L’annuncio è stato fatto su Vaporteppa poche ore fa: Caligo è arrivato, la prima avventura di Barbara Ann!

Caligo è un romanzo italiano al 100%: lo è l’autore, Alessandro Scalzo, e lo è l’ambientazione, una Genova steampunk del 1912 in un mondo in cui l’Italia non è mai divenuta un regno unico. Non so se la mancata unificazione dell’Italia possa essere compensata dal fatto che l’umanità abbia raggiunto Marte e abbia rinvenuto i resti di una civiltà aliena molto più antica delle nostre. Il mio spirito risorgimentale dice di no.

Caligo è quel genere di steampunk cialtrone, con una forte vena umoristica, che vorrei vedere molto più spesso. Il genere di opera che rappresenta al 100% lo spirito di Vaporteppa, tra mech, Marte e monarchici rincoglioniti. Mancano solo le fatine e faceva il 104%. ^_^

Il romanzo include cinque illustrazioni interne realizzate da Manuel Preitano, già autore della copertina (e delle copertine delle altre due opere a pagamento di Vaporteppa).

"Caligo", romanzo Steampunk.Lunghezza 62.400 parole (circa 211 pagine). Con 5 illustrazioni interne a "piena pagina".
“Caligo”, romanzo Steampunk.
Lunghezza 62.400 parole (circa 211 pagine).
Con 5 illustrazioni interne a “piena pagina”.

Descrizione dell’opera, come appare nei negozi:

Repubblica di Zena, Italia, 1912. Barbara Ann ha quasi diciassette anni e un seno che se crescerà ancora diventerà davvero imbarazzante. Ma questo non è il suo problema principale: da alcuni mesi soffre di forti emicranie e allucinazioni. Cosa c’è nella testa di Barbara Ann? E come si collega alla morte di suo padre, il defunto colonnello Axelrod, il primo uomo a mettere piede su Marte nel 1894, ossessionato dalla ricerca di qualcosa di ignoto fin da quando ritornò dal Pianeta Rosso? E cosa vuole Michele, quel bel ragazzo biondo col cappotto che puzza di piscio? Barbara Ann si troverà immischiata in un gioco internazionale tra Inghilterra, Austria e il protettorato inglese di Zena… e intanto, chi si preoccuperà dei suoi criceti?
Un’avventura Steampunk con mech, zombie e scafandri potenziati, in una Genova del 1912 che non è mai esistita.

Sicuramente vi ricorderete di “Angra”, ovvero Alessandro Scalzo, commentatore su Baionette Librarie e su Gamberi Fantasy e autore nel 2009 del romanzo Marstenheim. Un’autopubblicazione quando ancora non c’era il KDP di Amazon né esisteva Narcissus (arrivata a fine 2010), e autopubblicarsi significa dare i file in giro sui blog disposti a ospitarli, per un pubblico in gran parte senza eReader e che avrebbe letto dei PDF sullo schermo del computer! Sono passati solo cinque anni, ma sembra passata un’era tecnologica!

Qualche citazione, per capire lo spirito del romanzo.
Lo spessore di Barbara Ann, la protagonista:

Esco con un sacchetto di sfogliatelle alla crema al whisky, sapendo già che poi mi pentirò scoprendo che la circonferenza del petto mi è aumentata di un altro pollice, ché da un po’ di tempo a questa parte sembra che tutto ciò che mangio vada a finire solo lì e basta.

I problemi pratici nella vita di una signorina per bene, in un collegio di suore:

Apro una delle casse arrivate al collegio nei giorni scorsi. Prima di uscire, vorrei almeno sistemare i sessantaquattro volumi dell’Enciclopedia dell’Ingegnere di papà nella libreria e togliere di mezzo la cassa vuota, per fare un po’ di spazio. E, soprattutto, devo recuperare il revolver.
Ho sbagliato. Questa cassa non contiene volumi dell’enciclopedia, ma la mia collezione di Superomo. In cima alla pila c’è il numero di maggio. Sulla copertina color seppia fan bella mostra due marinai muscolosi nudi dalla vita in su, unti di olio per massaggi e con le braccia coperte di tatuaggi. Uno cinge l’altro per la vita da dietro e ammiccano al lettore, vogliosi. Povera me, spero che esista ancora quella nicchia dietro al comodino dove solevo nascondere le mie cose segrete, altrimenti dovrò trovare un altro posto prima che questa roba capiti nelle mani di qualche serva pettegola, e da lì in quelle delle suore.

