Categories: Editoria ed eBook

Intervista a Santachiara: giusto una piccola nota

Ci sono varie cosette che non mi sono piaciute, integralmente o per dei dettagli, nell’intervista a Roberto Santachiara (uno dei principali Agenti italiani, segue autori come Carlo Lucarelli, i Wu Ming, Roberto Saviano, Stephen King e James Ellroy) apparsa oggi su Repubblica. Non fanno del tutto schifo le risposte, anzi, qualcosina di buono c’è, ma viene poi declassato da aggiunte retard (l’impressione generale è quella del classico soggetto clueless a cui l’editoria ci ha abituati da tempo… ed è un pezzo grosso, uno di quelli “che sa”! Viva l’Italia, LOL!). Non è di queste cose in generale sugli eBook che voglio parlare perché, francamente, ho già scritto articoli a sufficienza e leggendoli potete accorgervi da soli di cosa dice e non dice nelle sue risposte.

C’è però una cosa più concreta, una cosetta oggettiva e quindi non legata all’opinione di nessuno, che mi ha dato fastidio… no, meglio: uscendo dalla bocca di un Agente di questo spessore, uno dei maggiori professionisti italiani, mi ha reso INCAZZATO FURIBONDO.

I coniglietti sensibili dovrebbero chiudere la pagina ora,
prima che la loro innocenza venga traumatizzata

La sparata di Santachiara

E se un autore decide di fare a meno sia dell’editore che dell’agente? Prendiamo il caso dell’americano J. A. Konrath, che per gli e-book pubblicati attraverso il suo editore cartaceo, Hyperion, guadagna meno di 5000 dollari l’anno mentre, vendendoli su Amazon, ne guadagna quasi 30.000.
“Ma Konrath è stato pubblicato comunque, prima, da Hyperion. È facile stabilire di autopubblicarsi tramite Amazon quando c’è già stato qualcuno che ti ha lanciato in cartaceo. Voglio vedere cosa succederebbe a un autore sconosciuto se decidesse di vendere il primo romanzo su Amazon”.

Da quando ho cominciato a parlare di Konrath, stimolato da Zwei che era suo fan, vedo che viene citato in Italia sempre più spesso. Bene. Con Konrath ho potuto smerdare la saccenza di un paio di autori che parlavano più di quanto le loro conoscenze avrebbero, in buona fede, permesso loro di fare (ma uno l’ho perdonato perché in fondo sono buono). Sono contento che Konrath venga citato anche nel contesto di un’intervista (grazie Lipperini), ma sono molto meno contento della risposta di Santachiara.

Come mai? Perché leggendola so automaticamente che non posso più fidarmi di quello che dice Santachiara! Non mi fiderei nemmeno se venisse a dirmi che ho la barba! Il motivo è che ha detto una CAZZATA. E quando uno dice una CAZZATA in un ambito così importante, chissà quante altre ne ha dette e ne dice. Non so se per ignoranza o mentendo di proposito, ma probabilmente lo ha fatto per PAURA degli autori che bypassano Agenti ed Editori.

Quando si è Agenti, quando si è persone in un certo ruolo (personaggi di spicco di un casa editrice, Agenti letterari, autori affermati ecc…), non ci si può permettere di dire CAZZATE in un’intervista che verrà pubblicata su un giornale stampato a livello nazionale. Nemmeno se lo si fa per difendere il proprio ruolo e il ruolo degli editori. Diffondere CAZZATE, sfruttando il meccanismo di plagio psicologico dell’auctoritas, equivale a diffondere DISINFORMAZIONE.

Konrath ha commentato la cosa parecchie volte (qui ad esempio) visto che sono un sacco di mesi che gli dicono “bla bla bla” queste identiche stronzate ogni due per tre, come se leggere le risposte precedenti fosse un crimine. L’ignoranza da parte di un comune lettore è accettabile, ma da parte di un Agente non lo è.

Your success with e-books is predicated on your previous success in print publishing, because you’re capitalizing on the intangible value of your name.

