Editoria ed eBook

Arriva Odyssey (e altre amenità a tema eBook)

Questo è quasi sicuramente il prossimo eReader che comprerò:

Bookeen Odyssey, da oggi in prevendita a 149,99 euro.
Ho bisogno di un eReader che sia buono anche per prendere rapidi appunti sui testi, sia scritti con le annotazioni che a mano libera col pennino (come strato di immagine sovrapposta). Come faccio con il mio Asus EA 800, ma possibilmente con un sistema di importazione delle note più comodo e, finalmente, con uno schermi E Ink come Gesù comanda: quel LCD passivo del EA 800 col suo angolo di visione ridottissimo ogni volta che ci lavoro (immaginate poi i testi su cui lavoro, brrr) mi fa venire voglia di farmi i tagli sulle braccia peggio degli emo…

Se questo Odyssey è appena appena simile a quello che cerco, DEVE essere mio. ^_^

Lo schermo con tecnologia HSIS (High Speed Ink System) è un E Ink Pearl che, via software, ha ottenuto una velocità molto più elevata rispetto a quelli del Nook, del Kobo, dei Sony o dei Kindle. Così veloce che E Ink stessa si è stupita e ha chiesto a Bookeen come cavolo avesse fatto. Più veloce e quindi più reattivo per prendere annotazioni e scorrere le pagine. Secondariamente la cosa tornerà utile con gli ePub 3, visto che possono supportare i video, e per internet. E ovviamente per lo scrolling dei grossi pdf e delle pagine internet!

La batteria che dura 25.000 pagine quando di solito ne indicavano 8-10.000 fa supporre che anche i consumi degli E Ink Pearl HSIS siano inferiori a quelli degli E Ink Pearl degli altri, anche se la batteria passa dai 1000 mAh del Gen3 ai 1650 mAh. Poi c’è solo da provare e vedere se è vera tutta questa differenza. Gli altri dati li trovate nell’apposita pagina.

Due vecchi video che mostrano la velocità di refresh raggiunta da Bookeen

Un consiglio spassionato: non comprate i Sony PRS-T1 con il prezzo maggiorato di 50 euro perché noi italiani non siamo ariani a sufficienza (199 euro in Italia, 149 euro in Francia e Germania). Risparmiate 50 euro e comprate un eReader che sembra molto migliore, l’Odyssey della francese Bookeen. Crepi Sony e le sue politiche di prezzo razziali.

Cambiamo argomento.
Si era spesso detto che lo svantaggio di Amazon rispetto a B&N era di non poter vendere i propri eReader nei negozi fisici. Tra poco non ci sarà più questo problema. Dal 15 novembre ben 16.000 negozi negli USA esporranno la linea di eReader e tablet Kindle.

Amazon.com today announced that over 16,000 stores across the U.S. will be selling the new Kindle family starting November 15. Customers will be able to visit any Best Buy, Target, Walmart, Staples, Sam’s Club, RadioShack, Office Depot, as well as several other retailers, to experience and purchase the $79 Kindle, the $99 Kindle Touch, the $149 Kindle 3G and the $199 Kindle Fire. The all-new $79 Kindle has been available in stores around the world since shortly after it was introduced.

Fonte: Amazon

La data è interessante e il duello con B&N è sempre più evidente.
Da parecchi giorni era di dominio pubblico la notizia che Barnes & Noble stesse espandendo l’area espositiva degli eReader e tablet nei suoi punti vendita, ben prima dell’annuncio ufficiale del 7 novembre del nuovo tablet. Alcuni dipendenti avevano indicato la data del 7 novembre per l’annuncio dell’arrivo di qualche grande novità di B&N (ed era ben chiaro che novità fosse facendo due più due). Amazon ha voluto battere sul tempo B&N con l’arrivo del tablet nei negozi fisici: chissà in realtà per quando l’avevano programmata prima di anticiparla al 15. Ben 24 ore in più ai clienti per comprare il Fire al posto del Nook Tablet.
I soliti guastafeste. ^_^

B&N’s share of the ebook market in the US is 27%. Publishers want that share to grow. No publisher would speak on the record about Amazon, but as one executive at the launch put it bluntly, “We are all hoping that B&N will compete successfully. We need them to do so. Amazon engages in thuggish tactics and treats the whole book business as a loss leader.”

