Nuovo trimestre record nelle vendite di eBook negli USA. Dopo un luglio da record (16,2 milioni di dollari, miglior mese di sempre) e un agosto debole (14,4 milioni, terzo mese migliore di sempre) è arrivato un buon settembre che ha però mancato il record mensile (15 milioni, secondo mese migliore di sempre). Peccato. ^_^

Trade Stats_Q1_05_Q3_09

Il terzo trimestre 2009 totalizza 46,5 milioni di dollari, pari a un +21,2% rispetto al trimestre precedente (37,6 milioni) e a un bel +76,74% rispetto al primo trimestre (25,8 milioni). Per non parlare del +228% rispetto al terzo trimestre 2008 (si, avete letto bene: mercato eBook più che triplicato in un anno), ma mi sembra quasi di sparare sulla Croce Rossa nel paragonare il presente al passato. ^___^

Come avevo previsto la soglia dei 45 è stata passata. Bastava un ritardato qualsiasi per fare questa previsione quindi non è che ci sia tanto da vantarsi. Peccato non essere arrivati al 48, che fa molto “rivoluzione”, ma dopo la performance di agosto era troppo sperarlo. Quota 50 verrà passata senza problemi al prossimo trimestre, la questione è solo fino a dove si spingerà. Arriverà a 55 milioni? Forse addirittura a 60 milioni? Mah… dei due mi pare più credibile un 55, allo stato attuale, ma chi può dirlo? La massa che riceverà (o si comprerà) il lettore di eBook per Natale influenzerà le vendite di eBook del trimestre successivo, secondo me. No?

Vedo il Natale 2009 più come un periodo di aumento delle vendite dei lettori, che non di boom degli eBook, anche se le due cose sono correlate e sicuramente gli eBook andranno sempre meglio.
Pensando agli annunci di nuovi lettori, incluso l’interessantissimo (seppure tecnologicamente acerbo) mix Netnook-eReader doppio schermo enTourage eDGe che sarà in vendita da febbraio, nutro grandi speranze per la primavera del 2010 sia in ambito eReader che in termini di un possibile ulteriore “boom” delle vendite di eBook (perlomeno negli USA, dove vendono, visto che qui in Italia non si muove niente) simile a quello visto all’inizio di quest’anno.

Come saprete le mie vere speranze di primi movimenti anche da noi sono rivolte al 2011, ma, chi può dirlo, forse già quella del 2010 potrà essere la Primavera degli eBook? Probabilmente no, perché i Big dell’editoria ho già spiegato un paio di mesi fa che non sono così tanto motivati a cambiare, e i tempi dei piccoli sono tempi molto più lenti nel “cambiare le cose”, ma è lecito sognare…

Berlino_1848

I Popoli hanno avuto la loro Primavera nel 1848 per sconvolgere e minacciare le strutture obsolete del potere politico: presto verrà quella degli eBook a travolgere le strutture vetuste dell’editoria e a stabilire nuovi, moderni, equilibri di mercato. Non dico che cambierà tutto nel 2012, ma perlomeno speriamo che la nostra  non sia nel 2048…

Ulteriori considerazioni a tema nei prossimi post.
Gli eBook rimarranno un argomento costante di Baionette Librarie fino a quando non saranno così comuni, così semplicemente “libri e basta”, da non richiedere alcuna attenzione se non per il contenuto dell’opera letta (digitale o cartacea che sia).

17 Replies to “USA: vendite eBook, terzo trimestre 2009”

  1. Uff… speravo fossimo in fase di stabilizzazione vista la non crescita del mese scorso. Invece siamo ancora in piena fase ascendente del Hype Cycle. Bisogna aspettare che la bolla creata dal Kindle si sgonfi per dare giudizi razionali e sensati.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Hype_cycle

    Adesso siamo nel periodo d’oro del tutto si può fare con gli ereader, anche schermi ibridi metà computer, metà libro e metà toro.Cazzo un prodotto talmente figo da avere 3 metà.

    Secondo me attechirà abbastanza nella narrativa, ma non sostituirà il libro fisico per i libri di testo scientifici. Poi vedremo quando i dati saranno epurati dall’hype (tipo la PSP)

  2. speravo fossimo in fase di stabilizzazione

    Si attende che oltre il 50% del mercato dei libri sarà in ebook per il 2018. Come potrebbe essere in stabilizzazione se ora siamo sotto il 10 (e di parecchio, pare)?
    La crescita potrà calare in velocità (e se guardi questo trimestre rispetto al precedente è stata una crescita meno rapida che non il secondo trimestre sul primo), ma non ci sarà un crollo dell’interesse/copertura mediatica per i “libri” come previsto dalla curva nel caso di “nuove tecnologie” (lol). Si sta parlando di libri, non di un oggetto di moda: libri. Un singolo lettore di eBook può avere la curva di hype e anche un singolo romanzo (le famose “metà e più delle vendite” nei primi giorni), ma difficilmente il fabbisogno di libri in generale , bene noto da un sacco di tempo (e quindi GIA’ stabile in sé dopo la novità dei primi libri stampati di 500 anni fa), verrà influenzato.
    La pirateria non c’entra col discorso perché la diffusione legata alla figaggine dell’e-book al posto del p-book (ovvero ciò che l’Hype tratta) non c’entra con la sua commercializzazione.

