Avere le “farfalle nello stomaco” è un modo di dire che indica un formicolio interno, un senso di piacevole agitazione, di voler fare questo e quello, di solito legato all’innamoramento o a un progetto che appassiona. Può capitare però di avere di peggio che si muove nello stomaco, come le lucertole. E non per modo di dire.
Lucertola viva trovata nello stomaco di una ragazza, dichiarano i medici
CLEVELAND, Oregon, 23 Dicembre 1910 — Due lucertole vive lunghe tre pollici e mezzo [quasi 9 cm], parecchie più piccole e un discreto numero di uova, sono state estratte dallo stomaco di Lovel Herman, diciannovenne, quattro giorni prima che morisse. L’autopsia ha mostrato che le pareti dello stomaco erano state attaccate dagli animali, hanno detto i dottori. Il cuore si era gonfiato a tre volte le dimensioni normali.Per anni era stata malata e si lamentava che qualcosa le stava artigliando lo stomaco. Gli specialisti erano sconcertati finché alla fine il dottor McIntosh, lavorando sulla teoria che si trattasse di un verme solitario, ha trovato le lucertole.
La signorina Herman aveva bevuto acqua da una fonte presso cui si trovavano delle lucertole, quando viveva a Millersburg, 12 anni fa, e pare che in quell’occasione abbia ingoiato le uova oppure i giovani animali che sono poi cresciuti nel suo corpo. Negli ultimi mesi di vita bramava carne e uova, e si ritiene che avesse bisogno di simili cibi nutrienti perché doveva nutrire sia le lucertole che il proprio corpo. Mangiava voracemente, ma pesava appena 80 libbre [36 kg].
Fra parentesi, le autorità sanitarie hanno rifiutato di accettare il certificato di morte basato sulla teoria delle lucertole, dichiarando che nessun caso simile è mai stato segnalato fin dai tempi della medicina primitiva.
Ridotta a uno scheletro di 36 kg dal numero sempre maggiore di lucertole che, immagino, avevano iniziato a distruggere lo stomaco (dopo anni di “pacifica” convivenza) per cercare di fuggire e costruire un nuovo nido altrove.
Chissà che vita di merda per le generazioni di lucertole che nel corso dei 12 anni hanno vissuto nel buio completo, in una piccola caverna fradicia, asfissiante, pavimentata di liquami corrosivi, con il cibo che appariva dal cielo come la manna per gli ebrei senza apparente motivo. La ragazza ha fatto una fine terribile, ma pure le lucertole hanno vissuto in un inferno.
La signorina Herman prima di ridursi a uno scheletro
Ho ritagliato l’articolo originale dal numero del 23 dicembre 1910, pagina 7, di The Tacoma Times. Se vi interessano i giornali statunitensi tra 1836 e 1922, potete recuperare i testi e le foto delle pagine, pubblicità incluse, e frugare comodamente alla ricerca delle notizie che vi servono, presso questo sito: http://chroniclingamerica.loc.gov/
Mi piace molto e lo uso spesso per togliermi dei dubbi su come certi eventi venivano trattati sui giornali. Ricordo che un paio di anni fa aveva cercato notizie della Guerra Russo-Giapponese e su Tesla, ma temo di non aver salvato le pagine.
Ringrazio The Quack Doctor per avermi fatto scoprire questa chicca.
Credo che la non accettazione della causa della morte della ragazza con la motivazione “non si era mai visto” sia di gran lunga più grottesco e terribile del fatto in sè
Le lucertole sono animali a sangue freddo e non possono vivere in assenza di sole. L’articolo è palesemente falso.
Ogni tanto saltano fuori notizie relative a persone con animali di vario tipo alloggiati nello stomaco. A volte inseriti di proposito. Le storie sui vermi sono le più diffuse.
La veridicità di queste notizie non è accertabile, certo è che ormai simili episodi fanno parte dell’immaginario collettivo e di quella materia affascinante che tratta leggende urbane. *___*
Ne ho lette tante. Appassionanti davvero.
