Di solito non mi interesso di copertine.
Certo, dalle copertine dipende la quasi totalità delle vendite nelle librerie. Certo, avere copertine orrende rende imbarazzante leggere il cartaceo in pubblico o comprarlo. Certo, una copertina orrenda impedirà di esporlo in libreria per non sentirsi deficienti e si finirà per chiuderlo in una scatola, come Sloth incatenato davanti al televisore.
Tutte questioni validissime, ma se vogliamo discutere dell’operato dell’autore e non delle scelte grafiche imposte dalla casa editrice, ha poco senso spostarsi dal contenuto-libro all’esterno colorato del contenitore libro-cartaceo.
Ci sono però dei casi in cui perfino io bado alle copertine: gli “Y Classici” di Giunti.

Cuore_di_Tenebroso

Fecero anche altri tentativi prima di trovare
il giusto sguardo penetrino di questo “Cuore di Tenebroso”

Sperano di venderlo a qualche lettrice di Harmony per sbaglio? Temo di sì.
Qui potete trovarne altre:
http://y.giunti.it/y-blog/item/1079-ecco-le-prossime-uscite-degli-y-classici

Il mio commento in breve?
Stanno stuprando l’Ottocento con un attizzatoio al grido di Bunga Bunga.
Grazie Editori Italiani.

Naturalmente Giunti è in buona compagnia nel tentativo di frodare i lettori.
La Mondadori invece di pubblicare l’ennesima nuova porcata YA ha tirato fuori dalla polvere il vecchio Mortal Engines (titolo quando lo stamparono nel 2004: Macchine Mortali) di Reeve. È un YA post-apocalittico, come va di moda ora secondo gli editori italiani, e ha elementi apprezzabili per chi ama lo steampunk (le città che si danno la caccia e si “mangiano”). Ok, città mobili, soldati con le balestre e la divisione rigida della società (tutto assieme) sembrano copiati di peso da The Inverted World di Christopher Priest, un classico della fantascienza (con un What If geometrico che adoro), però c’è di molto peggio in giro: diciamo che è quantomeno un testo “presentabile”. Non molto originale (quanto basta) e non particolarmente intelligente, ma rispetto a tanti altri YA ha una sua dignità.

Ma poteva mancare la figura da poveri minchioni?
A un Grande Editore Italiano? Giammai, hanno ventordici esperti PR che le progettano e un ufficio marketing pieno di scimmie che battono i tasti a caso.
Ed ecco che il nuovo titolo italiano dell’opera è… The Hungry City con l’evidentissimo scopo di ingannare qualche lettore che lo scambi per Hunger Games.

Bello, molto bello.
Vi ricordate quando nel 1976 apparve I Figli della Galassia di tale Jack Azimov (scritto in copertina J. Azimov) nella speranza di truffare i polli che lo scambiavano con I. Asimov? Siamo quasi a quel livello. Ma non siamo più nel 1976. Forse a Mondadori non solo non hanno 100 euro per comprare ai loro editor incompetenti il mio corso, forse non hanno neanche 5 euro per un calendario aggiornato. Facciamo una colletta?

cuoredigiuseppesimone

DagoRed ha suggerito questa versione con Giuseppe Simone,
in cui “L’orrore! L’orrore!” diventa “Monella! Monella!”

Questo scherzo di cattivo gusto della Giunti va avanti da un bel po’, tanto che si discuteva delle copertine già a gennaio: http://silviadaveri-autorialblog.blogspot.it/2013/01/anteprima-le-cover-dei-nuovi-classici.html
Sfortunatamente l’autrice dell’articolo pare entusiasta delle illustrazioni stile “Harmony per decerebrate” sui grandi classici, così magari qualche casalinga si sbaglierà e leggerà Cuore di Tenebra convinta che sia un romanzetto erotico. Una signorina per bene che mi segue, Lynn, suggerisce che le potenziali acquirenti con quella copertina dallo sguardo penetrino potrebbero illudersi che sia una storia su un rude mercenario che rapisce una tettona nella giungla. Lo troveranno deludente, in tal caso. O forse no: sto cercando di immaginare in che giochino erotico possa essere trasformato il motore a vapore della barca che viene descritto ai negri come un demone affamato di carbone e di acqua…

Tornando all’autrice del post carico di entusiasmo:

E’ il caso di dire: un classico con classe :D permettetimi il gioco di parole. Già la precedente uscita di classici Giunti Y ci aveva regalato cover bellissime di cui ho già parlato QUI, ma in questa si sono superati. […] niente invoglia di più che rileggerli o leggerli per la prima volta *socchiude gli occhi e pensa: quanti di voi come me mentono sul numero di classici letti veramente?* con una cover nuova fiammante.