    Pensa all’ossigeno. Ora siamo sei miliardi di persone sulla Terra e l’ossigeno lo usiamo come umani da migliaia e migliaia di anni, ma non mi pare che quando era una “novità esaltante” quei 20-30mila umani dell’epoca ne respirassero molto di più di noi. O con un ritmo di crescita maggiore: i successivi 5mila umani non penso respirassero più ossigeno del nostro ultimo milione. ^___^

  3. a dir la verità io parlo dei lettori ebook a cui sono collegate queste vendite (parlo di Kindle e lettori ibridi, non della Meyer e Melville). Pensaci bene: io compro la PS3 o il DS o il Wii (il wii in questo caso è l’esempio più calzante visto il panorama di giochi uguali ma con periferiche leggermente diverse, come l’ultimo Zelda, che aveva con il gamecube e la novità del sistema di fruizione innovativo). A quel punto l’oggetto nuovo è entusiasmante, con potenzialità infinite perché non si percepiscono i limini e si scivola nella fantascienza (vedi se incomincia ad avere un po’ di successo cosa diranno del progetto Epoc&Videogame). La gente compra, compra, compra:

    1) Per smaltire i costi di un oggetto costoso (se spendo 200 euro per un ereader e i libri che compro, se fossero cartacei, avessero un valore approssimativo di 30 euro… sarei un cretino).
    2) Perché intrigata da quel piccolo libro virtuale su cui si legge così bene

    Sospetto che molte di queste vendite siano libri già letti e che non si rileggeranno mai (tutto un certo autore che piace a 10 euro) o non si avrà tempo di leggere. E’ per questo che parlo di effetto Hype. Anche in Italia i giornali stanno cominciando a pompare il Kindle come un deus ex machina, un oggetto che ti cola la cultura direttamente nelle orecchie come cera bollente. Quando sono seduto a un bar a leggere il mio PRS o quando sono da feltrinelli con l’ereader in mano sempre più spesso trovo qualcuno che mi chiede (commesso, cliente o cameriere) come si legge sul lettore, lo prova, scondinzola e dice quanto è figo chiede il prezzo e gli si illuminano gli occhi.

    E’ a tutti gli effetti un oggetto alla moda, un oggetto ancora acerbo (non rimpiango i soldi che ci ho speso per carità, solo con la biblioteca del brivido li ho ripresi in pieno, per non parlare di altri libri scaricari illegalmente da internet, per ora la mia spesa in ebook è pari a 1 euro per “A Candid Study of the World Practice of Anal Love” e solo perché non lo travavo altrove ed ho anche dovuto lavorarci sopra per cambiare formato da quel cazzo di Mobi DRMizzato), ma che fa figo (vedi il kindle e il lettore B&N, non certo i migliori, ma quelli più apple style). Quando la maggior parte dei lettori NON hardcore si stuferanno dell’aggeggio (gente diversa da te, da quel poco che sono riuscito a capire), le vendite degli ebook probabilmente caleranno. La curva dell’hype quindi è riferita ai lettori che sono un traino per le vendite non ai libri in sé.

    PS: poi siamo seri, mi piace scherzare, ma come già detto sui dati relativi ai lettori nel nostro paese, i libri non sono un bisogno primario come l’ossigeno per la maggior parte di noi, e neppure per molti scrittori (che da alcune dichiarazioni pare li usino solo per sniffare l’inchiostro fresco quando hanno finito il tubetto di collo e il barattolo di vernice).
    Se vuoi fare il paragone con l’ossigeno ok, parliamo però di oxygen bar (ossigeno commerciale), la rivoluzione new age, salute e spiritualità, ogni bar alla moda deve averne uno, il futuro. Due anni fa ne era rimasto a Londra uno striminzito e vuoto a Camden che stava per fallire…

  4. a dir la verità io parlo dei lettori ebook a cui sono collegate queste vendite (parlo di Kindle e lettori ibridi, non della Meyer e Melville).

    Ah, ecco, ora è molto diverso.
    Ma non toglie il perché secondo te poteva già esserci un calo del consumo di ebook: se sappiamo che è previsto che tra pochi anni i lettori saranno molti di più (erano usciti dati di previsioni in altri articoli) ALLORA perché la base di acquirenti se ce ne sono di più dovrebbe essere minore?
    Un aumento dei possibili acquirenti è per sua natura diverso da un calo dei possibili acquirenti.
    Il concetto di Hype non va usato a caso e non si applica in modo indiscriminato a concetti generici, ma a singole tecnologie.

    Tu avevi citato l’Hype riguardo le vendite di libri elettronici come indice del loro consumo. E’ colpa mia se tu citi una cosa e io te lo faccio notare? ^___^
    Aspettarsi ora una stabilizzazione del consumo di ebook è semplice follia: la base di possibili consumatori non è ancora dotata in modo diffuso di dispositivi di lettura agevoli (come dicevi tu le due cose sono legate: quando la diffusione dei dispositivi sarà massima allora potremmo vedere i reali consumi di ebook); se si stabilizzasse adesso saremmo sul… 1,5-2% dell’editoria.
    Ti pare plausibile come futuro dell’ebook un 2%?

  5. Assolutamente no, ma visto che i dati sono Americani e non nostrani (dove Amazon e vecchi merletti è già penetrata come un pene nelle case dei lettori), mi aspetto un momento di prima stabilizzazione a breve, insomma una riduzione nella differenza fra due trimesti successivi (+22% circa fra due trimestri successivi non è una crescita razionale).

    Insomma mi aspetto a breve un assestamento di qualche mese nelle vendite attorno ai 12-18 milioni mensili, un attimo di stasi, un’ altra crescita veloce e un altro plateau. Poi vabbe nel primo commendo avevo parlato di Kindle e lettori

    Bisogna aspettare che la bolla creata dal Kindle si sgonfi per dare giudizi razionali e sensati.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Hype_cycle

    Adesso siamo nel periodo d’oro del tutto si può fare con gli ereader, anche schermi ibridi metà computer, metà libro e metà toro

    quindi di supporti di lettura legati a doppio filo al venduto, ma se il messaggio non era chiaro, quasi sempre la cosa è dovuta all’incapacità di chi argomenta piuttosto che alla stupidità di chi ascolta. Quindi chiedo scusa per l’equivoco

  6. Poi vabbe nel primo commendo avevo parlato di Kindle e lettori

    Lo avevi aggiunto dopo la prima riga, quindi era una aggiunta come “prova/spiegazione” e non il nucleo del discorso che era stato posto come “generico”. E comunque non è sufficiente se si parla di ebook in generale: come sai benissimo si sta puntando a formati non correlati al lettore, come ePub. Si sta parlando di usare gli ebook al posto del cartaceo. Punto.
    Gli eventi del Kindle, per quanto importanti per la prima fetta di lettori e per rassicurare che la gente vuole leggere in ebook, non sono l’intero universo futuro.
    E i lettori si stanno diffondendo sempre di più, quindi anche il bacino di pubblico come già detto aumenterà sempre di più.
    E bisogna tenere in considerazione anche il problema della scarsa offerta attuale.
    Insomma c’erano un sacco di cose che, se uno ha un quadro un pochino completo della situazione, non permettono di ragionare su un singolo oggetto, ma su un cambio di supporto generale del libro.

