Sono stati annunciati i romanzi finalisti e il vincitore del Premio Urania 2009.
Tra i quattro finalisti c’è Marstenheim, il romanzo alla cui revisione avevo collaborato e di cui avevo già parlato tempo fa. Non ha vinto, ma non se lo aspettava nessuno e comunque non sarebbe stato un gran vanto, anzi: dopo Sezione Pi-Quadro, Il Dono di Svet e il sommo capolavoro e-Doll (ho letto un po’ solo quest’ultimo, una porcata indegna, mentre per gli altri mi fido dei pareri ricevuti), il Premio Urania ha affossato la propria credibilità oltre i limiti tollerabili.
Capisco che Il Dono di Svet possa essere stato il vincitore perché era il meno brutto del mucchio, ma con e-Doll l’unica scelta ammissibile, se davvero era il romanzo meno schifoso (cosa di cui dubito), era rifiutarsi di dichiarare il vincitore per preservare l’onore del Premio stesso. Un Premio in cui i lettori non credono è un Premio senza valore.

Spero che il vincitore di quest’anno sia leggibile. Alberto Cola non è uno sconosciuto, ha varie opere all’attivo e in teoria dovrebbe saper mettere in sequenza delle parole senza incrociare gli occhi. Il fatto che si sia abbassato a scrivere un romanzetto per Storie di Draghi, Maghi e Guerrieri, collana oscena che mesi fa gridava “Stiamo morendo, aiuto!”, non aumenta la mia fiducia. Vabbè…

Stringi forte il premio e non fartelo rubare dagli Invidiosi!

Passiamo a Edigita.
La notizia sta rimbalzando un po’ ovunque, perfino sui Giornali Fatti di Alberi Morti come Il Corriere della Sera o La Stampa. Edigita (Editoria Digitale Italiana) è una piattaforma per la distribuzione di eBook annunciata e sostenuta da Feltrinelli, Messaggerie Italiane, GeMS ed Rcs Libri. Aprirà ufficialmente in autunno con i primi 2000 titoli. Mondadori invece, come ricorderete, aveva deciso di fare in proprio.

Edigita nasce con l’idea di fornire una piattaforma di distribuzione a chiunque voglia vendere eBook in Italia, semplificando le questioni amministrative e di gestione del negozio online (fornirà catalogo e servizi a ibs.it, LibreriaRizzoli.it e laFeltrinelli.it, ad esempio, ma anche ai negozi online stranieri che vogliano vendere quegli eBook), dando uguali condizioni a tutti gli editori interessati ad aderire, offrendo i DRM per ePub e PDF (eh eh, due cucchiai di merda rendono migliore ogni ricetta!) e lasciando la politica di prezzo, che senza dubbio verrà costruita in modo da risultare fallimentare, in mano agli editori stessi.
Concorrenza diretta all’altra piattaforma per la vendita di eBook presentata pochi mesi fa, Stealth di Simplicissimus Book Farm. E come ricorderete Giunti Editore aveva acquistato il 20% del capitale di SBF nel marzo scorso, ulteriore segnale che qualcosa si sta muovendo perfino nella provinciale e sonnolenta Italia.

Ma c’è realmente un mercato per l’ebook? La quota negli Stati Uniti è stata nel 2009 inferiore al 2% e secondo le previsioni crescerà fino al 15-20 per cento entro il 2015. Edigita prevede che il mercato italiano possa raggiungere almeno i 60-70 milioni di euro nel 2015 con una quota non inferiore al 4-5%.
(Il Corriere della Sera)

La quota è inferiore al 2% nel 2009 considerando l’intero mercato editoriale, libri di testo inclusi, ma come dichiarato dalla Association of American Publishers arriva al 3,31% se si considera solo il settore trade book, che è quello che ci interessa maggiormente visto che va a coprire i romanzi e gran parte di ciò che si trova nelle normali librerie. Al Konrath di turno il fatto che il settore “in generale” sia al 5% perché i libri di chimica dei licei e i testi all’università sono ancora di carta non frega molto se poi i romanzi sono al 20%, no? ^_^

Peso degli e-book sul mercato italiano, da oggi al 2015. Forbice minimo-massimo.
Fonte Tom’s Hardware.

