Ho aperto un canale su YouTube e ho dedicato la prima miniatura del primo video al mio grande amore letterario: la Regina del Fantatrash Licia Troisi. Sento che la ricchezza e la corposità dei suoi contenuti mi porteranno molta fortuna, come se avessi calpestato un suo romanzo ancora fresco.

Negli scorsi anni, credo dal 2012 o dal 2013, mi è stato chiesto più volte di aprire un canale su YouTube e realizzare dei video. Inizialmente non ero interessato per diversi motivi:

  • è difficile fare video decenti a livello di audio e video;
  • non avevo un posto adatto (per sfondo e luce) da usare per farli;
  • non avevo idea di come impostarli;
  • quattro;
  • non è facile comunicare col video e non c’entra quasi nulla con la scrittura degli articoli, per cui saper fare una cosa non insegna a fare l’altra;
  • già facevo pochi articoli, se poi divido l’impegno…

Ho cercato di risolvere i problemi nel corso degli ultimi mesi, mi sono procurato una handycam economica decente, ho preso un paio di luci passabili e, come sfondo, ho sistemato la mia libreria principale dello studio in cui lavoro via Skype con gli autori (che è poi dove dormo: visto che ha le dimensioni e i contenuti di uno studio ma c’è armadio e letto, è più lo studio in cui dormo che una camera da letto con librerie…).

Negli ultimi due mesi ho anche capito di cosa parlare, ovvero delle stesse cose di cui parleremo anche qui sul blog e di cui stiamo parlando negli ultimi mesi (scrittura, editoria, analisi di storie ecc.) e cercare, dove possibili, di far coincidere gli argomenti degli articoli e quelli dei video per risparmiare tempo e idee.

L’obiettivo è di arrivare il prima possibile a fare 4 video e 4 post sul blog al mese, ma l’unico modo per farlo è, in ambo i casi, avere qualcosa di pronto per avere “margine” quando non si può produrre. Per febbraio non credo proprio di farcela a fare 4 video e penso che mi fermerò a 2, soprattutto perché tra febbraio e marzo dovrò realizzare tanti video per il corso su AgenziaDuca.it in modo da completare il nuovo corso formato da video più supporto a voce su Skype, invece delle sole lezioni a voce.

Vi lascio al video di presentazione.

Il primo video vero e proprio è dedicato all’editoria e ho approfittato della carcassa ancora tiepida del caso Fazi, anche per calcare ancora un poco la mano sulla mia stima enorme verso Shakespeare. Guardatelo e capirete. Lo aggiungo anche all’articolo già pubblicato, in fondo.

Spero di imparare nei prossimi mesi a fare i video sempre meglio. Per esempio pronunciando in modo più chiaro le parole oppure, citando una piccola cosa molto comoda, usando meglio le annotazioni finali: nel primo video, avendo voluto realizzare quel video di “dietro le quinte” mentre ancora non sapevo dei nuovi strumenti (ero ancora fermo al vecchio sistema di annotazioni, come avevo sempre visto fare per indicare i video consigliati nel 2012-2015), non ho potuto inserire il video consigliato e il tasto di iscrizione nel modo migliore… cosa che invece ho cercato di fare nel secondo video.

I video saranno organizzati in playlist in base all’argomento.
Spero che vi possano piacere e iscrivetevi al canale!
Ciao!

22 Replies to “Il Duca è su YouTube”

  1. Hai una voce del tutto diversa da quella che immaginavo, sai? Vergogna, sei uscito dal personaggio. Manca solo scoprire che Zweilawyer ha una voce di soprano.

    By the way, per ora ho ascoltato (sì ascoltato, tipo la Lipperini) solo la prima parte del secondo video. Quando avrò più tempo li ascolterò per intero e lascerò un commento più intelligente xD.

  2. Avete dei video o dei manuali con esercizi per migliorare la dizione? Ho preso mesi fa “recitare in siciliano”, ma a parte un nuovo desiderio di far sparire gente nei piloni di cemento non mi ha aiutato molto…

  3. Molto bello, però nel video di presentazione mi aspettavo anche un riferimento alle fatine :/

  4. Molto bello, ma la storia dell’impero tedesco è una balla conclamata: l’elmetto ti serve a nasondere le orecchiette pelose da Coniglio Ariete. Lo sanno tutti.

  5. Compliments ^^! Già iscritta :).
    La pronuncia non è male secondo me, si sente un po’ un accento ma non dà fastidio e si capisce tutto. Non saprei che manuali consigliare per la dizione, sorry.
    Anyway, stupenda la “declamazione” nel video su Fazi XDDDDD, immagino i tizi di Fazi fare quelle espressioni orripilate nel vedersi sotto attacco dell’Orrido Internet! Niente, porelli, la legge non vuole fare nulla contro questa aberrazione che dà così tanta voce al popolo violento. Non capiamo le loro sofferenze di vittime impossibilitate a filtrare i pareri della gente che non gli comoda!

  6. Grazie! Mi hanno consigliato “La voce naturale” di Linklater, che a quanto ho capito ha un approccio un po’ particolare. Me lo sono procurato, ma ci vorranno un bel po’ di mesi per vedere dei risultati migliori nella mia dizione.
    Intanto vedrò perlomeno di non fare peggio di così, visto che due parole almeno le ho mangiate in modo fastidioso e senza il contesto sembravano parole diverse.

  7. giunti al 2017, sarebbe forse più utile parlare dei libri belli che perdere tempo a stroncare quelli già noti a tutti come brutti… in Italia continua a mancare una critica seria e costruttiva sul fantastico (a parte qualche eccezione) mentre di linciaggi (a libri che assomigliano GIA’ a procioni calpestati sull’autostrada) ce ne son pure troppi.

