Cosa potrà mai accadere a presentarsi con un amico a un appuntamento al buio con due ragazze rumene conosciute su Facebook? Niente, a parte rischiare di venire uccisi a morsi e usati come sacrifici umani. Con il pisello dritto per il Cialis ingurgitato inizia l’avventura di Alessandro, nerd sfigato dalle prestazioni sessuali di una Fiat 500 sul circuito di Indianapolis, precipitato nel mondo della criminalità slava.

PUGLIA!
RUMENI!
MALEDIZIONI!

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Alessandro vive a casa coi genitori, non ha un lavoro e la sua ragazza gli fa le corna.
La sola prospettiva nella sua vita è di laurearsi fuori corso in Filosofia e finire a fare il cassiere al supermercato.
Ma potrebbe andare peggio: quando insieme a un amico incontra in un casolare abbandonato due belle rumene conosciute su Facebook, la sua vita di merda ha una svolta inaspettata.

In fuga nelle campagne pugliesi, tra ulivi e masserie, Alessandro affronta streghe in grado di portare sfiga con la sola forza di volontà e finisce nel mezzo del mondo nascosto del sovrannaturale slavo. Armato del proprio umorismo nero per sdrammatizzare i disastri e con l’aiuto di un giovane macellaio rumeno dall’italiano non proprio impeccabile, Alessandro dovrà aprirsi la strada verso la salvezza a colpi di ferro da cantiere appuntito e bottiglia rotta.

Blestemat è un romanzo breve di 35.400 parole, circa 115 cartelle editoriali da 1800 battute (potete fare finta siano 115 pagine). La trovate in vendita su StreetLib Store (ePub oppure per Kindle), nuovo nome di Ultima Books, e a breve apparirà anche su Amazon (hanno avuto problemi a crearne la scheda, ma abbiamo avvisato e provvederanno). su Amazon (Kindle), oltre che su tante altre librerie online.

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Blestemat è un’opera che nella linea che ha per estremi Tragedia e Commedia, la classifica divisione greca, si colloca più verso la seconda che verso la prima: una commedia fantasy.
Non potrebbe essere altrimenti: tra rumeni che parlano come immigrati slavi realistici, ovvero con problemi a raddoppiare le consonanti, e meridionali che pur non usando il dialetto usano espressioni e inflessioni locali (e sbagliano le parole inglesi), un certo distacco umoristico è automatico.

Sono persone vere che tra un “pillamatonna” e un “cazo so io” non ambiscono certo a farsi scambiare per De Sanctis o Manzoni. Sarebbe stato razzista e stupido, da dilettante della scrittura, obbligarli a un italiano correttissimo che non è il loro: la pessima narrativa si nota anche quando un principe erudito e un contadino analfabeta parlano allo stesso modo.

Senza nemmeno farlo apposta, Tapiro e compagna pochi giorni fa mi hanno inviato questa foto dalla loro vacanza in Puglia: il rotolo”banny”. SIGH.
Senza nemmeno farlo apposta, Tapiro e compagna pochi giorni fa mi hanno inviato questa foto dalla loro vacanza in Puglia: il rotolo”banny”. SIGH.

Il nuovo autore è Federico Russo, che qualcuno di voi dovrebbe già conoscere come Taotor.
Conosco Federico da quando aveva 16-17 anni, in pratica pochi mesi prima che io aprissi Baionette Librarie. Ci accomunava l’interesse per il fantasy e, in particolare, per il mix steampunk fantasy. In più lui aveva già un blog dedicato al fantasy e alle sue letture, per cui fu abbastanza naturale iniziare a frequentarsi.

Non è facile spiegare a chi non l’ha vissuto, o ricordare per chi è di memoria corta, com’era il mondo del web prima dei social (il 2007, secoli del web fa), quando le discussioni si svolgevano principalmente sui blog personali e i forum già avevano iniziato il loro declino.

Se ricordo bene non leggevo nulla di suo dal 2011. Forse un po’ prima. La sua opera migliore era stata un racconto di ambientazione contemporanea, Un vero affare, e non un fantasy in qualche mondo inventato come invece aveva provato a fare con le prime opere abbozzate. Con Blestemat diciamo che è una via di mezzo: la Puglia di oggi, ma fantasy.