Fonte: TheBookseller.com

La B&N aveva anche annunciato la riduzione del prezzo del Nook Simple Touch da 139$ a 99$. Come speravo avrebbero fatto al tempo dell’annuncio del nuovo Kindle. Con i suoi 99$ il Nook Simple Touch è più conveniente del Kindle Touch da 99$, visto che il secondo ha la pubblicità e il primo no. Un duro scontro, ma tutto a vantaggio del cliente.

No Annoying Ads
Reading time is your time and you don’t want to be interrupted. NOOK lets you immerse yourself in your books, magazines, and newspapers without being distracted by annoying ads that appear in other Readers.

Discorso un po’ diverso se facciamo il paragone tra l’ottimo Nook tablet e il leggermente inferiore Kindle Fire: 249$ contro 199$, pienamente giustificati dall’hardware superiore e dalla maggiore durata della batteria, ma altri dettagli possono far preferire il Fire ai clienti…

A me stanno sulle palle entrambi. Preferisco gli schermi E Ink, voglio leggere e basta. Inizierò a voler bene ai tablet quando saranno sempre più simili agli eReader, magari con dei bei schermi Mirasol o qualche altra diavoleria futura simile (maledetti LCD luminosi).

Sarò di parte, ma io la tavoletta voglio che sia ottimale anche per leggere (sia per svago che per consultazione), non solo per giocare ad Angry Birds, guardare i porno e buttare la propria vita nel cesso spendendo metà della giornata su Facebook a cazzeggiare. Datemi un tablet che sostituisca in modo eccellente l’eReader e adorerò il nuovo tablet-eReader (che prima o poi arriverà: è un’evoluzione così scontata che sembra rifilata coi saldi).

Intanto Kobo, proprio come Amazon, sta iniziando a progettare di sostituirsi agli editori. Non si sa ancora se solo in eBook o anche su carta e nel caso se lo farà solo come servizio di autopubblicazioni o come editore vero e proprio nel modo in cui sta iniziando a operare Amazon.

Se anche facesse come Amazon, non mi pare che ci sia nulla di male: l’importante è che quando si danno meno soldi all’autore con la scusa di investire come editore sul suo lavoro, beh, si investa davvero: editing vero, copyediting, proofreading, eBook fatto ad arte, copertina di qualità e promozione minima. Altrimenti è solo una truffa.

Fornire servizi editoriali agli autori in cambio di parte dei profitti. Sul lungo periodo, se il libro è buono, non conviene all’autore… ma intanto si evitano gli investimenti iniziali e per alcune persone può essere molto importante. Hobby bislacco questa “editoria”, nevvero? Bislacco alquanto! ^_^


Di due giorni fa è la notizia che la canadese Kobo è ormai nippocanadese. La compagnia giapponese Rakuten guidata da Hiroshi Mikitani ha concluso l’accordo per comprare il 100% di Kobo per 315 milioni di dollari. Notizia arrivata pochi giorni dopo l’annuncio che il Giappone ha abbandonato il suo formato per gli eBook, il famigerato XMDF spinto dal governo e da una banda di retard, per adottare l’ePub 3.

Tanto per ridere della quota minima di scemenza che colpisce tutte le nazioni senza vincoli razziali: quella gente contava di vendere alla grande il proprio baraccone di tablet Galapagos della Sharp a 450-670 dollari (5,5 o 10,8 pollici), con previsioni di vendita di un milione di pezzi… dopo parecchi mesi ne avevano venduti solo trentamila: i giapponesi non sono imbecilli e spero che qualche manager si sia aperto la pancia con l’aprilettere.

Sales for the devices were expected to quickly reach one million, but despite an enormous publicity push, hit only 30,000 in the first ten months on sale.

So, why did “national flag carrier” for e-books fail to take off? Part of the unpopularity of the Galapagos can likely be attributed to its strange name, high price, and poor user experience as compared with rival devices (such as the iPad). But the major problem may simply be the limited number of e-book titles available for a device that was pitched as a dedicated e-reader.

Così imparano a sottovalutare l’intelligenza del proprio popolo!
Gesù benedica quelle scimmie gialle e le loro mille perversioni!

L’acquisto dell’intera Kobo da parte di Rakuten, non solo di una fetta maggioritaria, fa ben sperare per le prospettive di crescita futura di Kobo. Quando non si vuole spartire la torta con nessuno significa che la si ritiene ghiotta e abbondante.

