Gennaio è il mese della noia. Per la terza volta consecutiva gennaio ha avuto una fortissima crescita dopo un già ottimo dicembre: +41% (69,9 ML $ contro 49,5 ML$). Rispetto al gennaio 2010 (32,4 ML $) si è superato il raddoppio: +116%.

La fetta in eBook dell’intero settore trade USA a gennaio 2011 è stata del 23,4%, ma questo dato è POCO significativo perché il cartaceo era in uno di quei mesi di crollo periodico, poi bilanciato di solito da mesi migliori. Non festeggiate come se foste i ritardati della Cricca del Fantasy Italiano di fronte a una nuova possibilità di umiliarvi in cambio di pubblicazione: l’eBook sta competendo nella maratona con uno zoppo legato a un palo. Vedremo nei mesi successivi, ma ora il dato del 20% non vale mezza ceppa.

Tutte le motivazioni di questo boom sono quelle già dette l’anno scorso: tanti eReader regalati e comprati a Natale e tanti clienti che un po’ hanno comprato sotto Natale e poi hanno fatto il pienone di libri per due o tre mesi dopo capodanno. Magari febbraio si manterrà piatto, a meno che il mercato non veda una ulteriore esplosione dell’offerta degli eBook e del loro gradimento tra le masse già eReader-dotate (cosa che credo avverrà, vista l’aria che si respira tra gli addetti ai lavori americani, ma non è detto per cui non farò stupide pronostici).

Ora lo sapete.

Ma in fondo chissenefrega? L’avanzata degli eBook è inevitabile perché incontra simultaneamente gli interessi dei lettori e quelli degli autori, soprattutto di quelli che operano nelle nicchie poco popolate nel mondo cartaceo: una nicchia anti-economica col cartaceo qua e una là e ci fai una grossa fetta del settore complessivo con l’arrivo di nuovi clienti che cercavano “proprio quella roba”. Gli eBook sono come il whisky per gli indiani americani, solo che non bruciano il cerv… Cristo, ho appena guardato un po’ di romanzi in eBook: mi rimangio tutto. Dalla carta al digitale, sempre merda da ingoiare: speriamo che il social reading cambi le cose nei prossimi anni.

Non si può vivere così. Decenni di sciacallaggio editoriale e cervelli bruciati in modo sistematico, solo per non dover lavorare di più. Quando ragionano così gli ingegneri edili e i fornitori di materiali, cascano giù i palazzi e ci sono decine di morti. Quando gli editori invece ammazzano il cervello di milioni di persone e di conseguenza il futuro sociale ed economico del paese, sembra a tutti normale. Andrebbero trattati per quello che sono, criminali da giustiziare.

Nel 2010 abbiamo avuto un febbraio piatto e un aprile con il freno a mano (sempre ragionando coi soli dati della AAP, dati ormai sempre meno significativi), grazie al sabotaggio attuato dai grandi editori tramite DRM e innalzamento dei prezzi. Nel 2011 magari non avremo l’equivalente dell’aprile 2010 e con un po’ di fortuna nemmeno quello di febbraio 2010, si spera. E in ogni caso nel 2010, alla fine, si è passati da un mercato del 3,20% a uno del 8,32% (punta di dicembre: 10%) per cui che ci importa di febbraio? Il ragazzo può stare basso se gli gira e non cambierà un tubo. Spero non lo faccia e ho la sensazione che non lo farà, ma in ogni caso NON IMPORTA. Se la crescita dell’intero anno sarà uguale a quella avvenuta del 2010, frenate incluse, il 2011 potrebbe arrivare a ben 950 ML $. Se immaginiamo che tutto il di più (500 ML $ extra) vada ad erodere il mercato del cartaceo, questo equivarrebbe a un settore trade in eBook del 17% sull’intero anno 2011. Sarebbe figo. Molto figo. Pure troppo.

Oh, no! Vuole mangiarsi il 10% del cartaceo!
Presto fratelli Grossi Editori: tiriamo il guinzaglio per frenarlo!

Ma tanto i dati AAP sono al ribasso: il resto del mercato eBook corre molto più veloce di quello dei grossi bastardi che cercano di difendere il cartaceo. Queste crescite sono tutte al ribasso, eppure sono eccellenti. Figuratevi com’è il Vero Mercato, allora: forse a vederlo si diventerebbe statue di sale. Gli editori dovranno cominciare seriamente a pensare che i libri nuovi, a parte i bestseller sicuri studiati a tavolino (abbiamo già parlato di come si crea un bestseller), andranno prima pubblicati in eBook e poi, in caso di richieste, fatto il cartaceo con un modello di print on demand. ^_^

P.S.
Domani non ci sarà il mio secondo intervento a tema Steampunk. Ho un fortissimo raffreddore e Gaffi mi ha spostato alla domenica successiva. La scarsa qualità di questo articolo è interamente imputabile alla febbre fatto che sniffo la colla.

2 Replies to “USA eBook: gennaio, il mese della noia”

  1. “Gli editori ammazzano il cervello di milioni di persone. Andrebbero trattati per quello che sono, criminali da giustiziare.” Mi inchino.

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