Ormai non mi risultava nemmeno scrivesse più, avevo dato per scontato che come tantissimi altri che nel 2007-2010 erano scrittori “attivi” anche lui avesse gettato la spugna. All’epoca, se ricordate, si scriveva sperando solo nella pubblicazione tradizionale: il selfpublishing non giunse in Italia in modo utile fino al 2011.
Sarebbe stato un peccato perché aveva quella che è la vera approssimazione del nebuloso concetto di Talento: intelligenza, voglia di imparare e voglia di impegnarsi. Il segreto del Talento, spesso, è solo farsi un mazzo di lavoro triplo rispetto a tutti gli altri e non mollare.

Per questo fu una bella sorpresa quando mi inviò il suo romanzo breve. Lo avevo invitato da alcuni mesi a inviarmi qualcosa e a farsi seguire se avesse avuto un progetto interessante per Vaporteppa, ma non mi aspettavo davvero che avesse qualcosa così in fretta.
Blestemat ha richiesto parecchio lavoro di ri-progettazione per dare una struttura più solida a un’opera già scritta, e quindi non realizzabile del tutto da zero, ma relativamente poco lavoro di line editing. A Federico è sembrato parecchio (ne parla nella postfazione dell’opera), e in relazione alla normale realtà editoriale è stato moltissimo, ma in realtà questo è il mio “minimo” di lavoro che capita quando le opere sono già molto ben scritte.

L'editing richiede fermezza e delicatezza. E i miei autori ricordano affettuosamente così le loro prime volte.
L’editing richiede fermezza e delicatezza. E i miei autori ricordano affettuosamente così le loro prime volte.

Usare il mondo reale, soprattutto quello di oggi, permette una ricchezza di riferimenti comprensibili al lettore impossibile ad ambientazioni del tutto inventate. I riferimenti di cultura popolare collocano Blestemat per forza nel presente, non potrebbe essere ambientato nel 2006, e questi riferimenti danno realismo e spessore all’ambientazione, si vede che non è uno scenario di cartapesta. Magari ci torneremo in futuro con un articolo sul sito di Vaporteppa.

Forse l’opera invecchierà prima del tempo, a mano a mano che i riferimenti spariranno dalla memoria dei futuri lettori, ma che importa? Le Avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie pure è un’opera figlia del suo tempo, piena di riferimenti alla cultura del suo periodo, e non è mica da buttare per questo. Tutte le opere prima o poi soffriranno (o hanno già sofferto) perché il loro presente è diventato un passato poco comprensibile per i lettori futuri. Sfortunatamente il tempo non si può fermare solo ignorando il proprio presente.

C'è più fantasia qui che in gran parte del Fantasy che vende bene.
C’è più fantasia qui che in gran parte del Fantasy che vende bene.

Un nuovo autore italiano fa il suo esordio su Vaporteppa. collana di narrativa fantastica il cui obiettivo è portare ciò che gli altri editori non sanno portare: 1. la narrativa immersiva e 2. la narrativa più strana. Possibilmente combinando le due cose!
E ovviamente 3. creare nuovi autori italiani e seguirli nella loro “carriera” e 4. Quattro.

E tu ti sei già proposto a Vaporteppa?
Altri lo hanno già fatto e sono stati selezionati. Non perdere l’occasione. ;-)

10 Replies to “BLESTEMAT: su Vaporteppa i rumeni spacano botilie!”

  1. Figata!
    Questa uscita casca a fagiolo. Seguo Baionette librarie e conosco Vaporteppa da un pezzo, ma ho iniziato solo in questi giorni a leggere le vostre pubblicazioni. Ho iniziato dai racconti brevi gratuiti e proprio oggi mi sono scaricato Caligo di Andrea Scalzo… Questo sarà il prossimo che comprerò.
    Complimenti a tutti quelli che lavorano dietro a questo progetto!

  2. Sono in arrivo nuove opere italiane, dopo la lunga pausa gennaio-luglio in cui avevamo solo traduzioni. :-)

    Intendo trasmettere sempre più forte il messaggio che su Vaporteppa formiamo e seguiamo gli autori, esattamente quella visione romantica che tanti autori avevano dell’editoria e che da tempo hanno capito sia falsa. Da noi è vera, e lo è perché è l’unico modo di garantire gli standard che cerchiamo. Poi magari è stupido farlo ed è meglio pubblicare fantasy a casaccio, ma ce lo dirà il tempo.

