Storia Militare

Rudimenti di contrarea per piloti (1943)

Ho indicato in un precedente articolo come i dogfight nello spazio siano ridicoli, siano privi di qualsiasi senso o credibilità, ancora di più quando si ragiona nell’ambito del fuoco di navi contro caccia o di navi contro navi come se fossero sul mare a pochi chilometri di distanza invece che nello spazio.

Se uno vuole metterli, come già spiegato nel link indicato prima, non li inserisce come elemento di credibilità fantascientifica che sostiene la storia, ma come feticcio non più credibile di un qualsiasi elemento “fantasy” (fatine, alieni tentacolari, burocrazia militare intelligente ecc.) rivolto a un pubblico che ama simili feticci. A me non dispiacciono.

Non preoccupatevi, ancora un attimo e arriva la contraerea!

Un combattimento spaziale, se proprio vogliamo immaginare grossi veicoli che si sparano, assomiglierebbe probabilmente di più a un confronto di potenza tra i rispettivi calcolatori di tiro nel predire il comportamento altrui (e di qualità dei matematici che creano i modelli su cui si basano) a fine offensivo e difensivo, basandosi su efficaci sistemi di rilevazione in cui la vista umana non conterebbe nulla.
Non c’è niente da vedere per tempo o da schivare per tempo andando “a occhio”, non sarebbe come nelle serie di Gundam in cui urlano “Manovre evasive!” e il proiettile/razzo/raggio nemico scivola a passo d’uomo accanto alla nave che lo schiva.

Anche perché, nonostante gli appassionati di dogfight potranno esserne turbati, non era così “tutto a occhio e istinto” nemmeno nell’epoca dei dogfight. Ecco un istruttivo video del 1943, per l’addestramento dei piloti nelle forze armate statunitensi, in cui si spiegano i rudimenti del confronto con la contraerea nemica.

Settanta anni fa, a distanze molto modeste, già andare ad occhio cominciava a essere problematico: immaginate nello spazio, tra trecento anni, in scambi di colpi a milioni di chilometri di distanza (sembrerà strano, ma posizionarsi faccia a faccia come vascelli del Settecento potrebbe non essere una buona idea).

Se non vedete il video, per esempio in un feed reader, andate su archive.org

Ho già segnalato in passato due brutti romanzi che forniscono buoni esempi in tal senso, con i caccia nell’orbita del pianeta che si scontrano così veloci che invece che inseguirsi fanno prima a fare il giro del pianeta e incontrarsi di nuovo nell’altro emisfero: La Fiaccola dell’Onore e Le Potenze dello Spazio di Roger MacBride Allen, con l’eroe dalla mascella squadrata (nel primo) e i nazisti spaziali (in entrambi).

Quei due libri hanno personaggi un po’ troppo piatti/cliché, ma non più che in tanta altra buona fantascienza militare (mi dicono, anche perché è una convenzione del genere avere certi tipi di personaggi e i lettori non ne sono turbati), e secondo me meritano di venire letti sia per la credibilità dei (pochi) combattimenti spaziali che per l’eccellente idea, nel secondo volume, di una specie aliena che ha seguito un’evoluzione lamarckiana (e tutto ciò che ne consegue). Se vi capita l’occasione, leggeteli: li trovate anche uniti, in inglese, con il titolo Allies and Aliens.

 

Il Duca di Baionette

Sono appassionato di storia, neuroscienze e storytelling. Per lavoro gestisco corsi, online e dal vivo, di scrittura creativa e progettazione delle storie. Dal 2006 mi occupo in modo costante di narrativa fantastica e tecniche di scrittura. Nel 2007 ho fondato Baionette Librarie e nel gennaio 2012 ho avviato AgenziaDuca.it per trovare bravi autori e aiutarli a migliorare con corsi di scrittura mirati. Dal 2014 sono ideatore e direttore editoriale della collana di narrativa fantastica Vaporteppa. Nel gennaio 2017 ho avviato un canale YouTube.

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