    quindi di supporti di lettura legati a doppio filo al venduto

    Che come detto non sembra essere ciò che ci riserverà il futuro prossimo dato che i venditori sono più che interessati a fottere clienti agli altri e il primo che venderà solo un dato formato buono solo in uno specifico lettore “tra molti” rischia di farsi fregare da chi venderà formati trasferibili in ogni lettore (così quando lo cambi non perdi la biblioteca o comunque possono vendere a chiunque vogliono senza discriminazioni).

    ma se il messaggio non era chiaro, quasi sempre la cosa è dovuta all’incapacità di chi argomenta piuttosto che alla stupidità di chi ascolta.

    In questo caso il messaggio non era chiaro perché interpretandolo per quanto davvero vi era scritto SE si conosce l’argomento suonava coma una colossale stronzata. Poi se lo specifichi in modo più preciso (il caso Kindle in assenza dei nuovi negozi che stanno arrivando, in particolare in assenza di qualsiasi previsione per la futura editoria digitale e per l’entrata di Google) può avere un senso, ma se uno vuole fare affermazioni specifiche su sottoambiti specifici di un intero mercato molto più ampio deve farlo altrimenti chiunque sa di cosa di sta parlando dirà “ma che dice questo?”.

  7. Come ho detto, se il messaggio non si capiva è colpa mia che mi sono espresso male, me ne rendo conto.

    Ripeto, secondo me il fulcro delle vendite degli ebook è legata ai lettori. E’ una considerazione, forse personale, su cui ho continuato ad insistere: non è un caso che l’impennata delle vendite ci sia stata dalla commercializzazione del Kindle negli USA cominciata nel Q4 2007 (gli ereader sono andati esauriti in 5h30m ritornando in commercio solo ad Aprile 2008, compatibilmente con questa crescita smodata).
    Quello a cui puntano i produttori è differente da quello a cui puntano i compratori :vedi il caso Betamax/VHS o BlueRay/HD-DVD non hanno mai cercato di trovare un formato comune, hanno puntato a qualcosa che escludesse il lettore del concorrente diretto e favorisse il proprietario del formato che spesso è anche uno dei maggiori distributori e vincola così il cliente al suo panorama ottenendo un doppio rientro, quello per il lettore e quello per il singolo prodotto.
    L’idea del Kindle è astuta: ti colleghi dovunque, da Starbucks, da McDonald, eccetera… e scarichi il libro che vuoi. Un lettore “autosufficiente” che non ha bisogno di essere collegato al computer ed ha a disposizione il più grande distributore di libri online al mondo, è facile fidelizzare il compratore in questo modo. Amazon ha rivoluzionato il mercato degli ebook “imponendo” inizialmente il Mobi, fino all’arrivo sul mercato di B&N che propone in modo forte l’ePub già adottato da Sony (che però non aveva dietro una libreria in grado di tener testa ad Amazon)

    E comunque non è sufficiente se si parla di ebook in generale: come sai benissimo si sta puntando a formati non correlati al lettore, come ePub

    Oddio l’ePub è correllato al lettore eccome per ora, su i Kindle non dovrebbe andare (dalle mie fonti: http://en.wikipedia.org/wiki/Comparison_of_e-book_formats#Supporting_Hardware), l’unico motivo per cui il nook lo ha scelto penso che sia per far rodere il culo a Amazon, diretto concorrente di B&N. Io spero con tutto il cuore che il Mobi sia il formato perdente, lo spero da possessore di un cazzo di lettore Sony che non supporta il formato e che deve usare deDRM quando compra un unico libro nelle librerie online che 90 su 100, oggigiorno, è mobi e con DRM.
    Però con ePub ti fotti con il layout avanzato (http://www.teleread.org/2008/07/27/the-epub-torture-test-starring-three-shadows/), quindi è un formato problematico per i libri di testo specialistici, quelli con impaginazioni particolari, i fumetti, eccetera…

    L’unico formato quasi slegato dal lettore e che supporta un layout avanzato,ci potresti leggere anche casa di foglie, almeno la versione in B/N, è il PDF. A mio avviso il migliore se riformattassero le dimensioni di pagina e del carattere dei libri venduti per stare sullo schermo da 6 pollici (sto trafficando in LaTeX per vedere se è possibile crearsi un layout del genere e farmi una copia digitale degna della tesi di laurea, teoricamente direi di sì, praticamente non so se sono abbastanza buono per riuscirci)

  8. Ripeto, secondo me il fulcro delle vendite degli ebook è legata ai lettori.

    Esatto. E’ legato a quanti possono comprare il prodotto (ovvero quante persone dispongono del lettore: nel caso generico degli ebook è qualsiasi comodo dispositivo di lettura indipendentemente dall’essere “solo” lettore di eBook o anche Netbook o Lavatrice con schermo ePaper o solo Netbook con schermo ibrido epaper o un qualche futuro cellulare con schermo grande per leggere e comprare capitoli di fumetti/romanzi al volo ecc…) e, non dimentichiamolo, all’offerta dei libri. Se tutti vogliono comprare un libro e quel libro non c’è, il problema non è nella Domanda (il pubblico con i lettori), ma nell’Offerta (pochi libri sul totale vendibile disponibili in ebook).

    Come è normale nel mercato.
    Per vendere tanta benzina per le auto serve tanta gente che usa molto l’auto (di qualsiasi marca) e quindi la vuole… ma la gente per usare molto l’auto ha bisogno di molti distributori, se no finisce a secco e non può comprare le benzina.

