Volevo segnalare Il corpo di Carmilla due mesi fa, ma mi sono dimenticato. Regolare. ^_^
Il corpo di Carmilla, progetto di Medeaonline ideato e curato da Andrea Cattaneo, è il seguito Steampunk del romanzo Carmilla di Joseph Sheridan Le Fanu.
Chiunque può partecipare alla stesura inviando il capitolo richiesto entro la data di scadenza: il migliore verrà selezionato per fare parte del romanzo. Tutto il materiale scelto verrà revisionato, ordinato e integrato (se necessario) con ulteriori capitoli prodotti dalla redazione di Medeaonline. Trovate i dettagli nel regolamento.
L’originale: Carmilla di Le Fanu
Il racconto risale al 1872 (25 anni prima del Dracula di Bram Stoker) e contiene uno dei più famosi vampiri femminili della letteratura, Carmilla. Riporto la trama come viene sintetizzata sul sito de Il corpo di Carmilla.
Stiria, Austria, 1870 circa – In un castello isolato vivono in totale solitudine Laura, suo padre e le sue due governanti. Una sera, nei pressi del castello, una carrozza di passaggio ha un incidente. I passeggeri (Matska, Carmilla e una terza misteriosa donna che rimane in disparte) ne escono indenni. Matska e Carmilla si presentano come madre e figlia. Il padre di Laura, per permettere a Matska di proseguire il suo urgente viaggio, offre ospitalità a Carmilla cadendo nel tranello ordito dalle due. Carmilla in realtà è un vampiro e mira a raggiungere sua figlia Laura. Dopo diversi lutti e varie peripezie Carmilla Karnestein viene smascherata e giustiziata. Il resoconto di tutta la vicenda – messo per iscritto dal dottor Hesselius – è affidato alle parole di Laura che, in seguito, morirà misteriosamente.
Leggendo la traduzione italiana a cura di Roberta Formenti, ho potuto godere di alcune chicche che hanno abbassato ancora di più la mia stima dei traduttori italioti.
Vi riporto la traduzione:
Pur non essendo gente molto ricca, in Stiria abitiamo in un castello, detto anche Schloss. Una piccola rendita, in quella parte del mondo, permette di fare molte cose. Noi ne abbiamo una di otto, novemila sterline all’anno. In patria (l’Inghilterra, perché mio padre è inglese e anch’io porto un cognome inglese, anche se non ho mai visto la Gran Bretagna), con quella rendita non saremmo mai stati considerati ricchi
E l’originale:
In Styria, we, though by no means magnificent people, inhabit a castle, or schloss. A small income, in that part of the world, goes a great way. Eight or nine hundred a year does wonders. Scantily enough ours would have answered among wealthy people at home. My father is English, and I bear an English name, although I never saw England.
Me ne sono accorto subito perché 8-9.000 sterline non sono affatto poche! Con 1.000 sterline già si può fare la vita da gentiluomo di campagna (Squire). Con 8.000 sterline l’anno si vive benissimo tra la nobiltà inglese. All’inizio ho pensato che l’errore di traduzione fosse in “rendita”, perché magari era stato tradotto male “una fortuna di 8-9.000 sterline”: con quella espressione si sarebbe indicata una rendita annua del 3-5% di quel valore investito (ma 250-450 sterline l’anno sarebbero state davvero troppo poche!). Non mi passava proprio per il cervello che l’errore potesse essere nell’aver tradotto centinaia con migliaia: è il tipo di errore che solo un traduttore amatoriale che lavori alla cazzo di cane potrebbe fare!
Dato che la cifra in ogni caso non mi tornava e l’ipotesi 800-900 (la cifra che avrei indicato io se fossi stato Le Fanu) mi suonava più credibile, mi sono letto l’originale in inglese. Avevo fatto male a non pensare subito che l’errore fosse così semplice: cento, mille, che differenza può fare per un traduttore italiano? Evidentemente il livello “brutto fansub” è quello considerato professionale nell’editoria del Bel Paese.