All’università fu parte d’esame un libro “La famosa invasione delle vipere volanti” di Paolo Toselli.
Non so se è ancora reperibile. ^______^
@Davide27
Deve esserci una terribile moria quando arriva la notte allora. ^_^””
Senza contare l’enorme quantità di lucertole, salamandre e altri animali a sangue freddo che vivono nelle grotte oppure in fessure al buio, di giorno (perché fa troppo caldo fuori), ed escono solo di notte.
Forse confondi il bisogno di calore esterno, offerto dallo stomaco a temperatura piuttosto costante, e sole. Il sole non è un Dio Miracoloso, l’idea rilevante è il calore che fornisce coi raggi.
Idem coi pesci, che in profondità usano la differenza di temperatura dell’acqua al posto del sole/buio.
Piuttosto che dire scemate sul sole in generale, argomenta sulle SPECIFICHE varietà di lucertole del Nord America che potrebbero aver perso/lasciato uova in acqua (Forse salamandre invece di lucertole? E gli artigli?) e la temperatura corporea che devono mantenere per non morire, in relazione alla temperatura tipica di uno stomaco umano (troppo caldo?) e, soprattutto, a come cavolo le uova non sono finite distrutte dall’acido dello stomaco prima di schiudersi!
Ma visto il primo commento che hai lasciato qui, è evidente che l’intento non era argomentare, ma trollare. La prova sta nel fatto che tu per dire la tua scemata hai avuto bisogno di 20 secondi, io ho dovuto perdere parecchi minuti a risponderti. Visto che i conti potevi farteli da solo e quindi il tuo obbiettivo era farmi perdere tempo seguendo una standardizzata tecnica di trolling, la malafede è evidente.
E visto che questa evidente volontà di trolling non scomparirebbe certo “perché sì”, adesso non perderò nemmeno tempo a leggere ulteriori commenti perché anche se argomentassi un po’ dovrei sempre partire dal presupposto che potresti stare mentendo o nascondendo informazioni utili. E di certo non avrei tempo di verificare ciò che potresti non avere detto. Davvero una strategia geniale di argomentazione quella di PERDERE qualsiasi fiducia di chi deve leggerti con una sparata, screditando così qualsiasi ragionamento sensato futuro…
È probabile che la notizia sia falsa per i vari motivi indicati prima, e magari dentro avevano trovato chissà cos’altro e lo hanno scambiato per lucertole (i dottori dicono all’assistente che dice al fornaio che dice al giornalista e un gruppo di vermi solitari molto grassi diventano un mazzo di lucertole), ma dire stupidate confondendo il funzionamento degli animali ectotermi scambiando una delle tanti fonti di calore con quella insostituibile, quando la varietà del modo di procurarsi il calore è ampissima, non ha molto senso.
Non so se ho riso di più per la probabile pessima esistenza delle lucertoline nello stomaco o per l’esecuzione virtuale del troll Davide27 :D
non sono un esperto dell’erpetofauna nordamericana, ma sono abbastanza sicuro che nessun rettile dell’Oregon deponga uova in acqua (che io sappia l’unico rettile al mondo a farlo è una tartaruga australiana, e peraltro le uova cominciano a svilupparsi solo quando il bacino temporaneo dove sono state deposte si prosciuga), inoltre nessun rettile depone uova così piccole da poterle ingerire senza accorgersene, non parliamo poi di ingerire degli animali adulti o anche solo giovani, che non rimarrebbero certo fermi ma si dibatterebbero durante l’ingestione! Rimangono gli urodeli, ossia le “salamandre”, ora è vero che qui le uova a volte sono piccole e deposte sotto foglie, steli subacquei etc. e quindi potrebbero venir ingerite accidentalmente assieme a questi vettori ma escludo nella maniera più decisa che degli anfibi potrebbero sopravvivere (e per 12 anni!) o svilupparsi dentro uno stomaco umano, a causa della sua acidità. Francamente penso che neppure delle “lucertole” potrebbero resistere così a lungo, sia per l’acidità sia per l’ambiente non esattamente ideale. E’ vero che ci sono animali troglobi ma appunto quelli che vivono normalmente in grotta, ad es. per 12 anni di fila, sono animali molto specializzati, che sarebbero incapaci a vivere fuori… viceversa un animale che normalmente vive all’esterno è ben difficile che possa stare nemmeno in una grotta, ma dentro uno stomaco (!!!) per 12 anni (riuscendo, per giunta, a riprodursi). Insomma: una bufala dall’inizio alla fine, e conforta il fatto che le autorità sanitarie la riconobbero come tale
Concordo con Finrod.