E le raffinate e importanti idee politiche di alcuni suoi conoscenti:

Metto il piede sul predellino. Ci ripenso e mi volto indietro.
«Gallo, dimmi una cosa.»
Lui annuisce.
«Che ci fa un secondo macchinista nella Fratellanza Monarchica? Che hai, tu e la tua famiglia, da spartire con quella gente?»
Lui si stringe nelle spalle. «Guardati intorno.» La sua voce risuona chiara nella via deserta. «La Terra soffre. La Terra soffre perché il Re e la Terra sono una cosa sola, e senza il Re, la Terra muore. E anche il popolo soffre, perché non c’è più il Re a difendere i proletari dalle prepotenze dei borghesi e dai soprusi dei padroni delle fabbriche.»
Gli scoppio a ridere in faccia, e mi dispiace.
«Che c’è?»
«Niente, perdonami. Ma tu, ci credi davvero?»
Si stringe nelle spalle, di nuovo. «Arrivederci, Duchessa.»
«Addio, Gallo.»

Un frullato del film Excalibur con il marxismo, in pratica lo dottrina Monarcocomunista che sostengo da anni io. Viva il Re!

E per finire Armando, il monarchico in perfetto stile Vaporteppa!

«E quindi, dato che impiegavi un po’ a ritornare in te dopo il mancamento, ho pensato di sfruttare i tempi morti per preparare il set della nostra sessione fotografica.»
Il Signor Armando volge lo sguardo al cielo. Chiude gli occhi, solleva la mano, e si lascia andare un bel ceffone sulla guancia.
«Ma che fa? È matto?»
«Non preoccuparti, è una cosa mia. Mi rifilo un ceffone da solo ogni volta che mi scappa detta una parola nella vostra lingua barbarica.»
«Non ci ho nemmeno fatto caso. Qual era la parola?»
«Set» dice il Signor Armando. «Ma porc…»
Si molla un altro schiaffo.

Se non è ARTE questa!

E ora un po’ di illustrazioni, le stesse apparse nei giorni scorsi sui social network:

Se Caligo avrà successo, allora anche altri futuri romanzi di Vaporteppa potranno avere le illustrazioni interne. Selezioneremo gli artisti in pubblico, con un modello di appalto che NON riguarda la cifra da pagare, ma solo la preferenze per uno stile o per un altro. Noi pagheremo il giusto, al migliore.

Su Vaporteppa vogliamo iniziare a coinvolgere maggiormente i disegnatori perché ce ne sono tantissimi bravi in Italia che non ricevono nemmeno un decimo (né in attenzione, né in denaro) di quanto meriterebbero, e vogliamo renderli partecipi dei nostri successi e dei nostri guadagni con un approccio ai romanzi illustrati che sia vantaggioso per tutti, per loro, per noi e per i nostri scrittori. Un modello in cui tutti, mettendo il proprio, godono dei frutti e se l’opera va per il meglio guadagnano anche più di quanto inizialmente pattuito. Un modello in cui tutti hanno interesse a far vendere di più l’opera. Ne parleremo meglio tra qualche mese.

Solo se vincono tutti, un modo di fare affari è davvero sostenibile!
Questa è l’editoria del futuro!

Sfondo 1920×1080 di “Caligo”. Per i fan più sfegatati! ^_^
Sfondo 1920×1080 di “Caligo”.
Per i fan più sfegatati! ^_^

Se volete un approfondimento a tema mech, scafandri e droghe, lo stesso che appare in coda a Caligo, lo trovate in questa pagina. Giusto nel caso siate perplessi per l’aspetto dello scafandro mostrato o per l’uso della parola mech. ^_^

Comprate Caligo:
su Amazon (Kindle) e Ultima Books (ePub)
O se sei davvero buono ^_^ e vuoi aiutarci al massimo, sul nostro negozio dedicato!