Per il 2010 in USA ci si aspetta un bel 8-9% in eBook per i trade book e quindi è facile che il 15-20% più che nel 2015 lo si raggiunga nel 2012. Sarebbe interessate scoprire se le stesse percentuali italiane devono essere riconsiderate se si ignorano i libri scolastici, di cui non mi frega nulla, e se magari si possa arrivare a quel 4-5% minimo non nel 2015, ma già nel 2012-2013.
Guardate i dati nella forbice minimo-massimo: se riguardano l’intera editoria, come fa supporre il collegamento con gli USA al di sotto del 2%, significa che forse l’Italia è indietro solo di due anni (la cifra che ogni tanto sparavo allegramente).
Due o tre anni sono un sacco di tempo. Cinque sono un’enormità. Chissà…

Certo, il libro cartaceo continuerà a essere la priorità. «Naturalmente tutti gli editori hanno interesse a difenderlo — spiega Carlo Feltrinelli —. Ma questa è un’iniziativa moderna e un segnale di grandematurazione di un pezzo importante di editoria italiana. È un progetto lungimirante, aperto a tutti. Non è una setta chiusa»
(Il Corriere della Sera)

“Naturalmente tutti gli editori hanno interesse a difenderlo”. Messaggio piuttosto chiaro, ma ero stato già avvertito da altri: l’interesse non è nell’eBook, ma nel far credere che lo sia allo scopo di prenderne possesso (in questo caso imponendosi con sistemi di distribuzione) per ritardarne il più possibile il successo. A che scopo? Naturalmente per proteggere/difendere i libri di carta indeboliti dalla fase di transizione in cui non si può ancora vendere solo in eBook perché pochi li leggono però allo stesso tempo quei pochi tolgono sufficienti vendite al cartaceo da renderlo sempre più antieconomico. Una lenta transizione guidata dall’Alto invece di un rapida rivoluzione mossa dal Basso. E quelle maledette automobili che hanno rovinato il business delle fruste da cocchiere ancora bruciano parecchio…

Aspettiamoci mesi di attesa tra l’edizione cartonata a 20 euro e l’ebook a 9-10 euro. Con DRM, naturalmente, perché i DRM piacciono ai clienti, fanno bene alla salute, proteggono la pelle dal sole eccetera eccetera come già dimostrato nel caso della musica. Leggete tra le righe perché dietro il finto entusiasmo c’è un chiaro messaggio: l’eBook fa paura e viene visto come un male inevitabile i cui effetti orrendi e catastrofici vanno rallentati il più possibile. Mi sarei spaventato a immaginare editori con un cervello funzionante.
Tutto regolare.

Per finire:

In base ai primi dati raccolti dagli editori coinvolti emerge infatti che il 7,5 per cento degli intervistati dichiara di aver già comprato (o di accingersi a farlo) un e-reader. Un altro 5,8 per cento aspetta solo un maggior numero di titoli in italiano e un altro 2,8 per cento la possibilità di leggersi col nuovo mezzo i best seller.
(Punto Informatico)

Dati confortanti sull’interesse degli italiani nei confronti degli eReader. Al 7,5% di interessati ad acquistare un eReader si aggiungerà un altro 8,6% non appena i due grandi venditori online, Mondadori Ebook ed Edigita, faranno il loro debutto in autunno. Come dimostrato nel caso della Spagna è proprio l’offerta di eBook a fare la differenza: non appena aumentano e la gente capisce che può comprarli agevolmente (tutti i nuovi lettori di ebook avranno il WiFi e l’acquisto online, non scordiamolo), l’intero settore fa un balzo avanti perché entrano in gioco le masse che attendevano il “momento giusto” per comprare un eReader e leggere gli eBook.

I grandi editori dovranno darsi una svegliata, ma anche se non se la daranno… chissenefrega. ^_^

23 Replies to “Edigita e Marstenheim”

  1. Mannaggia, è da mesi che ho il file di Marstenheim e mi scordo sempre di cominciare la lettura… Appena finisco il romanzo attualmente in fase di divoramento vedrò di provvedere al riguardo. Nel frattempo, complimenti a entrambi.

  2. Per quanto il premio a E-Doll sia stato scandaloso, mi fa molto piacere che il lavoro di Angra sia stato valutato in modo così positivo. Sul versante ebook vs cartaceo mi sembra che la posizione degli editori sia chiara: spremere fino all’ultimo, grazie a intese di cartello ai limiti della legalità, i libri, e intanto pensare a come mantenere alti i costi anche per gli ebook.