A parte l’errore indicato prima, non capisco come mai Roberta Formenti si sia inventata un orrendo inciso tra parentesi che nel testo originale non è presente. La traduzione della Formenti in generale fa pietà, ma inventarsi addirittura le parentesi è una cosa che non pensavo si potesse fare. Si impara sempre qualche cosa frugando nel Made in Italy.
Posso però indicare una cosa positiva: quando ho segnalato l’errore al signor Cattaneo, giusto come curiosità sul livello delle traduzioni italiane, lo ha subito corretto nel file RTF ospitato sul sito. È una cosa positiva.
Legendary Fansub Failure:
in Italia sarebbe considerato un lavoro da professionisti.
Il seguito: Il corpo di Carmilla di AA.VV.
Il corpo di Carmilla non è solo un seguito: il mondo stesso del libro precedente è differente da quello che conosciamo, virato a un sano Steampunk gonzo quanto basta. Riporto in poche parole quanto spiegato nella pagina del canovaccio.
Napoleone è fuggito anche da Sant’Elena: nel 1815 ha ripreso il potere e lo ha conservato. Non molto credibile considerando che ormai da tempo era vecchio mentalmente, incapace di rischiare (tratteneva sempre la Vecchia Guardia dall’impiego, con risultati pessimi) con quelle manovre calcolate e coraggiose che l’avevano reso il Più Grande: non poteva più reggere alla sequenza di ulteriori coalizioni Austro-Franco-Russo-Britanniche e lo aveva dimostrato. I Russi, anche da soli, hanno il bene più grande: una popolazione da cui trarre soldati così grande da essere considerabile come Risorsa Illimitata (se ne accorsero i tedeschi nel corso della Grande Guerra). Ma vabbé, qui ce l’ha fatta. PUNTO. È la base, non si discute.
Fin qui ok, tutto normale.
Ora comincia il gonzo historical dello Steampunk di prima generazione: per sottrarsi alla vecchiaia, Napoleone si fa realizzare un nuovo corpo da d’Alembert con arti meccanici e organi artificiali. Conciato come un cyborg steampunk, un mostro di Frankenstein con più componenti meccaniche, è arrivato senza problemi al 1870.
Non contento Cyborg Napoleone (più cattivo dell’Adolf Hitler in Armatura Potenziata) ha iniziato a tramutare i suoi sudditi in mostri biomeccanici come lui, grazie ai portentosi progressi nell’evoluzione della Alembrite di d’Alembert (marchingegno che si fonde con la spina dorsale, permettendo di comandare il corpo artificiale).
Super soldati cyborg steampunk!
Adolf Hitler in Wolfenstein 3D
Napoleone invade gli stati tedeschi e la penisola italiana, grazie al patto di non aggressione con la Gran Bretagna, ma l’Austria è pronta a difendersi: da tempo vengono studiati i vampiri, il modo per causare il vampirismo e le procedure per educare il nuovo vampiro. Alla superscienza rivoluzionaria verrà contrapposta la forza del folklore reazionario.
È il protocollo Zaide per la creazione di soldati-vampiri. Super soldati incapaci di sentire dolori, fortissimi, rapidissimi. Gli Asburgo non possono diffondere il vampirismo tra la gente: assieme ai poteri viene anche una difficile controllabilità che solo le cure più attente (e l’abbinamento di un vampiro tutore) possono tenere a freno. I figli cadetti dei nobili, soprattutto di quelli poveri o decaduti, desiderosi di riscatto economico e sociale servendo l’Austria, possono fornire una eccellente fonte di reclutamento per i super soldati vampiri. Il volgo fornirà il sangue per nutrirli.
