È uscita la seconda opera di Bizarro Fiction (annuncio ufficiale qui).
La traduzione è stata affidata a Martina Volpe, che già avete visto all’opera come autrice della traduzione di La Tachipompa e altre storie e per la sovrannaturale capacità di sopportare Tapiro, con cui è fidanzata. Fidanzata in modo però assolutamente casto, come ho potuto appurare con l’analisi dell’occhio: per chi non se lo ricorda, sono abilitato alla pratica medica della Ginecologia Morale, la Scienza di cui il mondo ha bisogno!

A breve inizierò a verificare le prove di traduzione dei nuovi traduttori (se sono tutti validi sono già parecchi!), mi occuperò dei contratti e assegnerò le prossime opere di Carlton Mellick III. Mica finisce con le prime tre di questa estate: aspettatevi altra Bizarro Fiction entro l’inverno! Più possibile! Anche perché così, nel frattempo, posso occuparmi con più calma delle opere originali in italiano (i primi due anni, come spiegato in passato, sono soprattutto di ricerca talenti e formazione autori).

Illustrazione di copertina sempre a cura di Manuel Preitano!
Illustrazione di copertina sempre a cura di Manuel Preitano!
Sì, Chiya è incredibilmente bella: l’ha realizzata ispirandosi a Chiara Gamberetta. ^_^

Scheda del libro su Vaporteppa.
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Neo Tokyo, in California, è una città di edifici così alti che gran parte degli abitanti non ha mai visto il suolo. Una città in cui molti si sono sottoposti alla chirurgia estetica per assomigliare ai personaggi degli anime. Una città in cui le aziende si affrontano con eserciti di ninja. Qui vive Basu, il ninja più temuto, il più letale… e l’unico ninja obeso: 320 kg di pura distruzione.
La sua missione è rubare le informazioni segrete di un’azienda rivale e portarle alla propria, ma lo aspetta un confronto con un nemico che viene dal passato: Corvo, un tempo il suo migliore amico.

Si tratta di un racconto molto lungo: 16.100 parole, pari a circa 53 pagine. Giusto per capirci: è comunemente accettato che i romanzi brevi stiano nel range 17.500-39.999 parole e i racconti al di sotto delle 7500 parole.

Il prezzo scelto è quello che ho pensato per le opere tra le 15.000 e le 30.000 parole, ovvero 2,99 euro, ma in futuro opere di simile lunghezza potrebbero essere vendute a 1,99 euro, soprattutto per effettuare esperimenti sui prezzi. Non è facile capire quali prezzi permettano di guadagnare più soldi e dovremo fare un po’ di tentativi per individuare, nel range 1,99-4,99, e in base alla lunghezza dell’opera, quale prezzo funziona meglio: ho dedicato un articolo alla questione, ma se volete che semplifichi la questione il discorso è sul genere “Ehi, non è che magari ora i romanzi a 2,99 o a 3,99 fanno più soldi di quelli a 4,99?”. Ecco, sto cercando una risposta a questo dubbio (un anno fa era un netto “NO!”, ora chi lo sa?).

Anche questo racconto di Carlton Mellick III rappresenta, come nel caso di Puttana da Guerra, un approccio morbido alla Bizarro Fiction: un ninja obeso, uno scenario fantascientifico e scene che potrebbero essere uscite da un anime giapponese, perfino parte dell’estetica tipica di quel medium. Consigliato a chi adora gli anime giapponesi, ma leggibilissimo anche per tutti gli altri: dietro la facciata un po’ sopra le righe si nasconde la storia di un uomo e di un bambino senza un futuro, ma pronti a condividere un presente come “padre e figlio”.
E soprattutto c’è la scena in cui Basu fa la cacca:

Un’ondata di pressione risalì le viscere di Basu, facendolo fermare a metà di un passo. Doveva cagare. Un altro problema del mangiare così tanto cibo era che doveva cagare costantemente, e quasi sempre succedeva all’improvviso, quando meno se lo aspettava.
«Non ora,» si disse Basu.
Ma sapeva che non poteva trattenersi.
[…]
Le sue viscere esplosero su antiche lattine di bibite e oggetti elettronici rotti. Quando lanciò uno sguardo indietro vide che metà di quello che usciva era sangue. Sangue denso, rosso brillante, che schizzava in modo da far sembrare che fosse spinto fuori a pugni. Anche se poteva venire dalle pugnalate alla pancia, il sangue nelle feci non era raro per Basu.
Visto che la sua dieta consisteva di grandi quantità di cibo grasso e poco sano, con quasi zero fibre, il suo intestino era in condizioni pessime. Era pieno di emorroidi e polipi, che spesso si strappavano per via di tutte le feci che passavano per l’intestino, causando sanguinamento rettale.
Quando finì di cagare si ripulì con un parrucchino incrostato di sporco, si alzò e fece qualche passo, poi dovette ricominciare. Questa volta non uscirono solo merda e sangue: c’era anche una strana secrezione gialla che gli gocciolò lungo il retro delle cosce. La melma rancida veniva da un’infezione delle emorroidi, che gli veniva ogni tanto. Le ferite aperte nell’intestino si infettavano facilmente.
Basu si pulì il fluido denso dalle gambe con un frisbee mezzo sciolto, e si ritrasse dall’odore rancido che fece quando se l’avvicinò al naso. Ogni volta che il liquido strano veniva fuori, Basu era costretto a riconoscere l’effetto che quella dieta orribile stava facendo al suo corpo. Alla fine, l’avrebbe ucciso.

