addirittura per l’equivalente italiano della NASA? Sarà una supergeniale opera di una supergeniale autrice, no? Serio fantasy dall’Europa, mica cazzi!

However the longer I read the less I smiled.

Ti capiamo. I dettagli li trovate al link, saltiamo al finale:

No, I won’t be reading other fantasy novels penned by Ms. Troisi (as far as I know she’s been pretty prolific and quite popular in Italy so far). I suppose it’s good she has another occupation. In my humble opinion she should focus on astrophysics more.

Ottimo risultato, direi. In molti si augurano che presto, visto quanto le sue opere hanno sempre meno posto nelle librerie (i bei tempi in cui alla sola Licia davano anche un metro e mezzo di scaffale sono passati), si occupi solo di astrofisica. Si spera meglio e con più serietà di come si occupa della scrittura che in teoria la appassiona e, si sa, di solito mettiamo più impegno negli hobby che nel lavoro… ^_^”

Passiamo alla prossima recensione su shvoong.com:

Half-elves, dragons, sword of black crystal, a cruel tyrant who wish to take over the world and a young, determined, rebellious against the wide-spread social schemes heroine… Everything together is basically a great recipe for a good fantasy book.

Come vedete l’autore non parte prevenuto verso certi cliché: si aspetta un bel libro perché le premesse sono buone. Come andrà?

Therefore, it is to difficult to believe that such a good story could be so terribly missed.

Non bene, pare.

The Emerged World and characters are presented very vaguely and do not give the reader a chance to create a vision. […] This makes such an impression as if the author herself could not imagine a world that she creates. The characters are flat and completely implausible psychologically. Terribly annoying is when the characters suddenly, for unknown reasons, simply change their minds about something.

Ok, ma alla fin fine?

Overall, the whole book gives the impression of a story written by a highschooler for the school essay. I do not understand why this series became a bestseller. If you are very bored and has nothing else at hand, you can read this book. Otherwise, I advise not to.

Direi che non è andata bene.
Forse col libro successivo andrà meglio?

After a failed first volume, tis one appaers to be a bit better. […] Characters have also become somewhat more psychologically probable. This is not an outstanding literature , but it gives a read. On a long trip or a boring evening you can read it. On a scale of 1-10 I give the book 3.

Un miglioramento, dice il recensore: ora vale 3 su 10.
Pensate come era il primo, allora! ^_^

Ultima opinione presa da qui:

Nihal has a very annoying personality! I don’t know if she wants to be tough or what, but she ends up being a drama queen instead.

Insomma, un successo straordinario.

E ora che uscirà in inglese, pensate che bello, la pagina su TV Tropes (spero grazie a lettori italiani) i nuovi lettori in inglese potranno averla davanti già compilata senza dover aspettare settimane o mesi! Giusto un piccolo problema col titolo visto che l’originale Emerged World è diventato Overworld. Perché? Perché sì.

 

16 Replies to “Nihal va a piangere negli USA”

  1. Sì, ricordo con orrore una conferenza al Salone del Libro in cui si parlava proprio dell’uso dei social e in cui una delle relatrici lavorava per la Mondadori. E ricordo soprattutto come a tutte le mie colleghe son cadute le braccia quando la relatrice ha detto che la Mondadori stessa aveva fatto tradurre la serie della Troisi per venderla all’estero. Ma il fatto che nessun editore anglofono non ne abbia comprato i diritti non ha fatto venir loro qualche dubbio? Oppure la relatrice mentiva sapendo di mentire?

    Comunque, il tuo articolo conferma quello che già avevo intuito dalla conferenza: la Mondadori di social media ne capisce poco o nulla. Mi faccio solo una domanda: sarà forse che è troppo grande, in termini di numeri di dipendenti, per avere una presenza più “umana” su Twitter o Facebook? In questi ultimi anni ci sono state tante librerie e case editrici indipendenti che sono diventate dei veri e propri miti nel mondo della lettura, il che mi fa pensare che muoversi sui social media alla fin fine sia più facile per un gruppo sparuto di persone, piuttosto che per un colosso editoriale…

  2. Guarda Duca, io invece sono felicissimo che la Mondadori abbia deciso di puntare sul mercato americano, arrivando al punto di tradurre e vendere le oere della Troisi in proprio!