Qui entra in gioco Carmilla: l’esecuzione del vampiro non è stata completa perché il corpo, proprio per permetterne il recupero, non è stato bruciato. Carmilla può rivivere e servire l’Austria. Ma manca la testa! Chi l’ha presa? Se Carmilla non è davvero morta, che le sta succedendo? Se il corpo è da una parte e la testa da un’altra, dove si trova il suo spirito?
“[…]il vampiro, quando viene eliminato dalla sua doppia esistenza, è proiettato in una condizione di vita ancora più orrenda”.
(J.S. Le Fanu)
Carmilla è confinata nel Limbus:
Una sorta di aldilà simile nell’aspetto ai paesaggi di De Chirico. Gli abitanti di questa regione metafisica vivono in totale solitudine – incontrandosi controvoglia e molto raramente – in enormi spazi vuoti segnati da costruzioni dalle geometrie inquietanti, statue, ciminiere, orologi ecc. Dei loro corpi la parte che ne ha determinato la morte è avvolta in drappi bianchi che non possono in alcun modo rimuovere. Carmilla è completamente fasciata in un sudario: solo la sua testa è scoperta. Del Limbus e delle leggi che lo regolano non si sa altro se non il suo nome inciso in caratteri latini sui tombini e sui frontoni degli edifici.
Vi rimando al canovaccio per il resto delle informazioni e per gli approfondimenti. Un solo piccolo commento per la parte “scientifica”: se si evit di tirare in ballo il moto perpetuo è meglio… è peggio perfino di dire che c’è dentro un coniglio in bicicletta. Davvero.
Un esercito di super soldati cyborg contro una élite di super soldati vampiri. Le premesse per l’Arte con la A maiuscola: un “mostro di Frankenstein contro Dracula” (da non confondere col film di titolo simile) nella migliore tradizione di Alien contro Predator, Frankenstein contro l’Uomo Lupo, King Kong contro Godzilla o Fracchia contro Dracula. Mancano solo i Ninja. Ma già vedo nel canovaccio le possibilità per ghiotti spin-off orientali:
Cina e Giappone sono considerati dal governo britannico mercati estremamente importanti, da sfruttare a fondo e senza scrupoli […] Estorsioni e ricatti ai danni degli amministratori orientali sono all’ordine del giorno ma, se questo non dovesse bastare, il governo britannico ha a sua disposizione un’élite di sicari imprendibili e infallibili: i vampiri.
Vampiri contro Ninja, lo scontro finale! ^_^”
Però ci vorrebbe anche Ninja contro Pirati…
A parte certi piccoli dettagli qua e là nel Canovaccio, come il motore o cose così, l’idea non è male. Non brilla di novità o di intelligenza, ma per essere un seguito Steampunk di un racconto coi vampiri direi che le basi ci sono tutte per poter fare qualcosa di bello. Di certo ce ne sono molte di più che non nelle premesse di Boneshaker (ma meno che in Leviathan: lì a usarlo bene quello scenario era un gioiellino). E comunque meglio un po’ di gonzo historical fiction che mischia sovrannaturale, Ottocento e superscienza che non i soliti elfi nei boschi, i vampiri liceali, ora pure gli angeli innamorati e gli Dei dell’Olimpo e tutte le altre minchiate che popolano tre quarti degli scaffali delle librerie.
Il problema di fondo rimangono i vampiri: sono quindici anni che vengono cacciati in gola alla gente in ogni salsa possibile e ormai la semplice parola “vampiro” trascina una sensazione di dozzinalità e di ridicolo. Un po’ come gli elfi nel fantasy, forse pure peggio. Quando si usano i vampiri, a meno di non rivolgersi a un pubblico di adolescenti craniolese, si parte con lo svantaggio implicito di dover dimostrare che il tutto non farà schifo come l’ennesimo romanzo coi Vampiri N°4532. Questo handicap però non è evitabile trattandosi di un seguito di Carmilla.
he Faggiest Vampire (Il vampiro più recchione), romanzo per bambini di Carlton Mellick III.
