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Il Destino di Adhara: il mondo del porno

È finalmente uscito il nuovo libro di Licia Troisi (e si spera non solo “firmato Licia Troisi” come alcuni sospettano riguardo la Ragazza Drago). È il primo di una trilogia, non sia mai che “la più amata scrittrice fantasy italiana” (sigh) si faccia scappare l’occasione di produrre l’ennesimo malloppone diluito in puntate invece di fare un singolo libro bello, breve e denso di buone idee.
I libri brevi e incisivi sono cose per idioti come George Orwell e quella sua cagatina di 1984. La Troisi non si pone limiti creativi nel diluire le vicende su più libri, come farebbe un barista disonesto con gli alcolici.

Le Leggende del Mondo Emerso, Vol.1
Il Destino di Adhara

Adhara si risveglia in un prato. Non ricorda come è arrivata in quel luogo, non riesce neppure a ricostruire in quale luogo si trovi, ma soprattutto non ricorda chi è. Muovendosi in un mondo che le è completamente sconosciuto, pian piano scopre di avere una serie di inquietanti capacità, mentre incontra AmhaI, un giovane apprendista Cavaliere di Drago dall’animo tormentato che è pronto ad aiutarla a riscoprire se stessa. Ma sul Mondo Emerso, che da cinquant’anni vive un periodo di pace e prosperità, incombe una nuova, oscura minaccia, proveniente da un passato remoto e dimenticato. Il destino di AmhaI e Adhara e di vecchie e nuove conoscenze si legherà sempre più strettamente alle forze occulte che stanno cercando di trascinare nuovamente. Età di lettura: da 11 anni.

Notate l’età di lettura: da 11 anni. Devono avere capito che se uno lo legge prima degli 11 anni gli si può bloccare la crescita o può incorrere in gravi danni neurali. Poi l’età è anche interpretabile: da 11 anni e basta o da 11 anni in su?
Se è come gli altri libri della Troisi l’età di lettura più adatta è “Mai”.

“Mamma, non voglio leggerlo: mi si blocca lo sviluppo mentale…”
“E cosa vorresti leggere alla tua età???”
“Voglio leggere la Fattoria degli Animali, 1984 e La Macchina del Tempo…”
“No, no, NO! Poi rischi che ti venga un cervello!”
“Ma perché nooo?”
“Da grande devi fare la velina e sposare un calciatore così sistemi la mammina tua.”
“Ma io voglio diventare un Ingegnere dei Materiali…”
“Non se ne parla! Vuoi finire a lavorare per quei maiali della DuPont? Zitta e leggi la Troisi!”

La protagonista questa volta, tanto per cambiare, ha un nome preso dalla lingua degli inculatori di cammelli (camelus dromedarius, ma non disdegnano nemmeno le bambine tra gli 8 e i 12 anni dato che è brutto che abbiano “il primo sangue nella casa del padre”).
Adhara è la seconda stella per luminosità nella costellazione del Cane Maggiore. Il suo nome ha origini arabe e significa “le vergini“.
Dopo Nihal (“dove si abbeverano i cammelli”) e Dubhe (“orso”, forse riferito al suo pube peloso), finalmente abbiamo “le vergini”. Ma non solo vergini, bensì quelle del cane! Una cagna, insomma. Evviva l’eleganza.

 
Leggiamo il Primo Capitolo
Il primo capitolo, sia ringraziato Gesù Cristo mangiatore di uova sode e tracannatore di aceto divino, è disponibile nel sito della Mondadori. Dà spesso 502 Proxy Error “Error reading from remote server”, probabilmente perché i server Mondadori ricevono lo stesso livello di attenzione dei romanzi. Per chi vuole bruciarsi in modo irreparabile l’area di Broca c’è anche un fantastico prologo, ma io preferisco dedicarmi al primo capitolo sacrificando i miei neuroni per il bene della Scienza.