    Ora, prima di lapidarmi, lasciami spiegare perchè,,, la mia speranza è che:
    1) la Troisi, vedendo il livello di vendite in america, e i commenti dei lettori americani, si renda finalmente conto di quanto faccia schifo, e la smetta di scrivere.
    2) la Mondadori, a causa delle spese sostenute per l’operazione (che chiaramente non saranno mai recuperate), fallisca… o quanto meno, che subisca una batosta tale da rendersi conto di dover cambiare atteggiamento nei confronti dei lettori.

    Mi rendo conto che le mie sono probabilmente solo seghe mentali pie illusioni, ma viviamo in un mondo che, nonostante tutto, ci ha dato Gamberetta e i coniglietti… fatemi sognare, una volta ogni tanto.

  3. @matteo

    mancano 2 punti importanti!

    3) più recensioni succose sulla nostra eroina fantatrash preferita
    4) quattro

    Vai Licia, conquista gli USA!

  4. Pensando al “New Italian Fantatrash” che ha invaso gli scaffali delle librerie negli anni successivi, ormai non riesco neanche più a considerare Nihal una perla del trash…

  5. @MattoMatteo:

    1) la Troisi, vedendo il livello di vendite in america, e i commenti dei lettori americani, si renda finalmente conto di quanto faccia schifo, e la smetta di scrivere.

    Dalla tua bocca all’orecchio di Dio (cit.) o quantomeno che dati di vendita e recensioni le facciano capire che deve migliorare. Ma lo ritengo piuttosto utopica una presa di coscienza del genere da parte di miss Licia.

    A me personalmente non sale tanto la carogna perché lei vende e la gente la conosce e si fa un fottio di soldi. Nemmeno perché la ragione di questo è insita in una qualche congiunzione astrale fortunata (in fondo pure una mia amica ha trovato lavoro come barista sfruttando la sua f…ortuna, dunque perché no? Può pure starci e se uno lavora bene, la fortuna è servita a far emergere un talento). Mi sale, la carogna, perché non è il suo caso: lei vende e si fa conoscere con della fuffa che non vale un cazzo e lei stessa non si rende conto di ciò. O non vuole rendersene conto.
    Io penso che se uno scrittore non riconosce a distanza di 10 anni che la sua opera prima è merda dalla prima riga all’ultima, allora è un bove diversamente astuto oppure uno che scrive per spillare soldi ai gonzi E GLI STA BENE COSI’.

    Non so che pensare, sospendo il giudizio, ma che smetta di scrivere non glielo auguro (molto probabile che venga qualcuno di ancora peggiore); che scenda dal trespolo, cali le arie e metta su umiltà, questo si. Che apra gli occhi davanti alla pochezza della prima metà dei suoi libri e impari, perché le premesse in alcuni lavori successivi, la capacità di avere buone idee ci sono pure IMHO…

  6. Se non ricordo male quei cinque minuti scarsi che sono riuscita a seguire della conferenza della signora Troisi al Lucca Comics& Games 2013, editore e autrice spiegavano che non erano mai riusciti a trovare qualcuno che li traducesse in inglese perché farsi tradurre sul mercato anglofono è un’ardua impresa.
    Non avevo capito che il problema sarebbe stato arginato con il self-made, ma, a dispetto dei vostri facili entusiasmi, io credo proprio che oltreoceano verranno lanciati altri pesi massimi di Mamma Mondadori.
    Sperando che il tutto non venga preso come una dichiarazione di guerra.
    Al massimo faranno la figura del nostro amato Barbareschi, quando provò a importare il suo programma televisivo oltreoceano. Come dice l’esimio Duca, a certe persone la storia non insegna mai nulla.

  7. Nihal propheta in patria. In Albione sapranno riconoscere il genio creativo. Tzè tzè.

  8. Oggi esce Nihal in inglese! Ha già una prima recensione su Amazon, possiamo facilmente immaginare che sia di un recensore che ricevuto una copia di valutazione pre-vendita per motivi pubblicitari. Ovvero, tipicamente, un lettore gentile e di bocca buona (è un top 500 reviewer su Amazon.com).
    E infatti il voto è un mooooolto gentile 3/5, ma guardiamo come lo commenta:

    The style of presentation is the most difficult part of this book to accept. Some of the dialog is awkward, and the writing is frequently stilted and flat. And worse, sometimes I couldn’t tell what was happening. I’d go back and read and re-read a section with action and there was no clear presentation of the action
    […]
    If you are a Type-A reader where everything must be perfect, then you should probably avoid this series. The ‘flat’ story telling –like you find in children’s fairytales– and the sometimes awkward rendering of things into English is likely to drive you crazy.

