Primo film del trittico Natale col Duca 2013.
Si comincia con The Wedding March del 1928, un dramma che parla di decadenza dei costumi, arroganza, lussuria, amore e dilapidazione del denaro da parte dell’aristocrazia, costretta poi a scendere a patti con la ricca borghesia accettando matrimoni di interesse. Erich von Stroheim, sempre straordinario (qui nel doppio ruolo di regista e protagonista), interpreta il principe Nickolas von Wildeliebe-Rauffenburg, un viziato ufficiale nella Vienna del 1914.

Quando il denaro per il poker e le prostitute finisce, Nickolas decide di acconsentire a un matrimonio organizzato a piacere dai genitori con qualunque fanciulla abbia soldi a sufficienza, ma quel giorno stesso lo attende l’Amore quando incrocia lo sguardo della bella (e decisamente non ricca) Mitzi.
La notte in cui ha il primo vero appuntamento con Mitzi, il padre di Nickolas, ubriaco, al culmine di una festa sfrenata in un bordello (a cui Nickolas non ha partecipato proprio per andare dalla ragazza), accetta di farlo sposare con la figlia di un disgustoso industriale grassone in cambio di un milione di Corone. Non ci sarà un lieto fine.

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Nickolas von Wildeliebe-Rauffenburg, proprio come il Duca prima di consacrarsi all’adorazione della Dea Gamberetta, era un frequentatore di donnacce dedite alla fornicazione.

Un film splendidamente recitato da attori di grande espressività (la bella Fay Wray interpreta Mitzi, la ragazza di cui Nickolas si innamora), sembra di sentire ciò che si dicono dai gesti (“beat”, diremmo in narrativa) e dalle espressioni, senza scadere (se non raramente) nell’eccesso grottesco di movimenti esagerati.
Interessanti anche gli effetti speciali impiegati, come il gigantesco cavaliere in armatura (l’uomo di ferro, un’allucinazione a sfondo mitico alta quattro metri) o le mani dell’organista in chiesa che diventano quelle di uno scheletro.

La vicenda di Nickolas non è completa visto che la storia prosegue con un secondo film (divisione imposta dalla Paramount per non trovarsi con un solo mattone di oltre tre ore), The Honeymoon, ma a quanto si sa l’ultima copia esistente di quel film è andata distrutta nel 1957 in un incendio. Maledetto digitale che non permette di preservare le opere!

Sfortunatamente la versione su YouTube che ho trovato è priva di musiche (Ne ho trovata una con le musiche):

Dopo averne visto metà senza alcuna colonna sonora (la vecchia versione trovata), ho provveduta a fornirmela da solo: ho messo in loop le canzoni delle sigle di apertura e chiusura dell’anime Walkure Romanze, edificante storia di studentesse con giacche militari pseudo-ottocentesche che per divertirsi indossano armature “rinascimentali” e si affrontano nella giostra a cavallo.

Io ho utilizzato le canzoni in versione estesa da quattro minuti, ma giusto per far capire di cosa parlo beccatevi le sigle:

Sì, ho dei grossi problemi. E se li avete anche voi, le sentirete durante la visione del film, come me.

E sì, la protagonista di Walkure Romanze ha i capelli rosa (prima lunghi, poi li taglia corti in una scena “evolutiva” degna di Nihal della Troisi). E nella sigla di chiusura ha un abito da sposa. Allora? Non è facile essere lo stalker ufficiale a tempo pieno di Gamberetta, devo alimentare la mia motivazione con prodotti adeguati!

Provateci voi, se pensate che sia così semplice! Ingrati!

4 Replies to “Natale col Duca – “The Wedding March” (1928)”

  1. Si trovano sempre ottimi consigli negli articoli del Duca…
    ma questa volta mi riferivo all’anime Walkure Romanze, credo che sarà quello la mia distrazione di Natale.
    Pur rispettando la bellissima opera di Erich von Stroheim, il bianco e nero deve cedere il passo ai capelli variopinti delle studentesse.

  2. Auguri di Buon Natale a tutti quanti.
    Il film in bianco e nero ha più senso del cartone (a giudicare dal trailer).

  3. Mi accodo anche io a Nicholas, quell’anime è veramente una perla. E sono sempre più convinto che i Nippo abbiano davvero dei grossi problemi…

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