  3. Marstenheim è forse il miglior romanzo fantastico scritto da un italiano che abbia letto, o alla peggio ha la seconda piazza. Che sia un inedito lo trovo in parte curioso e in parte emblematico, ma tant’è. Naturalmente i migliori complimenti ad Angra per il piazzamento, anche se concordo col Duca che sto premio Urania, dopo le ultime edizioni, è come dire… un po’ sminchiatello ^__^
    Per Edigita: l’iniziativa è ottima di per se, e come sempre rovinata dai soliti terrori arteriosclerotici quanto inesistenti. Bah. Comunque il digitale apre la strada a elementi nuovi… alla fine forse i dinosauri si accorgeranno che DRM e prezzi folli (10 euro un ebook? eh?) non sono altro che martellate sui coglioni. Però son sempre curioso di vedere quante martellate dovranno calare prima che capiscano. Non c’è limite al masochismo. ^__^

  4. ohibò Duca, ti stupisci che un’attività partecipata da RCS finisca sul Corriere della Sera? :)

    Riguardo ai grandi editori sonnacchiosi credo che un ritardo di 2 anni sia un miracolo.
    Il paragone con le fruste da cocchiere è calzante, la diffusione degli eBook va contro tutto l’indotto che c’è sulla produzione, distribuzione e vendita al dettaglio dell’oggetto-libro (indotto che in parte va nelle tasche degli editori stessi) in Italia 2 anni mi sembrano pochi anche solo per iniziare a scardinare questo business “fisico”.
    Negli USA una società di distribuzione può riallocarsi in fretta e passare dai libri alle patate, nel nostro paese, dove i commercio si basa sul clientelismo, non è così facile.

    Tuttavia la paura che sento aleggiare in certi corridoi mi fa ben sperare.

    Marstenheim non l’ho letto (ma scaricato) ma dovrebbe stare su Anobii, imho.

  5. Ciao, grazie a tutti.

    Certo il premio nella foto faceva gola… ^___^

    ***

    Sulla questione ebook, continuo a pensare che non saranno gli editori di oggi i protagonisti dell’editoria digitale di domani. Potrebbe succedere quello che racconta Doctorow riguardo al mercato della musica, dove la Sony si è fatta fregare da un produttore di oggetti di arredamento fighetti computer come la Apple.

  6. Se posso, spezzo una lancia a favore di sezione pi quadro, gli altri due titoli citati sono indifendibili e pace per un premio che spero possa riprendersi presto.
    Sul mercato e-book si sta muovendo il fondo del laghetto / Italia e come prevedibile emerge prima il fango dell’acqua chiara. Mi spiego, credo che la partenza sarà un totale obbrobrio e che probabilmente la quota di mercato non raggiungerà le attese (Apple o non Apple, dieci euro per un e-book sono troppi).
    Spero vivamente che qualche piccolo finalmente capisca che con la rete il settore è aperto sul serio. Se non altro per far capire a tutti che le alternative non sono parolacce.

  7. complimenti Angra meritatissimo piazzamento, avresti meritato anche di più

    secondo me dovresti considerare la traduzione in inglese e partecipare a altri concorsi internazionali

    stai lavorando al sequel?

    o temi di precipitare nel tunnel della “trilogia perche sì” e dover titolare “Marstenheim 2 la vendetta del saxon” o “cronache del ratto emerso” ?

  8. Plaudo al tuo repertorio iconografico, o Duca!

    Ti segnalo Giulio Blasi intervistato su Nazione Indiana apropos ebook.

  9. @Angra. damn… anche io speravo nel sequel. Ma quando si potrà leggere altro? Racconti?

  10. @angra

    un po’ mi dispiace

    l’importante è che continui a creare mondi altrettanto vividi

  11. [angra ha scritto: D’ora in poi solo protagoniste femminili.]

    hai considerato la figura dell’androgino? CETRIOLONE+PATATA

    du gust is megl’che one!

  12. questa iniziativa edigita mi sa tanto di creazione di un cartello distributivo, altro che piattaforma aperta a tutti.

  13. Da precisare che IBS per il momento usa Stealth di SBF. eDigita, secondo me, non è altro che Messaggerie Libri in versione digitale: il gruppo Emme della famiglia Mauri ha capito da che parte tira il vento e si è mossa per rappresentare ancora in futuro il mezzo di trasporto privilegiato dei libri (dopo quello fisico e il sito di e-commerce).