Segue parere su L’amante di lady Chatterley che per accostamento ben inquadra il tipo di pubblico a cui Giunti, come immaginavo, cercava di puntare:

Si potrebbe definire il capostipite delle 50 sfumature di ogni colore :D

Di fronte a tale spigliata sapienza e buon gusto, cosa dire?
Sono catafratto. Lascio la parola al Maestro Spagiari:

Ma ha senso anche solo provare a migliorare copertine simili? L’errore è proprio alla radice, nella testa di chi ha progettato la grafica della collana, o perfino prima quando il suo babbo non mise il preservativo. Tentare di ragionare su come migliorare simili atrocità è follia, si finisce come a suggerire il condimento in questa scena con Bombolo:

 

Bisogna proporre un radicale cambiamento.
Volevano essere innovativi? Cosa è assieme classico, bello e attira i clienti? I coniglietti. Ecco le mie tre proposte per gli “Y Classici” di Giunti:

ilrossoeilnero_copertina

cuoreditenebra_copertinarobinsoncrusoe_copertina

Serve altro?

 

25 Replies to “Cuore di Tenebroso: Giunti sodomizza i classici”

  1. Crusoe li supera tutti. Ma non sarebbe nemmeno male un coniglietto in pose languide per “La Signora delle Camelie”, che dite? O sarebbe una grave mancanza di rispetto?

  2. Bellissimo ‘il rosso e il nero’ <3
    tornando alle copertine sacrileghe, suggerirei di fare come ha fatto in spiaggia una sconosciuta lettrice di romanzetti erotici per non mostrare al pubblico la sua perversione: mettere la copertina di un'opera di Heidegger sopra al libro di 50 sfumature di grigio.
    In questo caso ci troveremmo in una situazione alquanto assurda: mettere una copertina decente di Cuore di tenebra al libro di Cuore di tenebra.

  3. Se un lettore scambia “The hungry city” per “Hunger games” non è un lettore, è un idiota.

  4. Le copertine a base conigliesca sono di ordini di grandezza migliori di quelle Harmony della Giunti, parola di grafico! Il rosso e il nero, poi, è un capolavoro! :)

  5. @annoiata3984

    Se un lettore scambia “The hungry city” per “Hunger games” non è un lettore, è un idiota.

    Forse in qualche mondo di fantasia che non assomiglia alla Terra. La pratica dei nomi simili, come già indicato, è diffusa da decenni.
    Una fetta (spero piccola) di clienti sono anche genitori o persone che fanno regali e pensano “Sì, cioè, gli era piaciuto il film di Hungr qualcosa Hungry City? Forse. Boh. Chissenefrega”.

    Ti ricordo che non è rarissimo, come testimoniava Gamberetta, perfino sentire discorsi così in libreria:

    L’altro giorno ero in libreria. Mentre mi aggiravo per il reparto fantasy è arrivata una signora dall’aria smarrita. Dopo qualche minuto una commessa le ha chiesto se aveva bisogno di aiuto. La signora ha spiegato che voleva regalare un libro a una bambina di dodici anni – ha anche fatto gesto con la mano a indicare l’altezza della ragazzina, come se le stesse comprando un vestito. La commessa ha sorriso alla signora e le ha rifilato l’ultimo romanzo di Licia Troisi… un’altra bambina che avrà la vita rovinata per colpa di una madre mentecatta.

    I clienti non arrivano con un titolo in mente e dopo aver letto le recensioni. Arrivano senza idee, magari con una nube di keyword mal digerite da ricordi del passato (“hungry.. che sia quel film lì che mi era piaciuto?”), si guardano attorno e cercano di capire se qualcosa li attira.

    Un’altra fetta sarà attirata dalla copertina che gli ricorda l’altro romanzo, vede un “hung” e pensa “Eh, WTF? Un altro?”, lo prende in mano e si accorge che non è un altro libro della Collins però magari gli piace e se lo compra. E no, non è un caso che la NUOVA copertina di “The Hungry City” assomigli così tanto a quella di “Hunger Games”.