    In pratica ha scritto 3/5 e ha detto a parole 1-2/5. Bello il momento (non riportato sopra) in cui si giustifica dicendo che comunque è una traduzione e poi è scritto per dei ragazzini per cui si possono ignorare parte dei problemi ecc.
    Come a dire “No, davvero, non sto dando 3/5 solo perché è un obbligo di voto minimo altrimenti non riceverò altri libri in omaggio, eh, è che sto valutando il contesto dei libri per bambocci ritardati, eh!”
    Seeeee, ceeeeeertooo… ^___________^

  9. Suvvia Duca, do ut des, con la fortuna è la seconda forza che fa andare il mondo; come al sottoscritto, fagli vedere una vagina giovane e sufficientemente carrozzata, e lui farà qualsiasi cosa…*____*

  10. Dalla recensione citata dal duca:

    The sometimes awkward rendering of things into English

    Scusate la domanda ingenua, ma come è possibile che sia addirittura tradotto male? Non avranno pagato un traduttore professionista madrelingua?
    Un bel facepalm per la Troisi e la Mondadori, direi.
    (Siccome sono una lurker ne approfitto per salutare: ciao!)

  11. Probabilmente non è tradotto male. Sarà il commentatore che, come in altre recensioni online, lo ipotizza. Un po’ come facciamo spesso in Italia con i romanzi stranieri, quando qualcosa sembra scritto a caso… poi però prendendo l’originale spesso si scopre che era identico all’originale, traduzione perfetta. :-)

  12. Sì, ho presente: sembra una nuova serie di rara mestizia.
    A partire dalla protagonista, Panettona, o quel che è. Poi grazie che la prendono in giro, si chiama come un dolce natalizio!
    Ecco la trama come la vedo io:

    Panettona è una giovane metallara presa in giro da compagni di classe per motivi ignoti al suo QI a due cifre. Un giorno Sam la convince che non deve scaricare la rabbia facendosi i tagli, è Emo, deve fare qualcosa di Metal. Pan pubblica sulla bacheca della scuola un annuncio “Ragazza metal cerca ragazza emo per riempirla di botte”. E’ l’inizio di una splendida amicizia.

    Bella, eh?

  13. Un libro così lo leggerei, menare emo è sempre un potente motore narrativo.
    Ma in effetti Licia finirebbe per ammazzare il conflitto annegandolo nell’amicizia, invece che ammazzare l’emo di botte.

  14. Maddai che malfidosi…Duca, Pam potrebbe prendere il posto di Nihal nei tuoi sogni erotici secondo me, dovresti solo darle una possibilità…(e il solito prologo di fuffabattaglia sembra promettere bene…”Le urla giungevano fino ai sotterranei del tempio di Eshmun”, un incipit che è tutto un programma, non trovi? *_*)

  15. Necroposting (ma in fondo Nihal respawna quindi chissene), volevo segnalare la recensione di David’s Wife su Amazon (2/5)

    http://www.amazon.com/review/R1HULNPHRHST7R/ref=cm_cr_quotes_dprb_2?ie=UTF8&ASIN=B00JBSBFV0&nodeID=133140011&store=digital-text

    This story has potential, but it is poorly translated and poorly edited. I received this book free to review from Netgalley and I was struck by how awkward the wording was. In many places, the words just read wrong. When I looked up the book and found that it was originally written in Italian and this is the author’s first book to be translated into English, that seemed to explain the odd wording. It is also, however, poorly edited as well. I highly suggest that if the author is to have any more books translated into English that she hire a better translator, one who is also an author who can chose better wording. In addition, the world building in the book is incomplete. Nihal lives in the Land of the Wind in the Overworld which is threatened by an evil sorcerer known only as the Tyrant. The distinction between the Overworld and the Underworld is never explained, and the worldbuilding lacks enough details to make it seem understandable and real. I did like Nihal’s character – she is a strong female warrior who displays weaknesses as well as strengths, but even so, in some ways her character felt flat and unrealistic. If the editing and translation had been better, I would have given this book a 3 star rating because it is interesting. This book is the first book in a series and ends with a cliffhanger. I would like to read the next book in the series, but I do hope that the translation and editing will be better.

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