Oggi qualcosa 4 teh lulz.
Non lo inserisco nella categoria “riflessioni” per non attirare la reazione della polizia fascista su queste scomode verità…

Oggi, essendo ormai cominciati i mondiali, voglio parlare del calcio e dei suoi effetti deleteri sul proletariato. La prossima volta magari spiegherò perché il sesso prematrimoniale è sbagliato e per quale motivo i Gay vanno imprigionati e sottoposti a elettroshock terapeutiche per evitare che contagino le persone normali come voi o me. Possibilmente come voi. Torniamo all’argomento di oggi, il calcio.

Il calcio è uno strumento della Reazione.
Pensateci. Pensate alle masse proletarie: metalmeccanici (inclusi i programmatori) sfruttati, che vivono in quartieri degradati, abbruttiti come animali nel corpo e nella mente, ma non solo per cause genetiche (per quanto l’inferiorità genetica della classe operaia sia un argomento interessante, suffragato da interessantissimi studi sui bozzi cranici) e ambientali (l’ambiente degradato e intellettualmente poco stimolante crea bambini più stupidi di quanto potrebbero essere in ambienti più socialmente elevati, si veda l’esperimento condotto sugli orfani in Francia), bensì per cause sportive!

Questo è il bel volto di un Compagno, non quello abbruttito dal tifo da stadio!

Queste masse, piene di giusto odio e in teoria pronte a divampare con la scintilla di un leader come Lenin, sono invece incapaci di rovesciare i padroni capitalisti e porre fine allo sfruttamento e alle ingiustizie dei ricchi! Perché i ricchi, come spiegava il presidente Chávez un anno fa, non sono esseri umani: sono animali in forma umana! Ma allora perché le masse oppresse, sporche e costrette a vivere in mezzo ai propri escrementi, non reclamano l’equa distribuzione dei beni (e appendono i padroni ai lampioni)? Perché non divampa la Rivoluzione? Qui entra in gioco il calcio.

Un tempo le masse operaie venivano tenute al loro posto dalla Religione: dopo sei giorni di fatica in fabbrica, li si teneva buoni con la Messa. Stanchi, assonnati e con le palle girate (nonché gonfi di promesse di Vita Eterna), nessuno aveva voglia di fare la Rivoluzione. Quando venne anche il sabato come giorno di riposo, le masse cominciarono ad avere più tempo per pensare alla propria condizione: se di sabato erano troppo stanche per ribellarsi, di domenica invece, complice anche la prospettiva di assaggiar di nuovo la frusta del padrone il giorno dopo, erano più propense a riunirsi per studiare il proseguimento della Lotta di Classe.
Il tempo libero del Proletariato divenne un pericolo per la Borghesia perché permetteva agli oppressi di riunirsi e costruire una coscienza sociale e sindacale.

Lasciato senza occupazioni, libero di pensare, il Proletariato acquisisce coscienza di classe.

La Religione, oppio dei popoli, non bastava a placare gli animi, in particolare quando i comunisti vennero scomunicati. Come evitare che la domenica si riempisse di complotti e di moti rivoluzionari? I Padroni Capitalisti seppero come fare: con il calcio. Se la gente è troppo occupata a tifare e a entusiasmarsi per le partite, non avrà tempo per dedicarsi alla Rivoluzione! E non avendo che la domenica (e al più il sabato, per i meno affaticati che non necessitano di un giorno intero per riprendersi) per lavorare alla propria coscienza di classe, dato che gli altri giorni è oppresso da condizioni disumane di lavoro, la Rivoluzione è disinnescata

Paradosso curioso di questo giuoco tanto evidente è che le masse sfruttate adorano tanto il calcio da far finta di non vedere. Le squadre, in un calcio mercato che muove cifre da capogiro, sono un emblema del capitalismo e sono in mano ai capitalisti. Gli stessi giocatori, eroi del popolo abbruttito dai fumi delle industrie e dall’alcool, sono grassi borghesi farciti di soldi come tacchini ripieni per tradire il Proletariato da cui spesso provengono.

Eppure vedono i proprietari di queste squadre, vedono che sono Padroni ricchi e corrotti. E sentono quel vecchio sporcaccione basso e pelato quando abbindola il popolo con metafore calcistiche: ve lo sta urlando chiaro e tondo, compagni, che il calcio è la catena della vostra schiavitù!
Si va a guardare la partita della nazionale in TV e intanto chi legge i quaranta e passa volumi di opere di Lenin? Nessuno. Dov’è la Coscienza di Classe? In panchina con il mister?

E in estate? Il caldo spesso rincoglionisce gli operai, impedendo loro di ribellarsi, ma altre volte è stato proprio il disagio del caldo ad alimentare la Rivoluzione. Come impedire l’avvento del Paradiso dei Lavoratori se il campionato è finito? Qui entrano in gioco le manovre delle squadre in occasione del prossimo campionato, sostituendo il calcio giocato col calcio discusso, e i mondiali: ogni quattro anni i mondiali disinnescano le Rivoluzione proprio nei mesi meno caldi dell’estate, quando un guizzo di Coscienza Sociale potrebbe ancora fa sventolare la Bandiera Rossa nelle strade prima del sole a picco d’agosto!