    Oddio l’ePub è correllato al lettore eccome per ora, su i Kindle non dovrebbe andare

    Stai invertendo il ragionamento. Come gli inglesi che quando c’è nebbia sulla Manica sentono che “il Continente è separato dall’Inghilterra” invece dell’Inghilterra dal Continente. ^___^
    Il supporto ePub a quanto pare sarà comune nei futuri lettori. E la notizia della Sony che approva l’ePub è successiva all’uscita del Kindle. E già alcuni di quelli vecchi si stanno adeguando: il Cybook non ha supporto ePub di base, ma la ottiene col nuovo firmware.
    Cambiare il firmware sui nuovi modelli (o sui futuri lotti di produzione) non è drammatico: se Amazon temesse l’estromissione dal mercato per le ingerenze di Google Books e di altri editori e negozi online, potrebbe rilasciare il futuro Kindle con supporto ePub (e studiare in modo diverso per incentivare l’acquisto del proprio lettore, magari legandolo a sconti speciali sui libri e offerte per chi ha un lettore registrato ecc…)

    E se in futuro, nonostante sia il formato prediletto da IDPF e da tanti altri, l’ePub richiedesse di essere migliorato passando a un nuovo formato, basterebbe mantenere sui lettori la compatibilità anche col vecchio ePub (tanto è libero) mentre si aggiunge quella al nuovo formato scelto e nessuno perderebbe niente.

    Mi pare difficile che un produttore di lettori, trovandosi di fronte al problema del “più formati permetto, più rendo possibile usare ebook presi da ogni angolo del mondo e più sarò appetibile” decida apposta di castrarsi rimanendo indietro sulla compatibilità del lettore coi formati.

    l’unico motivo per cui il nook lo ha scelto penso che sia per far rodere il culo a Amazon, diretto concorrente di B&N

    Il Nook ha scelto di supportare anche l’ePub perché un lettore moderno pensato per il mercato futuro non può farne a meno “nella situazione attuale” (cioè per come si percepisce l’uso futuro degli ePub ora e dei negozi liberi, e grazie all’affermazione della Sony a riguardo) senza rischiare di sembrare l’handicappato del gruppo.

    Ma se ricordo giusto il formato principale con cui volevano vendere libri non era nè ePub né PDF, seppur supportati, bensì “eReader” (il formato “.pdb”, non il nome generale dei lettori di ebook, lol!):

    On July 20, 2009, Barnes & Noble announced[4] that the eReader format would be the method they use to deliver eBooks. Updated versions of the Palm Digital programs for Apple iPhone/Touch, Blackberry, Mac OS X, and Windows platforms were made available on the Barnes & Noble eBooks website.

    Per il resto il Nook, come spiegato su Simplicissimus nell’articolo di Tombolini (o era su Teleread? Non mi ricordo più e non ho il link nei Segnalibri), è costruito per uno scontro diretto, testa contro testa, con il Kindle. Non cerca di sconfiggerlo nel mercato “in generale”, ma compete sulle sue stesse cose per sostituirlo con lo stesso tipo di prodotto e allo stesso prezzo: aggressione diretta e sfacciata (e un po’ folle). ^____^
    LOL!

  9. Per vendere tanta benzina per le auto serve tanta gente che usa molto l’auto […] Il supporto ePub a quanto pare sarà comune nei futuri lettori. E la notizia della Sony che approva l’ePub è successiva all’uscita del Kindle. E già alcuni di quelli vecchi si stanno adeguando: il Cybook non ha supporto ePub di base, ma la ottiene col nuovo firmware.

    1)Ok, ma è da un bel po’ che il Sony è in circolazione e che non è ancora uscito un custom firware o un firmware ufficiale che supporti il Mobi (Fatto)
    2) Il discorso che fai sulle macchine però deve essere riportato a quello fra benzina e gasolio. Sono due alimentazioni diverse. Nessuno poi mi vieta di montare sul mio veicolo un doppio sistema di alimentazione se possibile. Il punto è ORA ePub è un formato comune a tutti i lettori più comuni? Tutti i lettori in circolazione hanno un firmware in grado di supportare i due formati? Qual’è il formato più diffuso nella vendita di ebook online? I distributori più grandi ed importanti (e non parliamo delle nicchie) in che formato vendono
    3) Grazie al cazzo che la notizia dell’uso dell’ePub è successiva, il lettore è uscito dopo 😀
    4) quattro
    5) In questo caso Amazon e B&N cercano non solo di vendere l’ereader, ma di vincolare l’ebook al loro formato di scelta, quello in cui vendono loro (nel loro cazzosissimo formato chiuso) e “librerie alleate” che vendono in mobi . Tu dici che

    Mi pare difficile che un produttore di lettori, trovandosi di fronte al problema del “più formati permetto, più rendo possibile usare ebook presi da ogni angolo del mondo e più sarò appetibile” decida apposta di castrarsi rimanendo indietro sulla compatibilità del lettore coi formati

    Accidenti, allora quelli di B&N devono essere dei veri distrattoni visto che si sono scordati di supportare il formato Mobi (e non parlo solo del .azw o .awz non ricordo) del loro concorrente nella guerra dei formati, qualcuno deve informarli dell’errore ^__^ (http://www.barnesandnoble.com/nook/features/techspecs/)

    Qui poi c’è anche un altro discorso su cui siamo in contrasto, ma è sottinteso. Spostandosi, almeno in parte il mercato da editori cartacei ad editori virtuali, avremo un sistema più libero e sfaccettato, data la diminuzione dei costi di produzione e trasporto oppure ritorneremo alla stessa condizione dell’editoria che abbiamo adesso nel mondo reale ma translata su internet?

    Per me avremo la stessa condizione: due o tre case grosse che al più compreranno le piccole realtà editoriali più promettenti nei settori di nicchia (come successo nel mondo dei videogiochi con l’EA e le case indipendenti) e minuscole realtà indipendenti che annasperanno e si cercheranno uno spazio scavando più a fondo. I prezzi dei libri caleranno, ma rimangono i prezzi fissi (curatori, editori, traduttori, licenze,…) e probabilmente si manterrà un sistema di grandi librerie online come sono adesso Amazon e B&N che saranno boutique di molti gruppi editoriali. Anche per questo è interessante vedere come finirà questa guerra di formati.

