Sul canale YouTube di Ebook Lab Italia da un po’ di giorni stanno arrivando i video. Per ora ce ne sono pochi, ma nelle prossime settimane dovrebbero apparire tutti. Vi segnalerò quelli che credo dobbiate assolutamente vedere. In realtà tutti meritano di essere guardati, è roba che viene REGALATA e di cui alcuni gonzi (dannazione, non c’è il gl da enfatizzare in gonzi!) si sono lamentati per via del prezzo troppo alto (zero euro: il prezzo TROPPO alto).
Come sempre l’assenza di intelletto di certi personaggi della Cricca del Fantasy Italiano mi meraviglia. Non dovrei più nemmeno stupirmi, ma non ce la faccio: è meraviglioso che la mente umana possa arrivare a così poco.
Grazie di esistere, grazie, autori del Fantasy Italiano.

Iniziamo con Cristina Mussinelli della Associazione Italiana Editori. L’intervento contiene un po’ di tabelle con informazioni interessanti, ovvero formate da dati numerici, e cita indagini a tema editoriale (consumo dei contenuti culturali ecc…) di alcuni paesi. Ci sono varie informazioni carine che possono far comodo a chi cerca una infarinatura sui mercati editoriali digitali dei diversi paesi. Bella l’idea del “buco nero e/o palla di cristallo” per definire i dati italiani sugli eBook, a differenza di quelli più sensati e precisi che vengono dagli USA: sono d’accordo.
Godetevi l’intervento:

Il mercato degli ebook nei principali paesi europei, in Usa e Giappone. Un confronto su come si stanno sviluppando (che dimensioni hanno?) e come stanno crescendo (a quale velocità?) i molti mercati «domestici» degli e-book, sulle politiche competitive e di prezzo, e su quelle distributive dei principali player che si affacciano su questo mercato in Europa, Stati Uniti e Giappone. Come si stanno definendo le politiche editoriali (novità, catalogo, applicazioni) e quelle contrattuali nei diversi mercati?

E poi c’è l’intervento di Riccardo Cavallero (capoccia del settore trade Mondadori) che calca la mano sulla cannibalizzazione del nuovo settore eBook sul settore tradizionale, arrivando però a conclusioni poco felici su ruolo dell’IVA e prezzo: come dimostrato i prezzi alti, ovvero spalmare i costi delle strutture della carta sull’eBook, causa SOLO minori guadagni… e ormai è chiaro a tutti, anche Tombolini nella sua newsletter lo ha suggerito, che i Grandi Editori probabilmente lo fanno apposta per FRENARE gli eBook e difendere la propria posizione dominante il più possibile, confidando in leggi amiche del Governo per impedire ai grandi competitori come Amazon di privilegiare i diritti dei consumatori rispetto agli interessi egoistici dei grandi capitalisti italiani avversi alle RAPIDE innovazioni e al RAPIDO cambio di mentalità (cosa avevo detto molte volte sul fatto che le grandi dimensioni ostacolano la rapidità di adattamento?).

Cavallero mi sta pure simpatico, molto meglio lui di Ferrari (che rimane un mito per certe sue uscite clueless, ma vabbé), e forse questo è davvero l’unico modo per adattarsi al nascente mercato degli eBook che la brontosauresca e disfunzionale conformazione di Mondadori permette. Ma i problemi di una grossa azienda nel modernizzarsi NON giustificano in alcun modo le sue scelte idiote: le rendono solo più comprensibili (in fondo non è possibile che agiscano come dei Random Retard: l’idiozia, anche quella più turpe dei miei Troll, ha sempre una minima giustificazione… sarà così anche nello squallido circo dell’editoria!).

Giusta la considerazione che l’editore debba occuparsi di contenuti e NON di dispositivi: e sarebbe ora che iniziassero ad assumere Editor in senso anglosassone, che sappiano lavorare sul testo, selezionare narrativa in base a criteri sensati (non ad amicizie e ispirazioni random retard) e PERFINO dare una minima dignità editoriale anche alle peggiori porcate commerciali nate con l’encefalogramma piatto (Ciao DeAgostini con Unika! Ciao Casini con Amon! Quella porcata di Soulless rispetto a quei due crimini contro l’umanità sembra il miglior Heinlein).
Ma che possa accadere è una pia illusione…

Una analisi dei risultati relativi ai primi mesi di vendita degli ebook in Italia (quali le conferme? quali le sorprese?) corredata da valutazioni sui modelli di business possibili e la loro efficacia. Infine alcune considerazioni sulle nuove sfide di questo settore (l’ebook implica necessariamente un mercato con pochi attori come negli USA? ha ancora senso considerare i confini nazionali dei mercati? …)

Spero vi piacciano. Se vi va di commentare, fate pure. Non so se avrò tempo di intervenire, anche perché riguardano cose già dette nei miei articoli (dai prezzi medi all’IVA a molto altro, incluso il caso spagnolo e francese per tentare l’abbassamento dell’IVA) e ho poco tempo in questi giorni. E sono in ritardo nell’inviare due cose. Scusatemi.

