Oggi è il Fairy Day 2014.
È la giornata internazionale dedicata alle fatine, alle fate, alla magia e ai desideri che si realizzano. Ed è la giornata che ogni informatico, con timore, dedica alla Fuck Up Fairy, la fatina con cui tutti prima o poi hanno a che fare. Sperando che questo non attiri la sua attenzione, invece di tenerla lontana. La nostra Scintilla, la fatina tecnica assunta in Vaporteppa, prima faceva la Fuck Up Fairy. E secondo me la fa anche ora…

fuck_up_fairy

Lettura a tema con la giornata: Assault Fairies di Gamberetta.
Vi ricordo la pagina sull’inaugurazione dell’Osservatorio Fatine dove potrete trovare molte informazioni utili sul complotto per farle scomparire. Tranne la Fuck Up Fairy, lei non la ferma nessuno. Peggio dei Gremlins.

Vaporteppa è una realtà editoriale molto sensibile ai bisogni delle fatine ed è la prima casa editrice in Italia, credo, a vantarsi esplicitamente di averne assunte. Se vi piacciono le fatine e volete leggere storie con loro come protagoniste, ovviamente in scenari di degrado urbano, mercificazione del corpo o guerra, ditecelo! E se magari si riuscisse perfino a convincere Gamberetta a tornare a scrivere di fatine? Diteglielo, magari a voi darà più retta che a me. ;-)

Che vino ho bevuto per festeggiare?

damenoirChampagne della maison Boulachin Chaput, un biodinamico della Côte des Bars, annata 2006, nome Dame Noire. Un grandissimo prodotto, scoperto in una serata dedicata agli champagne biodinamici. Un prodotto di un piccolo produttore che con 30 euro fornisce una potente eleganza, 100% Pinot Noir, di solo poco inferiore per qualità (ma diciamo assolutamente paragonabile, anche per me che un pochino di esperienza la sto facendo) a quel trionfo opulento e cremoso di noci che è il Grande Cuvée di Krug da 150 euro.
Al naso la Dame Noire è albicocca matura, è una punta di dolcezza quasi appiccicosa, è grande freschezza minerale ed è pan pepato e croissant con confettura di ciliege. In bocca non è dolce, non per davvero, con i suoi 6 grammi per litro di zuccheri è un Brut anche piuttosto deciso: ma quei lieviti, quei meravigliosi lieviti che sono esplosi al suo interno durante i lunghi anni di maturazione, lo rendono ugualmente, anche in bocca, simile a un croissant. Una perfetta coerenza gusto-olfattiva, una lunghissima persistenza dei profumi in bocca, e anche all’occhio un elegantissimo giallo paglierino con deliziosi riflessi oro antico. Punteggio: se quel Krug è un 94 punti, questo 92 li fa tutti. E pure per me la differenza quasi non c’è, arrivati a questi livelli di perfezione.

Un prodotto che tutti possono amare, sia chi cerca la potenza del Pinot Noir sia chi cerca l’eleganza più tipica dello Chardonnay che in questo prodotto si esprime, quasi miracolosamente, in una potente eleganza fatta al 100% di Pinot Noir. E già dicendo questo è un vino che ha dell’incredibile. Uno champagne per fatine raffinate, certamente, più adatto a certe d’alto bordo che non a quelle con cui lavorava Astride nel night club in Assault Fairies. Astride poi era un’amante della birra… e se dedicassimo anche una birra alla giornata delle fatine? Magari una facile da trovare nei supermercati, come Esselunga?

Detto, fatto: Barbar, la birra al miele. Le fatine adorano il miele! Da servire rigorosamente in un calice ampio, direi da “vini rossi strutturati” (io la bevo così), fredda ma non freddissima (7-10 gradi), in modo che la superficie si apra bene e il bel colore tra l’oro e l’ambra si illumini mentre i sentori tradizionali di una buona birra si arricchiscono di note secche di miele millefiori e sentori speziati. Un buon prodotto, non paragonabile a birre al miele più importanti, ma comunque molto bevibile e di adeguato rapporto qualità-prezzo (viene 2 euro, bottiglia da 33 cl col tappo a corona, quindi 6 euro al litro).