Tranne sull’ultima riga. In realtà se le autorità mediche hanno ricevuto informazioni dagli altri dottori, queste è altamente probabile che siano state esatte (d’altronde McIntosh cercava un verme solitario) e non la versione falsificata dai giornalisti perché ricevute magari di quinta mano.
Rimane quindi il dubbio: avranno rifiutato la teoria che le NON-Lucertole l’abbiano uccisa pur avendo trovato delle NON-Lucertole (qualsiasi siano state queste NON-Lucertole)?
^_^
Riporto due commenti da facebook che credo sia utile leggere e aggiungo un mio terzo di considerazioni, visto che misteriosamente il problema Vero/Falso invece di Divertente-Curioso/Non-curioso, qui è stato mancato al secondo commento… ulteriore prova della differenza tra gli USA e l’Italia…
Ed è stato mancanto lo spunto di Scrittura di ragionamento sulla vicenda vista dall’altra prospettiva, quello delle ipotetiche lucertole, che è un elemento cardine della Narrativa in quanto esperienza di Catarsi tramite la vita di esperienze impossibili (ma accettabili). Traducendo in parole povere: Punto di Vista “diverso dal solito” e filtro profondo al posto del Narratore Onnisciente/Invadente.
Davvero, me lo aspettavo, ma io avevo ottimisticamente previsto almeno 5 commenti prima dell’Italian Fail. E comunque speravo non fosse un vero Fail, ma un discorso motivato sul perché potrebbe essere falso…
Che depressione.
Duca:
Statisticamente quasi tutte le notizie sui giornali attuali sono false nei dettagli o false nel concetto. E visto che i dettagli fanno la notizia, sono false e basta. Non vedo stupore o dubbi però quando vengono fatte rimbalzare.
D’altronde, come è ovvio, per chi è nel futuro chi è nel passato e si lascia plagiare dal giornalismo (ovvero gli da un qualsiasi credito) sembra sempre un gruppo di pecoroni deficienti. ^_^
Polveredighiaccio:
Ma è l’articolo in sé ad essere interessante/divertente. Che c’entra il fatto che sia vero? O_____O Anche i giornali uno li legge per passare il tempo, mica si aspetta di trarne benefici informativi o culturali. ^______^
Duca:
Non facciamoci domande. Uno dei motivi per cui la fantascienza e il fantasy, che erano partiti benissimo a inizio ‘900 in Italia, sono morti è che a un certo punto la gente, che intanto di ingozzava di menzogne non meno vere di viaggi nel tempo e androidi, è stata convinta che il Reale, il Vero, fosse l’unica cosa dignitosa.
Peccato che perfino molti fatti storici veri accertati, valutati secondo il Falso Vero dell’Ideologia Mainstream a base di ignoranza bovina, risulterebbero più falsi della fantascienza. Eppure in teoria studiamo al liceo Pirandello che ci fa un mazzo così per spiegarcelo nel Fu Mattia Pascal… e niente. Nozioni, ma senza effetto sulla mentalità. Nozione senza apprendimento, perché l’apprendimento nel confronto con le idee del testo dovrebbe cambiarci, espandere gli orizzonti della mente, renderci diversi -anche pochissimo- da come eravamo prima di leggere (posizione espressa anche da Wayne Booth)… e invece niente.