Se fino ad ora non mi avete creduto, osservate come il calcio venga perfino usato per mettere in ridicolo le grandi figure del comunismo:

https://www.youtube.com/watch?v=pGz0RL4G-JU

Ma sono loro da ridicolizzare oppure le masse proletarie che hanno abbandonato la causa della Rivoluzione in cambio di un pallone? Questo è il dramma interiore che lacera la nostra società e che i comici mettono a nudo (come un coniglio nudo): è nella risata del proletario che si annida la frusta del capitalista!
La grandezza dei Monty Phyton è evidente quando ci regalano tali perle di saggezza!

Eccone un’altra:

https://www.youtube.com/watch?v=pavNpozrgM8

Ma tutto questo mio sforzo è inutile: non ascolterete il mio avvertimento o lo denigrerete, definendolo Fantasia e attribuendolo alla mia abitudine di sniffare colla in compagnia di conigli che indossano una vezzosa feluca tipo Napoleone. Ridete, scellerati, mentre la Rivoluzione rotola via dalla storia come il pallone che tanto amate!

«Uno schiavo che non ha coscienza di essere schiavo e che non fa nulla per liberarsi, è veramente uno schiavo. Ma uno schiavo che ha coscienza di essere schiavo e che lotta per liberarsi già non è più schiavo, ma uomo libero.»
(Lenin)

E ora che ho sottolineato il male del calcio, prodotto reazionario della più grassa e sfruttatrice borghesia industriale, e di come la Rivoluzione ne venga grandemente danneggiata impedendo che il Sole dell’Avvenire splenda sulle masse sfruttate, penso che potrò passare la serata con Inghilterra – Stati Uniti, in attesa di Italia – Paraguay di lunedì sera. Spero vinca l’Inghilterra: fottuti yankee bastardi. ^_^

Per concludere…
Vi segnalo il bellissimo fumetto anti-comunista Two Faces of Communism, del 1961, da cui proviene la vignetta con i proletari. L’opera, ennesimo esempio della squallida propaganda yankee (i portabandiera della Democrazia fondata sulla Pubblicità), è stato realizzato dalla Christian Anti-Communism Crusade (CACC, mai sigla fu meglio scelta). Notate la raffinata rappresentazione dei comunisti, degna dei Cattivi del Fantasy: malvagi “perché sì” e basta.
Se Licia Troisi e gli altri gegni italici vogliono prendere spunto, credo che perfino la CACC abbia più materia grigia e creatività di loro: scopiazzate, che magari imparate qualcosa (magari pure a soffiarvi il naso senza dire cazzate tra uno scaccolamento e l’altro).


Le prime pagine del bellissimo fumetto yankee!

19 Replies to “Il calcio: strumento della Reazione?”

  1. Non è uno strumento della Reazione, è un complotto dei produttori di trombette.

    Il ronzio del calabrone collettivo sudafricano mi sta facendo rivalutare l’apartheid.

  2. Pareggio, 1 a 1: qualcuno spari agli yankee…

    Il ronzio del calabrone collettivo sudafricano mi sta facendo rivalutare l’apartheid.

    Da tempo ho rivalutato quel giusto sistema di suddivisione tra popolazioni che non possono convivere. Meglio di certo del miscuglio pieno di tensioni razziali irrisolvibili dei Merdericani Yankee.

  3. Dagli antichi romani con panem et circenses, ai napoletani del periodo borbonico con Feste, farina e forca, i vari governi queste cose le sanno bene e le sfruttano a loro favore.Se la massa non si sveglia, addio italia

  4. Ho sempre ammirato la capacità dei giornali sportivi di parlare di calcio in estate, quando nessuno gioca a calcio, come se non facesse differenza. Mi sono chiesto, tante volte: ma se il calcio scomparisse, per quanti anni sarebbero in grado di andare avanti a parlare di calcio? Probabilmente per sempre.

    Questo parlare di qualcosa che non esiste come se fosse solida realtà con cui loro sarebbero in contatto tutti i giorni ricorda molto da vicino Paolo di Tarso.

  5. Devo aver bevuto troppa tequila ieri sera, ma in alcune parti di questo articolo mi è quasi sembrato che il Duca difendesse il bolscevismo.
    Vabbuò, riprometto di rileggerlo con più calma quando sarò più sobrio.

  6. Come ho scritto altrove, penso che all’ennesimo balletto con bonghi e trombette davanti alle telecamere l’Onu potrebbe costringere il Sudafrica a ripristinare l’apartheid.