Forse i vampiri di questa storia sono più sopportabili del solito.
Di solito non mi interesso ai progetti a più mani perché li trovo indeboliti in partenza dal possibile inquinamento da mediazione generato dalle sottili differenze di interpretazione degli autori coinvolti che, per quanto simili nella visione della storia, non possono essere identici (se fossero identici sarebbe “un” autore). L’inquinamento da mediazione colpisce sia il contenuto (cosa significa che se metto stupri anali di minorenni tu non partecipi più? Bigotta di merda!) che l’atmosfera (dovuta alla diverse conoscenze e alle sottili interpretazioni delle scene, oltre al bisogno di accontentare un po’ tutti mediando scelte inaccettabili per alcuni) che l’omogeneità del testo (per il diverso modo di rendere le scene con il proprio particolare filtro cinico/sadico/materialista/introspettivo/ecc…), rischiando di trasformare il prodotto finale in qualcosa di confuso e piatto. Sono un sostenitore del fatto che si debba lavorare da soli, faticare da soli e ottenere il risultato meritato da soli, senza facili scappatoie per suddividere la fatica. Controllo totale.
In questo caso la questione è un po’ diversa: una fan fiction collettiva (o più di una) a tema Steampunk supervisionata dall’alto, con i dettagli fantastici importanti già decisi in precedenza dalla mente creativa a capo del progetto. Lo Steampunk vecchia scuola (gonzo!) nelle premesse c’è tutto, non come in quell’aborto di Boneshaker. Mi rimangono fortissime perplessità su cosa ne verrà fuori, visto il modo in cui si scrive in Italia (se già è difficile trovarne uno che scriva in modo passabile, figurarsi uno per capitolo), ma in teoria le basi per il lulz ci sono. E temo anche che trattando con eccessiva seriosità la storia, quando invece il trash insito nelle scelte fantastiche (cyborg VS vampiri) prevederebbe umorismo e leggerezza (come in Zeppelins West di Lansdale), si possa rovinare tutto.
Non è il mio Steam ideale, ma mi accontento: la segnalazione ci voleva.
Qui trovate il Regolamento.
Sono d’accordo.
Avevo giá visto il progetto e avevo trovato la trama una grande gonzo-fiction, ma a leggere, mi sono chiesto perché l’ideatore abbia deciso di dividere la storia con altri.
Di fatto, lui ha messo tutta l’idea, l’impostazione di base del romanzo, l’ambientazione ecc.ecc., perfino i personaggi principali e una scaletta per la trama. Perché dividere il lavoro con degli altri? Pigrizia? Diffuzione della cultura steampunk?
In ogni caso, penso che la storia sarebbe piú coerente e appassionata se la scrivesse lui. Tra l’altro, una volta che l’ambientazione é definita, la trama e i personaggi pure, il lato creativo del lavoro é volato via. A chi partecipa al progetto resta da fare solo il duro lavoro, cioé scrivere le idee di un altro.
Avrei trovato il progetto interessante se il fondatore avesse creato una discussione sulla trama, una su ogni personaggio, una sull’ambientazione e poi l’avesse definita con chi si dichiarava disposto a partecipare al progetto.
In ogni caso, data l’originalitá della storia, non vedo l’ora che il progetto sia finito per vedere cosa ne é uscito fuori e se la cosa ha funzionato.
La traduzione fa pena. La somma di denaro è solo la ciliegina sulla torta: le frasi sono state rigirate tutte come calzini.
Domanda: Gonzo Historical Fiction?
Non so, l’idea non è legata ai romanzi scientifici e non ci sono macchinari, ma già gli Uomini Meccanici sono un elemento tecnologico (e fondamentale per la trama, per di più).
Non basta a trasportare il tutto oltre la G.H.F. e nello Steampunk Tecnologico?
Per quanto riguarda l’idea di lavorare in mille: mette i brividi.