    PS: quella del nook non la vedo come una follia. E’ un prodotto di design notevole, che riesce ad attirare anche casual reader e B&N è la più grossa catena di librerie degli USA, o almeno la più visibile. Ogni volta che vado a far visita ai miei fratelli ci vado e ho trovato un casino di libri interessanti di Kabala, religioni, esoterismo e criminologia. Oltre ad avere un’ ampissima sessione su fantasy e fumetti. E’ una specie di città del libro che tutti conoscono e bazzicano, come Amazon. La vedo come una sfida equilibrato. Io tifo per il nook

  10. Accidenti, allora quelli di B&N devono essere dei veri distrattoni visto che si sono scordati di supportare il formato Mobi (e non parlo solo del .azw o .awz non ricordo) del loro concorrente nella guerra dei formati, qualcuno deve informarli dell’errore ^__^ (http://www.barnesandnoble.com/nook/features/techspecs/)

    No comment. Se fai finta di non capire (lo sai come funziona il Kindle) smetto di perdere tempo. Ho già risposto abbastanza, il resto sta all’informarsi meglio.

    3) Grazie al cazzo che la notizia dell’uso dell’ePub è successiva, il lettore è uscito dopo 😀

    Uh? Sei tu che hai citato il Kindle a sproposito per l’ePub. ^__^

    5) In questo caso Amazon e B&N cercano non solo di vendere l’ereader, ma di vincolare l’ebook al loro formato di scelta

    Te l’ho detto: il tentativo di strategia è di scontro diretto. Non confondere il primo modo in cui si è imposto qualcosa, dando fiducia al resto degli investitori, con l’unico modo possibile in cui le cose possono andare. Il mercato si evolve (ps: non ti cito Luttwak perché quando hai tirato in ballo il paragone Betamax/VHS e la questione produttore/cliente, visto come funzionava all’epoca il noleggio film e quali enormi implicazioni vi erano dietro, mi sono depresso per l’inadeguatezza del paragone).

    2) Il discorso che fai sulle macchine però deve essere riportato a quello fra benzina e gasolio. Sono due alimentazioni diverse. Nessuno poi mi vieta di montare sul mio veicolo un doppio sistema di alimentazione se possibile.

    Non confondere hardware con software. Se cambi il paragone non stai commentando il problema ovvero quello che “il cliente non può comprare in assenza di prodotto venduto” (dai, almeno concedi le più ovvie banalità del mercato come vere! ^__^), ma stai sviando l’attenzione cambiando il problema.
    Il supporto di un ulteriore programma di lettura in un Netbook-eReader futuro non è la stessa cosa di un motore doppio aggiunto in un’auto.

  11. Onestamente il primo punto non l’ho davvero capito, forse stiamo parlando su canali paralleli, per non dilungarci su questo mi farebbe piacere una risposta in privato se hai tempo e voglia.

    Quello del PRS ho sbagliato, non è uscito dopo (io faccio sempre riferimento al 505, mentre prima c’era il 500 che non mi cago mai di striscio che è uscito nel settembre 2006). Il formato ePub è stato supportato con un aggiormento del firmware su entrambi i lettori e non era supportato in origine (io il mio l’ho preso con già il firmware più nuovo, quindi non la sapevo questa cosa, ma l’ignoranza non è una scusa). Però non c’è stato l’aggiornamento ulteriore di Sony per supportare il Mobi (non c’è neanche negli hack purtroppo) e molti altri lettori che supportavano il mobi non hanno deciso di supportare anche l’ePub e secondo me ci sono contratti con case di distribuzioni e case editrici.

    Non confondere hardware con software. Se cambi il paragone non stai commentando il problema ovvero quello che “il cliente non può comprare in assenza di prodotto venduto” (dai, almeno concedi le più ovvie banalità del mercato come vere! ^__^), ma stai sviando l’attenzione cambiando il problema.
    Il supporto di un ulteriore programma di lettura in un Netbook-eReader futuro non è la stessa cosa di un motore doppio aggiunto in un’auto.

    Qui però sei tu ad aver fatto un esempio “furbo” come quello dell’ossigeno per portare acqua al tuo mulino. Tu dici il combistibile è combustibile e lo metto dentro e va.
    Quando io parlo della macchina, partendo dal TUO esempio, dico solo: se io ho un certo motore che accetta solo un certo tipo di combustibile per poterci mettere anche un altro tipo di combustibile devo avere la possibilità di accettare entrambi i combustibili, quindi il mio meccanico (che è molto generoso, l’unico in città, e non si fa pagare il sistema aggiuntivo se ha voglia di metterlo) mi deve modificare la macchina. Se però non ne ha voglia perché lui è anche il proprietario dell’unica pompa di benzina in città, ne ha tanta e se ti mettesse l’impianto a gasolio tu andresti a fare il pieno dal perfido Peppino che ogni giovedì gli tromba la moglie, allora o compri una macchina diversa o aspetti che il placido Giuliano, smanettone dei motori, ti metta lui il nuovo sistema o compri una macchina nuova da Mafalda, la moglie cornuta del perfido Peppino. (poi vabbè se vuoi scavare ancora c’è
    anche il fatto che la benzina è benzina e poco cambia se la prendi dalla Esso o dalla BP, mentre fra un libro della Troisi e uno Sheppard qualche differenza la trovi anche se sono nello stesso formato)
    Poi dall’esempio della macchina sembra quasi che un ebook venduto da Amazon poi sia solo in mobi e non possa venderlo anche B&N o un altra libreria in un altro formato. E’ falso, è come la console war: molti titoli multiformato (o piattaforma) e ghiotte esclusive (come il libro sull’amore anale) disponibili solo in un formato. Pensiamo a un libro amatissimo, quello dei vampiri glitterosi, mormoni e zuccherosi:
    lo trovi in formato amazon e mobi (http://www.amazon.com/s/ref=nb_ss?url=search-alias%3Ddigital-text&field-keywords=twilight&x=9&y=14), ma anche in formato eReader ed ePub (http://www.barnesandnoble.com/ebooks/help-faqs.asp?cds2Pid=28646) ed addirittura nell’abbandonato da tutti, tranne che dall’ amata mondadori, Lit. Perché i lettori si possono precludere un formato, perché molti bestseller sono mutiformato, ma le esclusive ti fregano.

