Fatine

Cartoni educativi francesi (e fatine bonus)

Nel 1916 la Fondazione Rockefeller, nell’ambito degli aiuti di guerra alla popolazione civile, cominciò a interessarsi ai problemi di salute dei francesi e decise di inviare una missione dedicata alla cura e prevenzione della tubercolosi, malattia che uccideva 60.000 persone ogni anno. La Fondazione si preoccupò anche di informare la popolazione sulla prevenzione e sui danni di alcool e sifilide. Dei furgoni dotati di proiettore cinematografico (un po’ come avvenne col fascismo in Italia) giravano per i paesi per mostrare filmati dedicati alla prevenzione, oltre a trasportare un buon carico di volantini informativi, manifesti e altro materiale. Il tutto durò cinque anni.

Oltre ai filmacci del dottor Jean Comandon come Non sputate in terra e altre mongolosità, la Fondazione Rockefeller fece realizzare alcuni cartoni pensati apposta per i bambini. O’Galop si occupò di realizzare i cartoni animati e ne potete vedere tre (tutti del 1918) qui sotto:

Lo scrittore tisico che viene stroncato dalla tubercolosi mi ha fatto pensare a qualcuno (starà scrivendo un pamphlet contro gli eBook, in difesa della “percezione” del lavoro?). L’uomo sano con la pancia da bevitore mi ha fatto venir voglia di stappare un’altra birra. Sono di salute cagionevole, meglio stappare la Splugen da 66 cl. Mica mi voglio ammalare!

Oltre a essere popolata da scheletri con movimenti pelvici degni di Elvis, la Francia non era priva della sua dose di fate. Ad esempio la Fata Verde (fée verte) dell’assenzio. No, non sto scherzando: per noi capre ignoranti drogate di cinema yankee quelle possono sembrare trovate pubblicitarie e propagandistiche, ma non è così. Lo scheletro col movimento pelvico di Elvis c’era davvero. Si appostava in impermeabile davanti alle scuole elementari e mandarlo via era un dramma: senza orecchie e timpani ce ne voleva a fargli capire che i bambini non potevano veder niente che li traumatizzasse!
Stesso discorso per le fate e in particolare le fatine. Dopo il 1918 vi fu l’equivalente per il mondo fatato dell’Operazione Paperclip. Sulle fatine tornerò in futuro: da più di un anno prometto ad Angra l’articolo con le prove della presenza di fatine nel Kaiserreichsheer.

“Il bevitore di assenzio” di Viktor Oliva (1901)

L’immagine è interamente realistica: le fate e le fatine, come le spogliarelliste americane descritte da Jenna Jameson, ottenevano una grossa fetta dei guadagni dalle percentuali sui drink. Da questo viene il collegamento tra le fate/fatine verdi e l’assenzio e, infine, lo stesso modo di chiamare l’assenzio: fée verte.

Ricordate questa mia frase in un commento di “???” a tema Infodump apparso su Gamberi Fantasy?

Fatine spogliarelliste sbronze fradicie nel maraschino.

Non era lì per caso o per una qualche mia fantasia malata da otaku sulle fatine. È storia. In un locale di primo ‘900 non sarebbe stato impossibile vedere fatine spogliarelliste aggirarsi tra i tavoli. Mi sarebbe piaciuto andarci con quel vecchio sporcaccione di Arthur Conan Doyle. Un bel privé con una graziosa fatina dai capelli verdi. Mmmhhh…



La Fatina Verde dell’Assenzio: rappresentazioni storiche e moderne.

In seguito alla propaganda post-1919 abbiamo rimosso tutto, razionalizzando queste immagini e gli scritti teosofici come fantasie vittoriane scaturite in reazione alla società troppo rigida e alla crisi di fine secolo. La verità è un’altra: ci sono prove del passato fatato del mondo nei posti più impensabili, come su certe scatole di vecchie munizioni tedesche, ma su tutto questo tornerò in futuro. Incontrerò le fatine, prima o poi…

Il Duca di Baionette

Sono appassionato di storia, neuroscienze e storytelling. Per lavoro gestisco corsi, online e dal vivo, di scrittura creativa e progettazione delle storie. Dal 2006 mi occupo in modo costante di narrativa fantastica e tecniche di scrittura. Nel 2007 ho fondato Baionette Librarie e nel gennaio 2012 ho avviato AgenziaDuca.it per trovare bravi autori e aiutarli a migliorare con corsi di scrittura mirati. Dal 2014 sono ideatore e direttore editoriale della collana di narrativa fantastica Vaporteppa. Nel gennaio 2017 ho avviato un canale YouTube.

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