 

14 Replies to “Ebook Lab Italia 2011: gli interventi di Riccardo Cavallero e di Cristina Mussinelli”

  1. Ho visto solo il primo, la parte al limite dell’offensivo è quella in cui spiega che non c’è cartello, perché i libri di autori greci stanno in media a 3€ mentre i manuali d’architettura a 25€. Non serve un dottorato in Economia per far notare che il cartello si fa su oggetti che competono tra loro, non facendo costare una Ferrari come una panda ma facendo costare una Micra come una C1.

    Splendida poi la slide successiva in cui dice “Beh sì, in effetti se ci limitiamo solo alla narrativa invece i prezzi son tutti uguali”. Ma guarda caso…

  2. Riguardo ad Amon Lo Scaricatore: “qualcuno” aveva realizzato un sito sul nuovo character del fantatrash italiano. Molto bello e ben fatto… se non fosse per il fatto che, tale sito, assomigliava incredibilmente a quello di Diablo.

    E, come qualcuno ha fatto notare questo, hanno disabilitato il sito ^_^

  3. Purtroppo il costo della conversione cartaceo-digitale verrà fatta gravare interamente sui lettori. Non si tratta di gridare al complotto, ma una semplice constatazione. I colossi dell’editoria hanno tutto l’interesse ad un passaggio lento, magari nell’ordine dei dieci anni, e mi aspetto altri interventi legislativi volti a proteggerli.
    L’intervento di Cavallaro è consigliatissimo. Potrebbe schiarire le idee a molte persone che ancora non hanno capito bene il rapporto fra leggi, editoria ed ebook.

  4. Regali? Chi dice regali in tema di ebook/ebook reader? Li vojo… è un po’ che cerco di capire quale comprare.

    Mi perdoni, Duca, se mi delurko così di punto in bianco, ma regalo+ebook mi hanno fatta andare in confusione.
    In fondo ne ho appena scaricati 1000 in blocco, devo pur trovare un lettore. Eh, eh.

  5. Ho apprezzato il

    alcuni di noi finiranno nel cimitero dei dinosauri

    di Cavallero. Se avesse usato il brontosauro anche lui gli avrei dedicato un video coi conigli in segno di stima.

    Va visto, va visto. Merita, anche solo per capire come il desiderio di frenare il mercato si unisca al bisogno di non apparire scemi, per cui ci tiene molto a sottolineare che i DRM sono inutili (ma li vogliono gli autori), che il prezzo alto così è sbagliato, che la pirateria è l’alternativa ai prezzi alti e ai negozi assenti (se il lettore vuole, o glielo dai o se lo prende) ecc…
    Cavallero fa un buon lavoro. Con le posizioni sui prezzi che deve difendere, meglio di così non poteva fare.

    Rimango perplesso quando penso che Newton Compton non ha messo i DRM sui libri, mentre Mondadori e tanti altri sì (ricordate il listone coi prezzi e i DRM in un articolo di un paio di mesi fa?). Possibile che solo NC abbia autori e agenti intelligenti, TUTTI intelligenti, e gli altri solo gli idioti?
    Mi puzza. ^__^

  6. I rappresentanti dell’editoria hanno un modo semplice per migliorare la società: regalare i beni immobili ai bisognosi e poi suicidarsi. Ogni altra soluzione è un compromesso inaccettabile.

    Ultimo esempio: Casini Editore. Questi furboni mi hanno scritto mendicando pubblicità, quando ho ricordato loro che hanno avuto il coraggio di insozzare le librerie con immondizia come Amon hanno replicato che va bene così, perché la saga di Amon è un fantasy pensato per un target “very young”.
    A parte che Amon era presentato come “Un nuovo livello di crudeltà”(sic) con il demone Baal e la sua “furia sanguinaria”, ma lasciamo stare, il punto è: proprio perché ti rivolgi a un pubblico giovane dovresti curare meglio il prodotto, dato che il tuo “target” non ha l’esperienza per accorgersi da solo del marciume. Invece se ne approfittano. Come se una società che produce omogeneizzati ci mettesse dentro la merda perché tanto i neonati non hanno ancora imparato a distinguere i gusti.

    Si devono aprire la pancia e devono morire dissanguati, non si meritano neanche l’aiuto della decapitazione.

  7. Il discorso sull’IVA di Cavallero è illuminante, e fa capire chiaramente cosa manca a Mondadori: un contatto che permetta di esercitare pressioni a livello politico.

  8. Le idee di Gamberetta riguardo gli editori mi piacciono parecchio, io però le estenderei anche a molti altri: oggi ho visto il mio lettore ebook (iriver story) a 20€ in meno rispetto a un anno esatto fa, 280 contro 300. Mi ha preso uno schifo tremendo quando ho visto un prodotto obsoleto con quel prezzo. Poi quando i negozi o i produttori chiudono tutti a domandarsi il perchè.

    Dai video mi sembra di capire che siamo tra gli ultimi. Che strano…

  9. Come se una società che produce omogeneizzati ci mettesse dentro la merda perché tanto i neonati non hanno ancora imparato a distinguere i gusti.