Per concludere, il vino con cui ho brindato alla pubblicazione!

pigatovioVisto che si trattava di un romanzo profondamente ligure (meraviglioso l’incontro tra Barbara Ann e il tizio che lavora nell’officina), mi sono orientato su un Riviera Ligure di Ponente, 100% da uve Pigato. Un vino decisamente ligure, magari non famoso come i (rari e costosi) Sciacchetrà, ma perfettamente idoneo… e poi anche a Barbara Ann piacciono i bianchi, si scola un Vermentino di gusto a metà romanzo! Il produttore che ho scelto è Vio e l’annata è la 2011 (quattro grappoli sul Bibenda 2013, un ottimo voto). Prezzo consigliato in enoteca: 10 euro.

Al naso dominano i profumi di albicocca matura, l’erbaceo della salvia, i fiori bianchi e il cedro, con una nota di mandorle. Anzi, direi che dominano soprattutto quelli floreali ed erbacei. Sapore intenso, lunga persistenza dopo aver ingoiato, in cui mandorla ed erbaceo-agrumato spadroneggiano, nell’insieme un gran bell’equilibrio e un bel colore paglierino verso il dorato, luminoso: confermo i quattro grappoli dando 86 punti (secondo me sta tra 83 e 86).
Un gran bel vino.

Un altro vino particolarmente adatto a questo romanzo, per chi vorrà bere un bel calice mentre legge, è il Vermentino: lo beve la protagonista in un capitolo e ha un ruolo importante nella storia. Potete bere quello che vi pare: toscano, ligure, sardo, ma io vi consiglio il profumatissimo (di pesca gialla stramatura, soprattutto) e saporito Acquagiusta toscano di La Badiola. Se volete spendere poco, un Vermentino qualsiasi al supermercato (quello con l’aragosta in etichetta, a 3-4 euro) andrà bene. Alternativa per gli amanti del Piemonte: Asti spumante rosé o un Barbaresco, entrambi citati nell’opera.

Buona lettura e buona bevuta! ^_^

23 Replies to ““Caligo”: mech, zombie e scafandri!”

  1. Boulachin Chaput, Dame Noire, Millésime 2006 (100% Pinot Noir): uno champagne che costa poco (sui 24 euro + iva) e spacca i culi. Magari un po’ troppo aristocratico e soffuso, un’eleganza un po’ nascosta e che pretende attenzione, che lo penalizza con i cibi saporiti, ma merita tantissimo! :-)
    Ne ho ancora tre bottiglie, una va in regalo presto e le altre due le bevo ché ora arriva l’estate e non voglio rischiare che una botta di caldo prolungata me le ammazzi.

  2. Ci sono i criceti… sarebbero stati meglio i coniglietti, ma poi avrebbero tolto spazio alla protagonista… e comunque sempre meglio dei gatti.

    Quello in basso a sinistra è un monociclo… c’è anche nel romanzo?

    Apprezzo molto lo scafandro potenziato, in perfetto stile “Bioshock“… protegge decisamente meglio delle stupide uniformi dell’esercito, contro gli attachi degli zombi!

    Viva le donne con le tette grandi! =^_^=

  3. Complimenti Angra, l’ho preso appena disponibile e ho iniziato a leggerlo, mi sto veramente divertendo. Una lettura deliziosa. :)

  4. Comprato pure io!
    Monarchia, scafandri, tette grosse e umorismo crasso, tutti campi dove il Duca è esperto quindi se lui dice che è un buon prodotto non può che essere così.

  5. Preso anche io :). Lessi Martenheim tempo fa e mi piacque moltissimo (temo di non averlo mai detto all’autore però… erhm, all’epoca ero più timida di adesso ^-^”’… sorry!), e dagli estratti penso che anche questo potrebbe piacermi. Non è che ci sono non-morti anche qua, no? Li adoro ^-^!
    In bocca al lupo, Duca :)!