Ringraziamo anche Croce, citando Giulio Mozzi, per aver ridotto la facoltà di ragionare in ambito comunicativo degli italiani quando proibì l’insegnamento della retorica nelle scuole. E sparita la retorica sparisce la capacità di interrogarsi sulle notizie e su come ci si esprime anche nella narrativa, che è retorica. Evviva la vera conoscenza frutto di intuizione poetica. Evviva.
Giulio Mozzi è uno dei più famosi editor in Italia. Ed è l’unico di cui leggo continuamente (da alcuni mesi, prima non lo seguivo) commenti con cui sono d’accordo, mentre la norma con gli altri è di dover fare il debunking delle cazzate ogni volta che aprono bocca. Non so come lavori e non so come scriva (non ho ancora preso nulla di suo, ma c’è quel romanzo comico Mondadori che stanno per macerare perché ha venduto solo 4000 copie che forse leggerò), ma se dovessi affidarmi alla cieca a un editor diverso da Gamberetta chiederei solo a lui.
Forse perché anche lui ha studiato i tomi fondamentali della Scuola di Chicago e in particolare di Booth, basati sul ragionamento, sulla motivazione delle opinioni, sulla narrativa come retorica, sul rapporto testo-lettore come confronto/conflitto di ethos…
Sembrano le cose che dico io.
Grazie al cazzo, abbiamo entrambi studiato prima di parlare, è normale che la posizione base-base sia l’unica possibile di chi ha “davvero studiato” invece di “millantare d’aver studiato”… ^_^””
Tranne che io di solito fermo il conteggio ad Aristotele e non oso andare indietro, visto che ho letto la Retorica e i pezzi disponibili della Poetica, ma non opere precedenti… ma è perché io sono timido…
E qui:
E secondo Giulio Mozzi:
Quando Gamberetta ha proposto la stessa cosa nel suo sito, venendo anche lei dalla stessa formazione pesantemente basata sulla critica accademica statunitense, una fetta dei commentatori si è rivoltata come se fosse una bestemmia. Deficienti i pochi lettori drogati di nozionismo o deficienti i più grandi esperti di narratologia americani e migliaia di anni di retori? Ognuno decida secondo il proprio gusto.
Sì, volevo solo una scusa per lodare Mozzi per questi e altri commenti dopo parecchi mesi di lurking. Scoprire a febbraio-marzo che sosteneva le stesse cose che sostenevo io, anche alla radio negli episodi che ho dedicato alla natura retorica della narrativa tra ottobre e dicembre 2011, è stata una ventata di aria fresca in un mondo editoriale di sole scorregge rancide. ^_^
Stavo rileggendo un vecchio Urania ( Xeno, l’abominio che ci aspetta D. F. Jones ) è mi sono accorto dei punti in comune con la storia della “Mangialucertole” americana.
Sono arrivato a metà libro e la storia della voracità mi ha acceso il déja vu.
Per quanto riguarda
penso tale definizione sia perfetta per D. F. Jones, almeno in questo racconto; me lo ricordavo meglio, ma tant’è, avevo appena 16 anni…
Adesso ho paura a rileggere gli altri due Urania che prendono polvere nella libreria (AT1 non risponde, Colossus) e di rimanere ugualmente deluso. Scherzi della memoria.
;)
Uno spunto narrativo interessante.
Speravo che ci fosse qualcosa di simile.
Se la storia merita farò come feci con Miller per Un cantico per Leibowitz o come faceva di norma il critico letterario Damon Knight: mi tapperò il naso e frugherò nella popò fino a trovare le noccioline (pepite d’oro nel caso di Miller)! ^_^
Duca… non me l’aspettavo proprio un’attacco del genere! voglio solo precisare che io seguo il tuo blog da qualche anno ormai e la volontà di “trollare” non l’ho mai avuta.