    E negli omogeneizzati la merda non la mettono solo perché a sceglierli sono le mamme (che si suppone siano acquirenti attenti). Altrimenti chi ci penserebbe due volte?
    L’ignoranza degli acquirenti è una risorsa per le imprese nella maggior parte dei settori.

  10. Il discorso di Cavallero sull’IVA mi ha ispirato questo dialogo:

    -Ciao papi, senti, mi dovresti spingere in parlamento europeo perché abbassino l’IVA sugli ebùc al 4%.
    -Scusi, ma chi è lei?
    -Come chi sono? Sono Marina, la tua prestanome tua figlia, no? Senti, c’è qui il Ricky Cavallero che lo mena a sangue che con ‘sti prezzi così alti ci tagliamo le balle da soli con gli ebùc, t’è capì?
    -Signora[con voce piccata], lei dovrebbe sapere che in qualità di Presidente del Consiglio io non conosco né figli, né parenti, né amici, né soci, ma solo l’interesse pubblico della collettività.

    Anche senza andare a cercare questo caso limite – benché reale – di editore e governante-legislatore che sono fisicamente la stessa persona, l’industria editoriale europea muove soldi (22 miliardi di euro di fatturato) e opinioni, pubblica libri di politici e dei loro amici, i grandi editori fanno parte insomma del salotto buono della società. E’ credibile quindi questo scenario di politicanti ciechi, sordi e strafottenti di fronte alle legittime richieste dal mondo dell’editoria che non chiede altro che poter vendere ebook a basso costo?

  11. D-Lord:

    oggi ho visto il mio lettore ebook (iriver story) a 20€ in meno rispetto a un anno esatto fa, 280 contro 300

    Feltrinelli a Torino Porta Nuova, una settimana fa: l’Opus costa 179 €; il Sony PRS-350, 199 €. Inutile sottolineare le differenze tecniche a vantaggio del Sony, direi. Entrambi i lettori erano segnalati come “Schermo e-Ink”, senza specificare il fatto che il Sony è Pearl, l’Opus no.
    Un paio di persone stavano guardando i lettori, e non sapevano le differenze;in generale, se la gente non sa cosa sta comprando non sa nemmeno quando un prodotto è datato e, quindi, non sa valutare le differenze di prezzo.

  12. Interessante l’intervento di Cavallero.

    1) Oltre al già commentato sopra mi avrebbe fatto piacere sapere in modo più pratico cosa avverrà delle librerie fisiche e dei librai, come chiestogli nella seconda domanda del pubblico (mi pare che la risposta si possa riassumere con un “noi diventeremo le nuove librerie e voi chiuderete”).

    Qual è ora la strategia per le librerie Mondadori (a udine dove studio ne hanno appena chiusa una)?
    Saranno destinate alla chiusura? Tra 4 o 5 anni vedremo i librai in piazza per chiedere l’abolizione del digitale?
    Sarà veramente la loro fine o si trasformeranno in fornitori di caffè per gente che vuole stare su divani a leggere e chiacchierare dei libri?

    2)Bello vedere Cavallero profetizzare un genocidio di buona parte delle molte nuove figure che si sono buttate nel digitale (spero che Tombolini resista e cresca, credo rappresenti una boccata di aria fresca), ancora più bello sarà vedere tra un 4-5 anni se Mondadori avrà ancora la maggioranza delle quote di mercato o se dovrà sudarsi centesimo su centesimo

    3)mi piacerebbe vedere se nell’ipad Cavallero ha libri piratati…

    ps: primo commento dopo qualche mese da lurker (sono appena finiti gli esami) e spero di farne altri.

  13. Interessante il tipo mondadori è notevole quando l’audience è basso certa gente si avvicini alla verità .
    Credo che la parte più significatia sia quando parla di kindle-amazon, lo scatto su “non mi interessano i device ” mi fà capire che il vero scontro sarà quando un player della forza di un amzon metterà il loro carroarmato nel giardino fatato italico , rideremo allora.
    Secondo me il vero problema italico ora è l’ereader standardizzato sopra i 170 euro , mentre il kindle stranamente cosa 140$ ( con il cambio sopra al 1.35 $/€).
    i prezzi assurdi di certi book nuovi 40% di scoonto eeeehh?
    E’ il prezzo che fai ai librai e me lo vuoi vendere a quel prezzo ?
    Baccio

  14. Baccio:

    Secondo me il vero problema italico ora è l’ereader standardizzato sopra i 170 euro , mentre il kindle stranamente cosa 140$ ( con il cambio sopra al 1.35 $/€)

    Anche meno: ora Amazon propone una versione scontata, con in cambio pubblicità annessa:

    I lettori scontati porteranno preinstallata AdMash, l’applicazione pubblicitaria che permetterà agli utenti di salvare come screensaver inserzioni pubblicitarie considerate interessanti o particolarmente gradevoli. In pratica un buono sconto sul dispositivo, in cambio di un e-reader personalizzato con advertising

    (Fonte: http://www.businessonline.it/news/12815/Kindle-a-79-euro-scontato-con-la-pubblicita.html).

    Non è un caso che molte persone si stanno orientando sui Kindle.

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