  6. C’è qualche zombie “secondario” e uno zombie (grossomodo, non è lo zombie senza cervello tipico) molto importante per la storia, che appare più volte.
    Se ti piacerà, per favore lascia un commento nel negozio e parlane in giro. :-)

  7. Grazie :)! In effetti, dopo aver scritto il commento ho notato che gli zimbie sono citati nel titolo =_=… erhm…
    Comunque, lascerò di certo un commento e ne parlerò in giro, sono già a metà e mi sta piacendo un sacco ^-^!

  8. Ovviamente essendo parte di una serie di opere autoconclusive (è indicato come “la prima avventura”) la storia di Barbara Ann a Zena con i conflitti che la muovono si chiude completamente, ma rimane aperto nel finale uno spiraglio sul suo futuro e sulle prossime storie.
    Un po’ come nei romanzi di Sharpe, o quelli di McNab su Stone o tante altre serie di opere leggibili da sole. Spero ti possa piacere abbastanza da voler leggere in futuro anche la prossima storia.

    Se quando arrivi alla fine sommi i diversi elementi presenti, dovresti anche intuire cosa farà Barbara Ann, probabilmente, in futuro (non la storia prossima, ma cosa potrebbe star facendo quando inizierà quella storia). :-)

  9. Marstenheim è davvero un bel racconto per un esordiente, sebbene migliorabile (nei dialoghi ho trovato in più di una occasione ripetizioni troppo incalzanti di “disse…disse”, ma chi non può migliorare?). I miei complimenti all’autore ;) e ora vediamo se è il caso di comperare anche questo…

  10. @Cal: è vero, Marstenheim ha qualche annetto sulle spalle, e magari potrebbe meritare una revisione. Riguardo al dialogue tag disse, c’è un famoso editor italiano che consiglia agli allievi dei suoi corsi di scrittura (sigh!) di evitare le ripetizioni usando i sinonimi: affermò, dichiarò, sentenziò, ribadì, replicò, e così via. Ecco, questo è il classico tacon pegior del buso, perché oltre ad avere ancora i dialogue tag, non saranno più trasparenti come un semplice disse, e l’evidenza dell’intento di evitare le ripetizioni prenderà a cazzotti negli occhi il lettore a ogni riga di dialogo.
    La soluzione, semplicemente, è usare i dialogue tag il meno possibile. Si deve capire chi sta parlando da cosa dice e come lo dice, e dalla scansione temporale del dialogo alternato ai gesti di chi parla. E’ molto, molto più semplice a farsi che a dirsi, con un po’ di esercizio, e il vantaggio è che è una soluzione trasparente agli occhi del lettore. Ho cercato di attenermi il più possibile a questo principio con Caligo, dove i dialogue tag sono in media uno ogni due pagine.

  11. L’avevo letta anche io questa cosa, ma sul momento non mi sovviene chi l’ha detta; non è quel trombone di Dazieri, vero? Ad ogni modo…marchettato sul mio blog, semplicemente in virtù del fatto che sono già alla seconda lettura di Marstenheim :P se mai ti andasse di darmi un parere sui miei racconti lo apprezzerei molto, visto che sembri intendertene di tecniche di scrittura molto più di me…

  12. Libro terminato, e commento inserito giusto adesso sul negozio di Tombolini :)! Mi è piaciuto un sacco, specialmente per personaggi e ambientazione, ma senza stare a ripetere tutto il mio commento, volevo solo dire che mi son sbellicata con alcune citazioni ^-^! Le mie preferite – senza nessunissimo spoiler – sono quella di Luisetto e Baciccia, quella di Paganini (il mio personaggio preferito di tutto il romanzo!), e quella nel manicomio ^-^. Ho adorato anche lo zombie, poverino ç_ç.
    Kudos all’autore e in bocca al lupo per la prossima opera!
    Oh, ho apprezzato molto anche le illustrazioni: Barbara Ann è davvero carinissima, lo zombie è fiquissimo e così anche la motoruota u.u!