  8. Nel secondo video, al minuto 7:53 circa, compare la scritta: “sto usando la divisione generale in 3 atti ma un’opera vera sarà divisa in 3, 4, 5 o più atti ecc”. In attesa del corso, posso avere un riferimento su questa cosa, pls? Grazie :)!

    Leggo ora i commenti youtube sull’accento: avevo pensato che ci fosse qualcosina del sud :)!

  9. @Ofelia
    Infatti non è indicato che si parlerà particolarmente di storie brutte, anzi, è precisato che ci si concentrerà sull’analizzare gli aspetti ben realizzati e quelli migliorabili.
    Se non c’è proprio niente da salvare, al massimo può tornare utile come nota extra durante un altro video, ma non per un video in sé. Non per quelli di analisi delle storie, perlomeno.
    Il primo video futuro della playlist di analisi delle storie spiegherà il metodo che adotteremo e perché ci concentreremo su storie molto ben fatte oppure decenti/aggiustabili, ovvero quelle che possono avere valore didattico per lo spettatore.

    Per esempio “Passengers”, di cui abbiamo parlato poche settimane fa, pur con tutti i suoi problemi era salvabile facilmente con poche correzioni (e veniva anche molto elegante) ed era pieno di spunti interessanti di fantascienza di cui parlare. Se facessi dei video su “Passengers” inizierei concentrandomi sulla struttura narrativa e su come modificare il finale per renderlo più coerente con la storia e senza l’apologia dello stalking.

    @Gwenelan
    La divisione tradizionale in 3 atti è quella che divide la storia in Inizio, Svolgimento e Fine, con un bilanciamento tipicamente indicato come 25-50-25 ma più normalmente considerato corretto con 30-50-20. Ogni atto ha caratteristiche proprie nell’arco della storia, che in base alla piega che prenderà a partire dalla metà del secondo atto potrà indirizzarsi verso la Tragedia o verso la storia Eroica.
    Come base ti servirà, anche come libro necessario per la seconda parte del corso, L’Arco di Trasformazione del Personaggio di Dara Marks.
    Il modello proposta dalla Marks, per esempio, pur essendo fatto di 3 atti si ragiona come se ne avesse 4 (il secondo atto ha due fasi molto diverse) e, se una storia è molto lunga, si può ragionare dividendo in fasi nette anche il primo e il terzo atto ottenendo così una struttura ragionata su 6 atti o 7 atti. Alla fine però il tutto è sempre riconducibile ai 3 atti classici anche per facilità di comunicazione con altri analizzatori. ^-^

    La divisione in tre atti è usata a livello organizzativo anche per i capitoli nei libri ben realizzati, visto che un capitolo è in teoria qualcosa che deve iniziare per un buon motivo, svolgersi, e terminare con un finale idoneo (non tagliando con l’accetta a caso) a chiudere la microvicenda e dare gli elementi per permettere di aprire la successiva (che sia nel capitolo dopo o quello dopo ancora, in base a quanti punti di vista hai)

  10. Ho già letto il libro della Marks, avevo capito che la divisione in più atti ancora fosse qualcosa di diverso, sorry! Quel libro mi ha aperto un mondo, ma ci sono cose che capisco nella teoria ma che poi non riesco ad applicare, e non capisco perché :/ (cioè, sicuramente è perché non le ho capite bene).
    Ok, grazie mille!

  11. Quando faremo il secondo modulo del corso troverai info nuove che potrebbero aiutarti, e poi comunque ci sono le ore di supporto extra. Ti chiedo di pazientare un po’, perché a malapena riuscirò ad avere pronto il modulo 1 del corso per fine febbraio (se riesco a partire da inizio della prossima settimana) e il 2 lo girerò a marzo.

  12. Non volevo assolutamente mettere fretta, si prenda il tempo necessario; ci sono molti altri testi che posso studiare nel frattempo (il prossimo che ho il lista è Story di McKee, che avevo qua nell’e-reader ma per vari motivi leggevo sempre altro). E comunque mi conosco, io sono un po’ lenta di mio, quindi magari quel che non capisco oggi lo capisco domani. Stavo solo “rantando” la mia frustrazione un momento XD.

  13. Eff, il commento è partito prima di finirlo.
    Volevo aggiungere: sarà disponibile anche un podcast di quello che dici?
    Cioè la mappa della Germania è molto bella eh, ma secondo me si capisce anche senza e se non ricordo maie hai una discreta esperienza in radio.

  14. @Gwenelan
    Ottima scelta, ha delle parti molto belle sul concetto di sottotesto e sull’uso dell’azione come unico modo per mostrare la verità sull’interiorità del personaggio: la caratterizzazione psicologica non è mai a scapito dell’azione, perché quella vera avviene nelle scelte drammatiche
    Anche il saggio di Lajos Egri merita, L’Arte della Scrittura Drammaturgica.

    @Nicholas
    Meno fantatrash possibile, procura danni al cervello! XD

  15. @Nicholas
    Non credo. Se si vuole usare il solo audio perdendosi tutti i riferimenti del video che aiutano la comprensione, si può ascoltare senza guardare. Per esempio mettendo la qualità video a 144p se uno ha problemi di connessione e vuole solo ascoltare i contenuti.
    Però posso pensarci e proporre in futuro le tracce audio estratte senza video.

  16. Ho già letto il libro di Egri in questione :). L’arte del Personaggio merita pure?

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