E non sono post-orgasmici.
Il progetto è molto interessante, ma sono terrorizzato da cosa potrebbe uscirne. Aprire le porte a chiunque voglia scrivere un capitolo equivale a spalancare i cancelli dell’Inferno…
Avendo ormai scritto già due romanzi a più mani, ti dico che in buona parte condivido il tuo pensiero. Bisogna però anche considerare il metodo di lavoro. Non a caso per le Nozze d’Inverno e Amsterdamnation abbiamo deciso di usare la prima persona con ogni autore che “controlla” uno e un solo personaggio (con qualche rarissima eccezione dettata da imprevisti dell’ultimo minuto). Un metodo come invece quello adottato da “Il corpo di Carmilla” mi fa terribilmente paura.
PS: ma hai già letto Boneshaker? Perché l’hai definito un aborto?
Sì, e l’ho già detto più volte in articoli e commenti passati.
Mmh, o me li ero persi, oppure ho la memoria di un pesce rosso… Più probabile la se… Ehi, cosa stavo dicendo? ^_^
Magari in futuro faccio un commento dedicato, ma era una roba scritta peggio e con idee meno interessanti di Leviathan.
Caro Duca, ti ringrazio per la segnalazione. Purtroppo non posso accontentarti sul moto perpetuo dell’Alembrite (forse impiegheremo in futuro i conigli in bicicletta per alimentare qualche altro macchinario…). In risposta alle tue perplessità (e a quelle dei tuoi commentatori) posso dire che sì, un romanzo a più mani è un’esperienza infernale. Io dirigo questo spassoso inferno ispirandomi al sergente maggiore Hartman: in realtà (tanto per rimanere in tema vampiri) adoro sputare sangue e farlo sputare agli autori che partecipano al progetto! Spero solo di non fare la stessa fine di Hartman… Ad ogni modo (nel caso possa interessare) sì, è vero, quando voglio sono un gran pigro. Posso anticiparti però che, per quanto riguarda possibili risvolti comici de Il corpo di Carmilla, non solo sono contemplati, ma sono assolutamente indispensabili.
il progetto sembra interessante. In bocca al lupo agli autori.
In generale mi piacciono molto le ucronie storiche mixate con la letteratura, non so se qualcuno conosce Anno Dracula di Kim Newman (e i suoi due seguiti di cui ho letto solo il primo, il Barone Sanguinario). Assumere un testo letterario come punto di snodo di una Storia alternativa lo trovo molto affascinante, se si riesce a rimanere nei limiti della coerenza necessaria. E l’autore è “costretto” ad un bellissimo sforzo: applicare una nuova funzione sociologica ad un mondo noto.
Anche a me il progetto sembra interessante,non foss’altro perché somiglia molto ad un romanzetto che ho ora in cantiere.Comunque,si spera che fra gl’autori non s’infiltri qualche bimbaminchia delle Orde di Mocciatroisimeyer3msc,gente tipo il furbissimo articolista di qui:
http://www.cineblog.it/post/22162/twilight-saga-spaventoso-trailer-per-eclipse-arrivano-i-vampiri#show_comments
Clueless over da top!
P.S. Duca,se volete squassare il vostro nobil ventre dagli sghignazzi,eccovi un buon sito:
http://www.malvestite.net/2009/07/13/twilight-saga-2-incontriamo-i-vampiri-mona/
Figurarsi che era spuntata la voce che la redattrice del sito fosse Gamberetta sotto alias…
Per chi fosse interessato a Vampiri(qui Russi) Vs. Napolene:
http://gigapedia.com/items/419820/twelve
e il continuo
http://gigapedia.com/items/440298/thirteen-years-later
Mio nonno diceva sempre: Vampiri, mogli e buoi dei paesi tuoi! :-) Grazie per la segnalazione ???
Mai sentito parlare del “motore a gatto imburrato” (non perderti il filmato… è fantastico!)?