That’s part of it, but not all of it. There are too many authors selling well with no prior success, and a growing number of authors bigger than I am who aren’t having my success. So, yes, I could be selling just as many without a print publisher. Others are.

And it doesn’t take into account a very peculiar and obvious fact: if these buyers were people who knew me, they could go to my website and download my ebooks for free. The same ebooks I have on Amazon are free on my website. If the sales were based on name-recognition, wouldn’t my website downloads outnumber my Amazon sales? But my Amazon sales are higher at about 20 to 1.

Volete un caso reale e specifico? Eccone uno dei tanti, ma scelgo questo perché Konrath gli ha dedicato un intero articolo il 20 aprile 2010 (tre mesi fa, non ieri: chiunque nel settore è TENUTO a saperlo se vuole aprire bocca sulle vendite di Konrath):

Interview with Karen McQuestion

“JA Konrath is selling well because he’s an established name.”
“The reason Konrath has sold so many ebooks is because he has a large backlist of print books.”
“Konrath has a platform–that’s why he’s making $4k a month on Kindle sales.”
“Joe Konrath has a popular blog, and he’s been self-promoting for eight years. No one else would be able to sell 40,000 ebooks.”

I hear and read quotes like these all the time. Even though I’m pretty sure my ebook sales are fueling my print sales, and not the other way around, I still can’t seem to get people to understand that ebook success isn’t about having a known name.

It’s about price, quality, and professionalism.

So it was a pleasure to talk to an ebook author who is OUTSELLING me. Karen McQuestion only has six ebooks on Kindle, rather than my thirteen books, and she’s been live for less than a year. Yet she’s sold over 30,000 copies since July.

And guess what? She’s never published a book before. No name-recognition. No platform. No backlist. No blog that gets hundreds of thousands of hits on Google like mine does.

Karen simply writes good books, with good covers and descriptions, and posts them on Kindle herself.

Karen McQuestion non ha mai pubblicato prima, non aveva un “nome” e nonostante tutto vendeva bene quanto Konrath! Pure meglio, considerando il minor numero di libri. Qual era la sua formula? Buone copertine, buone descrizioni e PREZZO BASSO: 1,49-1,99$ sui sei libri in vendita. La stessa formula di Konrath (ora ritoccata a 2,99$ perché così Amazon gli dà il 70% del prezzo di copertina). Una piccola nota per l’Italia: considerate che nel 2009 gli USA hanno raggiunto il 3,31% di mercato eBook per i libri trade, per cui non penso che in Italia al momento si possa trarre benefico da un simile tentativo di fare leva sulla massa di pubblico col prezzo bassissimo (a meno che non lo si voglia fare a scopo promozionale o qualcosa del genere, più che per gli incassi veri e propri), di conseguenza 4,90 euro per un eBook (forse anche un pochino di più) possono andar bene.

Vi rimando a questo articolo per un confronto eBook-carta e per capire una volta per tutte che il guadagno sulla singola copia non conta nulla perché conta solo l’incasso complessivo (ho appreso dal mio fiGLiolo un po’ lento un nuovo significato della parola “idealismo”: voler far guadagnare gli autori il più possibile come ricompensa del loro sforzo creativo… questo “idealismo” mi suona stranamente simile al “capitalismo”, siamo sicuri che sia la parola giusta per indicare la mia opinione?).

Torniamo a Santachiara

Non è lecito NON sapere quanto detto sopra da Konrath, soprattutto se si intende fare una sparata con quel tono arrogante/saccente che trasuda, putrido come il pus che infetta la carne dell’editoria italiana, dal “Voglio vedere cosa succederebbe”. Uno dei miei lettori, quello che amo chiamare il fiGLiolo un po’ lento, potrebbe dirci che dietro queste frasi che un po’ glissano, un po’ deridono e un po’ dichiarano implicitamente impossibile una data prospettiva, c’è sempre la risata del fascista.