Come detto il libro inizia con la protagonista che si sveglia in un prato e non sa chi è, nemmeno cos’è, che è successo, insomma, in sintesi, non sa un cazzo di niente. A parte l’abbondanza di avverbi inutili e parole buttate a caso, il tutto ben amalgamato in una scrittura piuttosto fiacca (in anni un po’ di sforzo per migliorare no, eh? Anzi, ha perfino perso quell’immediatezza e demenziale freschezza del primo libro!), quello che non convince fin da subito è come l’autrice presenta gli avvenimenti. Il POV non è ben piazzato nella mente del personaggio, per cui non ci si gode “la confusione”, ma si ottiene un chiaro quadro degli eventi come se stessimo guardando una persona confusa mentre sorseggiamo il té delle cinque.

“Chi sono?”
Nessuna risposta. Una stretta gelata le avvolse le tempie. Si toccò il petto, là dove il cuore batteva il tempo della sua ansia. Seni, piccoli e sodi.
“Sono una donna.”
La consapevolezza non le portò alcun sollievo. Si guardò attorno. Il cielo era di un azzurro profondo, senza neppure una nuvola. Il prato che la circondava le parve sconfinato; qua e là, il bianco di timide margherite e il rosso sfacciato di qualche papavero.

Non sa nemmeno di essere una donna, deve palparsi le tette per realizzare la cosa, eppure quando si guarda attorno non vede solo una distesa di generica erba chiazzata di fiori bianchi e rossi, ma distingue chiaramente margherite e papaveri, subito con un colpo d’occhio.
La cosa puzza, tanto per cambiare con Licia, di scarsa attenzione ai particolari dato che, subito dopo, la ragazza ha problemi perfino a riconoscere la propria cintura e a distinguere cosa sia un pugnale!

Un oggetto oblungo, piuttosto ruvido al tatto, era legato ai suoi fianchi da una striscia di un qualche materiale che non riusciva a identificare.
[…]
Con un piccolo sibilo, emerse qualcosa che luccicava al sole. Strinse gli occhi e studiò l’oggetto. Il manico era caldo, marrone, e si adattava perfettamente alla sua mano. La parte inferiore era fatta invece di un materiale diverso, lucente e freddo al tatto. Aveva un aspetto serpentino, ed era decorato con segni strani, che non riuscì a decifrare. Passò un dito sul filo della parte fredda, e sentì un immediato dolore. Lo ritrasse, e vide che era segnato da una lunga striscia rossa. Un lampo di consapevolezza illuminò la sua coscienza.
“È un pugnale.”

Fiori con tanto di nome riconosciuti all’istante, ma col pugnale deve farsi un taglio per capire cos’è. E riguardo la cintura non ha ancora capito cosa diavolo sia (ma non preoccupatevi, lo scoprirà dopo!).
Un complesso messaggio psicologico a sfondo pacifista-nudista o faciloneria e scrittura distratta? La risposta è autoevidente per tutti, tranne che per gli idioti: è ovviamente un raffinato messaggio psicologico! Credete forse che Licia sia un’incapace, uomini di poca fede?

Inutile perdere tempo sulla scrittura in sé: concentriamoci invece sugli eventi veri e propri di questa bellissima storia piena di mistero!

gambe magre, affusolate e candide, malamente coperte da una tunica macchiata.
[…]
Indossava una lunga tunica macchiata d’erba e sangue. Sotto, nient’altro.
[…]
Solo allora notò l’alone rosso che le circondava il polso. D’istinto lo sfiorò con un dito, ma si ritrasse subito. Bruciava terribilmente. Anche l’altro polso aveva lo stesso segno.

Adhara è chiaramente reduce di una Gang Bang, probabilmente con una dozzina di negri superdotati. I segni ai polsi indicano l’uso prolungato di manette o corde. Bondage-sadomaso, o forse l’avevano rapita e violentata.
La tunica macchiata “d’erba” e sangue assieme all’assenza dei pantaloni o della gonna, per non parlare della biancheria intima, è un altro evidente indizio a favore della Gang Bang. Le macchie d’erba sono molto sospette: probabilmente la base di sperma ha permesso all’erba di spiaccicarsi e incollarsi meglio di quanto sia possibile alla normale erba.
Sperma e sangue. Niente biancheria intima. Qualcuna è stata una ragazza molto cattiva, eh? O magari un gruppo di negri l’ha stuprata analmente (sangue, segni ai polsi) e poi l’ha abbandonata pensando che fosse morta.

