Ottime novità per gli eBook: il 2009 si è aperto con un’impennata inaspettata delle vendite! Date un’occhiata alla mail inviata da IDPF (International Digital Publishing Forum) ai membri:
Dear IDPF Members,
eBook sales statistics for January 2009 have been released from the Association of American Publishers (AAP) who collects these statistics in conjunction with the IDPF.
Trade eBook sales were $8,800,000 for January, a very significant 173.6% increase over January 2008.
Just a reminder these are wholesale revenues reported from 13 participating Trade Publishers.Please keep in mind the following:
* This data represents United States revenues only.
* This data represents only trade eBook sales via wholesale channels. Retail numbers may be as much as double the above figures due to industry wholesale discounts.
* This data represents only data submitted from approx. 12 to 15 trade publishers.
* This data does not include library, educational or professional electronic sales.
* The numbers reflect the wholesale revenues of publishers.
* The definition used for reporting electronic book sales is “All books delivered electronically over the Internet OR to hand-held reading devices”.
* The IDPF and AAP began collecting data together starting in Q1 2006.
Ben 8,8 milioni di dollari di vendite per i grossisti nel solo mese di gennaio. Come visto nei mesi scorsi la crescita delle vendite nel settore degli eBook era costante, ma NIENTE di simile era mai accaduto: nell’intero primo quarto del 2008 il volume complessivo era stato di 10,1 milioni.
Se febbraio e marzo 2009 mantenessero lo stesso livello di crescita rispetto ai corrispettivi mesi del 2008 (e non c’è motivo per pensare che non debbano farlo) si avrebbero vendite per 27,6 milioni! In pratica l’intero volume di vendite dei primi sette mesi del 2008 concentrata nel primo trimestre del 2009.
A quanto potrebbe arrivare il volume complessivo dell’anno 2009?
Difficile dirlo. Si possono fare ipotesi, ma con un solo mese di “balzo” ci si può domandare se si tratti di una anomalia statistica (con 13 grossisti interrogati? Difficile…) o se, ottimismo a piene mani, i prossimi mesi possano rivelare impennate ancora più consistenti.
Comunque, a voler proprio fare l’ipotesi, seguendo il trend di crescita noto sui singoli trimestri e applicando l’impennata si potrebbe arrivare a 150 milioni di euro (contro i 52,4 del 2008, già cifra record). Sempre ricordando che sono i volumi di vendite dei grossisti, che con lo sconto del 50% circa fa 300 milioni di euro di vendite al dettaglio. Non è molto, non minaccia ancora l’editoria tradizionale nemmeno per sbaglio, ma diamine: è qualcosa!
Tant’è che, ulteriore iniezione di ottimismo (come direbbe un certo nano calvo), Amazon afferma che a febbraio su libri di cui era disponibile sia il cartaceo che l’eBook ben il 10% di vendite è stato di eBook. Un decimo delle vendite non è uno scherzo e, a mio parere, è una notizia perfino più entusiasmante degli 8,8 milioni di gennaio.
Inutile precisare che sono felice come un nazista che ha appena ricevuto un Gewehr 43 al posto del Karabiner 98k! Qualcuna mi potrebbe contestare che se è inutile precisarlo, allora non dovrei farlo: devo proprio sottolineare quanto sia poco igienico mettersi a criticare qualcuno con un fucile da battaglia in 7,92 Mauser e il colpo in canna? ^__^
Fonte e ulteriori informazioni: Mark Coker su Smashwords
Ah, una cosa che non c’entra niente con gli eBook: mi sono procurato aggratisse una copia autografata di Wunderkind di D’Andrea G.L., il nuovo libro fantasy italiano edito dall’Immonda Dori. Prima o poi lo leggerò, quando avrò finito i saggi storici in coda di lettura. Ringrazio House of Books per il regalo.
L’autografo di D’Andrea G.L.! Si, sono tutta bagnata come una sedicenne dai capelli viola che ha appena ricevuto in regalo un Mauser 1871 con la sciabola-baionetta! |
Molto interessanti i dati degli ebook. Hai per caso qualche notizia/statistica anche riguardo le vendite in Italia?
No, per l’Italia non ne ho. Ma non è così importante visto che le tipologie di tecnologie che utilizziamo/utilizzeremo e la “crisi del libro” non è molto diversa da quella USA. Possiamo considerare gli USA un valido indicatore (meno il Giappone: noi non produciamo e vendiamo ancora capitoli di fumetti e romanzetti sui cellulari come fanno loro). Abbiamo meno messicani però, ma non so se incide.
Col tempo mostreremo lo stesso comportamento se gli editori venderanno eBook (magari a prezzo più decoroso e senza DRM scomodi e assurdi: gli eBook Mondadori sono VERGOGNOSI!).
Anche Francesca Vannucchi in “Libro e Internet” (Editrice Bibliografica, 2008) utilizza i dati della IDPF come indicatori del settore.
Ma gli editori sembrano interessati al cambiamento… o quanto meno ritengono che sia figo far credere che lo siano.
Giusto pochi giorni fa (31 marzo e 1 aprile) si è chiuso a Milano il primo corso della Associazioni Italiana Editori dedicato in modo serio al libro digitale in sé: “E-book: il mercato, i device e gli standard di produzione“
Capisco. Era più che altro per curiosità, anche se credo che i dati numerici, in ogni caso, sarebbero talmente ridotti da non riferire una statistica molto attendibile. Però mi domando se percentualmente il numero di fruitori di ebook nel nostro paese possa essere paragonabile a quello di USA o del resti dell’Europa. Tu dici di si?
Beh, a parte la quantità minore di messicani (dannato confine così distante…) e negri (ma stiamo lavorando per aumentarli!) non ci sono motivi particolari per cui la società consumistica italiana che si modella, pur con ritardo, su quella americana (prodotti di consumo, tecnologie, intrattenimento…) debba comportarsi in modo diverso.
Fino a pochi anni fa non era ovvio che tutti i giovani che frequentano l’università avessero un portatile (mi ricordo ancora 5 anni fa che per certi esami ce lo si faceva prestare da chi lo aveva). Ora è più difficile trovare chi non ce l’ha.
E il portatile è un balzo enorme verso le possibilità di lettura, rispetto al fisso. Me ne sono accorto bene da quando l’ho comprato a dicembre 2007.
E si leggono molto di più anche i quotidiani online: i giovani e i lavoratori pc-dotati non hanno nulla contro la lettura online, tanto che è normale vedere gente che legge i giornali su internet e non su carta (all’università li vedevo continuamente: l’attività in sala studio più diffusa dopo giocare online e guardare la posta!), spesso usando i Feed.
La diffusione di cellulari con monitor adatti alla lettura, di console portatili (conosco un sacco di gente che legge sulla PSP e sul DS: cosa c’è di meglio di qualcosa che permette sia di giocare che di leggere e si trasporta comodamente?) e in generale la diffusione di ogni genere di tecnologia che permetta “anche di leggere” porterà naturalmente a favorire la lettura di ebook.
Non c’è motivo di pensare che gli italiani siano forme di vita aliene rispetto agli abitanti della masnada di stati differenti che formano gli USA.
Il problema saranno solo gli editori: saranno pronti a vendere ebook in modo comodo? Se non lo saranno, i lettori leggeranno come fanno ora ebook piratati. E i libri piratati non appaiono nelle statistiche di vendita…