    PS: per quanto riguarda la citazione di Luttwak, che io conosco solo come stratega militare, consulente per la Difesa e di cui ho letto solo la grande strategia dell’impero romano dal primo al terzo secolo (mio padre è un appassionato di Storia Romana), mi farebbe piacere sentirla. Non sono un economista, ma un dilettante in materia, mi piace la teoria dei giochi, il metodo industriale Toyota e conosco molto bene il mercato italiano e internazionale applicato all’energia (perché legato alla mia materia di studio). Ora se Luttwak ha scritto qualcosa inerente alle strategie di mercato non ne sono a conoscenza e sono sempre pronto a colmare una lacuna che tanto ce ne sono sempre altre mille da cui imbarco acqua.

    PPS: per me la discussione si è fatta interessante. Io sono una testa di cazzo piena di preconcetti e pregiudizi, ne sono conscio, ma se vuoi continuare o darmi indirizzi su dove informarmi meglio ti assicuro che mi fa piacere.

  12. Qui però sei tu ad aver fatto un esempio “furbo” come quello dell’ossigeno per portare acqua al tuo mulino

    Avevo intuito che non avevi capito l’esempio (non stai ragionando in termini generici di libri e domanda di libri), che tra l’altro era legato al tuo esempio bislacco sul concetto di Hype (già smantellato con la questione del 2%).
    Se non avendo capito l’esempio di conseguenza ti è sembrato poco adatto, mi spiace.

    Evito anche di commentare l’esempio della macchina perché ho capito che non l’hai capito. Io sto parlando di mercato dei libri e mi aspetto che si ragioni sull’intero mercato e non su minuscoli particolari secondari sul complesso dovuti alla particolare e peculiare situazione attuale e senza considerare i nuovi venditori e l’eventuale crisi del cartaceo dovuto al crollo dei margini di guadagno sui bestseller.

    Se non ragioni in generale in termini di domanda di libri e soddisfazione della domanda di libri (ovvero sull’intero mercato), se ti concentri solo sugli aspetti più visibili della fase iniziale, è inutile discutere (sottolineiamo quando hai usato il “ora” per intendere il futuro: l’ “ora” è irrilevante nel mercato del futuro, conta solo il futuro che possiamo immaginare con le nozioni che abbiamo e sappiamo che non sarà identico all'”ora”… rimane il dubbio su come sarà, ma sappiamo che difficilmente sarà identico all'”ora”).

    Siamo onesti: abbiamo perso ore con te che parlavi di cose molto limitate nell’ambito molto più ampio del mercato e io che rispondevo cercando di riportare la questione nei termini del mercato dei libri e della richiesta di libri.
    Non è servito a me e non è servito a te. E non serve ai lettori che, se fossero interessati davvero, si informerebbero sui siti di settore e non hanno bisogno di noi due che scoreggiamo dalla bocca a tempi alterni. ^__^

    Io non ho alcuna intenzione di convincerti, anche perché visto che stiamo parlando di due cose diverse dovrei scriverti un intero libro di spiegazione per darti una completa visione della questione escludendo qualsiasi pregiudizio precedente sull’iniziale situazione Kindle. Cosa che non ho né la capacità né il tempo di fare quindi mi accontento e rinuncio a convincerti. ^___^
    E poi non ci guadagno nulla: ora capisco perché certi blogger di siti frequentati non rispondono ai commenti evitando discussioni inutili. E mi ricordo anche alcune cosette sulla dialettica che mi fanno sentire scemo come una capra. Sigh.

    Riguardo il “P.S.” se non hai capito cosa intendevo con Luttwak, ovvero come le sue affermazioni nell’ambito delle tecnologie nuove per uso militare si leghino a questioni di “visione dei problemi” (avevi citato tu la questione alla larga, mi pareva che il parallelo con la fanteria armata di lanciarazzi fosse adeguatamente simile) che colpiscono anche il mercato in generale (anche se nel caso Betamax/VHS c’era molto di più che non una semplice questione di “visione” e l’ho sottolineato… anzi, un po’ ho sorriso al paragone, vista la politica aperta per il formato di JVC che ha vinto contro la politica chiusa), non ho davvero altro da dire.
    Mi sento come quando scopro che uno ha letto l’introduzione ai sistemi mondo di Wallerstein -per citare una cosa molto breve- e dopo non ha colto l’essenza sintetica del capitalismo (e lo si capisce quando fa commenti che fanno pensare che non abbia mai letto nemmeno Wallerstein nonostante lo abbia letto…).

    PPS: per me la discussione si è fatta interessante. Io sono una testa di cazzo piena di preconcetti e pregiudizi, ne sono conscio, ma se vuoi continuare o darmi indirizzi su dove informarmi meglio ti assicuro che mi fa piacere.

    Informarsi è inutile. Te lo assicuro. Sono anni che mi informo e la mia vita NON è migliore di prima, anzi: mi trovo solo a singhiozzare di più quando vedo scritte della castronerie (ma non è il nostro caso, qui è solo che parliamo di cose diverse [ho notato che l’hai capito], intendo i tizi che parlano di eBook negando la questione dei lettori e tirano in ballo gli schermi luminosi… SIGH!). 🙁

    Per me avremo la stessa condizione

    Esattamente la stessa no, ma concordo sul fatto che, col tempo, pochi concentreranno le risorse (il “capitale”, la forza di spinta, quel che ti pare…) per incidere come “monopoli” (quasi monopoli) nel settore. E’ naturale e banale, nulla di nuovo sotto il capitalismo.
    La vera differenza per gli scrittori e i piccoli editori dovresti averla colta sommando “distribuzione sui camion assente” + “librerie con spazio fisico di esposizione assente”. Sembra una piccola differenza, ma è quella veramente enorme. Anche solo dal punto di chi scrive e pubblica online.
    Anche senza considerare un eventuale cambio di ruolo dell’editore nella ricerca dei buoni ebook da vendere, la differenza è piccola all’apparenza, ma enorme nelle conseguenze pratiche. E senza considerare la pirateria come arma di ricatto con cui tenere a bada gli editori che puntano troppo spesso all’effetto “libro venduto in massa che però fa schifo a chi lo compra” (giocarsi la fiducia dei lettori, come hanno fatto per anni, potrà ripercuotersi contro di loro).
    Per il resto potevi farmi capire tutto il ragionamento sui nuovi “monopoli” dicendomi “Duca: Wallerstein”.