  13. Lo hai lasciato qui? http://www.ultimabooks.it/caligo
    Ci vuole sempre qualche giorno perché appaia.

    Se non ti pesa e se hai un account Amazon.it, puoi lasciarlo anche lì? Non serve aver comprato, non verrà la scritta “acquisto verificato” ma va bene uguale. ^__^

    Grazie!

    Spero che presto siano pronte le idee per un seguito, Angra ci sta già pensando. ;-)

  14. No, l’ho lasciato qui:
    http://www.antoniotombolini.com/scheda-ebook/alessandro-scalzo/caligo-9788898924103-219673.html
    Quando posso, preferisco sempre comprare nel negozio che supporta maggiormente l’autore/editore. E posso tranquillamente lasciarlo anche su Amazon, sì :), appena la connessione me lo consente (oggi è quella che è =_=), lo lascio anche lì!

    Ari-inbocca al lupo ad Angra ^-^, sia che scriva un seguito delle avventure di Barbara Ann, sia che scriva qualcosa di completamente nuovo.

  15. Grazie! Come sempre ogni segnalazione su blog, forum ecc. e commenti nei negozi più visitati sarà un aiuto! L’autore è già al lavoro sulle idee per il secondo volume. :-)

  16. Carissimo e quattroso duca

    Mi duole disturbarla ma volevo segnalarle un problema, grave, che incombe sull’ E-Book Caligo venduto da mondadori (e te pareva…) sul Kobostore. Orbene l’E-Book è venduto infarcito di ADOBE DRM.
    le segnalo la cosa per coerenza con la sua crociata contro i DRM tutti.
    Naturalmente, visto che sono un idiota in letargo poco esperto di acquisti web, me ne sono accorto solo dopo aver confermato l’acquisto, altrimenti non lo avrei preso nemmeno sotto minaccia di ’91 con baionetta innestata e avrei dirottato l’acquisto su ultima book, dove ho aperto un account per scaricare L1L0, in cui Caligo è esente da qualsiasi DRM. Così avrei potuto leggerlo sia con l’e-reader che col minitablet.
    Il prossimo acquisto comunque lo dirotterò su Ultimabook.

    La lettura del racconto mi ha comunque attenuato il colpo dell’affronto subito. Quanto prima andrò a postare un commento su Ultimabook e anche sul Kobostore.
    Approfitto dello spazio per farle i complimenti per il lavoro che svolge e li porgo pure ad Angra che lo scritto.

  17. La politica Kobo è di imporre i DRM Adobe su tutti i prodotti per cui non è stato esplicitamente detto di non metterli. Se un ebook usa Social DRM (ovvero i banali Ex Libris, come quello della fatina Scintilla), Kobo si rifiuta di inserirli e impone i DRM Adobe.
    Per “Caligo”, come sempre, avendo l’Ex Libris con la fatina, è stato richiesto fin dalla pubblicazione di inserirlo senza DRM e senza Ex Libris. O non è stata comunicata la richiesta o Kobo l’ha ignorata. Chiederò.

    In più Kobo ha la simpatica politica, in violazione dei diritti dei consumatori e delle garanzia sulla trasparenza della vendita, di RIFIUTARSI di indicare l’eventuale presenza di DRM… fino a dopo l’acquisto! Dopo averli comprati, ovviamente, è indicato chi ha DRM e chi no nella libreria del cliente. Naturalmente a KoboBooks non costerebbe nulla indicare subito se ci sono DRM, ma non lo fa per paura di perdere vendite, probabilmente. Allora preferisce truffare i clienti, commettendo reato e, comunque, perdendo parte di clienti che per timore di future truffe non compreranno più lì. Furbi, eh?

  18. Così furbi, o eccelso duca, che TUTTI i miei prossimi acquisti li farò su ultimabook.
    Grazie per l’attenzione che mi ha concesso.

  19. Sono contento che ti sia piaciuto.
    Per un seguito, Angra sta già lavorando a livello di storia, forse potrebbe arrivare addirittura per fine novembre o metà dicembre! :-)

    Se no si va ai primi mesi del 2015.

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