    Un buon inizio sarà far fuori gli arretrati di opera da valutare accumulati negli ultimi mesi e selezionare gli eventuali autori promettenti. Poi ci si butta con tutte le idee che ci verranno per diffondere Vaporteppa sia tra i lettori che tra i tanti aspiranti autori. :-)

  3. Io da conterrona non posso esimermi dal commentare:

    (…) meridionali che pur non usando il dialetto (…)

    Nah Duca, i pe crrò? ‘Mmocc’a cchi v’e beiv! Sarebbe stato uno spasso, i dialetti pugliesi sono esilaranti quando messi per iscritto!

    Cambiando argomento *raccoglie coraggio a due mani*: non posso propormi come autrice, sono appena una decina di anni in ritardo per iniziare a studiare la tecnica, lol… ma come traduttrice, magari? Ci sono prerequisiti da soddisfare (a tal proposito spulciai illo tempore il sito di Vaporteppa, senza troppo successo)? E soprattutto, c’è davvero bisogno di altri traduttori, considerando il collo di bottiglia con il solo Duca a gestire/revisionare tutto?
    Duchino, siate clemente, il vostro severo musetto lagomorfo mette questa povera fanciulla in soggezione, tanto che ha impiegato soltanto mezz’ora per scrivere questo commento ;^;

  4. Al momento non cerchiamo traduttori perché abbiamo già tutti quelli necessari per le opere di CM3 disponibili. Però cerchiamo nuovi autori stranieri di buon livello, interessanti, e facili da gestire come CM3: solo royalties, no anticipo, contatto diretto.

    L’ideale per noi è trovare traduttori che propongano loro degli autori che conoscono e con cui sono in contatto, magari autori come CM3 che non hanno agenti verso l’estero, perché sono convinti che meritino di venire tradotti e che potrebbero vendere bene.

    Noi consideriamo il traduttore come un autore e come tale diamo solo royalties. Non sarebbe possibile fare altrimenti, i costi non verrebbero mai recuperati. Quindi è antieconomico proprio come fare l’autore vero e proprio e ha senso solo se uno è veramente appassionato di quell’autore lì come è avvenuto con CM3 e i suoi traduttori.
    Diamo il 25% (che può salire sul primo anno al 30% o 35% in base alla lunghezza dell’opera, sopra le 40k o le 60k parole) al traduttore e il 25% all’autore (ma possiamo salire al massimo fino al 30%… però, nell’insieme, non diamo più del 60% tra tutti e due sommati).

    In generale il problema con gli autori stranieri è che di solito, CM3 incluso nonostante sia uno dei più bravi tecnicamente, il livello della scrittura terra-terra (non delle idee) è inferiore a quello che pretendiamo dagli italiani addestrati da me. Questo blocca molto la voglia di farsi un mazzo pure superiore per portarli, quando addestrare italiani nuovi è più semplice.

    Per imparare, se uno è appassionato di narrativa fantastica e quindi le idee strane le ha, basta poco. In un annetto un autore che ha un minimo di basi, avendo studiato i tre manuali di Gamberetta e poco altro, se si impegna con il mio sistema di addestramento è pronto. Dalla scrittura terra-terra al progettare storie da zero secondo principi efficienti di drammaturgia.
    Il grosso del lavoro è accumulare idee interessanti e dettagli vividi, questo richiede anni, il resto è solo superare le barriere che portano a scrivere male e imparare a rendere la scrittura come flusso di vita nel suo avvenire.

  5. @aiducii
    No, sono peggio. Gli si faceva un complimento mettendoli nel gruppo buono, di cui condividono il problema della pronuncia delle doppie (e diversi elementi di folklore, quelli che abbiamo usato, essendo circondati da slavi). :-)

  6. Ma solo io di primo acchito ho letto BESTEMMIE su Vaporteppa? Una piccola domanda tanto per tastare il terreno, dato che ho a malapena scritto il primo capitolo: un romanzo satirico sulla religione, con numerosi elementi sovranaturali, potrebbe rientrare nella tua linea editoriale?

  7. Se è fantasy o fantascienza.
    Se è scritto in modo immersivo usando solo dettagli concreti.
    E se è corretto a livello di struttura: tre atti aristotelici solidi, drammaturgia classica con arco di trasformazione del personaggio.

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