  13. “distribuzione sui camion assente” + “librerie con spazio fisico di esposizione assente”

    Costo di magazzino quasi assente è il metodo Toyota infatti, una cosa molto intrigante per me. 😀

    GRAZIE!

    Ora ho capito il tuo punto di vista. Eravamo su binari paralleli. Io parlo del mercato attuale perché non so se vale già la pena di considerare le strategie a lungo termine (quindi guardo i dettagli attuali e il micromercato). Tu lo dai già per assodato. Insomma la mia paura è quella di trovarmi davanti un bimbo nato morto, quindi sto molto attento all’ORA (qualcuno aveva proposto l’idea della vendita print on demand piuttosto che l’uso degli ereader, un idea che c’è da molto tempo e che per adesso è un cul de sac).

    Luttwak, ovvero come le sue affermazioni nell’ambito delle tecnologie nuove per uso militare si leghino a questioni di “visione dei problemi” (avevi citato tu la questione alla larga, mi pareva che il parallelo con la fanteria armata di lanciarazzi fosse adeguatamente simile)

    E qui siamo già a un punto di svolta, non conosco le affermazioni di cui parli in questo caso. Ammetto la mia ignoranza e voglio colmarla. Come quando ti chiedo di indirizzarmi non è supponenza, è una richiesta vera. Poi non ti prego e non ti supplico, ma mi fa piacere cercare di ampliare le conoscenze.

    Poi ovviamente rimane uguale è un iperbole, come hai capito, ma neanche troppo. Pensa al digital delivery e al caso Steam della Valve o il D2D, contro piccoli indipendenti (e parlo di quelli bravi) come playgreenhouse o unlimitedammo.
    Per quanto riguarda la storia “libro venduto in massa che però fa schifo a chi lo compra” se lo fanno per anni con gli stessi lettori significa che forse a questi la merda che gli danno piace. C’è gente che si spertica le mani ad applaudire Moccia, le fiction di canale 5 Twilight, eccetera… è una moda. Io personalmente mi sono fatto fregare involontariamente solo da Paolini, perché non mi erano dispiaciute le prime righe del secondo libro. Della Troisi ho preso solo un libro e dopo aver letto le recensioni negative sui Gamberi (per vedere se era davvero così brutto), Twilight era piaciuto tanto a mia sorella (gusti di merda, ok)e ce lo avevo in casa e la Starluzza non me la sono mai cagata di striscio. Però c’è gente che li compra lo stesso, anche dopo averli letti e vuole leggere il seguito, come per Dan Brown (un gialletto del cazzo che ricalca vecchi miti gia rivoltati meglio e con più stile prima di lui da saggi sul santo graal, su Renes les Chateau e da gran pezzi di avventure grafiche come GK3).
    Pensare alla pirateria come arma di ricatto per la qualità è utopico. Pensa al cinema. Nonostante ci sia la pirateria da anni e tutto il resto come arma di ricatto non è che sia aumentata la qualità media dei film: rimangono i vanzina, rimane adam sandler e i suoi film del cazzo, rimangono i cinepanettoni, eccetera… Di film validi non ce ne sono poi tantissimi e solo una parte di questi è messa fra i bestseller che mischiano merda e cioccolata; nonostante la minaccia della pirateria e molta gente va a vedere film di merda giudicandoli belli e divertenti (poi là girano più soldi e ci sono alcuni processi perversi di cui parla molto bene Mamet in Bambi vs. Gozilla)

  14. Costo di magazzino quasi assente è il metodo Toyota infatti, una cosa molto intrigante per me. 😀

    Quello è il minimo. Non sottovalutare la forza del lato oscuro degli invenduti, la pietra legata al collo di ogni libro che costringe a puntare al best seller e alle alte tirature per “sopravvivere”. ^__^
    Con gli eBook l’invenduto sparisce. Altri costi fissi rimangono, come hai sottolineato giustamente, ma, cavolo, l’invenduto è una cosa che pesa come un macigno e che condiziona terribilmente le possibilità di pubblicare qualcosa. E di abbassare il prezzo di copertina: gli Urania costano poco (l’ultimo premio Urania e-Doll a 4,20 euro, gli Speciali a 5,50… noccioline in termini di prezzo dei libri!) anche perché hanno vendite quasi assicurate e tirature calcolate di conseguenza per minimizzare i danni.

    Per quanto riguarda la storia “libro venduto in massa che però fa schifo a chi lo compra” se lo fanno per anni con gli stessi lettori significa che forse a questi la merda che gli danno piace

    No, no, intendo quelli che, per colpa del cartaceo, si trovano a comprare un libro sopravvalutato e iperpompato e poi a dire “che schifo”.
    Con la pirateria endemica e lettori comodi (di qualche tipo) ovunque invece tutti potrebbero assaggiare prima di restare fregati. Ne avevo parlato un anno fa con l’esempio delle mele.

    Questa però rimane una vana speranza: pure io, per mancanza di libri piratati e voglia zero di aspettare, stavo per comprare un paio di libri in ebook alla cieca… (e un altro paio li ho proprio comprati ^_^ ma uno era bello e l’altro ancora non lo so… di buono c’è che ho pagato molto meno che non a fare acquisti impulsivi col cartaceo!).
    l’acquisto compulsivo è un meccanismo che sopravviverà, seppure in modalità diverse. Ma con la pirateria endemica tutti potranno dire al tizio che si lamenta dell’acquisto “Beh, di cosa ti lamenti? Se volevi potevi controllare com’era prima di pagare, pirla!”.
    ^___^

    In realtà la cosa che preferisco dei lettori di ebook è la possibilità di leggere “roba scritta al computer” con una discreta comodità, anche se io devo risalvarla in HTML o MOBI o PDF perché uso il primitivo Cybook (non ho ancora fatto l’upgrade per l’ePub). Ho letto un sacco di cose che altrimenti non avrei mai letto senza il lettore comodo, e intendo libri e racconti “NON piratati”, roba originale scritta da aspiranti autori. Più la roba che mi arriva ogni tanto in valutazione per fornire commenti.