A differenza di quello che pensi ho voluto informarmi almeno minimamente prima di scrivere cercando su wikipedia la voce Ectotermia e leggendo “il fenomeno dell’ectotermia è particolarmente accentuato nei rettili, che devono necessariamente passare diverse ore al sole per poter aumentare la propria temperatura corporea, soprattutto lucertole e serpenti”. Ovviamente è chiaro che la lucertola non muore per un giorno senza sole e d’inverno va in letargo riducendo le spese energetiche e la perdita di calore ma una lucertola non può vivere un’intera vita in letargo e qui si parla di intere generazioni di lucertole. Ho anche pensato al fatto che la lucertola potrebbe trarre calore dall’ambiente circostante come fanno altre specie ma siccome le lucertole normalmente traggono il calore dal sole, non sapendo fino a che punto potessero adattarsi e non ho voluto pronunciarmi, (non ho omesso, semplicemente non possedevo abbastanza conoscenze in merito e penso che nessuno le abbia a meno che non si conduca una ricerca sul metodo di riscaldamento delle lucertole in assenza di sole, al di fuori quindi del loro ambiente naturale) se comunque queste argomentazioni ti sembrano claudicanti basta ricordare che nello stomaco l’aria non è respirabile essendo satura di gas come il metano e altri e sia i rettili che gli anfibi devono respirare per vivere. (non sto a citarti le fonti, non volermene a male) . Le Salmandre non sono rettili quindi il discorso cambia ma ho voluto dare per scontato una minima precisione di chi ha scritto l’articolo, questo insieme al non argomentare il mio commento sono stati a quanto pare i miei più grandi errori, eviterò in futuro il voler credere che gli altri abbiano un minimo di precisione e di conoscenza, grazie dell’insegnamento. Una crocifissione in grande stile come questa non me l’aspettavo più che altro credevo che qualcuno mi avrebbe redarguito per la banalità del commento. L’articolo ha colpito anche me per fantasia e non ho certo voluto spostare l’attenzione da un tema all’altro, semplicemente come si legge in un commento precedente al mio qualcuno aveva creduto alla veridicità dell’articolo che come credo avrai il coraggio di ammettere è chiaramente falso. Non volermene a male per qual che ti dico ma credo che tu abbia davvero peccato di “malafede” con una risposta tanto sproporzionata all’offesa (che comunque non c’è stata non avendo io insultato ne l’intelligenza di nessuno, avendo anzi forse sopravvalutato le conoscenze di qualcuno credendo basilari informazioni che forse non lo sono, ne insultando te ma al massimo l’autore dell’articolo giornalistico). Continuerò a seguire il blog ma siccome mi ha dato veramente fastidio essere “sputtanato” in questo modo cercherò di commentare il minimo indispensabile e comunque cambiando nick. MAGARI NON VORRAI SPRECARE IL TUO TEMPO LEGGENDO QUELLO CHE IO CONSIDERO UN CHIARIMENTO E NON IL CONTINUO AD UNA DISCUSSIONE DAVVERO POCO PROFICUA ma se dovessi perdere un minuto per il commento te ne sarei grato.
Sono riuscito a leggere il muro di testo!
^_^
In realtà non è una crocifissione, sono semplici “conseguenze” relative a quanto detto. Se le avessi taciute non sarebbero state meno vere, sarebbero solo rimaste nascoste.
Spiegare i meccanismi della “fiducia (anche narrativa)” (vedi Palanhiuk e Booth per il peso della credibilità dell’autore) tramite la credibilità di un commento che si ripercuote sulla credibilità dei successivi, per me era sfruttare uno spunto ottenuto.
E far capire che non ci si può mai permettere disattenzioni “gravi”. Soprattutto quando si vuole contestare qualcosa. Altrimenti si finisce che qualsiasi ragionamento corretto viene sommerso da valanghe di stupidate e ignoranza, come avvenne quando Gamberetta parlò di qualcosa che è considerato normale all’estero (e da Mozzi) e venne praticamente lapidata da alcuni “Liberi Membri della Macchina del Fango” (aka plagiati dall’Ideologia Mainstream Nozionista).
Ma quando lo dice Mozzi, che è una auctoritas, tutti zitti… bello, eh? Sento ruggire i cuor di leone. :-)
Il commento di risposta a te è stato notevolmente soft, se ci pensi, rispetto a quelli che facevo quando volevo davvero crocifiggere qualcuno, anni fa.