Ecco, io simili STRONZATE preferisco non dirle quindi mi limiterò a qualcosa di più terra-terra: Santachiara è un Agente ed è stato intervistato per fornire una opinione dall’alto della sua esperienza allo scopo di informare milioni di persone, ne consegue che se è un Uomo degno di rispetto ha l’obbligo morale di informarsi prima di rispondere, sia per motivi professionali che per evitare di spargere disinformazione tra la gente… è banale conseguenza che quando ha fatto la suddetta affermazione o era IGNORANTE dei fatti oppure era in MALAFEDE, cercando per i propri interessi di Agente di plagiare l’opinione pubblica con la diffusione di menzogne implicite camuffate da scarsa conoscenza (fingo di non sapere così ci metto la battutina e il tono da “figurati se può essere così” e la gente mi crede! Che gegno che sono!), ma in entrambi i casi questo non è ammissibile da parte di chi pretende di essere un professionista.

Io mi devo rompere il culo ogni volta che scrivo un articolo a tema eBook che contenga solo informazioni reali e link puntuali alle fonti, nonostante io abbia solo 600-700 utenti al giorno di cui essere responsabile (700-900 secondo il famoso WP-Stats), mentre LUI spara cazzate a MILIONI di persone? Tanto vero o falso chissenefotte, giusto?

Sono questi dettagli che mi fanno sentire uno stronzo straniero in una fogna straniera. Perché cazzo mi impegno visto che nemmeno guadagno nulla? Guarda come fanno i veri professionisti dell’editoria: cazzate a tutto spiano e chissenefrega.
Stronzo io che rispetto l’intelligenza dei lettori!

Nonostante tutto, sommiamo male al male, probabilmente altri avrebbero detto cazzate perfino peggiori di quelle di Santachiara (ciao Gian Arturo Ferrari, meno male che non sei più a capo della divisione libri Mondadori!). Alla sola idea mi viene da vomitare.

Citazione dall’ultima risposta di Santachiara:

Un paese civile si giudica delle scuole e dalle carceri. Ognuno può valutare il grado di civiltà del nostro

E un “esperto” si giudica dalla sua conoscenza del settore.
Ognuno può valutare il grado di rispettabilità delle opinioni di Santachiara sugli eBook.
E io se vorrò, un giorno, anche solo lavorare come uomo delle pulizie in una casa editrice… penso che mi sto fottendo con le mie mani a furia di dare addosso a tutti. Grande. Dedo, amico mio, portami le damigiane di vino quando sarò un barbone sotto i ponti…
^_^

P.S.
A proposito, caro Santachiara, visto che hai usato la scusa del “non può essere” per EVITARE DI RISPONDERE alla domanda della Lipperini, te la riporto di nuovo qui:
E se un autore decide di fare a meno sia dell’editore che dell’agente?
Tu hai detto “Voglio vedere cosa succederebbe a un autore sconosciuto se decidesse di vendere il primo romanzo su Amazon” e io te l’ho fatto vedere. Ora ci devi una risposta alla domanda, non ti pare? In fondo saprai benissimo spiegare perché Agenti ed editori sono fondamentali, no? Puoi spiegare che in futuro sarà più difficile farsi notare nella massa, che il marchio e la spinta potranno aiutare, e poi c’è l’editing… no? No? No? ^_^
O forse c’è un motivo per cui eviti di rispondere (editing, coff coff)? Guarda che Konrath ti può venire in soccorso dato che lui non dice per forza di evitare Agenti ed editori… certo, dovresti essere informato per saperlo, vero carissimo? ^_^

Il Duca di Baionette

Sono appassionato di storia, neuroscienze e storytelling. Per lavoro gestisco corsi, online e dal vivo, di scrittura creativa e progettazione delle storie. Dal 2006 mi occupo in modo costante di narrativa fantastica e tecniche di scrittura. Nel 2007 ho fondato Baionette Librarie e nel gennaio 2012 ho avviato AgenziaDuca.it per trovare bravi autori e aiutarli a migliorare con corsi di scrittura mirati. Dal 2014 sono ideatore e direttore editoriale della collana di narrativa fantastica Vaporteppa. Nel gennaio 2017 ho avviato un canale YouTube.

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