Speriamo che tra Kobo ed ePub 3 in Giappone inizi anche un maggior afflusso di narrativa giapponese nel mercato inglese, soprattutto la vasta produzione di fantascienza e light novel. Mi piacerebbe vedere molte più light novel in inglese, così le potrei leggere pure io. I gruppi amatoriali impiegano secoli a tradurle e gli editori americani, se ricordo bene, una volta hanno pure rubacchiato per la propria traduzione ufficiale da quella amatoriale. E quando non rubano spesso traducono in modo indecente (ho visto i commenti alla prima light novel di Gundam SEED). Meglio allora che se ne occupino i Giappo di tradurle e venderle, un po’ come già ora i nostri editori italiani (Fanucci e Mondadori) puntano a invadere con opere tradotte il mercato anglosassone.

Lo sguardo amichevole di Amazon intanto si poggia sugli autori.


Amazon per un errore nella gestione automatica dei prezzi ha messo a ZERO dollari Blood Soaked & Contagious, un romanzo con gli zombie, per tre settimane prima che l’autore se ne accorgesse e correggesse il prezzo riportandolo a 5,99$.

Durante quelle tre settimane sono state vendute 6111 copie a prezzo zero. L’autore non ha ricevuto nulla e ha chiesto ad Amazon i soldi. La risposta è stata che secondo le condizioni del contratto Amazon non deve proprio rimborsargli nulla. Bisogna notare che Crawford, l’autore, era uno di quegli autori che hanno accettato il 35% dei guadagni al posto del 70% pur di mantenere più controllo possibile sulla propria opera, ad esempio tenendela fuori dal sistema di prestito bibliotecario Overdrive. Curioso che proprio un autore fastidioso, uno scassapalle che non cede tutti i diritti, sia vittima di un simile errore, eh?

C’è un problema di fondo nella questione.
Non è facile quantificare il rimborso: difficilmente possono essere gli oltre 10.000 dollari delle 6111 copie vendute, visto che a prezzo 0 ne saranno state “comprate” molte di più. In più la visibilità data dalla cosa, se il romanzo è decente, è probabile che abbia più avvantaggiato che non danneggiato il romanzo. Ma se è una porcata c’è il problema che i lettori che lo hanno letto solo perché era gratis e non per reale interesse verso la narrativa a base di zombie potrebbero rilasciare “recensioni tossiche”, ovvero quel tipo di commento inutile fatto da chi in primis proprio non avrebbe dovuto leggere l’opera perché non gliene frega nulla del genere.

I commenti negativi basati sul mero pregiudizio (come quelli troppo positivi basati sull’estrema ignoranza) non aiutano i veri clienti, ovvero il pubblico che bazzica quel genere/sottogenere particolare da un po’ di tempo e vuole opinioni motivate di altri appassionati. Tornerò sul tema delle “recensioni tossiche” per il sistema in futuro.

Difficile dire se l’autore sia stato danneggiato, e nel caso quanto, o avvantaggiato.
Però sarebbe meglio se fosse l’autore stesso a prendere simili decisioni, visto il rischio. Essere distribuiti gratis in un negozio, dove i clienti tenderanno a commentare, è diverso dal farsi pubblicità con la pirateria. La percezione del diritto a parlarne agli altri clienti, quando lo si è comprato (anche se a 0 dollari), temo sia maggiore che non quando si è preso illegalmente su un sito diverso da quello del negozio.
Un autore prende apposta la metà dei soldi per non far dare in giro il proprio romanzo gratis con Overdrive e Amazon lo regala lo stesso in modo diverso…

L’autore quindi è probabile che abbia torto a quantificare il suo danno in oltre 10.000 dollari. Allo stesso tempo c’è un altro problema insito nel modo in cui agisce Amazon, e non solo per la negligenza (o criminale malafede?) con cui opera. Il problema di base è molto più grande, come già denunciato la volta scorsa. Il contratto con Kindle Desktop Publishing dice che Amazon può scegliere di non fare più affari con un dato autore per qualsiasi ragione (o senza alcuna ragione). Come già detto in passato il problema è che se qualcuno scrive qualcosa di scomodo o osa lamentarsi in pubblico di Amazon, può trovarsi cacciato da un negozio che serve la maggioranza del mercato dell’editoria digitale (oltre il 60% immagino, nell’articolo esageravano con un bel 80%). Tutto legale.

Citando l’editor Rich Adin:

Can I hear the chorus again: Amazon is my friend.

I find it amazing how one-sided Amazon’s contract is yet authors race to be first at Amazon’s door. Crawford shouldn’t be surprised by anything that Amazon does that screws him. Amazon has carefully made sure it is in the nonegotiable contract.