    Non è stato il movimento casuale di sabbia e acqua a formarla così simile… ^_^
    Considera anche come era PRIMA del cambio di titolo:

    Qui siamo all’ABC delle tecniche per “indirizzare” gli acquisti dei clienti attuate da decenni dagli editori…

  6. La cosa ancora più triste è che sembrano un po’ quelle magliette comprate dai cinesi o dai marocchini con su scritto “dolce e banana” o “Ghanel”.
    Tutto ciò fa stare malissimo il mio cuore puro di fanciulla.

  7. Mi ricorda quella iniziativa credo di delos, di chiamare un saggio su harry potter in maniera tale da indurre le persone a credere che fosse il nuovo romanzo. Infatti il nome dell’autore era nascosto o quasi. La disonestà purtroppo paga, almeno con i classici utonti da un libro all’anno. Quelli cdhe se poi gli parli di ebook ti guardano con aria di superiorità e ti dicono in tono schifato, come un mercante di schiavi portoghese di fronte a uno sciamano negro. “i veri libri sono di carta. Io leggo solo quelli” E difatti i libri di totti e di volo li ha letti davvero cartacei.

  8. Forse a Mondadori non solo non hanno 100 euro per comprare ai loro editor incompetenti il mio corso, forse non hanno neanche 5 euro per un calendario aggiornato. Facciamo una colletta?

    LOOOOL!

    La copertina conigliosa di Robinson Crusoe mi fa morire! xD

    Ritengo che la copertina e il titolo di un romanzo siano essenziali. In assenza di altri indizi, per scegliere un romanzo, senza alcuna esigenza particolare riguardo al genere, mi baso sulla qualità della cover e del titolo.
    Ci sono opere che a causa di una brutta copertina o di un titolo banalissimo vengono ignorate. E’ un peccato, ma se valgono, solitamente il passaparola corregge tale lacuna, credo.

    P.S. La Giunti OS è l’unica casa editrice che pubblica e vende tutti gli strumenti testici psicologici – a carissimo prezzo -, e per acquistarli è necessaria l’abilitazione alla professione. Spero che gli uffici che si occupano della narrativa e quelli della testistica siano completamente indipendenti l’uno dall’altro. :-/

  9. @taotor Non è l’unica anche se per quelli più importanti devi passare da loro (WAIS/WAISC/WPPSI, 16PF, MMPI etc.).
    Unicopli ha la SAT. Erikson ha un po’ di roba(e costa meno), anche se la maggior parte dei loro mi sono ignoti (conosco il fairy tale e alcune checklist). Entrambi hanno un catalogo/negozio online fatto male e poco navigabile: puoi cercare solo per nome se già lo conosci. Il solito vecchio discorso del Duca: è fondamentale dare gli strumenti per cercare il libro(test in questo caso) nel proprio catalogo, il compratore è ben felice di trovare quello che gli interessa e di pagarlo.

    Tornando in argomento: al solito cercheranno di cavalcare l’onda, prepariamoci a decine di copertine con oggetti metallici casuali tra le fiamme. C’era l’era twilight sostituita poi da selezioni di tessuti per richiamare le sfumature ed ecco l’ultima ondata.
    Sul potrebbe mettere qualcosa di rappresentativo del blog tra le fiamme come immagine. Un pickelhaube fiammeggiante. O un coniglietto, magari in umido.

  10. Stanno stuprando l’Ottocento con un attizzatoio al grido di Bunga Bunga.

    Duca, non posso che concordare con te, ma tanto anche con copertine normali non cambierebbe molto… gli utonti compravano vagonate di merda cretinate prima, e continueranno a comprare vagonate di merda cretinate dopo.

  11. Sempre a proposito di orribile copertine della Giunti: l’estate scorsa dovetti comprare “Le affinità elettive”, l’unica edizione era la “Y Classici”…. ORRORE! Quale neurone malato ha suggerito all’editor una tale oscenità? A parte la brutta foto in generale e le becere photoshoppate, perchè, mi chiedo, perchè la donna nell’immagine ha addosso un abito d’ispirazione medievale quando il romanzo è ambientato a fine ‘700/inizio ‘800?

  12. Scherzi a parte: mi invogliano molto di più le copertine proposte dal Duca, e le trovo meravigliose! Altro che sguardi penetrini e oggetti fra le fiamme che non hanno un qualsivoglia senso estetico se non quello di attirare distratti lettori di Harmony.