    Detto questo, non mi pare un problema tremendo che IBS non supporti ancora paypal. E’ un sistema costoso e in realtà molto poco diffuso in Italia. Di certo, non tiferò perché quei cani di Amazon vengano a venderci i loro libracci strachiusi.

  14. Una domanda per Angra: ma ti sei candidato tu al premio o sono loro ad averti pescato nella loro rete? Vista la scarsa qualità degli ultimi concorsi, pensi che possa esserti utile essere stato nei finalisti?

  15. Di certo, non tiferò perché quei cani di Amazon vengano a venderci i loro libracci strachiusi.

    Quelli che ho comprato da Amazon con Kindle for PC erano mobipocket che non avevano DRM. Ho passato mezz’ora a cercare di capire perché lo script in python sblinda-kindle desse errore, ma poi ho avuto il buon gusto di caricarli sul cybook e vedere da solo che “dava errore nel levare il DRM perché il DRM non c’era”. LOL.
    La scelta di avere DRM o meno è dell’editore, non del negozio di vendita.

  16. @Anacarnil:

    Una domanda per Angra: ma ti sei candidato tu al premio o sono loro ad averti pescato nella loro rete?

    No, ho mandato io il romanzo.

    Vista la scarsa qualità degli ultimi concorsi, pensi che possa esserti utile essere stato nei finalisti?

    Sull’essere utile non ne ho idea, ma proprio per il motivo che dici tu credo che si debba essere più contenti a essere arrivati in finale che ad avere vinto. In realtà noi non sappiamo se la qualità degli ultimi concorsi fosse bassa, sappiamo solo che era bassa quella dei vincitori.

  17. Quelli che ho comprato da Amazon con Kindle for PC erano mobipocket che non avevano DRM.

    Mi risulta che Kindle gestisca file AZW, che sono poi una versione Amazon dei Mobipocket.

  18. @Ancarnil
    Quello avviene quando usano i DRM, non quando non li usano. Non ho ancora comprato ebook coi DRM da loro, solo senza. D’altronde, come ovviamente sai, la scelta di avere o meno i DRM è dell’editore/autore: per questo motivo non tutti gli ebook di Amazon acquistati col Kindle for PC li hanno.

    Mi pare una tautologia dire che quando vendono mobipocket senza DRM, stanno vendendo mobipocket senza DRM.

  19. Quello avviene quando usano i DRM, non quando non li usano. Non ho ancora comprato ebook coi DRM da loro, solo senza. D’altronde, come ovviamente sai, la scelta di avere o meno i DRM è dell’editore/autore: per questo motivo non tutti gli ebook di Amazon acquistati col Kindle for PC li hanno.

    Capito quello che dici, a me risulta che leggesse *solo* AZW, proprio per evitare che qualcuno lo usasse per leggere altro rispetto ai libri venduti da Amazon. Può darsi che però fosse una limitazione solo del primo kindle.

  20. @Anacarnil
    Ah, capito. Intendevi Kindle l’apparecchio, quindi non c’entrava nulla col quote che avevi fatto. Avevi fatto un quote sul formato citando la questione DRM e ne conseguiva, per rigor di logica, che il tuo commento fosse legato ai “libri venduti dal kindle store”, non al formato preferito dal Kindle come apparecchio (argomento non collegato in alcun modo alla citazione che commentavi). Le citazioni hanno un senso specifico perché vanno a segnalare che quanto seguirà sarà o una contestazione di quanto citato o un approfondimento: era difficile immaginare che il testo non c’entrasse alcunché. ^_^”

    Comunque, per il Kindle in sé, non serviva fare un commento qui: bastava leggere in giro per scoprire che supporta gli AZW, i Mobipocket, i TXT e, da alcuni mesi, pure i PDF.

    http://en.wikipedia.org/wiki/Amazon_Kindle#File_formats

    The original Kindle supported only unprotected Mobipocket books (MOBI, PRC), plain text files (TXT), topaz format books (.tpz) and Amazon’s proprietary DRM-restricted format (AZW). Version 2.3 firmware upgrade for Kindle 2 (U.S. and International) added native Portable Document Format (PDF) support.

    Google Power.
    Motivo in più, oltre al quote specifico sugli ebook venduti sul Kindle Store che hai fatto, per non poter pensare che ti riferissi al Kindle come ereader invece che al negozio del Kindle.
    Il dubbio è in ogni caso risolto: legge i mobipocket anche senza protezione.

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