And you just gotta feel Amazon’s love for you when you read glad tidings like this: “Under the terms of the contract with Kindle Desktop Publishing, Amazon can choose not to do business with him again for any reason (or no reason at all), thus locking him out of an estimated 80% of the e-book market.” I could just kick myself to death for not helping Amazon gain the 20% of the market it is missing.

Considering how Amazon’s contract favors Amazon today when there is at least a smidgen of competition, I wonder how draconian it will become when that competition is buried.

In questo caso Crawford non ha subito ritorsioni per essersi lamentato in pubblico. D’altronde con il casino che ha fatto non era il caso di danneggiarsi da soli cacciandolo. La spada di Damocle del danno d’immagine globale in pochi giorni è l’unica speranza per evitare che Amazon, o chiunque altro, inizi a giocare troppo sporco… finché ci sarà un’alternativa, per quanto piccola.
E fortunatamente la concorrenza sembra bene intenzionata a non permettere ad Amazon di diventare l’unica libreria del mondo.

Come aspettare l’arrivo di Amazon in Italia allora? Con ottimismo.
Al momento attuale e per i prossimi anni Amazon può solo fare bene al mercato italiano degli eBook e ai lettori italiani. La concorrenza, sempre più propensa a diventare internazionale (come ha detto di voler fare B&N), difenderà il mondo dal rischio di censura. Senza contare l’altra questione che avevo accennato nello scorso articolo a tema eBook (la lettura sul web, i futuri tablet con schermi perfetti per la lettura, i micropagamenti) e che tratterò in un articolo futuro, che secondo me è l’elemento più importante per immaginare con ottimismo un ipotetico futuro sempre più svincolato dall’obbligo di vendere per forza nei “negozi”.
Possiamo guardare ad Amazon come a una forza positiva per i lettori e per gli autori.

Il Kindle store italiano arriverà a fine mese, tra il 15 e il 30 novembre 2011.
Fonte un amico, confermata da questo articolo. Mi domando se sceglieranno come data per l’apertura mercoledì 23, anniversario del primo anno in Italia.

Per concludere ecco una piccola curiosità su quanto guadagni Amazon da ogni Kindle “base” (non touch) venduto. Come avevo spiegato in questo commento è facile che Amazon guadagni, nella migliore delle ipotesi possibili, 49$ da ogni Kindle Fire da 199$ (ma visto che ora lo mette nei negozi fisici e quei negozi devono guadagnare pure loro, è facile che quel guadagno si azzeri). Ma per il Kindle da 109$?

Secondo questo articolo che riporta le stime di iSuppli, ogni Kindle di quel tipo costa ad Amazon 84,25$ (senza contare gli altri costi di struttura del sito da spalmare sopra) il che equivale a un guadagno di 24,75$ appena.

Direct Material Cost
Display Module: $30.50
Main PCB: $30.37
Other – Enclosures / Final Assembly: $15.08
Box Contents: $2.06
Misc Interface PCBs: $0.59
Direct Material Cost Total: $78.59

Manufacturing Cost: $5.66
Total Materials & Manufacturing: $84.25

Lo schermo E Ink Pearl è la componente più costosa con i suoi 30,50 dollari. Il che non è male visto che fino a un paio di anni fa se uno rompeva lo schermo E Ink del Cybook Gen3 o simili gli costava sui 100 euro sostituirlo.
E partivano raffiche di insulti random contro il fato.

Quando vendono il lettore con le pubblicità integrate a 79$ stanno quindi perdendo circa 5$, compensati dagli incassi che pensano di fare grazie alle pubblicità. Guadagni che, tolta la piccola perdita, immagino siano di 20$ circa durante la vita del lettore. Questo se si ipotizza che abbiano calcolato il prezzo sottraendo l’intero guadagno extra medio immaginato per abbassare il più possibile i 109$ di base. Magari non li hanno sottratti tutti e si aspettano di incassare 30$ o più.
Chissà.

 

Il Duca di Baionette

Sono appassionato di storia, neuroscienze e storytelling. Per lavoro gestisco corsi, online e dal vivo, di scrittura creativa e progettazione delle storie. Dal 2006 mi occupo in modo costante di narrativa fantastica e tecniche di scrittura. Nel 2007 ho fondato Baionette Librarie e nel gennaio 2012 ho avviato AgenziaDuca.it per trovare bravi autori e aiutarli a migliorare con corsi di scrittura mirati. Dal 2014 sono ideatore e direttore editoriale della collana di narrativa fantastica Vaporteppa. Nel gennaio 2017 ho avviato un canale YouTube.

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