Trovate il primo capitolo e mezzo in anteprima su Ultima Books (sfortunatamente l’anteprima automatica di Amazon non contiene, questa volta, niente di utile!).

Cosa ha abbinato il Duca per festeggiare?

Questa volta non è stata facile! Il Bizzarro 2010 lo avevo già aperto per l’avvio della Bizarro Fiction, la volta scorsa, e né quella né quest’opera danno margine o indizi per trovare il loro vino facilmente. Non siamo come con Caligo, dove di vini possibili ce n’erano, anche solo traendoli tra quelli citati nel testo in sé, ben tre! Non avendo tra le mani né saké decenti né i loro famosi whisky (e costosi, alcuni sono tra i migliori del mondo) e men che meno i vini prodotti in Giappone da uve lì coltivate (i Kokunai san) come un Riesling di Hokkaido o un abboccato Koshu, che a quanto ho letto sono prodotti più che buoni…
asahi44… mi sono dovuto accontentare della loro birra più famosa al mondo: la Asahi Super Dry, con la sua celebre bottiglia “steiny” da 44 cl di vetro scuro avvolta in carta plastificata grigia. È la birra nata nel 1987 (ma la Asahi in sé produce birre dal 1889) da un’intervista al pubblico giapponese per scoprire la birra “base” ideale per i gusti di quel popolo. Il risultato è infatti un buon prodotto, tutt’altro che geniale, ma che fa mangiare la polvere a tantissime nostre birre basilari (Peroni, Moretti ecc.) simili a sciacquature di piatti e va a confrontarsi con birre un po’ meglio strutturate (come la Baffo d’Oro Moretti, rimanendo sui marchi maltrattati prima, o la Union slovena, ma rimane un bel po’ sotto la storica Pilsner Urquell che è una boema fatta proprio bene). C’è anche da dire che in Italia costa quasi 2 euro, in gran parte immagino per via della provenienza orientale (per modo di dire, quelle che si trovano in Italia le imbottigliano in Russia per conto della filiale britannica della Asahi).

Dietro questa birra di corpo adeguato, una semplice lager come tante, si nasconde l’ingrediente particolare che ne rende diverso l’aroma e il sapore: il lievito Asahi No. 318. Questo lievito permette di ottenere quel gusto “giapponese” cercato dall’azienda, riducendo i picchi di sapore di cereale dei lieviti tradizionali e aggiungendo un profumo leggermente floreale. A me piace, poi posso capire che a tanti possa non piacere visto che non si sta parlando di un prodotto geniale o cosa.

Qualche motivo in più per sceglierla?
Il formato della bottiglia è 44 cl, ovvero 4 e 4, numero che non solo porta molto bene a Vaporteppa, ma che i Giapponesi temono: 4 si pronuncia Shi, la stessa pronuncia di “morte”. E in quale capitolo dell’opera infatti si parla di scegliere la morte con dignità? Nel quarto, intitolato proprio Shi. In più, a parte il legame scontato birra-obesità, per quale azienda lavorava il ninja Basu prima di diventare obeso? Per la Asashi, nome molto simile ad Asahi.

10 Replies to “È arrivato il Ninja Obeso”

  1. Ho assaggia la Asahi un paio di volte, in un ristorante giapponese, e posso confermare che non è affatto male… anzi, in alcuni casi anche superiore a birre italiane “blasonate”.
    Quel sentore “floreale” mi ricorda un pò le birre di grano (quelle col deposito di lieviti sul fondo), anche se rispetto a loro la Asahi è più leggera e meno strutturata.

  2. Imho il prezzo adatto è 1,99, ma un euro lo si aggiunge volentieri per ricompensare qualcuno che riesce a sopportare il Tapiro.
    Quindi questo libro ha spinto il buon Duca a bere birraccia al posto di vino, non c’è incentivo migliore a prenderlo!
    Vai con la Bizarro!

  3. Ganzissimo! spero che esca presto la traduzione di Zombies and Shit(in italiano sarebbe circa ‘Zombi e CaXXi Vari’).

    …Però non sono sicuro della copertina, Chiya più che bella dovrebbe essere disturbante, il libro mette bene in chiaro che la gente ‘animese’ ha un aspetto che è un biglietto di sola andata per la Uncanny Valley.

  4. @Pogona
    Hanno un aspetto strano esclusivamente perché in 3D. Il disegno rappresenta correttamente le proporzioni “bocca minuscola occhi enormi” richieste, più verso disegni stile Sailor Moon che opere più moderne. Solo che essendo un disegno è 2D ed essendo in stile fumettoso si nota meno il problema in rapporto al ninja che invece ha proporzioni più normali.

  5. attenzione la Asahi che beviamo qua in occidente è stata adeguata a i nostri gusti, infatti in giappone ha varie differenze, la piú importante é la quasi completa assenza dell’amarotico del luppolo

    cosa che si sono apprestati a correggere per rendere potabile alle nostre papille il beverone

  6. Ecco perché aveva una lieve sensazione amaricante che dalle descrizioni ufficiali non dovrebbe avere. Lo hanno comunque tenuto molto basso, ho letto di gente lamentarsi del sapore poco luppolato.

  7. Il Duca in persona è venuto a commentare la mia recensione, sono lusingato.
    In realtà volevo farne pure una di Caligo ma devo trovare il tempo.

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