    Se prima un aspirante autore poteva pubblicare sul web, così per sfizio, e aspettarsi che nessuno lo leggesse per mancanza di dispositivi comodi atti alla lettura, beh, ora finalmente potrà NON essere letto come prima, ma solo perché non sa farsi pubblicità per ottenere lettori ^___^ ma se riuscisse a ottenerne i lettori potrebbero leggerlo comodamente (senza attendere settimane per la spedizione e senza pagare i costi della carta, solo eBook -al massimo a prezzo modico- per il piacere di farsi leggere)

    E qui siamo già a un punto di svolta, non conosco le affermazioni di cui parli in questo caso.

    E’ in “Strategia. La logica della guerra e della pace”. Fa altri esempi simili, anche se il filo conduttore del discorso è l’analisi della questione dai diversi punti di vista, presentando l’idea prima come buona da un punto di vista (mi pare “economico”, ma non ci giuro) e poi smantellandola e dimostrando che è una cretinata con l’aggiunta di ulteriori livelli di analisi.

    Ammetto la mia ignoranza e voglio colmarla.

    Colmare l’ignoranza è una cosa brutta. Davvero. L’ignoranza è un bene prezioso e una volta persa… è persa per sempre. E la si rimpiange. È come perdere qualcosa che non sapevi nemmeno di avere, ma poi quando non c’è più la vita ti pare più vuota. Onestamente ti consiglio di non colmarla, quando puoi evitare di farlo.
    Piuttosto se ti viene proprio la voglia, vai su youtube e cerca “bunny”: io faccio così. ^-^

  15. Mi ero dimenticato il pezzo sul cinema.

    Nonostante ci sia la pirateria da anni e tutto il resto come arma di ricatto non è che sia aumentata la qualità media dei film: rimangono i vanzina, rimane adam sandler e i suoi film del cazzo, rimangono i cinepanettoni, eccetera…

    Al cinema però di norma si va con gli amici o in compagnia, come andare a bere al pub. Anche al pub l’alcool costa molto di più che a comprarlo al supermercato e portarsi gli amici in casa con l’unico scopo di ubriacarsi. Il libro non ha una componente di socializzazione rituale trainante: basta che ci sia un film, poi bello o brutto che sia se ne può comunque parlare assieme usandolo come argomento di discussione successiva: e al pub, anche se costa di più, ci sono fighette da guardare e casino che rende più limitate le discussioni e, quindi, meno sgradevole l’ignoranza degli umani (ma forse questo piace solo a me…). E poi alcuni film rendono meglio al cinema piuttosto che sul pc, infatti mi capita ancora di andare anche se scarico di tutto.

  16. Infatti il libro ha anche questo problema, è faticoso ed attivo. Buono per quando c’era solo il freddo la miseria, l’unica TV era il focolare e il divertimento più grande oltre al teatro e alle copule durante l’opera era il tiro al popolano. Bei tempi

    I film e la musica per me sono sempre stati un discorso un po’ a parte. Posso usufruirne anche senza dedicarci troppa attenzione e se vado in cucina a svuotare il frigo magari non metto neppure in pausa e ascolto i dialoghi mentre mi preparo una pajata. Il libro non ha una componente sociale a meno che due persone non stiano leggendo la stessa storia o discutano di libri letti da entrambi (e come già detto, il gap di un film non visto lo recuperi in due ore nette, il gap di un libro non letto richiede quasi sempre più tempo). E qui ci riconduciamo all’argomento che ti avevo già proposto l’altra volta con la statistica dei libri letti, dei lettori attivi e del come e cosa si legge.

    I bestseller a mio avviso sono letti (o si dice di averli letti, mentre magari si è visto il film ;D) perché la pubblicità ne parla, i media ne parlano e nei salotti di cartapesta finto buoni del popolino si ha quel non so ché di “Io essere uomo leggere” che fa sempre piacere. Quelli sono i libri più pubblicizzati dal distributore e che quindi più gente è invogliata a leggere per poterne parlare al pub come dei film (e per carità, alcuni di questi libri sono anche molto buoni, qui per correttezza si parla solo di quelli che fanno merda).
    La regola del bestseller, del libro o del film messo in bella vista per essere letto o visto, e per avere una scheda discorso preconfezionata non cadrà mai.
    Aronofsky prima di The Wrestler non se lo cagava nessuno, come Sorrentino prima de l’amico di Famiglia, ma soprattutto il Divo (un mio amico svizzero a suo tempo mi pigliava per il culo perché pubblicizzavamo registi pseudointellettuali o di merda e non ci cagavano di striscio uno che aveva fatto un film come “le conseguenze dell’amore”, che al Festival del Cinema di Lugano ed altri festival internazionali aveva avuto un successo assurdo)

    PS: quando parlo di lettori intendo quelli del nostro paese (e questo molto probabilmente è provincialismo), ma ho solo qualche dato su di noi, un po’ sui lettori francesi e pochissimi, di seconda mano, su quelli americani, che in media sono ignoranti come delle zucche, ma hanno altri pregi, come, ad esempio, che gli scrittori da loro sono prima di tutto grandi lettori e si affidano (sempre in media, eh, l’eccezione è dietro l’angolo e limona duro con un vampiro glitterato) più alla tecnica che all’ “estro del genio incompreso perché DFW, blablabla, la prima regola è che non ci sono regole e non parlare mai del write club…”

  17. ma hanno altri pregi, come, ad esempio, che gli scrittori da loro sono prima di tutto grandi lettori e si affidano (sempre in media, eh, l’eccezione è dietro l’angolo e limona duro con un vampiro glitterato) più alla tecnica che all’ “estro del genio incompreso perché DFW, blablabla, la prima regola è che non ci sono regole e non parlare mai del write club…”

    Questa è una cosa bellissima. Vale quasi a riscattare il fatto di aver rovinato la vita all’Europa con le loro ingerenze… ma solo quasi. Dovrò vedere tutti gli yankee ardere vivi prima che possano discolparsi per aver rovinato gli Imperi Centrali e ucciso l’identità europea. ^__^

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