  13. Prima Banderas che infila il pene nelle macine mulino bianco per farti capire che son fatte con amore, ora questo. Il passo era breve, riferimenti sessuali più o meno ammiccanti in ogni settore e in ogni prodotto dello scibile umano.

    Presto avremo questa copertina per “Piccole donne crescono“* nella collana Y Giunti. Dove Y non sarà più indice di young, ma il nome del cromosoma identificativo di chi decide le copertine. Giungeremo al punto che una persona che cerca del sano porno verrà ingannata, e convinta di trovarsi innanzi ad un romanzo di una gang bang di loli per cui il tempo passa, dovrà invece vergognarsi di star leggendo un libro d’autore. è un pò come se io scaricassi da emule il film “Eiaculazione da Tiffany” e all’apertura del file mi trovassi scorrere Bianca e Bernie nella terra dei canguri e dovessi cancellarlo subito per evitare di essere preso per gay. Ma stiamo scherzando? Dove sono finiti i vecchi valori dove un pene era un pene e la cultura era cultura? Non c’è nessuno che pensa ai bambini in tutto questo? Gli editori sono Giunti al termine della fantasia.

    *Versione per gli Isl’amici.

  14. Trovavo già profondamente errato mettere Jack Sparrow nella copertina della nuova edizione di Mari stregati (non proprio lo stesso tipo di storia di pirati, ma vabbé) poi mi son ricordato di aver visto un’edizione scrausa di Cuore con Shinji in copertina (aveva la cartella scolastica, quindi valeva, per chiunque avesse scelto l’immagine XD)

  15. Duca se fai le copertine dei classici in chiave conigliesca (di tutti i classici) giuro che butto a mare i miei e li sostituisco subito. *__*
    P.s: Puoi rifare la copertina anche ad Alberello. ^^

  16. – A regà, sull’internet ce stanno a pija per culo per le nostre coppertine.
    – Ma che davvero?
    – Avoglia, ho letto oggi l’articcolo di un certo Duca che se lamenta che stamo a sodomizzà la cultura.
    – Na! Pensa che ieri invece ho visto una giornalista femminista, di cui non posso fare nome nemmeno in una scenetta di pura finzione per non essere censurato, che sostiene che stamo mettendo in gabbia li maschi e le femmine.
    – E li froci dove li mettemo?
    – A leggere le nostre pubblicazioni ovviamente!
    – Arh arh, si vedde che tu sei quello laureato qui dentro.
    – Tornando alle cose serie, dobbiamo assolutamente redimerci. Qualcuno ha idee per Delitto e Castigo? Stavolta non dobbiamo da sbaglià o ce trovemo tutti li centri sociali contro.
    – Lassate fare a me, ho studiamo marketing, product placement, mediaset extra e c’ho il master in subliminologia applicata.
    – E perchè non sei a lavorare al McDonald?
    – Mica ho studiato filosofia, arh arh.
    – Toh, beccate sta chicca in bozza!
    – Gegno, ora la mandiamo al grafico che gliedà una rifinita e la mette a lucido! Ti darei l’aumento se solo non lavorassi gratis come ambassador. Tieni, pijate sta badilata di merda e mangia col sorriso sulle labbra. Ora vojo popo vedè st’intellettualli de merda cosa dicheno sull’adamo ed eva di micchelangelo. Tze tze.

    Non so, io me l’immagino così l’epifania creativa alla Giunti.

  17. Tutto ciò mi ricorda quei film di kung fu con i vari Bruce Li, Bruce Liang e Bruce Le. La tristezza.
    Approfondendo la questione delle copertine, si scopre che il fenomeno non è solo italiano: http://jezebel.com/5978457/the-bell-jar-gets-a-hideous-makeover/
    Io mi soffermerei in particolare su Anna dai capelli biondi che sembra la protagonista di un film erotico.
    Carucce anche le copertine della Dalai. Con certe premesse mi aspettavo che sulla copertina di “Canne al vento” ci fosse Bob Marley, non so.

  18. Incredibile la trasformazione di “Hungry City”.
    Se uno trovasse il libro a fianco della vecchia edizione Mondadori e non prestasse attenzione al nome dell’autore, non immagginerebbe mai di trovarsi di fronte allo stesso libro…

  19. Le copertine conigliose sono molto belle ma ne approfitto per chidere un ducale parere sull’opera da leggere: meglio Reeve o Priest?

Comments are closed.