Poche settimane fa, con uno (N******) che meritava davvero una crocifissione visto che sono mesi e mesi che spara cazzate in giro su argomenti che non conosce, sono stato anche lì piuttosto soft (seppure molto più duro che con te): il semplice peso del rigettargli addosso le sue colpe ha avuto su di lui l’effetto che ha la Spada di Shannara nel (pessimo) primo romanzo di Brooks. L’intollerabile peso della verità che risulta inaffrontabile se rivelata tutta assieme.
Ma se uno non può sopportare le conseguenze delle proprie affermazioni, perché le fa? ^_^
Va bene, sei perdonato.
Capisco che la colpa venga dalla scrittura superficiale di quella frase nella wikipedia italiana (una fogna rispetto a quella inglese) che ha influito molto sulla decisione di commentare in quel modo invece che di usare il tutto come spunto di riflessione per altro (narrativa, fantasy, giornalismo).
Sigh, ieri mi hanno linkato una atrocità della wiki italiana che attribuiva al Mosin-Nagant l’uso di piastrine in stile Mannlicher al posto di lastrine… guarda, quella roba è buona quasi quanto leggere Il Giornale e L’Unità per trovare informazioni…
Allora mi fido e anche se hai trollato non lo hai fatto apposta, per cui c’è stata solo disattenzione nel commento e non un esplicito intento malevolo?
È stata solo disattenzione come nel caso di Enrico con gli Skaven, che non sapeva che erano stati interamente presi a forza da un romanzo precedente e non erano un’idea originale di Warhammer?
Forse si era slinguazzata con un rettiliano?
una cosa che mi lascia perplesso, sulla veridicità o meno, è che lo stomaco non è così spesso, creature con artigli (o comunque con gli arti che servano a tagliare/grattare) lo possono rovinare e una volta fatta una apertura si ha ulcera poi si passa a liquido digestivo e cibo in addome e ci si fa una bella peritonite. la caratteristica dei vermi è quella di attaccarsi più che cercare di aprirsi una via.
ps: sarà la fine di shoenice (youtube)
Per quanto riguarda le lucertole dell’Oregon:
http://www.californiaherps.com/noncal/northwest/nwlizards/nwlizards.html
C’è da dire però che potrebbe tranquillamente aver ingerito anche lucertole non tipicamente della zona. Così, per pura coincidenza. Quindi risalire al tipo di lucertola ingerito è praticamente impossibile, soprattutto constatato che le misurazioni sui giornali sono tipicamente gonfiate per fare clamore (sicuramente il Duca ricorderà il simpatico episodio dell’elefante indiano ucciso con la corrente di Edison ;)).
C’è da dire che per i gatti, le lucertole sono leggermente tossiche (in quanto a volte si nutrono di insetti tossici per i mammiferi, o carichi di antiparassitari) ed essi cominciano a vomitare e a perdere peso. Mio nonno infatti mi raccontava che se un gatto comincia a mangiare lucertole diventa magro magro.
Ma c’è anche da dire che ad esempio, gli effetti tossici della diossina sono stati studiati su molte specie animali: per il porcellino d’India e il ratto, questa sostanza è molto tossica. Per il criceto è innocua. Le altre specie danno risultati intermedi. Quindi per scoprire se una particolare lucertola è tossica per un essere umano non bisogna effettuare inutili esperimenti sugli animali, ma cominciare ad ordinare un McLizard nel proprio fast-food di riferimento. Fatelo per la scienza, salverete delle vite e la vostra vale sicuramente meno di quella di un bambino. ^_^
A parte questo, il rischio che la signora in questione contrasse la salmonella furono molto alte: http://www.justanswer.com/pet-reptile/1efcm-son-ate-live-anole-lizard-toxic.html
Visto che si parla di esseri con squame e di
Mi pare carino citare questo:
http://www.judo-educazione.it/galleria/racconti/sentinella.html
Infine:
Naaa, ma dai! Va che così è peggio. Ammetti l’errore e finisce lì. Altrimenti è come se nella realtà tu hai parcheggiato male la macchina, un tizio te lo fa notare davanti a tutti e tu per la vergogna le dai fuoco e ne compri un’altra per non farti riconoscere in giro. Ti sembra una soluzione sensata al problema?