Un oggetto oblungo, piuttosto ruvido al tatto, era legato ai suoi fianchi da una striscia di un qualche materiale che non riusciva a identificare.
[…]
Strinse gli occhi e studiò l’oggetto. Il manico era caldo, marrone, e si adattava perfettamente alla sua mano.

Cosa sarà mai, date le premesse, se non un Dildo Anale?

“È un pugnale.”

Ah, no, è solo un pugnale. Me ne ero proprio dimenticato! Forse faceva parte del gioco erotico e la presenza dell’arma cancella l’ipotesi dello stupro interraziale a favore della Gang Bang sadomaso finita male. Adhara aveva bevuto qualche bicchiere di troppo, fumato un po’ di canne per tenersi allegra, poi i bei cazzoni negri uscirono dalle mutande e lei vi ci si impalò a tre per volta con l’aiuto psicologico di qualche pasticca di LSD. La festa continuò mentre il suo ano si riduceva a un cratere sanguinante, mezza dozzina di strisce di coca per godere di più e alla trentaduesima eiaculazione interna gli si saranno ribaltati indietro gli occhi e avrà iniziato a schiumare dalla bocca. I negri, poveri Bingo Bonghi senza permesso di soggiorno, avranno abbondonato nel campo la bianca puttanella borghese per paura di inguaiarsi con la crudele polizia fascista e xenofoba.
Che ragazzaccia viziosa questa Adhara!

Qualcuno dirà: “perlomeno Adhara non piange come Nihal!”
Sbagliato. Dopo solo 1027 parole c’è già il primo pianto disperato! Evviva!

Lo sconforto la sommerse. Avvertì qualcosa di umido scenderle lungo le guance, e quando se le toccò sentì che erano bagnate. La cosa la intristì ancora di più. Spalancò la bocca e si lasciò andare alla disperazione, mentre dagli occhi grosse gocce le cadevano in grembo a disegnare sulla tunica aloni scuri perfettamente tondi. Dalla gola le uscivano solo confusi gemiti.

Si toccò le guance, e sentì che erano ricoperte da qualcosa di ruvido. Ne grattò un po’ con un’unghia e se lo mise in bocca. Era salato.

Le lacrime da sole non bastano per avere densi sedimenti sul volto, abbastanza corposi da poterli raschiare con l’unghia e mangiarli. Il sapore salato delle lacrime si è aggiunto a una precedente base di sperma secco, regalo di Ibrahim e Muhammad. O magari era muco colato durante il pianto disperato?
In ogni caso: gnam-gnam, Adhara, gnam-gnam!

Per i più perversi ecco una Ricostruzione degli eventi precedenti ▼

Visto che alcuni lettori trovavano offensivo che si mostrasse una donna bianca intenta ad accoppiarsi con dei negri, ho censurato le parti oscene… il che include i volti dei negri. Le grandi dimensioni delle censure rettangolari sono legate alle grandi dimensioni di ciò che dovevano coprire.

Qualcos’altro però la tormentava. Una specie di bruciore interno, e una sensazione di profonda secchezza che le straziava bocca e gola.

Per forza, tra l’alcool ingerito e tutta la saliva spesa nel succhiare salsicce nere è il minimo che abbia la gola secca e dolorante: trenta centimetri di pura anaconda Africana non si ingoiano come una caramellina! Poi con i fiumi di lacrime che produce, da degna erede di Nihal, avrà espulso almeno otto litri…

Infine distinse un nastro argentato che si apriva la strada fra i tronchi, gettandole negli occhi i riflessi rosati di un sole morente. Si lanciò verso il torrente e vi immerse la faccia bevendo con avidità

Altro che otto litri, ha formato un intero torrente!
Mi sbagliavo, la Troisi è migliorata: la potenza lacrimatoria dei suoi personaggi aumenta di trilogia in trilogia. In “Nihal della Terra del Vento” (prima trilogia del Mondo Emerso) dall’inizio del primo capitolo ci vogliono ben 4645 parole prima che Nihal scappi in lacrime per essere stata sconfitta da Sennar. In “La Setta degli Assassini” (seconda trilogia del Mondo Emerso) dal primo capitolo ci vogliono ben 4593 parole (un leggero miglioramento) prima che Dubhe pianga perché Gornar le tira i capelli.
In questa terza trilogia del Mondo Emerso invece bastano 1027 parole per ottenere un pianto disperato a bocca spalancata, degno di un cartone giapponese per ritardati. Straordinario!