    Circa il discorso sul Calcio, ancora più che per l’Italia lo farei per il Brasile o, attualmente, per il Sudafrica. Nazioni allo sfascio, dove ci si veste di stracci e si consumano pizze di fango, che però ballano e cantano in un’apoteosi di demenza.

  7. Un giorno questi calciatori al giogo del potere si ribelleranno. Non vedo l’ora di vedere Gattuso e gli altri giocatori della serie A crocefissi nudi sulla via Appia per ribellione contro l’impero 😀

  8. Come ho scritto altrove, penso che all’ennesimo balletto con bonghi e trombette davanti alle telecamere l’Onu potrebbe costringere il Sudafrica a ripristinare l’apartheid.

    I negri sono come bimbi: lasciati a loro stessi sono selvaggi e pigri, ma guidati da retti uomini bianchi possono diventare onesti lavoratori.
    Ma appena il bianco li lascia soli, presto tornano a saltare in strada, copulando con le capre e ubriacandosi.

    Con la guida di un gentiluomo bianco e di sani valori cristiani anche da queste scimmie si possono cavar fuori persone decenti, non trovate?

    Un giorno questi calciatori al giogo del potere si ribelleranno. Non vedo l’ora di vedere Gattuso e gli altri giocatori della serie A crocefissi nudi sulla via Appia per ribellione contro l’impero 😀

    Bella idea.

  9. Da tempo ho rivalutato quel giusto sistema di suddivisione tra popolazioni che non possono convivere. Meglio di certo del miscuglio pieno di tensioni razziali irrisolvibili dei Merdericani Yankee.

    Vuoi mettere l’agognata Libertà di mutilare a colpi di machete i negri immigrati dagli stati limitrofi? Qualcuno più negro di te che ti “ruba donne e lavoro” non scarseggerà mai.

    Non sono comunista, ma per non vedere le contraddizioni delle democrazie moderne bisogna proprio essere ciechi. Se è necessario credere nelle costituzioni borghesi tanto valeva continuare a credere nella Bibbia, il cui scrittore almeno si è degnato di ricercare un suo stile (molto imitato in seguito) e una trama originale (per quanto poco credibile).

    Comunque il Comunismo era fucked by design: la Rivoluzione Operaia portata avanti da gente che alla domanda “Lavoro manuale?” risponde inorridita “Lo abooovvvooo!!!”… LOL

  10. Vi sono molti retti Gentiluomini del Papa che sarebbero ben lieti di andare a prendere il posto delle capre predicare i veri valori cristiani in mezzo a quei selvaggi ubriachi e copulatori.

  11. Papisti? Che ovvove, tanto varrebbe lasciare i selvaggi ad adorare divinità falliche e a tirarsi l’uccello in pubblico.

    Pensavo più a missionari evangelici, come nelle colonie inglesi…

  12. Ho sempre ammirato la capacità dei giornali sportivi di parlare di calcio in estate, quando nessuno gioca a calcio, come se non facesse differenza.

    Io li ammiro anche in inverno. Si gioca la domenica ma poi i giornalisti sportivi parlano in TV tutta la settimana in trasmissioni del tipo:
    Il processo del lunedì;
    l’appello del martedì;
    la cassazione del mercoledì;
    il riassunto del giovedì;
    l’anticipo dell’anticipo del venerdì;
    l’anticipo del sabato.

  13. Che il Quattro e Lagat ti abbiano in gloria, Duca, perché a cadenza quasi quotidiana ci doni di che pensare, di che sogghignare e crogiuoli il nostro Spirito (Profano). Ti leggo da tanto, e finalmente ti scrivo il mio apprezzamento. HAIL!

  14. Quattro a zero per la Germania (Pickelhaube, notato?) contro l’Australia (nemica nella Grande Guerra).

    E il Quattro attira la nostra attenzione facendo fare il quarto goal a CACAU, giocatore dalla pelle abbronzata.
    Non è un chiaro messaggio?

    Il negro, simbolo della barbarie contro cui lottava il barlume di civiltà europea, viene indicato dal Quattro in un giuoco che ha lo scopo di mantenere schiavi gli operai impedendo loro di ribellarsi ai Padroni.

    Mi pare un messaggio evidente: i negri ci stanno invadendo e presto ci domineranno. Il Quattro ci ha avvertito!

  15. Queste vuvuzela sono insopportabili. Sempre, sempre, sempre ronzio di vuvuzela zulu. Il peggiore mondiale che ricordo, fa venire mal di testa.

    Qualcuno può bombardare quegli stupidi negri bastardi? Io scherzo sul fatto che siano subumani, ma questi sembrano voler darci prove a tutti i costi…

  16. Son d’accordo. Un po’ superficiale affibiare tutte le colpe al calcio però in un articolo semi-ironico ci sta. Ed in fondo con il discorso-calcio si può tranquillamente riassumere il sistema massmediatico di intorbidimento della coscienza di classe.

    Viva Chavez!

    classe

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