Chiedi scusa per il parcheggio, prometti di non farlo più, fai una battuta autoironica e la prossima volta che metterai male la macchina nessuno te lo farà notare. Ti taglieranno direttamente le gomme! ^_^
E comunque ricorda che il Duca è severo, ma ingiusto. Ho avuto l’onore di conoscerlo di persona e non è kattivo come lo si dipinge, è peggio. Se fosse un Robot sarebbe Daltanious (presto riadatterò il testo della sigla a Sua immagine e somiglianza).
Poi ti sei letto qualche romanzo Warhammer-based?
Sono fermo ancora a quelli letti in passato.
Però ho letto una buona fetta del romanzo su Fafhrd e il Grey Mauser da cui provengono gli Skaven “originali”, prima di collassare per la scrittura tremenda (Damon Knight lo chiamerebbe uno “stinker”).
Promette di finirlo entro l’estate per fare la lista completa degli elementi (magari gli Skaven autentici pre-scopiazzata sono più interessanti di quelli di Warhammer). :-D
Quindi non vale la pena leggerlo, peccato.
Senza fretta, anzi ne approfitto per aggiungere una risposta che mi ero scordato di dare nell’altra nostra discussione, eventualmente puoi controllare anche questa :-D
Anche gli Skaven GW ce l’hanno, anzi dopo gli Orchi & Goblin sono l’esercito in cui è il tratto comico è più marcato.
Mettendo da parte il modo in cui parlano (che è stato copiato) regole come chi fugge ora combatterà ancora, avarie che fanno prendere fuoco alla pelliccia dei serventi lanciafiamme (facendoli correre in tondo nel bel mezzo della battaglia), veggenti che si ingozzano di warpietra fino a farli esplodere sono tutti elementi comici. Anche la doomwheel era stata definita dai game designer come una ruota per criceti giganti ed eliminata in seguito perchè portava troppo all’estremo la parodia.
Cosa che non traspare in nessun modo nella storia citata già all’epoca.
O un elemento c’è sempre ed è quindi impossibile l’esistenza della cosa in assenza di quell’elemento, o non c’è sempre e quindi non è un elemento chiave.
Non c’era sempre, tant’è che una delle storie più diffuse in Italia con gli Skaven non ce l’aveva, ergo non è elemento chiave obbligatorio.
Se poi, come avevi fatto notare, la GW presenta le cose in un modo nei manuali e le fa presentare in modo diverso quando fa pubblicare narrativa sulla sua ambientazione, non è affare mio: se hanno una dissociazione da caso psichiatrico sono problemi loro e meritano solo disprezzo per l’incoerenza.
Se ne era già parlato o meglio era implicito in quanto già detto.
E non capisco perché ripeti quanto già noto qui invece che dove andrebbe detto.
E non solo per l’incoerenza.
La smetto di far deragliare le discussioni, che è meglio.
@Duca
Risparmiati la fatica.
Ora ho capito perchè a suo tempo mi era piaciuto.
Spoiler L’avevo letto prima de “I figli dell’invasione*” di Wyndham.
(Quello sì un capolavoro,…almeno così ricordo,…lo rileggerò).
*Ma chi sceglieva le traduzioni dei titoli di Urania, Fruttero & Lucentini o il primo gonzo che passava in redazione?!
Dei parassiti che vivono in un sistema che, se fosse sano, avrebbe dovuto digerirli; così non è stato, e quindi lo hanno danneggiato.
Mi ricorda un po’ l’editoria.
@Mauro
Sei cattivo quanto il Duca.
Hai sviluppato una mente contorta, disfattista, monarchica, comunista e di conseguenza uominosessuale, come quella del Duca.
Vergognamoci: io per averlo pensato prima di pubblicare quell’articoletto (temo) falso e tu per esserci arrivato.