Un consiglio per l’incipit della quarta trilogia: “Le lacrime iniziarono a rigarle le guance, poi Fathima prese a singhiozzare senza controllo.”
Copialo pure, Licia, te lo regalo!

 
L’Aspetto Fisico
Concentriamoci sull’aspetto fisico della protagonista, ben descritto perché la Troisi non si lascia perdere l’occasione di descriverci la sua nuova troiet… protagonista.

Carnagione e Gambe
Nel bianco, a poco a poco andò a disegnarsi il profilo di un braccio pallido appoggiato sull’erba, e di un paio di gambe magre, affusolate e candide, malamente coperte da una tunica macchiata.

Il Seno
Si toccò il petto, là dove il cuore batteva il tempo della sua ansia.
Seni, piccoli e sodi.

Il Volto
Capelli neri e lisci aderivano all’ovale minuto del suo capo. Qua e là, sparute ciocche di un blu intenso, lucente. Un volto allungato, magro, ma con guance tonde. Una fronte alta, intorno alla quale i capelli si aprivano come un sipario. Una bocca piccola e ben disegnata, labbra rosee e lisce che spiccavano sulla carnagione pallida. Un naso dritto e allungato, sopracciglia sottili.

Gli Occhi
Tuttavia, la cosa che la colpì di più furono gli occhi. Grandi, ma dal taglio allungato, erano uno nerissimo, l’altro di un viola acceso, limpido, quasi inquietante. Non c’erano molte persone con occhi di due colori diversi: questo, per qualche ragione, lo sapeva.

La Troisi, diciamolo pure, ci ha regalato l’ennesima pornostar. Chi non ricorda la descrizione di Nihal? Io fantasticando su Nihal un po’ di seghe nel corso degli anni me le sono fatte. Bella puttanella dai capelli blu, la adoro. ^_^

Osservò i muscoli compatti delle gambe, la pancia piatta, le braccia forti, frutto degli allenamenti con la spada e delle battaglie. Si stupì che il suo corpo fosse cresciuto tanto in fretta, quasi a sua insaputa, trasformandola in una donna: aveva belle forme e un seno forse un po’ abbondante, ma ben disegnato. Si avvicinò al riflesso del suo volto. Ho gli occhi troppo grandi. Però il colore le piaceva: era intenso e profondo

È il corpo di una pornostar, con gambe forti, muscoli tondi, un bel seno e degli occhi da porca che sembrano gridare “fammi un facciale!”. Ma questa era Nihal, era il passato: ora abbiamo Adhara, dal seno piccolo e dalla pelle candida.

Ho anche trovato chi potrebbe interpretarla, è perfetta come da descrizione, anzi, ha pure una pelle candida che l’Adhara in copertina non ha (e per l’occhio viola basta una lente a contatto): Stoya.

Adhara e la pornostar Stoya: separate alla nascita?

Come Nihal prima di lei, anche Adhara può avere una brillante carriera nel cinema, in film come questi. ▼

Bring’Um Young 27 e Teenage Sexaholics
Adhara e Nihal non sfigurerebbero in queste produzioni

Non vi pare?
Forza Adhara, se fai carriera mi compro un abbonamento annuale al tuo sito!

Il Duca di Baionette

Sono appassionato di storia, neuroscienze e storytelling. Per lavoro gestisco corsi, online e dal vivo, di scrittura creativa e progettazione delle storie. Dal 2006 mi occupo in modo costante di narrativa fantastica e tecniche di scrittura. Nel 2007 ho fondato Baionette Librarie e nel gennaio 2012 ho avviato AgenziaDuca.it per trovare bravi autori e aiutarli a migliorare con corsi di scrittura mirati. Dal 2014 sono ideatore e direttore editoriale della collana di narrativa fantastica Vaporteppa. Nel gennaio 2017 ho avviato un canale YouTube.

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